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Autore: Alys93    16/08/2012    1 recensioni
Il destino... Non si mai cosa ci riserva. E' qualcosa di oscuro, insondabile, eppure c'è gente che non smette mai di provare a prevedere cos'ha in serbo per noi. Non sappiamo mai come andrà la nostra vita, se riusciremo a realizzare i nostri sogni. E lo sa bene Richard, che, a diciassette anni, non sa ancora cosa fare, se troverà qualcuno disposto ad andare oltre le apparenze.
Se vi ho incuriosito, spero che leggerete la storia. Ve ne prego, siate clementi. E' la prima storia "decente" ke ho mai scritto. [Dopo molto tempo ed alcuni cambiamenti, più o meno lievi, ho deciso di continuare a postare questa storia. Spero che apprezzerete i miei sforzi]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tuti, ragazzi1 come va? eh, sì.. sono di nuovo qui, a rompervi le scatole con questa storia ^_^  spero davvero che vi stia piacendo e vi assicuro che farò sempre dle mio meglio per non deludervi. in questo capitolo, inconretremo tutto il gruppo di amici, intenti a divertirsi come qualsiasi banda di teenagers. Ma le sorprese non mancheranno! se ne volete sapere di più, non vi serve altro che leggere!! un bacione a tutti!! ^_^



24-Emozioni tra i flutti

Richard stava riposando sotto il grande salice nel suo giardino.
Un libro rovesciato gli copriva gli occhi, proteggendoli dai raggi del sole, che batteva imperioso nella calura di quel pomeriggio di giugno.
L'estate era ormai iniziata ed i ragazzi si stavano godendo le loro meritate vacanze, prima di entrare nel college e, ufficialmente, nel mondo degli adulti.
Il ragazzo soffocò uno sbadiglio, coprendosi la bocca con una mano, e si girò su un fianco.
Il libro cadde sull'erba e si chiuse con un lieve tonfo.
Quella giornata era davvero perfetta per sonnecchiare all'ombra, c'era una pace infinita.
Sembrava che nulla potesse disturbare quella quiete assoluta…
Il rombo di una moto lo fece sobbalzare e lui si rizzò a sedere, guardandosi intorno per capire chi facesse tutto quel rumore.
"Ehi, Richard!" lo salutò Karl, dall'altra parte della cancellata in ferro "Come stai, amico?".
"Bene, prima che tu mi svegliassi" mormorò il giovane, passandosi una mano sugli occhi.
L'amico ridacchiò "Eddai! Non dirmi che riesci a dormire in una giornata così bella! Così, ti perdi tutto il divertimento".
Lui borbottò qualcosa e si alzò in piedi "Dovevi dirmi qualcosa?", "Sì, stiamo organizzando una piccola festa sulla spiaggia e volevo sapere se eri dei nostri".
"Direi di sì. Quand'è la festa?" chiese Richard, "Domani sera" spiegò Karl "Ma partiamo già la mattina. Abbiamo deciso che trascorreremo tutta la giornata a cuocerci sotto il sole".
"Così diventeremo tutti come pannocchie abbrustolite" rise il ragazzo, "Sì, belle e pronte per la griglia" aggiunse l'altro tra le risate.
"Ho visto le ragazze, poco fa. In centro" disse all'improvviso, strappando l'amico a tutti gli altri pensieri.
"E cosa stavano facendo?" chiese il giovane incuriosito, "Penso shopping. Avevano tutte diverse buste dei vari negozi in mano".
Poi scosse il capo "Non capirò mai cos'è che attira tanto le ragazze nel comprare vestiti".
"Forse quello che attira noi maschi nello scherzare anche con i pugni" suggerì l'altro con un ghigno, "Forse" concordò Karl.
"Megan ci sarà?" chiese Richard, sperando vivamente in un sì; era la cosa che gli premeva di più in assoluto.
Senza di lei, la festa non gli sarebbe sembrata la stessa cosa.
"Ho incaricato Susan di convincerla" lo rassicurò Karl, sorridendo bonario "A quest'ora, la starà già informando di tutto. Vedrai che ci sarà".
Poi entrambi risero e Richard rivolse uno sguardo di speranza al cielo terso.
 
Quella sera, Megan rimase per almeno un'ora al telefono con Dalia e Susan, per organizzare al meglio la gita alla spiaggia prevista per il giorno seguente.
Le avevano già accennato il piano a grandi linee durante il pomeriggio di shopping, ma adesso dovevano organizzarsi per bene.
Doveva benedire il suo intuito se era riuscita a prepararsi già in parte per quella gita preparata in tutta fretta.
Almeno era sicura che, dopo quelle maledette strisce depilatorie, mostrarsi in costume non sarebbe stato un problema...
"Che vuol dire che dobbiamo portarci i sacchi a pelo?" chiese la ragazza a Dalia, giocherellando con il filo del telefono.
"Dormiremo in tenda, sulla spiaggia" spiegò l'amica con voce allegra "Non è un'idea grandiosa?".
"In tenda? Ma sei sicura che sia una buona idea?" chiese la giovane, incerta sul da farsi.
Non sapeva chi fosse stato invitato e aveva una paura tremenda che ci fosse anche Richard; anzi aveva una paura tremenda che non ci fosse.
Quel pensiero la fece arrossire e ringraziò il cielo che le amiche non potessero vederla in quel momento.
In fondo, era stato soprattutto quel pensiero a spronarla a rendersi il più carina possibile.
"Io trovo che sia un'idea stupenda" esclamò Susan "Passeremo tutta la giornata sulla spiaggia, tutti insieme a farci il bagno o ad organizzare qualche gioco. Poi, la sera davanti al falò, con dei buoni marshmallows e, probabilmente, Karl o Jonathan porteranno la chitarra..".
"Mmm… Adoro i marshmallows!" mormorò Dalia, per poi sospirare "Sai che romantico tutti davanti al fuoco, sotto le stelle?".
"Ma quindi verranno anche i ragazzi con noi?" esclamò Megan, a metà tra lo stupore e la gioia.
"Ma certo!" ribatté Susan "Altrimenti che gita sarebbe? Senza di loro, non si ci diverte molto!".
Poi ridacchiò nella cornetta "Tranquilla, ci sarà anche Richard. Karl lo avvisava proprio oggi", "Oh" fu tutto quello che l'amica riuscì a dire.
Sorrise tra sé e sé, pensando a tutti i costumi che aveva nell'armadio e facendo nota di prendere quello più carino.
Voleva attirarlo, o almeno strappargli un sorriso, anche se quando lo faceva, il respiro le si bloccava in gola.
Forse era anche il caso di prepararsi ancora un po', tanto per stare tranquilli sul campo fisico...
Si perse nei suoi pensieri per un po', finché Dalia la richiamò alla realtà "Ehi, Meg? Megan, ci sei ancora?".
"Eh?" chiese lei, sobbalzando sorpresa "Cosa stavi dicendo?".
"Mi sa proprio che era nel mondo dei sogni" disse Susan, con il tono di chi la sa lunga.
Poi ridacchiò complice "Ti lasciamo alle tue fantasticherie, Meg. Ricordati, appuntamento con tutto l'occorrente alle 8.30 in Times Square. Ci vediamo lì".
Poi riattaccò e lo stesso fece Dalia, dopo aver salutato l'amica con una risatina "Ci si vede, Megan. Mi raccomando, cerca di dormire questa notte".
La ragazza rimase immobile per qualche attimo, poi riagganciò ed iniziò a preparare la sacca per il giorno dopo.
Sentiva che quella sarebbe stata una giornata memorabile.
Riempì il borsone con un sacco a pelo, una torcia provvista di gancio ed un piccolo cuscino, a cui aggiunse due teli da mare, il suo pareo preferito, la crema solare (meglio esserne sempre provvisti) e due costumi di ricambio.
Fortuna che alle tende ci avrebbero pensato i ragazzi; lei non sapeva davvero dove andare a pescarne una.
Sorrise di nuovo ed impostò la sveglia alle 7.00, in modo da potersi preparare in tutta calma, anche perché doveva preparare il pranzo al sacco.
A cena, sua madre si era dimostrata assolutamente entusiasta dell'idea di Susan ed anche suo padre non aveva avuto niente da ridire.
Solo Miguel l'aveva guardata con uno sguardo strano.
Non era riuscita a capire cosa diamine gli avesse preso ed il fratello non aveva fatto o detto niente per aiutarla, così aveva deciso di lasciar perdere.
Nell'ultimo periodo, si comportava in maniera strana e non riusciva a capire cosa gli frullasse nella testa.
Quando finalmente andò a dormire, la giovane si girò e rigirò nel letto, incapace di prendere sonno.
Continuava a pensare al giorno dopo ed a quando avrebbe visto Richard; il cuore iniziava a batterle più forte al solo pensiero di lui che avanzava sulla strada.
Il suo sorriso, il suo sguardo fiero e luminoso ed i capelli scuri agitati dal vento; un'immagine assolutamente stupenda…
Non aveva parole per descrivere i sentimenti che provava nei suoi confronti; erano troppo ingarbugliati e lei ancora troppo confusa per comprenderli appieno.
 
La mattina dopo, Richard si svegliò presto, accecato dai raggi del sole.
Sembrava che in quei giorni non lo volesse lasciar riposare un granché, come se la presenza continua di Megan nei suoi pensieri non fosse già sufficiente a togliergli il sonno.
Il volto della ragazza gli invadeva continuamente la testa, simile ad una deliziosa tortura, a cui non avrebbe mai rinunciato.
Scosse la testa e si fece una rapida doccia, pronto a godersi una fantastica giornata assieme ai suoi amici.
E, soprattutto, assieme a Megan.
Si vestì velocemente, restando per almeno dieci minuti davanti allo specchio, cercando di sistemare i ciuffi ribelli.
Poi prese il borsone che aveva preparato la sera prima e scese in cucina, salutando tutti.
Afferrò al volo il sacchetto con il pranzo che sua madre gli porgeva e corse fuori, mentre i raggi di un sole caldo e brillante lo avvolgevano in un alone dorato.
Erano ancora le 8.10 e lui si trovava già nella piazza, aspettando impaziente l'arrivo degli amici.
Rimase a scrutare a lungo l'imbocco del suo quartiere, sperando di scorgere la figura della giovane, e la sua pazienza fu presto premiata.
Megan arrivò correndo e trascinandosi dietro un borsone che sembrava troppo grande per le sue spalle esili.
Si fermò all'ombra dei grandi platani che ornavano la piazza e si poggiò le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.
"Scusate il ritardo" sussurrò affannata "Ho fatto prima che potevo", "Guarda che siamo in anticipo, Megan" la rassicurò Richard "Sono appena le 8.15. Gli altri arriveranno tra un quarto d'ora".
La ragazza si rialzò in piedi, mormorando "Per fortuna. Temevo di aver fatto tardi", poi gli rivolse un'occhiata ironica "Tu invece sei piuttosto mattiniero, eh?".
Lui si strinse nelle spalle "Non ho dormito un granché, stanotte". "Troppo emozionato?" suggerì la compagna, "Può darsi".
L'amica gli rivolse uno sguardo incuriosito "Come può darsi? Posso sapere perché parli sempre per enigmi? Mi sembra di partecipare ad un programma televisivo!".
Entrambi risero e, ben presto, furono raggiunti da tutto il resto del gruppo, che arrivò prima delle 8.25.
"Ero troppo emozionata per rimanere a casa" confessò Miriam, "Non vedo l'ora di essere sulla spiaggia" aggiunse Wendy sognante.
"E allora, che stiamo aspettando? Forza, in marcia!" chiese William, facendo strada.
"La spiaggia è stupenda" dissero Susan e Dalia a Megan "La sabbia è soffice come neve!".
"Forza, ragazzi. Sbrighiamoci!" esultò Nicky, iniziando a correre, seguita a ruota da Crystal e Jonathan.
Gli altri ragazzi non si fecero pregare e si catapultarono all'inseguimento dei tre compagni che correvano verso il mare.
I borsoni pesavano parecchio, riempiti com'erano fino all'estremo, e rimbalzavano fastidiosamente sulle schiene dei loro proprietari.
La loro fatica però fu ben presto premiata; la spiaggia non era troppo distante dal centro città e il panorama valeva tutta la fatica fatta per arrivarci.
Davanti ai loro occhi si apriva una lunga distesa di sabbia fine e dorata, dall'aria soffice e invitante.
La striscia di sabbia continuava fino al bagnasciuga, dove il colore diventava più scuro e si gettava tra i flutti azzurri e blu, orlati di spuma bianca.
Le ragazze rimasero senza parole, poi lanciarono gridolini festanti e si rincorsero sulla sabbia, lasciando impronte sulla superficie dorata.
Risero allegre, mentre le onde cercavano di lambirgli i piedi e si rincorsero fino ad una piccola conca, dove l'acqua assumeva sfumature cristalline.
Si fermarono estasiate, poi sorrisero ai ragazzi e dissero in coro "Questo posto è perfetto".
Jonathan si lasciò sfuggire una risata "Forza, ragazzi. Montiamo le tende, così possiamo andare a divertirci".
"E perché non ora?" chiese Jack, "Prima il dovere e poi il piacere" lo prese in giro il fratello.
Armatati di pale e rastrelli, i ragazzi si diedero da fare per spianare un tratto di sabbia, in modo da dormire più comodi nelle tende, senza le fastidiose ondulazioni della sabbia.
Anche le ragazze si diedero da fare, dividendosi in due gruppi.
Nicky e Megan aiutarono a sistemare lo spiazzo, mentre Dalia, Crystal, Susan, Wendy e Miriam si divisero per cercare legna da ardere per il falò di quella sera.
Nello spiazzo centrale tra le sette tende, formarono un cerchio con delle grosse pietre, in modo da contenere al meglio le fiamme del falò.
Quando tutto fu pronto, Karl si portò una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore "Direi che è tutto perfetto. Dobbiamo solo sistemare i bagagli nelle tende".
Susan fece una smorfia imbronciata, mormorando "Perché non ci siamo portati una piccola tenda solo per noi due? Sarebbe stato più romantico…".
Il ragazzo la guardò sbalordito e Jonathan iniziò a ridere come un matto; la sua voce era l'unica a risuonare in mezzo a quel silenzio sorpreso.
"Karl, mi sa che ti sta facendo una proposta seria!" ululò tra le risate, poi anche tutti gli altri scoppiarono a ridere.
Susan schioccò un bacio al suo ragazzo, sussurrando "Tranquillo, stavo scherzando. Per stavolta, non fa niente".
Lui rise e la fece volteggiare sulla sabbia fine, strappandole un sorriso.
"Magari un'altra volta" le promise, prima di zittirla con un bacio.
Crystal cadde quasi a terra dalle risate e Philiph commentò "Allora dovremmo prepararne una anche per Richard e Megan! Non trovate, ragazzi? Coppia per coppia…".
Dalia gli diede una gomitata nello stomaco "Smettila di fare lo scemo", ma poi non riuscì a trattenersi dal ridere a sua volta.
I due diretti interessati arrossirono vistosamente, ma cercarono di prenderla a ridere e buttarla sullo scherzo.
I loro sguardi s'incrociarono per un attimo, ma si voltarono velocemente dalla parte opposta, mentre le guance diventavano tizzoni ardenti.
Quell'elettricità, che li attraversava ogni volta che si guardavano, sembrava aumentare sempre più e questo li metteva a disagio di fronte agli amici.
Nascondere quell'attrazione reciproca diventava sempre più difficile.
Wendy scosse il capo ed entrò nella tenda che avrebbe condiviso con Miriam, trascinandosi dietro il suo borsone, e l'amica la imitò.
Dopo pochi minuti, tutti i ragazzi aveva sistemato le proprie cose nelle tende e si erano cambiati.
Le ragazze si divertirono molto a sfoggiare i loro bikini colorati, sotto lo sguardo allegro dei maschi.
Richard sorrise sorpreso e compiaciuto al tempo stesso, quando Megan apparve con un bikini rosso e un pareo coordinato allacciato ai fianchi.
Era magnifica! Il rosso le donava davvero molto.
Ripensò con un sorriso ai fiori rossi d'ibisco che avevano adocchiato in un negozio e che le aveva regalato alla sua festa.
Il suo sorriso si allargò, pensando che quello sarebbe stato il tocco finale del piccolo, meraviglioso capolavoro che aveva davanti.
La ragazza si accorse della sua occhiata ed arrossì imbarazzata, anche se, infondo, le dava una bella soddisfazione.
Era riuscita a strappargli un sorriso e questo la faceva sentire davvero bene.
Una nube grigia oscurò per un attimo il cielo e Dalia sospirò "Spero solo che il bel tempo duri almeno fino a domani".
"Sta' tranquilla" la rassicurò Jonathan "Le previsioni promettono bene", lei rise e gli lanciò addosso un po' d'acqua.
Il ragazzo scosse la testa per togliersi dalla visuale le ciocche bagnate ed esclamò "Ti va di giocare?".
Senza alcun preavviso, la prese tra le braccia e la buttò tra le onde cristalline.
Dalia riemerse dall'acqua tossendo e ridendo allo stesso tempo, poi si rivolse alle amiche e gridò "Venite! L'acqua è stupenda!".
Miriam, Wendy e Crystal non si fecero pregare e si lanciarono tra le onde con gridolini e risate.
Karl si tuffò immediatamente, schizzando gli amici da capo a piedi, e scoppiò a ridere "Forza, ragazzi! Divertiamoci un po'!".
Jack e William afferrarono di scatto Philiph e lo lanciarono tra i flutti, prima di seguirlo con esclamazioni festanti.
Megan si passò la crema solare sulle spalle e la prestò a Susan perché facesse lo stesso.
Anche se aveva la carnagione più scura delle sue amiche, non le andava di rischiare una scottatura, solo perché non era stata previdente.
Lanciò uno sguardo agli unici ragazzi che non si erano ancora tuffati e rimase spiazzata quando vide Richard sfilarsi la canottiera e lanciarla nella tenda.
I suoi muscoli perfetti apparvero in tutto il loro splendore, muovendosi in sincronia ad ogni suo minimo movimento.
I pettorali squadrati, gli addominali scolpiti, le braccia forti e sicure…
Non riusciva a trovare parole abbastanza adatte per descriverlo.
Era troppo, semplicemente troppo.
Si chiese se potesse esistere qualcosa di più bello al mondo.
Arrossì di colpo, quando si rese conto che avrebbe voluto sentire le sue braccia attorno a sé, mentre la stringevano in un dolce abbraccio.
Si scosse in fretta da quei pensieri, chiedendosi se non stesse ammattendo.
Il ragazzo notò il suo sguardo e le fece l'occhiolino, ridendo divertito quando lei abbassò gli occhi imbarazzata.
Le si avvicinò appena, sussurrando "L'acqua è troppo fredda per te?", "No" ribatté la ragazza "Solo che ho appena messo la crema solare e devo aspettare qualche minuto prima di tuffarmi".
Vedendo il suo sguardo interrogativo, spiegò "Se non aspetto un po', se ne va appena metto piede in acqua e non mi va di assomigliare ad un'aragosta".
Lui rise e le poggiò le mani sulle spalle, spingendola appena verso l'acqua.
La fece avanzare sul bagnasciuga, finché le onde non le lambirono le caviglie, orlandole di spuma bianca come candide cavigliere.
Lei gli rivolse uno sguardo allarmato, ma il compagno sorrise, cercando di tranquillizzarla.
Il cuore però reagì nella maniera opposta e prese a batterle più forte.
Jonathan fece un impercettibile occhiolino all'amico e si tuffò anche lui, raggiungendo gli altri con rapide bracciate.
Susan si sedette sul proprio asciugamano, mormorando "Io entro tra due minuti. Voglio prendere un po' di sole".
Si stese e sistemò gli occhiali scuri, in modo che i raggi imperiosi non le dessero fastidio.
Poi sorrise "Vai, Meg. Adesso puoi entrare in acqua", ma l'amica scosse il capo "Non ancora".
Richard sbuffò appena e la sollevò tra le braccia, dirigendosi verso l'acqua alta.
"Ma che cavolo fai?" esclamò la ragazza sorpresa "Mettimi giù, razza di scemo!".
"Prima devi farti un bagno" disse lui con tono scherzoso, continuando a camminare.
Quando le onde gli lambirono i bordi del costume, la guardò con uno sguardo che non prometteva niente di buono "Pronta per il tuffo?".
La giovane sgranò gli occhi "Non farlo! Richard, giuro che se mi butti in acqua, non ti rivolgerò mai più la parola!".
"Richard! Non lanciarla!" gridò Dalia "Le si rovinerà il pareo!", "A questo non c'è problema" sghignazzò il ragazzo.
"Non provarci" ripeté Megan, cercando di liberarsi dalla sua presa "Te ne pentiresti amaramente".
"Oh, credo che sopravvivrò" rise Richard, stringendola appena più forte per non farla cadere.
Lei lo fulminò con lo sguardo, ma fu davvero difficile non sorridergli.
Si sentiva in imbarazzo per la situazione, ma non avrebbe mai ammesso che si sentiva protetta tra le sue braccia.
Il cuore le batteva a duemila e non sapeva se le avrebbe retto.
Accidenti, ma perché dovevano capitare tutte a lei?
Quando il ghigno di lui si allargò, Megan strinse i denti "Non osare!", ma il compagno non le diede retta.
Con un movimento fulmineo, sciolse il nodo del pareo e lanciò la ragazza tra le onde azzurre.
Il pezzo di stoffa gli rimase in mano, svolazzando nella calda brezza che soffiava nella baia, mentre lei volava per un attimo nel cielo azzurro, prima di cadere tra i flutti.
Mentre finiva in acqua, la sentì chiaramente lanciare un'imprecazione furiosa.
Richard rise e lasciò il pareo a Susan, poi si tuffò e raggiunse Megan, che riemerse tra le creste di spuma, tossendo e sputacchiando.
"Pezzo d'idiota! Se ti prendo, giuro che…" la sentì sibilare, mentre si strofinava gli occhi dal sale.
"Sono qui, Megan" sghignazzò il ragazzo, fermandosi a poca distanza dal punto in cui si trovava.
Lei trattenne il respiro, mentre lo vedeva avvicinarsi lentamente, con i capelli bagnati e gli occhi che mostravano tutto il suo divertimento.
Era bellissimo!
E gli piaceva moltissimo sentirsi chiamare per nome da lui.
Era come se trasformasse il suo nome in una melodia dolcissima.
Sentì il cuore fermarsi per un attimo, prima di ripartire più forte e sbatterle furiosamente contro le costole.
"Cretino" ringhiò allontanandosi, ma il compagno scoppiò a ridere e s'immerse prima che lei potesse colpirlo.
I loro volti si erano pericolosamente avvicinati in quel brevissimo eppure meraviglioso istante.
La ragazza aveva colto quella scintilla che illuminava sempre il suo volto, ogni volta che si trovavano ad un palmo di distanza l'uno dall'altra.
Il fiato le si era mozzato in gola, nello stesso instante in cui il cuore sembrò farle una piroetta nel petto.
Improvvisamente, lui le sfiorò le gambe e sorrise nel sentirla trasalire con un piccolo grido di sorpresa.
Megan si guardò intorno, cercando di vederlo risalire, ma l'acqua attorno a lei era piatta come una tavola.
Dove diavolo era finito?
Sentì un improvviso sbuffo dietro di sé, ma quando si girò non vide altro che larghi cerchi concentrici.
Era stato rapido a riprendere fiato, quel furbastro.
Un improvviso grido di sorpresa le sfuggì dalle labbra, quando Richard l'afferrò per una caviglia e la trascinò giù.
Il ragazzo sorrideva, ma trasalì quando la vide aprire gli occhi e guardarlo sconvolta.
Sembrava una sirena dai lunghi capelli neri, che si agitavano attorno a lei come alghe scure.
I suoi grandi occhi color acquamarina lo fissavano stupefatti, mentre le guance si riempivano d'aria in modo quasi comico.
La giovane risalì velocemente in superficie per respirare e lo guardò di traverso, "Fallo di nuovo" lo minacciò "e giuro che ti ammazzo".
"Ok. Allora ti consiglio di tenere gli occhi aperti" acconsentì lui, sorridendo malizioso, poi fendette l'acqua con veloci bracciate, raggiungendo i suoi amici.
"Ric" sussurrò William "Posso sapere che ti salta in testa? Ultimamente mi sembri… ecco, diverso", "Non lo so. Però mi sto divertendo un sacco" ridacchiò il compagno.
Diverso… Sì, stava davvero cambiando e quel pensiero lo fece sorridere. Finalmente, stava tornando quello che era una volta.

Megan nuotò verso le sue amiche e Susan le raggiunse in pochi secondi, "Accidenti, certo che Richard non scherza" sussurrò divertita.
"Meglio parlar d'altro" ringhiò l'amica, guardando truce il ragazzo che rideva nella sua direzione.
Ancora non riusciva a capacitarsi di come quel sorriso riuscisse a scatenarle dentro emozioni così forti e contrastanti.
"Meg, perché non ammetti che Richard ti piace almeno un po'?" chiese Wendy, "Perché vi sbagliate" rispose lei.
"No che non ci sbagliamo" ribatté Miriam "Guarda che abbiamo notato come lo fissi. Ammettilo, sei cotta di lui!".
La ragazza arrossì fino alla punta dei capelli e s'immerse per non farsi vedere dalle amiche, ma le bollicine che le uscirono dalla bocca furono una conferma più che sufficiente alle loro supposizioni.
Dalia ridacchiò e ripescò la compagna per un braccio "Smettila di fare la timida. Con noi non attacca".
Megan si liberò della sua presa e cercò di arrivare agli scogli che costeggiavano la baia, lontano dai loro occhi.
Aveva bisogno di pensare in tranquillità, senza risatine e commenti da parte loro.
Un improvviso urlo fece trasalire tutti i ragazzi ed il gruppo si voltò verso la scogliera.
"Jack!" esclamò William "Che cavolo stai facendo lassù?".
Il fratello sorrise dall'alto dello scoglio dove era riuscito ad arrampicarsi e gridò "Sono il re della roccia! Nessuno può battermi!".
"Bambino" mormorò Nicky, "Sei proprio uno scemo, Jack!" urlò Miriam "Scendi da lì, o ti farai male!".
"Io sono il re e nessuno può comandarmi" ribatté il ragazzo, ridendo come un matto "Voi dovrete eseguire i miei ordini, qualunque essi siano".
Poi puntò lo sguardo sulle ragazze, sussurrando imperioso "Per prima cosa, voglio che voi diventiate le mie serve e che mi laviate la schiena tutti i giorni".
Sul suo volto apparve un ghigno divertito, mentre aggiungeva malizioso "E dovrete farlo nude".
Dalia scoppiò a ridere, mentre Crystal sbarrava gli occhi, stupita da quell'esempio di demenza concentrata.
"Ok" disse, scuotendo la testa "È andato. Ha preso un'insolazione, e di quelle pesanti".
Wendy soffocò una risata, poi si arrampicò dietro di lui senza farsi vedere e lo spinse giù dal masso.
"Vediamo se il re della roccia sa anche nuotare, senza andare a fondo" lo prese in giro, mentre Jack riemergeva sputacchiando.
Jonathan gli circondò il collo con un braccio e scosse il capo "Farsi battere da una ragazza! Stai davvero incasinato, amico".
Lui si tolse i capelli dagli occhi e sorrise "Beh, se parli di Wendy allora il discorso cambia".
"Perché?" chiese Philiph, "Perché è più agguerrita di tutti voi messi insieme" disse Susan, schizzandoli divertita.
Karl scosse la testa per evitare le goccioline che gli scivolavano dai capelli ed afferrò Susan per la vita, trascinandola sott'acqua.
La bloccò nella sua stretta e sorrise, prima di riportala in superficie per baciarla.
"Idiota" lo apostrofò lei con un sorriso "Non farlo mai più, mi hai spaventata", "D'accordo, tesoro" rispose il ragazzo.
Richard rise dell'espressione disgustata di Jack "Mio Dio! Potete evitare di farlo davanti a noi? Mi sto sentendo male".
"Allora voltati dall'altra parte" ridacchiò il fratello, stringendogli le spalle "Gelosone che non sei altro".
"Geloso? Io?" ribatté Jack "Tu stai prendendo un granchio, Will. Un granchio enorme, te l'assicuro".
"Certo, come no. Sei geloso fino al midollo, ammettilo" lo prese in giro Philiph, spingendolo sott'acqua.
Lui agitò le braccia, cercando di risalire, ma riuscì solo a sollevare un sacco di spruzzi, poi l'amico lo liberò dalla propria presa.
Le ragazze risero a quella scena e Megan si avvicinò allo scoglio, tentando di scalarlo.
Voleva provare un tuffo ad angelo, per vedere se le veniva bene, almeno per una volta.
Suo fratello l'aveva sempre presa in giro, ogni volta che provava a tuffarsi da una piccola altura.
Sorrise al ricordo e si issò sulla prima sporgenza che trovò davanti a sé.
Le mani ed i piedi umidi certo non l'aiutavano e scivolò di nuovo in acqua, ma Richard fu lesto a prenderla tra le braccia, aiutandola a riemergere.
"È tutto ok?" le chiese, "Sì. Tutto apposto, grazie" rispose lei, sciogliendosi dalla sua presa.
Il giovane scosse la testa ed ammiccò, poi si arrampicò sulla roccia vicina e le porse la mano, dicendo "Dai, ti aiuto a salire".
La ragazza sembrò esitare un attimo, poi si afferrò a lui e si lasciò aiutare, cercando altri appigli a cui reggersi.
Non voleva affaticarlo, anche se sapeva benissimo che era in grado di sollevare oggetti ben più pesanti di lei.
In pochi minuti, fu in cima e sorrise al suo compagno per ringraziarlo, ma cambiò immediatamente espressione quando il volto di lui si trasformò.
Il ragazzo era rigido come una statua, la mascella serrata ed i muscoli contratti.
Richard strinse i pugni e sul viso gli apparve tutto il desiderio che provava per lei, ma rimase fermo dov'era, nonostante il cuore gli battesse furiosamente contro le costole.
Sentiva come un fuoco liquido scorrergli nelle vene, che sembrava guidarlo verso la ragazza senza che potesse opporre resistenza.
Megan si portò una mano sulla bocca, spaventata dal suo inspiegabile comportamento.
Che cosa gli stava succedendo?
Fissandolo in volto, il suo sguardo fu catturato da quello di lui, rimanendone imprigionato.
Sentì il cuore battere più forte ed i piedi muoversi verso Richard, senza un ordine preciso.
Si sentiva come ipnotizzata da quello sguardo così intenso, capace di liberarle la mente da qualunque pensiero che non fosse legato a lui.
Quando furono a pochi centimetri di distanza, la giovane alzò timidamente la mano e gli sfiorò la guancia, ricoperta da una barba appena rasata.
Era morbida e calda, e sfiorargli il viso era la cosa che aveva desiderato di più da quando si era resa conto dei propri sentimenti nei suoi confronti.
Il ragazzo chiuse gli occhi sotto quella morbida carezza, cercando di trattenersi dal stringerla tra le braccia con impeto.
Si appoggiò delicatamente alla sua mano, coprendola con la propria.
Doveva riuscire a controllarsi, calmare il fuoco che sentiva dentro di sé e rimanere calmo.
Anche se non era affatto facile.
Scosse la testa e riuscì a sorridere, cercando di tranquillizzarla sul suo strambo comportamento.
"Credo che tornerò a riva. Meglio evitare un'insolazione. Non vorrei fare la fine di Jack" sussurrò, prima di tuffarsi in acqua e raggiungere la riva in pochi attimi.
Lei rimase per un attimo bloccata dov'era, scossa da quelle sensazioni che la pervadevano, poi si tuffò e raggiunse le amiche.
Erano tutte tranquille, nessuno aveva visto quello che era successo tra lei e Richard su quella roccia.
Cercò di rimanere tranquilla, ma un pensiero continuava ad assillarla.
Aveva sentito il cuore di Richard battere più forte quando lei gli aveva sfiorato il volto ed aveva letto un'emozione tremendamente intensa nel suo sguardo, sensazione che le aveva acceso una fiamma dentro.
Ma che cavolo le stava prendendo? Non si riconosceva più, non era più la stessa Megan che era partita quasi un anno prima dal Messico.
Era cambiata, e molto anche. Sorrise alla sua immagine riflessa nell'acqua cristallina, pensando che l'amore può davvero cambiarti nel profondo.
Poco dopo, tutti i ragazzi tornarono a riva, presero le borse con il pranzo ed iniziarono a mangiare, chiacchierando allegramente su quella mattinata fantastica.
Passarono le ore del pomeriggio leggendo, giocando a frisbee o con i racchettoni, per poi tornare a tuffarsi tra le onde fresche.
Quando il sole iniziò a calare dietro l'orizzonte, Miriam lasciò andare un sospiro "Potremmo organizzare un bagno di mezzanotte, non credete?".
Jonathan rise "È una bella idea, ma un'altra volta, magari. Sono davvero sfinito".
"L'acqua calda è assolutamente stupenda" concordò Nicky "Ma stasera sono davvero distrutta. Non ce la faccio a muovere un singolo muscolo".
Jack prese l'accendino e diede vita al fuoco che avevano preparato quella mattina, ma i ragazzi dovettero aspettare ancora una decina di minuti prima che fosse caldo a sufficienza per riscaldarli.
William distribuì i bastoncini appuntiti preparati appositamente ed infilò alcuni marshmallows sul proprio.
Lo infilò nella sabbia, in modo che non cadesse tra le fiamme, e lasciò che le grosse gomme bianche diventassero più morbide.
Quando furono pronti, tutti i compagni si servirono, ridendo e scherzando, poi Jonathan prese la chitarra ed iniziò a suonare una melodia lenta e dolce.
Megan chiuse gli occhi, lasciandosi andare a quelle dolci note che andavano a rasserenare la serata.
Sorrise e non si accorse che Dalia aveva ceduto il proprio posto a Richard, non senza un sorrisetto malizioso.
La ragazza affondò le dita nella sabbia sempre più fredda, dondolando la testa a tempo degli accordi, bloccandosi quando sentì qualcosa di caldo sfiorarle la mano.
Aprì gli occhi e si accorse che Richard era seduto accanto a lei, con lo sguardo perso tra le fiamme rosse e gialle.
Arrossì e cercò di non pensare alla loro vicinanza, mentre sentiva il sangue correrle più veloce nella vene.
Era stata la sua mano a sfiorarle involontariamente le dita, ma quel lieve contatto era bastato a scatenarle dentro una vera e propria tempesta.
Senza riuscire a trattenersi, avvicinò le dita a quelle di lui, intrecciandole e sentì il cuore batterle con più forza nel petto.
Fortuna volle che William decidesse di raccontare storie del terrore per tutta la serata, fornendole una scusa perfetta per giustificare quel comportamento.
Facevano davvero paura e Wendy si ritrovò più volte a trattenere il fiato o a rabbrividire, a seconda della situazione.
Inoltre, Will sapeva interpretare benissimo le voci più rauche e spaventose e più di una volta il gruppo fu percorso da un brivido.
"E quando l'assassino aprì la porta, la ragazza trattenne il fiato per il terrore" sussurrò il ragazzo con aria minacciosa "L'uomo prese l'accetta e…".
"Basta!" esclamò Miriam con voce stridula "Mi hai fatto venire la pelle d'oca!", "Le storie di paura servono a questo" ridacchiò Nicky.
"Sì, ma io vorrei dormire un po' stanotte" ribatté l'amica, rabbrividendo di nuovo "Se domattina vogliamo organizzare una caccia al tesoro come si deve, dovremo essere tutti freschi e riposati".

ecco qui. che ne dite? spero tanto che questo capitolo possa piacervi. la giornata al mare ha già rivelato qualche piccolo colpo di scena e (mi auguro) qualche sorriso. Secondo voi, cosa succederà durante la caccia al tesoro? non anticipo nulla, se non che ne vedremo delle belle! al prossimo capitolo, ragazzi. bacioni a tutti!! 
besos, vostra Alys-chan

   
 
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