“Jack…”
lo chiamai dopo
qualche minuto in cui eravamo rimasti sdraiati uno accanto
all’altro, in
silenzio: “Cosa…”
“Lo
so.” mi interruppe
senza lasciarmi finire: “Anzi, non lo so. Non so
perché l’ho fatto, ma imparerò
a controllare quest’ Imprinting. Devo solo…
prenderci la mano…”
Risi
al suono della sua
voce imbarazzata alzando una mano per affondarla subito dopo nei suoi
capelli e
la lasciai scivolare fino ad accarezzare il suo Marchio bicolore.
Rimanemmo
di nuovo in
silenzio, abbracciati, poi Jack si alzò tendendomi la mano
e, quando fui in
piedi a mia volta, ci rivestimmo e uscimmo per raggiungere gli altri,
il tutto
senza parlare. Non ne avevamo più bisogno.
“Ragazzi!”
esclamò Dragone
non appena tornammo in mensa: “Eccovi finalmente!”
Il
gruppo non era
cambiato, con la sola aggiunta di Lenobia, che disse a Jack:
“I tuoi genitori
sono con Neferet, che sta spiegando loro la tua situazione di forte
stress
giustificando il tuo comportamento.”
“Non
ho bisogno di nessuna
giustificazione!” ringhiò il mio ragazzo
stringendo i pugni e fissando
minaccioso la prof di equitazione.
“Cazzo!”
strillai a mia
volta con voce tendente all’isterico: “Lo volete
lasciare stare o mi devo fare
un culo quadro perché voi lo fate incazzare?”
Rise.
Jack rise. Lo fissai
senza capire e vide brillare nei suoi occhi la gratitudine, quindi
sorrisi
anch’io decidendo che forse era il caso di calmarmi.
“Senti
Jacky… noi… i
professori ci hanno detto dei tuoi genitori, per questo
sapevamo.” disse Zy,
improvvisamente timida.
“Si
avevo capito.”
Silenzio.
Di nuovo. Ma
questa volta era un silenzio imbarazzante perché nessuno di
noi sapeva come
affrontare ciò
che era appena successo.
Fortunatamente
Dragone
trovò qualcosa da dire: “La polizia
verrà a parlarti domani.”
Ok,
forse non era
esattamente la cosa più giusta da dire…
I
professori se ne
andarono.
“Cosa
dobbiamo fare in
cambio dell’aiuto con Afrodite?” chiese Shaunee
folgorata da un ricordo
improvviso.
“Semplicemente
aiutarmi a
liberarmi di Neferet e dei miei genitori.” rispose freddo
Jack, ma io sapevo
che aveva paura di starci chiedendo troppo.
“Tesoro,
lo avremmo fatto
comunque!” sbottò Erin infiammandosi al ricordo
degli insulti gratuiti dei
giudici Roberts nei confronti di Stivie Rae.
“Grazie…”
sussurrò Jack
riprendendo la sua espressione dolce.
***
Eravamo
svegli da poco
quando Neferet in persona venne a chiamare me, Jack ed Erik per
incontrare la
polizia.
Ci
guardammo sorpresi
senza capire perché eravamo convocati anche io e Night, ma
ci limitammo a
seguirla senza fare domande; la nostra sorpresa aumento quando
nell’ufficio
della Somma Sacerdotessa trovammo anche le ragazze già
riunite, giusto un
pochetto agitate.
Jack
tremava. Era terrorizzato.
La polizia non gli ispirava fiducia.
Gli
passai un braccio
intorno alle spalle stringendolo leggermente per rassicurarlo, ma mi
scontrai
subito con lo sguardo fredde e severo di Neferet.
“Non
aveva nulla contro il
mio essere gay quando mi liberò di Thor.” dissi io
senza pensare e ritrovandomi
ad odiare Neferet più intensamente del naturale, ovviamente
condizionato da Jacky.
Dovevo proprio imparare a dividere le nostre emozioni.
“Non
ho nulla contro il
tuo essere gay, Damien.” mi rispose lei con una freddezza che
la faceva
sembrare un calippo rosso ed affascinante sommerso da un lastrone di
ghiaccio
siberiano: “Ho molto, invece, contro il tuo attuale ragazzo
che sembra non
voler sottostare alle regole della Casa della Notte di
Tulsa.” concluse con un’occhiataccia
in stile mastino rabbioso a Jack, che ribatté subito con la
sua migliore voce
da perfetto stronzo: “Il tuo problema non è che
non rispetto le regole della
scuola, ma che non mi sottometto a te. Che non ti temo. Che non ti
corro dietro
come un cagnolino rincoglionito che sbava dietro al proprio
padrone.”
La
donna spalancò gli
occhi ed eravamo già tutti pronti ad assistere alla sua
ennesima sfuriata
causata dalla sfrontatezza di Jack quando venimmo fortunatamente
salvati dall’arrivo
del commissario della polizia accompagnato da un trio di agenti in
divisa.
“Buongiorno.”
Neferet, con
una rapidità inumana, aveva ripreso il controllo di
sé e sorrideva con
gentilezza.
I
quattro uomini si
bloccarono un istante, folgorati, come succedeva sempre,
dall’ bellezza che
mostrava tutto il potere di Neferet.
“Buongiorno.”
fece il commissario:
“Sono desolato signora ma sarebbe meglio se parlassimo in
privato con i
ragazzi.” parlò
con una tranquillità che
pochi riuscivamo ad avere al cospetto di una Somma Sacerdotessa Vampira.
Lei
si irrigidì appena un
secondo, quindi chiese con aria severa: “Potrei chiederle il
perché?”
“Sono
ragazzi signora.
Soli, forse, si sentiranno più a loro agio. I miei tre
agenti staranno con lei
e gli altri professori e, se vorrete, potrete spiegare nuovamente
ciò che
sapete sui giudici Roberts.”
Senza
più ribattere,
Neferet uscì seguita dagli agenti e noi rimanemmo soli con
il commissario.
“Avanti
sedetevi.” disse
dopo qualche istante di silenzio l’uomo con un sorriso dolce
e comprensivo,
abbandonando l’espressione severa che aveva mantenuto in
presenza di Neferet: “La
vostra Somma Sacerdotessa emana una leggera aurea di
pericolosità…”
“
Certo, è più stronza di
una biscia incazzosa!” sbottò Jack sbuffando e
lasciandosi sedere pesantemente
su una sedia.
Io
risi seguendolo a ruota
e, dopo un altro attimo di indecisione, anche gli altri si sedettero,
raccattando sedie da ogni angolo, quindi rimanemmo in attesa.
“Allora…
comprendo la
vostra tensione…” cominciò il
commissario, ma venne interrotto dal mio ragazzo,
che: “Già, essere avvelenati stressa.”
disse con un misto di ironia e presa per
il culo.
“Jack.”
lo sgridai io con
dolcezza: “Fa’ il bravo
bambino…”
Lui
mi fece la linguaccia
e tutti ridacchiammo. Eravamo uno più rimbambito
dell’altro, questa era l’unica
certezza di quel momento.
“Forse
siete meno tesi di
quello che penso.”
“O
forse siamo più tesi di
quello che sembra…” lo contraddisse Zoey chiudendo
gli occhi e rivolgendogli un
sorrisetto storto.
“Ragazzi,
che ne dite di
partire dall’inizio, con calma?”
“E’
un ottima idea.”
Questo
è un capitolo di
passaggio, quindi è un po’ vuoto, ma nel prossimo
ci saranno molte altre
scoperte su Zoey e soprattutto su Jack e la sua amorevole famigliolaJ Un
grazie speciale
soprattutto ad Elisabeth Blackbird che ha la pazienza di seguire ancora
qst mio
esperimentoJ