Occhi perfetti.

Capelli perfetti.

Corpo perfetto.

IO sono PERFETTA.

Amici perfetti.

Scuola perfetta.

Famiglia? Da quando mia sorella si è trasferita, perfetta.

Insomma, la MIA vita è PERFETTA.

 

La mia rovina? Solo un nome, CAROLINE.


- Bagascia! - mi torturavo le mani mentre aprivo il frigo della cucina per prendere la mia solita vaschetta del gelto che usavo per le delusioni.
Questa volta l'avrei finita.
- Quale dei cinque si è fidanzato stavolta? - mi chiese mia madre passandomi un chicchiaino.
- Harry. - dissi tra un boccone e l'altro.
- Harry? Ma non è quello che ti piace?
- Forse.
- Sei arrabbiata? Sfogati, dimmi, chi è la ragazza?
- Non si sà. - misi un altra cucchiaiata in bocca - è ancora un' identità misteriosa.
- Non ci pensare. Adesso dimmi, hai finito le valige?
- Forse.. - dissi lasciando là il gelato e correndo su per le scale a finire le valige, o mia madre mi averebbe ucciso.

*Ta ta ta* cantilenavo una canzoncina simile a quella dell'inizio di The Last Song mentre abbassavo il finestrino del Taxi che avevo preso dopo lo sbarco a Londra.
Come sempre mia sorella maggiore, Caroline, si era dimenticata di venirmi a prendere.
Certo, io mi facevo un viggio da Holmes Chapel a Londra tutte le estati per 'consolidare la famiglia', come diceva mia madre, e lei si permetteva anche di dimenticarsi di me.
La odio, la odio da quando si è trsferita a Londra 7 anni fa per 'lavorare'.
Mi ha dimenticata, per questo la odio. Non è cosa da fare ad una sorella, sopratutto se hai promesso di proteggerla.
Ma forse non l'avrei neanche tanto odiata se tutte le estati non mi avesse allontanto dai miei amici con in quali programmavo sempre un estate perfetta.
Scesi dal Taxi ed entrai nel palzzo pieno di appartamenti.
Mi fermai davanti alla porta con su scritto Flack.
Esatto quella bagascia aveva anche cambiato cognome dopo il trsferimento.
E i miei genitori? I miei erano contenti, lo erano perchè secondo loro era un nome d'arte perfetto per una giornalista.
Pff. E' solo una bagascia.
Bussai alla porta e mi preparai con un sorriso più finto dei capelli biondi di Horan.
- KATE!!!!!!!
- CAROLINEEEEEE!! - urlammo abbracciandoci.
- Stavi uscendo? - le chiesi notando che aveva la borsa e le chiavi della macchina in mano.
- Veramante stavo venendo a prenderti.
- Fatto da sola, più di mezz'ora fa. Ma non grazie comunque, per esserti dimenticata di me ancora.
- Ho solo sbagliato orario! - disse ridendo e dandomi un buffetto sulla spalla - E comunque stasera andiamo ad una festa.
- Andiamo?
- Si e adesso ANDIAMO a fare shopping, sorellina. - disse chiudendosi la porta dietro le spalle.
Si prevedevano 3 lunghi mesi. Forse i peggiori, peggiori di quella volta che era partita per i caraibi dimenticandosi di me e avevo dormito nel bagno della Strbucks, per mancanza totale di soldi, per tre giorni finchè i miei non erano venuti a prendere.
Peggio.

- Prendi questo!  
Caroline mi lanciò in camerino un'altro vestito pieno di fiorellini che, secondo lei, mi stvano da FA-VO-LA.
- Wow. - disse quando uscii dal camerino.
- Che c'è?
- Guardati. - disse facendomi segno di girarmi.
- Non ci credo. - quella davanti lo specchio non sembravo affatto io.
Certo ero una bella ragazza ma non mi curavo tanto del vestire e con quel vestito facevo una certa impressione.
Era un vestittino senza spalline stretto in vita da dope poi si apriva la gonna ampia che arrivava sopra il ginocchio, blu con un motivo floreale.
La bagascia mi abbracciò da dietro ed io la scansai con un gesto della mano.
- Adesso le scarpe. - disse passandomi un paio di tacchi neri.
- Sul serio?
- Con cosa pensavi di andarci? Con le tue vecchie All Star?
- Zitta. Tu sei vecchia, e poi avrei messo le mie ballerine.
- Kate, per favore. A questa festa ci sono persone importanti e volevo presentarti anche il mio ragazzo e dei miei amici. - ha un ragazzo? Povero lui. Ha degli amici? Saranno attori pagati per far vedere che non passa tutto il suo tempo da sola come una zitella.
- C'è Taylor Lautner?
- No c'è di meglio.
- Passami le scarpe. - dissi sbuffando. 
Questa festa non mi sarebbe piaciuta, tanto meno questa 'vacanza', melo sentivo.

Entrammo in quel locale così affolato e già mi sentivo osservata. Iniziai a sudare allora raccolsi i miei capelli in una coda improvvisata a caso e Caroline mi guardò male - Chi ho messo tre ore a sistemarti quel groviglio.
- Pff.
Mi avvicinai al bancone del bar e ripensai a quanto fosse pericoloso in questi giorni per me stare vicino a delle bibite. Oggi una bionda insieme ad una sua amica rossa mi aveva versato addosso una bibita alla menta ghiacciata che mi aveva macchiato la mia maglietta preferita con su schritto '#soproundofme.' e mi avevano anche preso ingiro.
Cercai di allontanarmi cautamente dal bancone quando una voce dietro di me mi chise - Ti offro qualcosa?
Stavo per girarmi e rispondere a cavolo come mio solito ma mi trovai davanti Josh, Josh Devine in persona.
- No non grazie. - dissi con uno dei miei sorrisi migliori che si affievoli quando arrivo la bagascia e lasciò un bacio a stampo sulla guancia di Josh.
- Vedo che hai già conosciuto mia sorella.
- A e così lei è Kate.- disse Josh per poi girarsi verso di me e offrirmi la mano - Josh, piacere.
Josh Devine, il batterista della band dei miei idoli sapeva il mio nome. Stavo per chiedergli un autografo quando mi accorsi che mia sorella aveva le labbra appiccicate a un riccio.
Quando lui si staccò lei mi rivolse un sorriso compiaciuto.
Lui mi porse la mano.
- Harry, Harry Styles. Ma te già lo sai vero Kate?



CI SONO PROCIONI VOLANTI?
Buonsalve commilitoni, no, ok.
Ciao principesa. 
Si te proprio te che stai leggendo questa storia..
Se ti è piaciuta potresti anche recensire per far si che io con la forsa delle recensioni (?) vada avanti!
Se invece tu NON mi odi passa anche da quest'altra mia storiella demenziale Di Caprio? No grazie, preferisco i miei mutanti.

 

E adesso prima di salutarci volevo presentarvi i nostri mitici attori principali, fin ora.

Ta Ta Tadan!

Kate James alias la bellissima Jennifer Lawrence.