Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: May Katje    15/08/2012    0 recensioni
Lilith è una strana ragazzina, che si presenta di punto in bianco nell'ufficio dell'ormai Generale di Brigata Mustang con il solo desiderio di diventare un Ricercatore Alchemico.
Ad accompagnarla, un tranquillo vento dal deserto che non solo rispolvererà una carica in disuso da così tanto tempo da essere ormai quasi dimenticata, ma si trascinerà dietro una lunga scia di novità e cambiamenti, portando in fine alla luce un lato dell'alchimia quasi inesplorato e sconosciuto ai "tradizionali" alchimisti.
Ma il vento del deserto porta sempre con sé spiacevoli nubi di sabbia e, se grandi problemi sono di nuovo in vista, come è possibile che i fratelli Elric non siano coinvolti?
Ambientata qualche tempo dopo la fine del manga, ad essere sincera non ho idea di cosa sia questa fanfiction.
MayKatje
06.08.2012: SOSTITUITI I PRIMI DUE CAPITOLI, con una versione generalmente riveduta e corretta. I cambiamenti non sono molti, ma significativi.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Aveva appena allungato una mano per afferrare il bordo della crostata, curiosa di scoprire se il sapore di quel dolce era buono quanto il profumo che l'aveva rallegrata durante tutto il pasto, quando una figura si frappose tra lei e il sole. Sollevò il capo, rimanendo momentaneamente abbagliata dalla luce mentre una voce ormai familiare le si rivolgeva dall'alto.
«Stamattina una studiosa di storia e alchimia, ora una cameriera...»
Alzò una mano per schermarsi le iridi violette e finalmente riuscì a distinguere i due giovani che le stavano di fronte. Quello che si era posizionato esattamente davanti a lei continuò a parlare solo una volta certo di avere la sua attenzione «Tu sei una strana ragazzina, lo sai?»
«La cosa vi disturba, signore?» chiese, spostando il vassoio sul bordo di pietra della fontana per potersi alzare, in un quello che voleva essere un gesto di rispetto.
Quando si trovò - per la prima volta nella sua vita - a guardare un'uomo adulto negli occhi senza bisogno di alcun rialzo, solo la sua impostazione vecchio stile le permise di trattenersi dall'esprimere a parole la sua sorpresa, limitandosi a un'eloquente spalancamento d'occhi che le guadagnò un'altrettanto eloquente sguardo sbieco.
«In verità, non abbiamo potuto fare a meno di incuriosirci.» l'altro giovane intervenne prontamente per non dare spazio a frasi scortesi o "rischiose" da parte dell'uno o dell'altra «Tanto più, visto il cerchio che porti sul petto.»
Sul volto della ragazzina si disegnò un sorriso confuso, come se non comprendesse il senso quella affermazione «È un comunissimo cerchio alchemico, forse si trova in una posizione non esattamente canonica, ma non credo di comprendere per quali ragioni vi susciti curiosità.»
«Perché non ha niente di comune e, francamente, dubito possa funzionare: oltre al fatto che mancano i simboli basilari, la linea del cerchio è spezzata qui, rendendo tutto l'insieme inutile» per sottolineare la propria spiegazione, Edward aveva posato un dito tra le sue clavicole, sulla parte del cerchio dove la linea scura si interrompeva per qualche millimetro.
Pur non sembrando minimamente imbarazzata dalla vicinanza dell'altro, quando lui coprì il segmento chiaro, gli occhi di Lilith si spalancarono e lei si tirò indietro di scatto per sottrarsi al contatto, urtando il vassoio nel tentativo di non cadere nella fontana.
Abbandonando per qualche secondo l'atteggiamento pacato e imperturbabile, si portò una mano alla gola, come a controllare che tutto fosse ancora al suo posto. «Siete completamente uscito di senno?» La voce gracchiante e incerta contrastava terribilmente con l'espressione improvvisamente infiammata del suo viso.
«S... scusa.» fu tutto quello che riuscì a rispondere Edward, la mano dimenticata a mezz'aria per la sorpresa.
Alphonse ebbe la presenza di spirito di avvicinarsi per aiutare la ragazzina, accompagnandola a sedere sul bordo di pietra «Siediti. Ti senti bene? Serve qualcosa?»
Lei scosse la testa, raddrizzando le spalle e riprendendo il suo lieve sorriso di cortesia «Sono stata colta impreparata, nulla più.» sminuì con un accenno di imbarazzo nella voce, prima di schiarirsi la gola e continuare «Ad ogni modo, Signore, non ho alcuna intenzione di spiegare le sottigliezze della mia scienza, tanto meno a un estraneo.»
«Est..? Oh, lo sapevo fratellone: con la tua fretta mi hai fatto dimenticare l'educazione! - sobbalzò il più alto dei due, prima di accennare un inchino - Scusaci, per favore. Il mio nome è Alphonse Elric e questo è mio fratello Edward.»
Rispose all'inchino, riservandone un accenno anche in risposta all'espressione scocciata dell'altro fratello: «Onorata di fare la vostra conoscenza, signori. Il mio nome è Lilith.»
Edward sbuffò roteando gli occhi prima di chinare a propria volta il capo in maniera svogliata «Se, se, siamo tutti molto cortesi. Ora vuoi spiegare quel dannatissimo cerchio?» Brontolò acido.
Due iridi violette lo fissarono per alcuni secondi, evidentemente perplesse davanti a un atteggiamento simile.
Aveva sempre ammirato l'accesa curiosità dei fratelli, fin dai primi racconti che aveva sentito, ma aveva sempre pensato Binah esagerasse, a riguardo dell'impazienza e della scortesia del già Alchimista d'Acciaio.
Apparentemente, i racconti erano veritieri.
I due rimasero occhi negli occhi per un lungo momento, prima che il minore dei fratelli si intromettesse un'altra volta per calmare le acque.
«Non intendiamo imporci, Lilith, ma una risposta appianerebbe non poche divergenze.»
La ragazza voltò lo sguardo verso di lui per alcuni secondi. Tornò a rivolgersi a Edward, che continuava la sua occhiata irritante. Esitò, schiuse le labbra, ci ripensò. Alla fine tirò un sospiro.
«E sia!»  
Ci fu un breve silenzio, durante il quale sembrò raccogliere le idee per la sua risposta, alla fine di questo lei annuì, facendo rimbalzare i corti capelli castani.
«Un cerchio alchemico è come una frase sotto molti aspetti. Quando ci si trova a fronteggiare una frase in un idioma sconosciuto, non bisogna farsi trarre in inganno dai segni grafici che la compongono, perché sebbene essi possano apparire familiari, rispondono con ogni probabilità a leggi completamente diverse da quelle cui siamo abituati.»
Lilith annuì di nuovo, apparentemente soddisfatta della metafora, e si voltò per raccogliere il vassoio dalla fontana, dove era rimasto pacificamente a galleggiare dopo l'urto. Non c'era nulla di rotto, per fortuna, ma la crostata era stata ormai inzuppata dagli schizzi e lei ne studiò la consistenza molliccia con un leggero broncio.
«Beh?» sbottò Edward con tono pressante «Tutto qui? È tutto quello che hai da dire?»
«Volevate sapere per quale ragione questo cerchio funziona, pur contraddicendo alcuni dei fondamentali Alchemici, o sono in errore?» chiese di ritorno lei, confusa.
«Sì, ma allora come?»
L'unica risposta, questa volta, fu un silenzio tanto denso di implicazioni da essere quasi palpabile. Dopo quasi un minuto, la ragazza si alzò semplicemente in piedi, il vassoio in mano e accennò ad andarsene.
«Lilith!» la richiamò Alphonse, in tono quasi supplicante «Per favore, potrebbe essere importante!»
La ragazzina si voltò, rivolgendo un lungo sguardo serio verso i due prima di aprire bocca «No, signori. La scienza dietro a questi segni è troppo complessa, troppo imprevedibile, perché io mi accolli la responsabilità di divulgarla. Anche a personaggi quali voi stessi.»
«Domani potresti non avere scelta. Il Generale pretenderà delle spiegazioni.» le fece presente l'ex-Alchimista d'Acciaio, rispondendo al suo repentino annuvolamento con un tono quasi altrettanto grave.
«Valuterò tale eventualità nel momento in cui essa mi si porrà innanzi.» una rigida stretta stretta di spalle e la ragazza chinò leggermente il busto in avanti «È stato un onore fare la vostra conoscenza e un piacere conversare con voi, vogliate scusarmi ora.»
E senza attendere una risposta, voltò loro le spalle per rientrare nel Bluebottle, sentendosi come quando cercava riparo tra le vecchie rovine per sfuggire alle tempeste di sabbia.
Da qualche parte dietro di lei, Edward quasi le gridò alle spalle «La convocazione è per domattina alle nove!»
Si fermò, valutando in qualche istante una dozzina di possibili risposte e finendo per annuire una volta, prima di sparire nell'ombra dei tendoni blu.
Restituì il vassoio all'anziano proprietario ringraziandolo enormemente, poi si diresse in cucina per dare il suo contributo al lavaggio piatti. Il resto del personale chiacchierava, ridendo e schizzandosi con l'acqua saponata mentre lei si limitava a fissare le bolle con aria assente mentre le mani lavoravano di riflesso. Non si unì alle discussioni, non le ascoltò nemmeno, come aveva già fatto, con gli occhi pieni di meraviglia e la felicità dipinta in volto, ma continuò a rimuginare su quanto appena successo.
E più ci ripensava, più comprendeva che Edward Elric aveva ragione, più si preoccupava per quanto sarebbe potuto accadere il giorno successivo.
Quando si reinfilò il cappotto troppo lungo e salutò tutti con un sorriso, il suo umore era definitivamente inabissato.


**************************************************

Blabberings

 

Guess who's just resuscitated?
*si nasconde dietro un'enorme faccia di tolla e un cartello di scuse ancora più grosso*
Questo terzo capitolo è un tantino corto e lento, ma spero succoso. In generale serve a spiegare un po' il carattere di Li'l e a preparare gli sviluppi più "attivi" della storia. È una ragazza lenta ad aprirsi, capiatela, ma quando lo farà se ne vedranno delle belle!


MayKatje

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: May Katje