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Autore: Browny_    15/08/2012    1 recensioni
1970. Nuovo anno scolastico. Nuovi libri, nuove scope, nuovi bauli. Rito del tutto ordinario per un qualsiasi piccolo mago. Ma che succede quando è un apparente "normale" essere umano a dover intraprendere un percorso diverso, magico e a lui sconosciuto? Che succede quando le tue uniche certezze vengono stravolte da qualcosa che va oltre ogni scienza? Tutto parte da qui, da un pomeriggio totalmente ordinario e normale. O forse non del tutto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                       CAPITOLO 1
 
Avrebbe giurato di aver visto l’ombra di quella gatta grigia trasformarsi in una sagoma di donna con uno strano copricapo appuntito, dalla sua finestra…Ma pensò di averlo solo immaginato.
Era l’estate del 1970, aveva 10 anni e da tempo notava questo gatto aggirarsi  per le case del suo quartiere, un quartiere che non tutti conoscevano,  Bloomsbury, avete presente? Beh, penso di no…Comunque, un pomeriggio era nella sua stanza a leggere per la centesima volta “Alice nel Paese delle Meraviglie” , mentre i suoi genitori erano in salotto a bere il tè delle cinque. Ad un tratto la sua lettura venne disturbata dal suono crescente del campanello ed una voce profonda irruppe nel silenzio pomeridiano.
-Signori Evans?- esclamò con estrema calma e gentilezza.
-Si, siamo noi.- dissero in coro i genitori della bambina, un po’ straniti nel vedere tanta barba bianca su un solo essere umano.
-Sono Albus Percival Wulfric Brian Silente, preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. E quest’affascinante donna al mio fianco è Minerva McGranitt, professoressa della scuola e mia cara amica.-
Quando venne presentata, la donna dal cappello a punta fece una sorta di inchino sorridendo, che però non rasserenò il viso della coppia di coniugi.
Nell’udire Scuola di Magia e Stregoneria, la bambina sgattaiolò sulla cima delle scale ed allungò le orecchie per sentire meglio. Quando vide l’uomo e la donna sull’uscio di casa sua sgranò gli occhi: erano vestiti in modo davvero bizzarro, per non parlare della barba e dei lunghi capelli bianchi dell’uomo che oltre ad aver catturato l’attenzione dei Signori Evans aveva catturato anche quella della bambina.
Quando però quest’ultima guardò la donna restò sbalordita. Assomigliava molto alla sagoma in cui si era trasformata la gatta qualche giorno prima, ma questo l’aveva solo immaginato. Tuttavia sentendo parlare di magia tutto poteva essere possibile. Quando questo pensiero le riempì la mente per qualche secondo si sentì su un altro pianeta. Ma quasi immediatamente lei scrollò la testa e il pensiero dell’esistenza di qualcosa oltre la normalità fu cacciato via, era oltre ogni sua logica! Si stropicciò gli occhi e decise di ascoltare ancora, in silenzio.
-Molto piacere Signor Silente, Professoressa McGranitt…- disse il papà della bambina e fece come per dar loro una stretta di mano, che stranamente non ricambiarono, anzi si guardarono un po’ perplessi. Finito questo momento di imbarazzo, l’uomo continuò:
- Io sono Thomas Evans e lei è mia moglie Kate. Cosa vi porta alla nostra dimora?- disse velocemente lui, fingendo di non aver capito le parole MAGIA, STREGONERIA E HOGWARTS.
-Strani questi babbani- Silente si rivolse divertito alla collega  -Sembra quasi conoscano già la magia, non credi Minerva?- E rise per qualche secondo, risata corrisposta da uno sguardo della McGranitt, rivolto prima al preside, poi alla cima delle scale, dove fece l’occhiolino alla bambina, che scappò nella sua stanza.
Lily Evans era una bambina molto intelligente per la sua età. Aveva dieci anni, ma parlava come una ragazza di diciassette. Usava un lessico poco conosciuto tra i suoi compagni di scuola, che a volte stentavano a capirla. Era nata il 21 Giugno, durante il solstizio d’estate e sin da piccola si era dimostrata molto generosa e buona. Aveva una passione per la lettura, per i fiori e per la pittura, ed anche se non era ancora molto brava con i pennelli, il garage della famiglia Evans era pieno di tele, alcune che risalivano a quando lei aveva quattro anni. Somigliava molto a sua madre, lineamenti fini e lunghi capelli rossi, tranne per gli occhi: erano verde smeraldo, grandi e a mandorla.
Alla domanda del Signor Evans, Silente sorrise ed aspetto qualche secondo prima di rispondere.
-Mmh…Non ditemi che non vi siete mai accorti di nulla!- Il vecchio sembrava incitare la coppia a dire qualcosa, ma in salotto cadde un silenzio profondo, che avrebbe lasciato sulle spine anche l’uomo più disinteressato del mondo.
-Beh, non vi viene nulla in mente?- continuò con lo stesso tono.
-Siamo qui per parlare di vostra figlia Lily.-
La Professoressa, tirò come un sospiro di sollievo mentre udì quelle parole che finalmente il suo collega si era deciso a pronunciare, ma il suo momento di relax che accadeva ogni volta che lei e il preside si recavano a casa di una famiglia Babbana per congratularsi con loro, fu interrotto dalla voce preoccupata della Signora Kate, rimasta in silenzio fino a quel momento.
-Lily? La nostra Lily? Cosa è accaduto?- la donna era molto agitata, iniziava a tremare e si aggrappò fermamente al braccio del marito.
-Thomas…Thomas, tu? Tu sai qualcosa?- senza nemmeno dare il tempo di rispondere al marito si rivolse ai due visitatori.
-Cosa è successo?-
Lily, che ascoltava tutto dalla sua stanza stringendo tra le braccia la sua bambola preferita, non stava più nella pelle: cosa avevano da riferire quei due strani tipi? Lei era sicura di non aver fatto nulla di grave!
-Signora Evans…stia tranquilla, si calmi. Non è successo niente, stiamo per darvi una meravigliosa notizia che vi renderà ancora più fieri della vostra bambina.- la tranquillizzò la McGranitt.
-Oh, bene. Prego, accomodatevi, il tè è ancora tiepido. E qui c’è il limone, lo zenzero, lo zucchero e il latte.- continuò la Signora Evans invitando i visitatori a sedersi sui comodi divani color panna del salotto. Le due coppie si versarono uno alla volta la loro tazza di te aromatizzato a piacere e bevvero senza proferire parola.
-Davvero delizioso, Signora Evans, il pizzico di cannella durante il pestaggio delle foglie di tè da alla bevanda un tocco di genuinità che la rende cento volte più buona!- esclamò Silente.
La Signora Evans era sbalordita: nessuno aveva mai notato questo particolare, era una tradizione vecchia di generazioni della sua famiglia, tramandata in una filastrocca chiamata “Filastrocca della giornata”, che narrava la tipica giornata di un bambino inglese che alle cinque beveva il tè con un pizzico di cannella.
-Io… Come..? Lei..? Oh, ehm, grazie.- disse sconvolta.
Gli Evans stavano insieme da circa tredici anni. Si trasferirono nel quartiere di Bloomsbury quando Lily aveva tre anni, insieme al loro cagnolino, Sammy, di pochi mesi. Sin dall’inizio furono molto simpatici alla famiglia Taylor, che abitava qualche portone più avanti. Con loro stabilirono subito un rapporto di amicizia che continuava negli anni, principalmente perché la migliore amica della loro figlia Lily era Janette, figlia dei Signori Taylor.
Erano una famigliola tranquilla ed amichevole, gli Evans. Marito, moglie, figlia e cane. Diciamo la tipica famiglia inglese. Normale, tipica, inglese.
-Di nulla! Possiamo far venire la bambina?-
-La-la bambina? Quale bambina?- esclamò la Signora Evans, presa di soppiatto anche stavolta.
-Ahahah!- ridacchiò Silente -Suvvia che domande! La vostra bambina, Lily ovviamente!-
Per quale motivo volevano vederla? Era questo il pensiero che riecheggiava nelle menti degli Evans. Lo sguardo scettico e confuso di Kate si incrociò con quello del marito Thomas, che però la rasserenò con un sorriso, annuendo.
Thomas Evans faceva parte degli scrittori del giornale “The Sky”, si occupava di articoli di cronaca e cultura. Aveva conosciuto Kate quando era ancora un giovane ragazzo appena laureato, diciamo che fu amore a prima…intervista! Doveva intervistare alcune delle ragazze del college femminile di St. Hilda di Oxford e non appena fu il turno della bellissima Kate rimase abbagliato. Da subito trovò in lei qualcosa che non trovava nel resto delle sue coetanee. E difatti non cambiò più idea.
La signora Evans, adesso un po’ più tranquilla, guardò la Professoressa McGranitt sorridendo:
-Lily, certo! La chiamo immediatamente! Lily, tesoro?”
La voce della sua mamma riportò la bambina sulla terra, perché con l’immaginazione poteva stare dove voleva, ma assolutamente non era sulla terra in quel momento.
-S..si mamma, arrivo!- disse appena si rese conto di stare nella sua stanza appoggiata alla parete vicino alla porta. Scaraventò la bambola sul letto e scese velocemente le scale, ma rallentò sugli ultimi tre scalini. Camminando arrivò vicino al divano e si sedette accanto alla mamma che la guardò sorridendo.
-Ciao, Lily.- disse la “donna-gatto”.
-Ciao…- rispose la bambina scrutando per bene la signora davanti ai suoi occhi.
-Ciao, Lily.- continuò il Professor Silente.
-Cia…ehm… Buonasera Signore.- si corresse immediatamente. Era molto educata, sapeva che chi era più grande di meritava più rispetto e si arrabbiò con se stessa perché non aveva fatto in tempo a pensarci quando aveva salutato la donna.
Il Signor Evans si schiarì la voce, attirando l’attenzione dei presenti.
-Ehm…allora, cos’è che volevate dirci sulla nostra piccola Lily?-
-Beh, Signori Evans, siamo felici di informarvi che l’ordinarietà di questa famiglia da oggi sarà stravolta!-
Marito e moglie erano perplessi e Lily mostrava anche un bagliore di delusione, che però sparì poco dopo.
-Ci…ci scusi ma non abbiamo colto il suo messaggio. Perché “l’ordinarietà” della nostra famiglia dovrebbe essere stravolta da oggi?- azzardò Il Signor Evans con il visibile appoggio della moglie.
Il Professor Silente guardò le espressioni dei volti della famiglia che aveva davanti a sé e sorrise nuovamente.
-Beh…- iniziò. -Perché vostra figlia Lily è una strega.-
 
 
 
 
  
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