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Autore: AlexisLestrange    15/08/2012    4 recensioni
La leggenda narra che la Ninfa Eco, una delle Oreadi che vivevano sulle montagne,
era solita parlare e cantare molto. La sua attitudine maliziosa scatenò l'ira della dea
Era, che la punì, togliendole la voce, permettendole solo di ripetere l'ultima sillaba
delle parole che le venivano rivolte...
Dedicata a Sedra Starr, la mia prima e unica Bitchester.
DISCLAIMER: Il titolo è ispirato all'omonima canzone dei Nightwish.
Genere: Comico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Supernatural - Season ½'
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«È cominciato tutto tempo fa» cominciò Sam, osservando il volto di Leanne squadrarlo
attentamente. «Molto prima che tua madre morisse… Ethan doveva essere appena nato,
immagino».
 
Il silenzio nella stanza era completo. Persino Dean non parlava: se ne stava appena in
disparte, con aria indifferente, ad aspettare che il fratello districasse l’intera vicenda.
Leanne era immobile, le braccia incrociate sul petto, lo sguardo azzurro fisso su di loro.
 
«Credo che tuo padre fosse fuori casa. Magari era nella foresta, per scrivere qualcosa. Ed
è lì che l’ha incontrata» continuò Sam, piano.
 
«Incontrato chi?» chiese immediatamente la ragazza, le labbra strette.
 
«Non ha un nome» fece quello, e la vide inarcare le sopracciglia, scettica. «E neanche una
vera forma. Leanne, era una delle creature di cui tuo padre scriveva… un demone»
 
«Un demone» ripeté lei, come se non credesse alle sue orecchie. «Sentite, se volete
prendermi in giro…» commentò, e fece per alzarsi.
 
«Sei stata tu a chiedere la verità» ribatté Dean alzando le sopracciglia. «Ma se non ci credi,
puoi andartene».
 
Leanne si risedette lentamente. «Un demone» ripeté ancora, con voce leggermente
strozzata. «Bene. Perfetto. Ottimo, direi.»
 
Sam sospirò appena, sentendo che sarebbe stata una conversazione difficile. Ed erano
solo all’inizio! «I demoni non hanno un aspetto, o almeno, se ce l’hanno, nessuno l’ha
visto. Per stare sulla terra, hanno bisogno di possedere il corpo di una persona.
Questo demone… era nel corpo di una ragazza quando ha visto tuo padre».
 
«E cos’è successo?» chiese ancora Leanne, come invitandolo ad rendere la storia ancora
più assurda.
 
«Io credo» cominciò Sam, e questa volta esitò anche lui. «Io credo che il demone si fosse
innamorato di tuo padre».
 
La ragazza non riuscì a trattenersi e spalancò la bocca, stupefatta. «Non credevo che
quelle… quelle cose potessero amare!» replicò, tagliente.
 
«Credici, neanche noi» commentò Dean alzando appena le spalle. «Va avanti, Sammy».
 
«Proprio come accade nella leggenda di Eco e Narciso, il demone si avvicinò a lui per
conquistarlo, ma tuo padre rifiutò» riprese quello, impaziente di arrivare al nocciolo della
questione. «Aveva già moglie e figli, quindi, capisci, non poteva accettare. Tornò a casa,
lasciando il demone là… ma ovviamente quello non poteva arrendersi».
 
«E cosa fece?» domandò piano Leanne, la cui reticenza cominciava a crollare.
 
«Il demone… o la nuova Eco, come la chiamò poi tuo padre, prese il corpo di tua madre»
rispose Sam. «Prese possesso di lei, perché era il modo più semplice per arrivare a
Geoffrey. Fu abile, perché nessuno si accorse della differenza per molto, molto tempo. La
stessa notte in cui riuscì a prendere le sembianze di Charlotte, Eco portò tuo padre nella
foresta, e li si unirono».
 
«’Si unirono’» sbuffò Dean, facendogli il verso. «Dì pure che si diedero al sesso selvaggio».
 
Sam si preoccupò di lanciargli un’occhiataccia, prima di continuare.
 
«Tuo madre… o il sul corpo, o quello che era, rimase incinta. Eco decise di continuare a
possedere il corpo di Charlotte, finché il bambino non fosse nato» spiegò, osservando la
reazione di Leanne.
 
«Perché?» si limitò a chiedere lei, senza fare alcuna piega. Sembrava che il suo volto fosse
stato scolpito nel marmo, e non solo per il pallore che le si stava dipingendo in faccia.
 
«Perché parte del bambino era sua» le rispose semplicemente Sam. «Era anche figlio suo,
e avrebbe avuto qualcosa di…» esitò un attimo prima di continuare. «Qualcosa di
demoniaco».
 
Sentì che anche Dean si voltava a guardarlo, incuriosito dal seguito. Questa parte della
vicenda, che Sam era riuscito a comprendere solo da poco, a lui era completamente ignota.
 
«E qui la storia comincia a farsi più intricata, perché non so cosa accadde esattamente.
Posso solo immaginarlo» fece il fratello minore, gettando un’occhiata al libricino di
acrostici aperto sul tavolo davanti a loro.
 
«E immaginalo, allora» replicò Leanne, dura. «E in fretta, perché ogni secondo che sprechi
a parlare, Ethan lo sta passando chissà dove».
 
Dean non poté trattenere uno sguardo misto di stupore e ammirazione, nell’intravedere
nei suoi occhi azzurri tanta determinazione nel ritrovare il fratello. Ne aveva di stoffa,
quella ragazza.
 
«D’accordo, d’accordo» annuì Sam. «Allora, il demone rimase nel corpo di tua madre,
senza destare sospetti, per tutti i nove mesi successivi. Non ne sono sicuro, ma penso che
Geoffrey venne a sapere la verità il giorno in cui le partorì. Forse il dolore delle doglie, o
semplicemente l’amore che provava per tuo padre, portò Eco a confessare tutto».
 
«E chissà com’è la presa, il poveretto» commentò Dean con un ghigno leggero.
 
«Non troppo bene» rispose Sam, con espressione rassegnata. «Credo che provò ad
uccidere sia lei che la bambina appena nata. O almeno, così pare da alcune poesie che ha
scritto riguardo quel giorno…»
 
«Hai detto la bambina?» lo interruppe il fratello, spalancando gli occhi in un lampo di
comprensione.
 
«Esatto» fece l’altro, osservandolo attento. «La figlia di Eco, la creatura nata quella notte,
è Sedra».
 
«Lo sapevo che quella ragazza aveva qualcosa di strano!» esclamò Dean, trionfante.
 
«La conoscete?» intervenne Leanne, aggrottando le sopracciglia.
 
«Sì, e tuo fratello anche» rispose Sam, e a quelle parole la ragazza sussultò sorpresa. «Ma
lei è a posto, tranquilla. Lasciaci spiegare. Il tentativo di Geoffrey di ammazzare moglie e
figlia non funzionò, ed è per quello che Eco scappò via, con la bambina, nella foresta. È da
quel giorno che tuo padre ha incominciato ad inseguirla.»
 
«Vuoi dire che… tutti quei mesi fuori casa…?» balbettò Leanne, come stordita.
 
«Lui stava andando a caccia del demone» completò per lei Dean. «È quello che ha fatto
tutta la vita, sai… solo che non voleva che tu ed Ethan lo scopriste. Voleva foste al di
fuori di questa storia».
 
Leanne sembrò, per un istante, troppo colpita dalla rapidità degli eventi per parlare.
Rimase immobile sulla sedia, gli occhi azzurri spalancati, il labbro inferiore che tremava
appena. Trattenne il respiro, poi affondò il viso tra le mani bianche, e anche se non
udirono nessun singhiozzo, videro le sue spalle tremare.
 
«Leanne…» mormorò piano Sam, incerto su continuare, e al suono di quelle parole, la
ragazza rialzò il viso, pallidissimo, anche se nessuna lacrima le solcava le guance.
 
«Ditemi com’è morto» sussurrò solamente, e la sua voce era più roca del solito.
 
Sam respirò a fondo prima di continuare il racconto.
 
«Eco non era una sciocca. E dopotutto, voleva ancora farla pagare a tuo padre, che aveva
rifiutato il suo amore per ben due volte. Aveva bisogno del corpo di tua madre per
soddisfare i bisogni del neonato, e allo stesso tempo, in quel modo non poteva scappare
rapidamente come avrebbe voluto» spiegò, lentamente.
 
«Fu per quello che s’inventò lo stratagemma delle fanciulle suicide. La prima fu tua
madre… Eco la fece uccidere, ma un attimo prima che la vita l’abbandonasse, lasciò il
corpo di Charlotte ed entrò in quello di un’altra donna. E così continuò a fare: ogni due o ù
tre giorni, spingeva al suicido i corpi che la ospitavano, e poi se ne andava».
 
Gli occhi azzurri di Leanne parevano essere ad un passo dal riempirsi di lacrime.
«Perché?» domandò di nuovo, e la voce le tremava come non mai.
 
«Per lei era utile, perché le permetteva di mimetizzarsi con facilità: se tuo padre non
sapeva quale fanciulla inseguire, non poteva trovarla. E inoltre, era una punizione per tuo
padre, costretto a subire queste morti senza poter far nulla per evitarle» Sam cercò di
rispondere nel modo più diretto e indolore possibile, ma non era facile, con lo sguardo di
lei addosso.
 
«Ma alla fine lui l’ha trovata, no?» chiese ancora la ragazza, e una luce speranzosa si
accese nel suo sguardo.
 
Sam annuì. «Alla fine, dopo interi anni, lui riuscì a trovarla. La vide in un piccola casa
nella foresta, mentre stava con Sedra nel il corpo dell'ultima ragazza rapita del villaggio.
Aspettò finché Eco non mise la piccola a dormire… entrò in casa. Ora sapeva come
uccidere un demone. Ma quando si trovò faccia a faccia con lei, e si ritrovarono a
combattere, fu Eco ad avere la meglio. Lo uccise. Anche in punto di morte, Geoffrey cercò
di dire il suo esorcismo, fu Eco ad uscire spontaneamente dal corpo, lasciando anche
l’ultima fanciulla morta».
 
Leanne non disse niente. Chinò solo la testa, e i capelli biondi le caddero sul viso,
nascondendolo parzialmente. Per lunghi secondi, nessuno disse una parola, mentre la
ragazza se ne stava immobile, i pugni stretti sul bordo della sedia.
 
«Ethan cosa c’entra con tutto questo?» domandò alla fine, senza alzare lo sguardo.
 
«Tuo padre lasciò sempre una traccia del suo lavoro» ripose a bassa voce Sam. «Nelle sue
poesie, parlava di quello che vedeva, dei posti che esplorava. Ethan non ha fatto che
seguire le sue tracce, e ha trovato Sedra. Non sapeva, e continua a non sapere, chi lei sia,
e credo che anche lei ignori la sua identità. Ma a quanto pare, Ethan la va a trovare quasi
quotidianamente. E… era lì che era andato, l’ultima volta che l’abbiamo visto».
 
Leanne alzò lo sguardo, e una scintilla di determinazione brillava di nuovo nei suoi occhi
chiarissimi.
 
«E allora andiamolo a prendere» sussurrò, e le sue labbra pallide s’incurvarono appena in
un sorriso.


Note dell'autrice:

Ho tralasciato questa storia per tanto, troppo tempo. 

I problemi di tempo, altre fanfiction, e poi la scuola, la vacanza, i viaggi, mi hanno davvero costretta a lasciare questo
racconto nel dimenticatoio per un lungo periodo, e per questo mi devo scusare con tutte le persone che la stavano
seguendo, e che attendevano il nuovo capitolo.

Ma dato che scusarsi non è mai abbastanza, prometto che cercherò di essere il più veloce possibile ad aggiornarla!

Da parte mia, devo dire che riprendere in mano i personaggi per scrivere questi capitoli, è stato davvero meraviglioso.
Non solo Dean e Sam, ma Ethan, con la sua incoscienza, la giovane Leanne, e poi Sedra, Eco e Geoffrey, tutti i
protagonisti di quest'avventura, che cominciavano davvero a mancarvi.

Spero che riprenderete a seguirla con lo stesso entusiasmo ed interesse di prima! 
Un bacio, e a presto,

Relya
   
 
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