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Autore: BogartBacall    15/08/2012    1 recensioni
Alto, con i capelli rosso fuoco, le lentiggini e gli occhi azzurri, Athena non poté fare a meno di pensare che fosse davvero un bel ragazzo, nonostante la vistosa fasciatura che gli copriva l'orecchio sinistro. Subito la mente corse a pochi minuti prima e al calore del suo abbraccio, facendola avvampare.
Fu riportata alla realtà da una voce che la chiamava.
“Ehi, Athena” si voltò e lo vide a qualche metro da lei. Le sorrise e le lanciò il mazzo di rose e tulipani che aveva ancora fra le mani “Benvenuta a Diagon Alley!”
[Versione rieditata e corretta]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Vedi alla voce: Amore'
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Intro

La piccola stanza era pressoché buia, illuminata solo dalla luce di alcune candele. Regnava il silenzio, interrotto solo dai respiri lenti e regolari di una delle due donne. Ad un tratto, dopo una lunga sequenza di inspirazioni ed espirazioni profonde, la ragazza lanciò un grido.
“Urla, Juno, sfogati, spingi via il dolore, coraggio!” la incoraggiò l'altra donna.
“Io... non credo... di farcela, Maya.. fa troppo male” disse la più giovane, in un sussurro
“Avanti, so che ce la puoi fare...”
“E lei... lei come sta?”
“Sta bene, Juno...” Maya rise fra sé “Come fai ad essere così convinta che sia femmina?”
“Lo so... Me lo sento che è una guerriera” rispose, convinta “Oddio, ne sta arrivando un'altra!” esclamò, riprendendo la respirazione.
“Coraggio, Juno... Vedo i suoi capelli!” esclamò.
Terminata la contrazione, Juno ripensò a quanto l'ostetrica le aveva detto “Davvero hai visto i suoi capelli?”
“Certamente, pensi che ti stia mentendo?” chiese l'altra, fingendosi offesa “Purtroppo per te siamo le uniche persone in questa stanza, per cui credo proprio che ti dovrai fidare di me” continuò dolcemente .
“Vorrei tanto che suo padre fosse qui...”
“Coraggio, Juno, non è il momento di farsi prendere dalla malinconia. Pensa a lui, ora. Fallo per lui, manca veramente poco” la incoraggiò, mentre la ragazza dava segno dell'arrivo di una nuova contrazione.
Ricominciò il rito della respirazione e così fece per le quattro contrazioni successive, fino a che, dieci minuti dopo, accovacciata in fondo al letto, dopo una contrazione che le sembrò interminabile, sentì qualcosa sgusciare fuori da lei, si chinò ad accogliere quell'esserino minuscolo e lo portò al seno, mentre Maya lo ricopriva con un telo.
“É meravigliosa...” mormorò Juno commossa.
“Congratulazioni, Juno... Una femmina, come dicevi tu” osservò, mentre ammirava quella scena sublime “Neanche piange, la piccolina”
“Te l'ho detto, è una guerriera. E le guerriere non piangono” affermò, decisa, la madre, non riuscendo a togliere gli occhi da quella testolina di capelli neri arruffati, che ora si era voltata seguendo la sua voce e aveva fissato i suoi occhi in quelli della giovane.
“E come hai intenzione di chiamarla, questa piccola guerriera?”
“Che domande... Athena, naturalmente!”

Era ferma sulla soglia della stanza di sua madre e ripensava a quante volte aveva ascoltato affascinata la storia della sua nascita. Ricordava ogni dettaglio del racconto della mamma, di come le aveva mostrato il punto preciso dove era venuta al mondo, proprio lì, in quella stanza da letto, di quanto si emozionasse ogni volta a rivivere quegli istanti.
Aveva sempre ammirato sua madre: una donna bellissima, di una dolcezza straordinaria, ma allo stesso tempo fiera e determinata.
Aveva scoperto di essere incinta a soli sedici anni e, poiché a quell'epoca in Gran Bretagna imperversava la prima guerra magica, aveva deciso di lasciare il paese e trasferirsi in Francia, paese natale di sua madre, dove risiedeva una sua zia. Lì era nata e cresciuta Athena.
Nonostante la fine della guerra, sua madre aveva preferito rimanere a vivere in Provenza, rinunciando a terminare gli studi, nonostante fosse una studentessa molto più che brillante, prefetto per la casa di Corvonero alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Questa scelta era stata fonte di grande dispiacere per il nonno di Athena, il famoso giurista Elphias Doge. Il vecchio Elphias, sposatosi ormai in età avanzata con una donna conosciuta durante uno dei suoi mirabolanti viaggi intorno al mondo, aveva riposto grandi aspettative nei confronti della sua unica figlia. Vederla abbandonare tutto per colpa di quella gravidanza inaspettata fu per lui un duro colpo. Tuttavia, ciò non influì mai sui suoi sentimenti nei confronti della nipotina, che adorava e ricolmava di regali durante le sue frequenti visite, in compagnia della nonna, Thalie. A lei assomigliava la mamma di Athena: eterea, con i suoi capelli biondissimi e gli occhi celesti, Juno risplendeva di una bellezza quasi innaturale, capace di stregare qualsiasi persona la guardasse, come del resto accadeva a sua madre: Thalie, infatti, era una veela.
Athena, invece, non aveva ereditato la fisionomia materna. O meglio, gli occhi, di un azzurro intenso, profondi come il mare, erano quelli della mamma, mentre i capelli, neri e setosi, erano una caratteristica ereditata dal padre. O almeno così aveva sempre immaginato lei.
Athena non aveva mai conosciuto suo padre, né ne conosceva l'identità. Sua madre occasionalmente lo citava, ma senza entrare mai nei particolari. Ciò che aveva percepito Athena era che Juno doveva essere ancora profondamente innamorata di quell'uomo, ma fra loro era successo qualcosa che aveva impedito di continuare la loro relazione. Le poche volte in cui Athena le aveva chiesto perché fosse fuggita in Francia lontana da lui, Juno aveva risposto scrollando le spalle e dicendo semplicemente “perché era giusto così...”
Non si poteva dire che la ragazza avesse, comunque, sofferto la mancanza della figura paterna. Juno aveva dato alla piccola tutto l'amore di cui aveva bisogno, consegnandole l'immagine di un padre straordinariamente gentile e premuroso, di cui non aveva potuto fare a meno di innamorarsi, ma che “per motivi superiori” non aveva potuto essere presente nelle loro vite. Non aveva mai visto una lacrima scendere sul viso di sua madre, mentre ricordava suo padre, anche se percepiva il suo turbamento nel ricordare il suo grande amore.
Tuttavia, negli ultimi anni, qualcosa era cambiato. Era iniziato tutto più o meno quando erano giunte voci circa il ritorno del grande mago oscuro che era stato la causa della prima guerra magica. Athena aveva imputato il turbamento della madre alla preoccupazione per l'incolumità dei suoi anziani genitori. Però, anche quando i nonni si erano trasferiti in Francia per sfuggire alle persecuzioni dei mangiamorte, lo stato d'animo di Juno non era migliorato, anzi aveva continuato a peggiorare. Fino a che, a pochi giorni dalla sconfitta del Signore Oscuro da parte di quell'Harry Potter di cui il nonno decantava sempre le lodi, era morta, consumata da un dolore troppo grande che Athena non era stata in grado né di lenire, né tanto meno, di comprendere.
Era ferma lì, sulla soglia della stanza da letto di sua madre, schiacciata dal senso di solitudine, con quella opprimente sensazione di peso al petto e le lacrime che pulsavano dietro agli occhi, incapaci di uscire. Dal giorno della morte di sua madre, Athena non era più stata in grado di piangere. Niente lacrime, soltanto dolore. Perché le guerriere non piangono.


Note:
La protagonista, Athena, me la sono immaginata con i lineamenti di Katy Perry, ma molto, molto meno formosa!
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