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Autore: inaparallelworld    15/08/2012    3 recensioni
«Che ti ha detto?» chiese Liam.
«Lascia che il ragazzo ti ami. – il ragazzo si ghiacciò di scatto e la ragazza capì che voleva dire il padre – io gli ho chiesto chi fosse ma lui mi ha detto di aprire gli occhi.»
Il ragazzo deglutì «E che hai fatto?»
La ragazza si avvicinò al ragazzo. «E io l’ho fatto.»
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Welcome to Hogwarts.


«Non sei come tua madre. Hai un cuore d’oro, hai coraggio da vendere ragazzina.» le disse il cappello.
Lei, Jennifer Lestrange, figlia della famosa strega Bellatrix. Addestrata dal signore oscuro in persona, ma scappata all’età di sette anni e accudita con cura dal fratello di Silente, segretamente. Il signore oscuro l’aveva cercata ma senza riuscirci. Invece quando era entrata a Hogwarts tutti avevano paura di lei, soprattutto gli alunni. Jennifer non era una persona cattiva. Era molto intelligente, coraggiosa, generosa e una bella ragazza. I riccioli neri, presi dalla madre, le ricadevano sulle spalle. Gli occhi marroni scuri con qualche sfumatura oro presi evidentemente dal padre. Il fisico invidiabile con le sue curve e la pelle ambrata.
I ragazzi nel salone non erano molto d’accordo con la scelta del cappello perché credevano che Jennifer fosse l’erede del signore oscuro, la ragazza della notte, la bambina della morte.
Il cappello allora parlò. «Quando la vedrete in azione cambierete idea su questa ragazza – poi rivolse lo sguardo alla ragazza – hai un potere fortissimo dentro di te, devi stare attenta.»
La ragazza si alzò e raggiunse l’uniche amiche che aveva: Hope e Christal.
Finita la cerimonia andarono a dormire nei dormitori. Si addormentarono subito. Jennifer invece fece il solito incubo: La voce del signore oscuro che la richiamava.
Si svegliò di soppiatto e si asciugò il sudore. «Un’altra volta. Sarà meglio che ne parli con Silente.» sussurrò.
Non riuscì a dormire quella notte e fece un giro nel castello. ‘E’ immenso’ pensò, girò un po’ di stanze e ad un certo punto si scontrò con qualcuno. Impaurita dal fatto che poteva essere un insegnante stette zitta.
«Scusa. Non ti avevo vista. – sussurrò la voce davanti a lei, la voce era roca di un ragazzo ma lei esitò a rispondere – ehi… Ci sei?»
«Si, e scusami tu. Ero immersa nei miei pensieri.» rispose lei. Accese una torcia e vide che era un ragazzo della casa del grifondoro dalla camicia da notte che indossava.
«Sei anche tu della mia stessa casa.» disse la ragazza.
«Tu sei…»
«Si sono io e sei hai paura puoi anche scappare.» disse lei.
«No, invece io credo a Silente e se lui dice che sei una brava una ragazza … beh io gli credo.» il ragazzo gli sorrise dolcemente. Sul volto della ragazza si stampò un sorriso.
La ragazza notò l’aspetto fisico del ragazzo. Alto capelli castani, occhi castani, fisico da palestrato. «Io sono Liam Payne.»
«Jennifer Lasstrange.» si sorrisero.
«Prima che la McGrannit ci scopra per i corridoi da soli di notte andrei a letto. E’ stato un piacere conoscerti.»
«Anche il mio. Ciao.» si salutarono e tornarono nei propri dormitori.
 
«Da domani inizieranno i ‘Giochi senza frontiera’. Domani faremo una specie di escursione nella foresta proibita a squadre. Vi metteremo in squadre a seconda della vostra forza. Le squadre sono da sette persone a casa, e sono 2. Solo i quattordici studenti più forti delle case verranno scelti e messi in una delle due squadre che saranno A o B. - annunciò Silente – dovrete oltrepassare la foresta per i vari sentieri. Le mappe dei sentieri saranno estratte dal capitano di ogni squadra domani stesso e classificate per la difficoltà. – prese un foglio di carta – adesso vi dico i nomi dei vari, chiamiamoli ‘tributi’… - iniziò con i serpeverde, corvonero e tassorosso poi chiamò i grifondoro – caposquadra Zayn Malik, i componenti sono Louis Tomlinson, Niall Horan, Faith Williams, Liam Payne, Jennifer Lasstrange e Harry Styles. Secondo gruppo… - era in squadra con il ragazzo che aveva incontrato per i corridoi. Jennifer si girò e vide che il ragazzo le sorrideva e ricambiò – la squadra che torna alla base con più tributi vince.»
#JENNIFERPOV
«Ma questo significa che si può morire?» urlai dal mio posto spontaneamente.
«Esatto.»
Non capisco. Come possono uccidere i propri studenti?’
«Ma così state mettendo in pericolo la vita degli studenti, professor Silente.» ribattei.
«Dobbiamo avere combattenti forti per la possibile guerra contro il signore oscuro.» alzò la voce. A quel nome mi alzai e me ne andai in camera sotto lo sguardo di tutti.
«Mi dispiace, non dovevo nominarlo.» disse qualcuno entrando dalla porta. Silente.
«Non fa niente, me la sono presa per niente.»
«Devi capirci però. Dobbiamo creare un esercito di maghi in poco tempo. Il tuo incubo te lo dice, stanno arrivando.»
«Come…?»
«Segreti del preside. - e mi fece l’occhiolino, mi scappò una risatina. Poi tornò serio. – ora ti lascio riposare domani sarà un grande giorno.»
«Buonanotte e grazie.»
«Di niente.»
 
«Allora, avete 3 giorni per arrivare al traguardo dopodiché siete squalificati e vi diamo da dispersi. Ci saranno le telecamere che sono state installate in ogni angolo del bosco. Ognuno ha preso la sua mappa. Ricordatevi di non prendere scorciatoie serpe verdi che l’apparenza inganna. PRONTI PARTENZA VIA.»
Io e gli altri ragazzi ci incamminammo. La nostra mappa non era una di quelle molto difficili.
Facemmo amicizia subito con alcuni mentre c’erano degli altri che come prevedevo non si fidavano e quindi restavano zitti. «Ci accamperemo qui per stanotte. Riprenderemo domani.» aveva detto Zayn.
 
Era passato ormai il primo giorno e eravamo a metà del secondo. Ad un certo punto vedemmo un cervo che respirava a malapena.
«Ragazzi non ce la faccio a vedere questo cervo così. Andate avanti vi raggiungerò.» esclamai preoccupata mentre mi accovacciavo
«Non se ne parla nemmeno.» disse Zayn.
«Non posso lasciarlo così, i cannibali lo mangeranno. Se restate con me non vinceremo. Per favore, avviatevi, siamo quasi arrivati, è più probabile che vinciamo perché siamo sei e abbiamo solo qualche graffio. Fidatevi di me.» dissi.
Dopo una discussione con tutti Liam prese la parola. «Io credo in te Jen, se dici che ce la farai io ci credo se dici di fidarci di te, io mi fido. Ma promettimi che ci raggiungerai appena possibile.» io lo abbracciai.
«lo prometto.»
«Bene andiamo allora.» disse Zayn. Tutti lo seguirono. Liam mi lanciò un altro dei suoi magnifici sorrisi che ricambiai.
Mi accovacciai a terra e formulai l’incantesimo di Anapneo e poi strappai dalla mia divisa uno straccio per metterlo sulla gamba, sopra la ferita del cerbiatto.
«Chi si rivede.» sentii una voce. Quella voce.
«Allora ti sei fatto vedere solo quando tutti se ne sono andati Voldemort – scandii bene il suo nome – perché sei qui.»
«Sono venuto per portarti con me.»
«MAI!» urlai. ‘non voglio tornare laggiù’
«Stupida mocciosa – puntò la bacchetta così velocemente che non ce la feci a prendere la mia – Avada Kedavra!» una luce verde partì dalla bacchetta del signore oscuro colpendomi proprio nel torace e scaraventandomi a terra. Poi il buio.
#LiamVerse.
Io avevo fiducia in lei. Dalla prima volta che ho avuto uno scontro. La nostra squadra era già arrivata quando Silente ci avvertì di un combattimento in corso.
«RAGAZZI! Correte.»
Subito ci catapultammo al televisore e vidi la peggiore delle cose. Il signore oscuro.
‘ma che ci faceva lì?’
 
«GUARDATE A TERRA!» urlò Zayn.
Il mio sguardo cadde su una ragazza che stava versando sangue dal torace.
«JENNIFER!» urlai disperato. La mia Jennifer era in fin di vita e tutta la colpa era mia che l’ho lasciata.
#NarratoreVerse
Come aveva detto il cappello la ferita si rimarginò sotto gli occhi increduli del signore oscuro, la ragazza si rialzò, ma non era lei, era qualcuno dentro di lei che la rialzò.
La ragazza si trovava in una stanza bianca.
«Jennifer.» una voce le entrò in testa.
«Chi c’è? Chi sei?»
«Jennifer sono io! Tuo padre.»
«Papà?»
«Si tesoro mio.» un uomo sulla trentina le apparse davanti. Era alto, capelli a spazzola e un pizzetto sul mento.
«Sei davvero tu?»
Il padre della ragazza le raccontò che la madre non era sempre stata cattiva e che il signore oscuro aveva scelto. Lei lo amava così tanto che lo imprigionò dentro la testa della figlia. Lui era un mago di cui Voldemort aveva paura e che cercava di uccidere.
«Ora che il mio lavoro è fatto, devo andare.» le disse il padre abbracciandola.
«No, ti prego…non andare.»
«Devo. Per favore uccidi Voldemort e salva la mamma. E lascia che il ragazzo ti ami.»
il ragazzo ti ami’ «Quale ragazzo?» le chiese confusa.
«Oh…non essere sciocca e apri gli occhi Jennifer, adesso ci salutiamo. Ciao…ti voglio bene.»
«Anche io te ne voglio.» si abbracciarono un ultima volta e poi il padre scomparì.
Intanto al campo di ritrovo tutti i ragazzi guardavano il televisore. Erano increduli nel vedere che la ferita di Jennifer si era rimarginata da sola ma che la ragazza non dava segni di vita.
«Devo andare a salvarla!» urlò ad un certo punto Liam.
«Apprezzo quello che vuoi fare ma l’unica che può sconfiggere il signore oscuro è proprio lei. Tranquillo è viva. Sta solo girovagando nella sua testa.»
girovagando nella sua testa.’ La frase colpì Liam.
«Si è svegliata!» urlò una ragazza.
Liam alzò gli occhi lucidi verso il televisore e vide Jennifer con la bacchetta in mano girata verso il signore oscuro. Era felice di vederla viva.
 
«Adesso morirai ragazzina.» aveva detto Voldemort.
Aveva la bacchetta puntata verso la ragazza.
«Non così in fretta.» sussurrò la ragazza mentre si rialzava.
«Avada Kedavra!» aveva urlato Voldemort facendo uscire quella luce verde.
«Protego!» davanti alla ragazza si creò un campo di protezione.
«MUORI!» urlò il signore oscuro.
Dopo vari minuti Voldemort era esausto e il suo incantesimo stava diminuendo.
«Expelliarmus!» gridò la ragazza.
La bacchetta di Voldemort scagliò via
«STUPEFICIUM!» la ragazza voleva ucciderlo.
Per te papà, per te mamma.’ Sussurrò la ragazza.
Vide Voldemort accasciarsi a terra e pian piano ridursi in cenere. Lei portava con se una boccetta sigillata così decise di mettere le ceneri del signore oscuro dentro essa.
Dopodiché vide una telecamera e alzò il braccio in segno di vittoria, sorridente.
Intanto al campo facevano festa, qualcuno piangeva, qualcuno festeggiava e qualcuno pensava a Jennifer tipo Liam.
«Questo è anche per te Liam! – sentì una voce provenire dal televisore e vide Jennifer – grazie per aver creduto in me.» poi vide una ferita sul suo braccio destro e si preoccupò.
Jennifer si fasciò le ferite che colavano e ripartì. Sentì delle voci e appena vide gente alzò il braccio dove conteneva la boccetta e le ragazze che erano lì davanti la videro e corsero ad abbracciarla.
‘Grande!’ o ‘Sei degna della mia stima’ o ‘ti ho giudicato male.’ Questi erano i discorsi che si sentiva dire Jennifer. Le fecero tornare il sorriso.
«JENNIFER.» riconobbe quella voce. Bellatrix.
«Mamma!» andò ad abbracciarla.
«Scusa se non ti ho detto niente prima d’ora.»
«E io non sapevo la storia come era andata.»
«Ora vai. C’è qualcuno che ti aspetta lì dietro» sorridendo le indicò una testa castana che riconobbe subito. Liam.
Camminò fino al ragazzo e lo abbracciò senza che lui se ne accorse. Poi ricambiò l’abbraccio. «Sei stata come la stella che illumina tutte le altre Jennifer lo sapevo.» le sorrise staccandosi dall’abbraccio.
«C’è una cosa strana, ho incontrato mio padre nella mia testa.»
«Che ti ha detto?» chiese Liam.
«Lascia che il ragazzo ti ami. – il ragazzo si ghiacciò di scatto e la ragazza capì che voleva dire il padre – io gli ho chiesto chi fosse ma lui mi ha detto di aprire gli occhi.»
Liam deglutì «E che hai fatto?»
La ragazza si avvicinò al ragazzo. «E io l’ho fatto.»
Liam rispose avvicinando il viso verso quello della ragazza.
«Hai fatto bene.» disse sorridendo per poi unire le sue labbra a quelle della ragazza. A quel tocco tutti e due ebbero dei brividi e delle farfalle si risvegliarono nei loro stomachi.
«Ti amo Jennifer.»
«Ti amo Liam. Ora posso dirlo.»
 
Dieci anni dopo… #JenniferVerse.
«Nathan, Jude… fate i bravi e non fate arrabbiare Agrid!»
«Tranquilla mamma.» mi dissero con quei visi angelici ma da diavoletti.
Ci abbracciarono. «Arrivederci!» Salirono sul treno che partì dopo poco.
«Ricordi quando anche noi ci salimmo per la prima volta?» mi chiese Liam.
«Già…ma non ti conoscevo.» lo guardai in quegli occhi color nocciola.
«Ora si.» avvicinò il suo viso al mio e ci baciammo.
«Ti amo.»
«Anche io.»

 

































Cieeeeeeo. (:
One-Shot tutta per voi. Spero che vi piaccia.

Passate dalla mia storia. (: Reeeccceeeennnssssiiiiiitteeeee Vuoi la guerra? E guerra sia. ಠ_ಠ vi aspetto in tanti. Cieeeeeoooooo
/-Jen.

  
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