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Autore: Raffa Kiryu    16/08/2012    1 recensioni
Lockville; Naomi, la sua migliore amica, il suo migliore amico ed i Dirty Flames, un gruppo emergente e promettente. Una storia tormentata da vari sentimenti.
Capitolo nove; - Ciao, Miku. – Disse Lyam, alzando una mano. Miku ricambiò il saluto col cenno del capo. I due si scambiarono uno sguardo intenso. Uno sguardo del tutto simile, uno sguardo ostile. Entrambi volevano la stessa cosa, entrambi lottavano per la stessa cosa. Naomi si sentì mortificata.
Questa è la mia prima storia, mi auguro vi piaccia. Recensite, per dare consigli, non mi farebbe altro che piacere. :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12.
Il sole era nascosto al di sotto dell’orizzonte. La luna illuminava il paesaggio addormentato, e cambiava colore ad ogni cosa. Le foglie degli alberi ora si tingevano di un colore simile al nero, ed un venticello le faceva scontrare delicatamente tra loro, emanando un sottile fruscio. Miku si rifugiò in un bosco poco distante dall’ istituto. Correva, calpestando il prato umido sotto i suoi piedi, le piccole violette e le margherite venivano così sporcate e divorate dal terreno. Il suo respiro divenne corto ed affannoso, le lacrime gli percorrevano lungo il viso velocemente, era terrorizzato, preoccupato, intimorito, agitato. Non riusciva a riconoscersi per ciò che aveva appena fatto. Colpire Naomi, come aveva potuto? Si fermò dinanzi una quercia. Si piegò, portando le braccia alle ginocchia e cominciò a fissare il terreno bagnato. Spostò lo sguardo su di una foglia che faceva da recipiente ad un goccio d’acqua, vide il suo viso attraversato dalle lacrime riflesso in quella goccia. Aveva gli occhi rossi e gonfi, la mascella serrata, i capelli arruffati. Ma soprattutto vide il viso di un violento, di una persona di cui doveva aver paura. Volle cancellare quell’ immagine, quel terrore. Allungò le mani nel terreno, agitandosi e urlando, facendo svolazzare delle civette dalla quercia. Cominciò a macchiarsi il viso col terreno, come se fosse una crema. Dopo, si rispecchiò nella goccia d’acqua. Ora andava meglio. Si intravedevano solo due occhi sofferenti, finse un sorriso, e il bianco della sua dentatura contrastava il nero del suo viso. Si sedette su un soffice materasso di foglie, anch’esse umide, con la schiena contro il tronco della grande quercia. Scavò nelle sue tasche, per trovare l’accendino ed il pacchetto di sigarette. Se ne portò una alla bocca, era una compagnia gradita, un’amica a cui poteva raccontare tutto e pur non rispondendoti, t’avrebbe ascoltato. In lontananza udì un’ambulanza.
 
Naomi si era da poco ripresa, Akemi le teneva la testa per aiutarla ad ingerire un po’ di acqua mescolata con dello zucchero. Invece, Lyam, venne portato in ospedale, continuava a perdere molto sangue, e probabilmente gli avrebbero dato dei punti. Dopo aver realizzato cosa fosse successo, un’espressione triste e preoccupata si disegnò sul volto della ragazza. Si alzò, convinta di voler andare in ospedale a trovare Lyam, per accettarsi se davvero fosse tutto ‘’ a posto ‘’ come l’aveva rassicurata l’amica.
-          Akemi, devo andare lì! – Esclamò nervosamente, barcollando.
-          Andremo domani mattina, ora devi riposare, Naomi. Te lo prometto. – Rispose sincera, col tono più dolce possibile. La mise a sedere e tamponò con della stoffa bagnata un piccolo taglio sulla guancia. Istintivamente, Naomi si tirò indietro, ma poi ritornò a farsi tamponare la ferita, tenendo gli occhi fissi sul viso di Akemi. Il suo viso piccolo, contornato da riccioli rossi, era amareggiato. Salirono in macchina, e strada facendo, Naomi diede un’occhiata confusa alle querce che si innalzavano a destra della strada. Intravide una nuvola di fumo alzarsi nel cielo scuro. L’odore di bruciato dava la nausea. Akemi frenò immediatamente, qualcuno doveva essere lì, in pericolo.
-          Resta qui. – Le ordinò Akemi con aria autoritaria. Non l’aveva mai vista così sicura di sé, come se fosse l’eroina della situazione. Si precipitò verso la nuvola di fumo, facendosi luce col display del cellulare. Poco dopo la seguì Naomi, non voleva lasciare la sua amica affrontare tutto da solo. Inciampò fra le radici degli alberi, sbucciandosi le gambe, strappandosi il vestito.
-          Miku! – Le strilla di Akemi non erano molto lontane. Naomi si rialzò di fretta, più terrorizzata che mai, e raggiunse l’amica.
-          Miku! -  Urlò Naomi. Il ragazzo si voltò di scatto, udendo la sua voce. Naomi era lì, era sveglia, era salva. Era terrorizzata, pallida, sì, ma era lì ed era salva. Ora, chi doveva essere salvato, doveva essere lui. Fissò la Passione, l’Amore in viso, e cercava coraggio da lei. Doveva salvarlo, la stava implorando.
-          Miku! Salta fuori! Forza! – Urlò Naomi, con tutta la sua voce. Miku restò in silenzio dinanzi a quella Bellezza, dinanzi all’Amore. Nervosamente, si sfilò la giacca di dosso, quella giacca che stava perfettamente alle sue misure, la gettò su una parte delle fiamme, per spegnerle. In seguito si sfilò anche la camicia bianca, gettando anch’essa sulle fiamme. Uscì fuori, col viso ancora coperto di fango. Si precipitò da Naomi, in lacrime, mentre lei teneva per la mano Akemi.
-          Naomi… - La luce opaca della luna riuscì a mostrare il taglio sul viso della ragazza. Miku l’accarezzò dolcemente, quasi avendo paura di poterla spezzare, poi, le passò il dito sulla ferita. Con l’altra mano, attrasse il bacino della ragazza a sé. Miku era molto più alto di Naomi, e lei poté sentire i suoi muscoli contrarsi contro il suo petto. Naomi bloccò entrambe le mani di Miku, respingendole con amarezza, ricordando quanto accaduto precedentemente.
-          E’ ora di andare. – Disse Akemi, notando l’aria infastidita sul volto di Naomi.  
  
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