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Autore: NiallsUnicorn    15/08/2012    14 recensioni
Per la prima volta nella mia vita ho paura, paura della persona che potrei diventare se uscissi viva da questa arena. Cosa ne rimarrebbe della ragazzina cresciuta nel distretto sette che, oltre ad essere stata allenata per gli hunger games, aveva anche degli amici?
Diventerei una brutale assassina incapace di provare emozioni? Oppure tenterei di affogare il senso di vuoto lasciato dall'omicidio nell'alcool o nella morfamina, come il mentore perennemente ubriaco del distretto dodici o quelli del sei, che si reggono in piedi a stento? Sinceramente delle due opzioni preferisco la prima. Credo sia meglio non provare niente, piuttosto che morire dilaniati dal dolore.
[fanfiction sull'avventura di Johanna Mason nell'arena]
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Johanna Mason
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo cinque
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Resta viva.
 

La mattina seguente l'idea di Edward si rivela impraticabile a causa della pioggia incessante, così i favoriti rimandano la loro battuta di caccia al pomeriggio, sperando in un tempo migliore. Io rimango a cavalcioni su un ramo, aspettando impaziente il momento ti scendere dall'albero. Questa posizione sta diventando piuttosto scomoda, inoltre sto terminando le mie scorte già scarse di cibo e il mio stomaco sta brontolando, ma se non altro l'acqua non manca.
Passo la mattinata a cercare una posizione più comoda e a guardare la pioggia cadere, mentre i favoriti affilano le loro armi e si preparano a cacciare. Verso le cinque del pomeriggio, Edward si alza e annuncia agli altri che è ora di andare. Tutti tranne il ragazzo del distretto due, che rimarrà di guardia, scattano in piedi, pronti ad eseguire gli ordini. Anche Josy si dimostra più ragionevole, e suo fratello non fa storie quando lei gli si avvicina per fare squadra. I favoriti si dividono e ogni gruppetto prende una direzione diversa, sperando di riuscire a uccidere qualche preda.
Guardo Jackson e la sorella scomparire nel folto, e aspetto qualche minuto prima di iniziare a pedinarli dall'alto dei rami su cui mi muovo. Presto attenzione a non avvicinarmi troppo, perché non ho nessuna intenzione di finire inchiodata ad un tronco da una delle frecce del ragazzo come è successo a quel coniglio pochi giorni fa.
La ragazza si guarda attorno sospettosa, e capisco che non sta semplicemente cercando un'animale da abbattere, ma sta aspettando di essere abbastanza lontana dal gruppo per iniziare a parlare.
-Dobbiamo abbandonare i favoriti Jake, esordisce, e sento che la sua voce è tesa come una corda di violino.
-Tu, forse. Io non ho problemi a sottostare agli ordini, stare con i favoriti rappresenta una protezione,risponde pacato iniziando a setacciare il cielo in cerca di uccelli. Quando saremo rimasti in pochi, uccideró quelli rimasti e la vittoria sarà mia, conclude facendo partire una freccia dal suo arco, la quale trova con facilità il cuore di un uccello di passaggio. Sul volto della ragazza compare una ruga di perplessità.
-Sei stupido o lo fai apposta? Non ti rendi conto che ti uccideranno senza pensarci due volte non appena il tuo arco non gli tornerà più utile?
Possibile che non se ne sia accorto? È davvero convinto di essere più forte di Edward, Niky e di ogni altro tributo nell'arena? Lui, un ragazzo mingherlino con dei muscoli appena accennati non particolarmente intelligente ed armato di un semplice arco, pretende di vincere gli Hunger Games. Mi lascio sfuggire un piccolo sorriso, provando quasi pena per quello sciocco che tra poco verrà aggiunto all'elenco delle mie vittime.
-Sarai tu stupida,ribatte Jackson come se fosse stato ferito nell'orgoglio. Ho la vittoria in pugno, dice con convinzione estraendo la freccia dal corpo della sua vittima.
La sorella scuote la testa in segno di disapprovazione e sorride rassegnata.
-Lo sapevo, non avresti dovutooffrirti volontario. Le persone testarde e orgogliose come te durano poco nell'arena. Il tono della sua voce è piatto, ma lascia trapelare un po' di tristezza. Il ragazzo finge di non sentirla e continua a camminare nella foresta, raccogliendo dei frutti grandi e succosi e mordendoli con avidità.
-Addio Jake, dice la ragazza sparendo velocemente tra le fronde e lasciando il fratello al suo destino. Lui si guarda attorno per qualche secondo, prima di scrollare le spalle e riprendere la sua caccia.
Aspetto che Josy si sia allontanata abbastanza, poi estraggo il coltello e mi calo velocemente dall'albero, facendo voltare di scatto Jackson. Il ragazzo ha già una freccia posizionata nell'arco e sembra pronto a colpire, ma non appena mi riconosce sorride con aria di superiorità e abbassa l'arma.
-Mi stavo giusto chiedendo che fine avesse fatto la matta del distretto sette,dice facendo un passo nella mia direzione.
Sorrido di rimando e nascondo il coltello nella manica della mia tuta, cercando di stare al gioco ancora per un po'.
-Eh già. È bello rivederti,rispondo inclinando la testa di lato.
-Mi chiedo come tu sia sopravvissuta fino ad ora. Ma non ha importanza, dato che morirai a breve. Jackson estrae un coltello dalla spessa cintura e continua ad avvicinarsi, mentre cerco di tenere a freno i battiti cardiaci. Lascio che sia ad un passo da me e lo guardo alzare la sua arma, finché con un movimento fluido e rapido non gli blocco il braccio e con uno scatto faccio scivolare fuori il coltello cercando di colpirlo dritto al cuore. Purtroppo la fortuna non sembra essere a mio favore, perché il ragazzo intuisce le mie intenzioni e si butta in avanti trascinandomi a terra con se, ma con un secondo di ritardo. Ha la pelle lacerata su un fianco, nel punto dove è affondato il coltello, e il sangue cola copioso dalla ferita. La mia testa batte con violenza contro il terreno umido, e Jackson mi tiene inchiodata a terra esercitando una forte pressione sulle mie braccia con i palmi delle mani.
-Cosa vuol dire tutto questo? Domanda ansimando e posizionandosi su di me in modo che non possa muovermi. Cerco di divincolarmi, ma il ragazzo non sembra intenzionato a lasciarmi andare e suoi occhi di ghiaccio si fissano nei miei, inquisitori. Deglutisco e provo a concentrarmi, cercando un modo per ribaltare la situazione. L'unica ragione per cui non sono ancora riuscita a liberarmi è che mi trattiene con entrambe le braccia, ma non può rimanere a lungo in questa posizione a causa della sua ferita. Inoltre, avendo le mani impegnate, non può estrarre il coltello e uccidermi, ma non accenna ad allentare la presa.
Adesso basta, penso, decisa a farla finita al più presto.
Il ragazzo si distrae lanciando una veloce occhiata alla sua ferita, che ormai sembra sommersa dal suo sangue denso. Con un movimento brusco faccio sfuggire il braccio destro dalla sua presa, e affondo con rabbia il coltello nel fianco sano. Jackson lancia un grido soffocato e si porta una mano alla ferita ma, prima che si possa riprendere, piego le ginocchia e lo allontano con forza, puntando i piedi sul suo petto.
Tossisce e sputa parecchio sangue e, mentre mi rimetto velocemente in piedi, lo sento urlare il nome della gemella.
Oh, no. Anche la sorellina no.Lo inchiodo al suolo premendo con un piede sulla sua spalla fasciata, poi mi scaglio su di lui e gli conficco il coltello dritto nel cuore, facendolo tacere. Il cannone spara pochi secondi dopo, mentre estraggo il coltello dal petto del ragazzo e lo ripulisco sulla sua tuta.
-Jackson? Jackson, dove sei?La voce di Josy mi giunge ovattata, segno che si trova a debita distanza da me, nascosta chissà dove nella foresta. Edward aveva ragione, quelli del distretto quattro sono davvero incomprensibili. Nel momento in cui Josy ha abbandonato il fratello nel bosco era consapevole che non lo avrebbe più rivisto, eppure adesso sta cercando di tornare da lui per proteggerlo o vendicare la sua morte, mettendo a rischio la propria vita.
Mi guardo attorno in agitazione e mi affretto a sfilare l'arco e la faretra dalle spalle della mia vittima. Sento un lieve fruscio alla mia destra e incocco una freccia, ma vengo distratta da una figura che sguscia di soppiatto da un cespuglio dietro di me.
Ma come diavolo ha fatto ad arrivare così in fretta?Il mio respiro si fa pesante e mi volto di scatto, pronta a conficcare una freccia nel cuore della ragazza.
-Ferma! Non farlo, ti prego.
Inarco un sopracciglio confusa, mentre vedo apparire dal folto il ragazzino denutrito del distretto undici. La sua voce è poco più che un sussurro, e chiude gli occhi per paura di venire ucciso.
-Cosa vuoi?Domando senza abbassare l'arco e puntando una freccia verso l'incavo del suo collo. Non devo lasciarmi impietosire o distrarre per nessun motivo, Jackson è morto proprio perché ha abbassato la guardia nel momento sbagliato. Il ragazzino tiene le mani alzate in segno di resa, ma non ho nessuna intenzione di abbassare l'arco.
-Volevo solo avvisarti, risponde terrorizzato. Josy si trova a circa cinquecento metri da qui e arriverà da sud-est. L'ho vista venire in questa direzione quando ero su quell'albero, sarà qui tra qualche minuto, credo. Indica un pino alle sue spalle e deglutisce ancora una volta, prima che mi decida ad abbassare l'arma.
-Perché mi dici questo?Domando poco convinta, continuando a squadrarlo. Il tributo del distretto undici è sempre più magro e la tuta aderente fa risaltare ancora di più le sue costole sporgenti. Lui abbassa lo sguardo e poi torna a guardarmi, con gli occhi lucidi.
-Io non ho alcuna possibilità di vincere, ma da ciò che ho visto tu ne hai eccome. Ti prego, quando durante il tour della vittoria passerai dal distretto undici, dì alla mia sorellina che le voglio bene e che ce l'ho messa tutta. Le lacrime iniziano a scorrere sulle sue guance, mentre una piccola crepa si apre nella mia corazza di insensibilità. Rimango senza parole per un attimo, prima di riuscire a dare fiato ai miei dubbi.
-Sei così convinto che vincerò?
Il ragazzino annuisce asciugandosi le mani con il dorso della mano con forza, cercando di smettere di piangere. Sospiro e mi avvicino a lui, appoggiandogli una mano su una spalla. Non mi fido totalmente di lui, infondo non so nemmeno il suo nome, ma se quello è il suo ultimo desiderio, chi sono io per spegnere anche il suo ultimo barlume di speranza?
-Lo farò. Tu intanto cerca di tener fede alla tua promessa e resta vivo il più possibile,dico frugando nella mia piccola borsa e mettendogli in mano una manciata di bacche rosse. Lui rimane a fissarle per un po' quasi commosso, prima di sentire dei passi veloci ed incerti avvicinarsi; a quel punto sul suo viso compare una maschera di freddezza e stringe le bacche in un pugno serrato.
-Vattene, sta arrivando.Risponde dandomi una piccola spinta su un braccio. Lo guardo confusa e inizio ad arrampicarmi sull'albero più vicino, prima che sussurri le sue ultime parole nella mia direzione.
-Resta viva,dice, poco prima che Josy si scagli su di lui con un urlo, dopo aver visto il cadavere del fratello steso a terra
.
 
 
 
 
 
My space:
MA PERCHE’ NON RIESCO MAI AD AGGIORNARE NELLA DATA PRESTABILITA? ._. *si tira uno schiaffo* (?)
No, davvero, mi dispiace cwc ma ho passat qualche giorno da mio zio e non ho potuto postare dal suo computer perchè mi ero dimenticata di inviarmi il capitolo per email D: *shame on me* (?)
Baasta.
Vediamo.. si, in questo capitolo finalmente Johanna fa fuori uno dei gemelli *yeee*  compare questo ragazzino del distretto undici. Allora, sappiate che mi sono delusa da sola (?) perchè in qualche modo il mio subconscio voleva che si alleassero, ma... non era previsto lol. Johanna avrà un alleato più avanti u.u chi sarà mai? Si accettano scommesse (se indovinate tutti mi sotterro, giuro.) (?)
Altra cosa!
Come promesso ho pubblicato la one shot sulla prima edizione della memoria :D
Tecnicamente (?) se cliccate sul banner:
 
http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211695&i=1 
 
 
Dovreste arrivare automaticamente alle storia, ma... sinceramente ho i miei dubbi sul fatto che questa cosa possa funzionare HAHAHAHA lol. In ogni caso la trovate facilmente sul mio profilo :’)
Grazie a tutte le persone che hanno lettoo recensito lo scorso capitolo, vi adoro *u*
A presto!
Bascii, medusa c:
   
 
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