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Autore: dark dream    17/08/2012    1 recensioni
-"Il sole splende alto nel cielo, alcune nuvolette galleggiano su nel cielo di New York.
Gli uccellini cinguettano un inno alla gioia sui rami degli alberi e svolazzando di qua e di la.
Migliaia di persone sono intente a camminare per le strade di questa affollata cittadina per cercare di correre dietro ai loro sogni o alla loro monotona vita quotidiana...
Sì, sì, sì, tutto molto interessante e paradisiaco devo dirlo, sembra quasi l'inizio di uno di quei romanzetti rosa per donnine frigide e senza marito che cercano ancora il principe azzurro.
Chi sono io dite? Bhe questo per ora non è importante…"-

Cosa succede ad alterare un pochino la vita dei nostri cari Avengers?
E se l'happy ending fosse diverso?
Bhé se vi ho incuriosito, non vi resta che entrare e leggere quello che sto per narrarvi
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo le “presentazioni”, il giovane rampollo della famiglia Stark e l’agente in nero si diressero verso un elicottero privato che li condusse su una base militare, dove furono imbarcati su un aereo Stealth diretto fin nelle viscere dell’Elivelivolo dello “Strategic Hazard Intervention, Espionage and Logistics Division, in poche parole lo S.H.I.E.L.D.
:-Fury ci tiene alla sicurezza noto, addirittura un F117 Nighthawk!- Un pizzico di sorpresa guarniva le parole del giovane Stark mentre erano in volo.
:-Si intende di aerei da guerra signore?- La domanda venne dall’agente che si stava sedendo al suo fianco.
:-Diciamo che ho avuto modo di studiarli a fondo- Non volle andare troppo nei dettagli.
:-Bhe immagino! In fondo suo padre era Howard Stark, il noto costruttore d’armi- A quanto pare l’agente Cooper era una persona molto loquace.
:-Già! E mio fratello è Anthony Edward Stark, suo successore nella creazione di armi, fino alla sua trasformazione in Iron Man- Strinse con forza un pugno fino a conficcarsi le unghie nella carne.
Questo gesto fece capire all’uomo al suo fianco di dover cambiare discorso e anche molto in fretta.

 

:-Grazie, grazie, grazie!- Tony non sapeva più come ringraziare il direttore dello SHIELD.
:-Si, si Stark! Ho capito! Ora muovi quel culo che fra poco c’è una riunione- Era leggermente irritato, ma c’era qualcosa di strano nella sua voce, qualcosa che, a quanto pare, Tony non notò… o fece finta di non notare.
:-Ai suoi ordini Capo- E facendo il saluto militare si diresse verso la stanza con il grande tavolo che si trovava nella cabina di comando.

 

:-Abbiamo ricevuto dei segnali sconosciuti nei pressi di Washington, non sappiamo se sia opera di qualche sottoposto di Loki, ma il vostro compito sarà andare lì e indagare su quel che succede!- Fury con entrambe le mani poggiate sul tavolo passava l’unico occhio sano su tutti i presenti in quella sala.
:-Perché mandare noi per delle segnalazioni? Non puoi mandare qualche agente? In fondo non siamo nemmeno sicuri che sia opera di Bambi- Stark spaparanzato su una delle sedie guardava il suo “superiore” con noia.
:-Perché… Stark… si dia il caso che i segnali che abbiamo trovato sono troppo potenti per poter essere analizzati da agenti senza niente di “super”- L’occhio si era fissato proprio sul miliardario e aveva una nota di freddezza.
Qualcuno però interruppe quel discorso prima che l’uomo dall’armatura d’acciaio potesse rispondere.
:-Noto con piacere che questa carretta funziona davvero-  La voce giovanile che irruppe nella sala apparteneva ad un ragazzo dai capelli castani arruffati e un paio di occhiaie dovute probabilmente al Jet Lag, seguito a ruota dall’agente Phil Coulson.
:-Ne avevi qualche dubbio?- L’unico sopracciglio di Fury si era alzato a dismisura, mentre l’occhio al di sotto fissava il nuovo arrivato
:-Effettivamente no! In fondo L’Elivelivolo è una mia creatura!- E un mezzo sorriso soddisfatto si alzò e incorniciò il volto del ragazzo, mentre tutte le orecchie che avevano udito quello frase si girarono di scatto a fissarlo incuriosite.
:-Siamo diventati modesti- Commentò il colonnello dall’altro capo del tavolo.
:-Mentre tu invece sei sempre il solito corvaccio del malaugurio noto- Un luccichio sempre più splendente era visibile negli occhi nocciola del più giovane.
:-Mi sei mancato Slos- Sul volto di Nick Fury si espanse un sorriso, cosa che fece rimanere tutti di sasso
:-Anche tu occhietto vispo!*- Lo stesso sorriso nacque sul volto dell’altro, mentre una sala gremita di gente cercava di non ridere.
Stark si riprese quasi subito, e con un sorriso che andava da un orecchio ad un altro si alzò di scatto per poter abbracciare il nuovo arrivato.
:-Provaci e giuro che nemmeno la tua super armatura riuscirà a proteggerti da quello che ti farò- Uno sguardo di fuoco fu puntato verso Stark, che era già felice e sorridente e pregustava quel segno di affetto.
:-Ma…- Tentò di protestare inutilmente prima di essere zittito da un gesto della mano dell’altro.
:-Non mi interessa, non parlarmi, non toccarmi ne fissarmi, e soprattutto non respirare la mia aria- L’astio era palpabile, e sembrava proprio che Nick non fosse l’unico a conoscere già quel misterioso ragazzo.
Ovviamente questo scambio di battute provocò un risolino in Capitan America che finalmente poteva vedere qualcuno in grado di tener testa ad Iron man.
:-Signori vi presento…- Nick Fury stava per fare le dovute presentazioni quando fu interrotto dal soggetto stesso della frase.
:-Shylock Leonard Stark, al vostro servizio- E fece un teatrale inchino spostando una gamba in avanti e girando platealmente il braccio destro.
Tutti, nessuno escluso, avevano gli occhi che ormai sembravano essere diventati dei fondi di padella e le bocche erano così spalancate che si potevano notare le tonsille di ogni uno di loro.
:-Perché non so niente di un tuo figlio adolescente?- La donna dai capelli rossi parlò per prima rivolgendosi verso Tony.
:-E’ mio fratello- Si apprestò subito a correggere il malinteso mentre si beccava un occhiataccia da suo… fratello
:-Purtroppo, è così!-
:-Oddio due Stark no!- Si lasciò sfuggire per sbaglio Steve Rogers.
:-Mi dica Capitano Rogers, ha forse qualcosa contro il mio cognome? Eppure mi è sembrato che fosse in stretti rapporti con mio…- Pausa. Chiuse gli occhi cercando di fermare il moto di disgusto -padre- un occhiata accusatoria era apparsa sul suo volto.
:-Bhé si ma…- Cap iniziò ma venne fermato.
:-E allora si tenga i suoi commenti per se- A quanto pare il soldatino a stelle e strisce non stava molto simpatico al nuovo Stark.
:-In tal caso- Uno degli uomini seduti a quel tavolo si alzò per stringere la mano del ragazzo e per evitare conflitti –Bruce Banner-.
:-So chi è lei dottore- strinse forte la sua mano –Sono onorato di fare la sua conoscenza, ho seguito in modo molto approfondito le sue ricerche sulle radiazioni gamma e le ho trovate davvero illuminanti- Un sincero sorriso fu regalato al dottore che con un po’ di imbarazzo sciolse la presa.
:-Cos’altro sa su di me?- Non era una persona che adorava spiattellare i suoi problemi al mondo,  ma voleva evitare delusioni nella prima persona che si mostrava apertamente fan delle sue ricerche senza accennare all’altro.
:-So tutto di lei. Dall’inizio della sua carriera, fino ad arrivare all’inizio del suo piccolo problema di irascibilità- Il sorriso non mutò.
:-E la cosa non la turba?- Bruce boccheggiò.
:-Per nulla, anzi, potrebbe scoprire che siamo più simili di quanto pensa. E per favore  mi chiami Shylock, ho solo 17 anni- Tranquillizzò lui.
:-Si si, basta con questo quadretto mieloso, ok?- Un Tony un tantinello geloso si intromise nella discussione, non venendo per nulla calcolato dal “fratellino”.
:-Sarai stanco, quindi velocizziamo, lei è Natasha Romanoff, alias Vedova Nera, mentre lui è Thor, non credo che un dio nordico abbia bisogno di presentazioni- Fu sbrigativo Fury, prima che scoppino altre liti.
Il giovane fece un ampio sorriso agitando la mano nella direzione degli altri due.
:-Ora Coulson ti accompagnerà nella tua stanza- E guardò l’agente che era rimasto in disparte.
:-Prego mi segua, le sue valigie sono già state portate nella sua camera- E indicò la strada per dove erano arrivati.
:-Posso gentilmente sapere come mai dovrò risiedere qui e non con… te?- Si rivolse con una leggera stizza al fratello.
:-Perché io per ora abito qui quasi 24 ore su 24- la spiegazione non bastò al suo giovane interlocutore che alzò scettico un sopracciglio –Abbiamo un giovane scapestrato dio nordico che tenta di conquistare il mondo e noi lo abbiamo catturato, ma ora dobbiamo trovare quello che ha rubato- non volle entrare nei dettagli, in fondo non era di sua competenza.
:-Cosa ha rubato il dio dell’inganno?- Non si arrese, in fondo era uno Stark.
:-Come fai a sapere chi è il ladro?- Natasha Romanfoff si intromise nella discussione familiare.
:-Ho qui davanti a me Thor il dio dei fulmini, e mi viene detto che ci sono problemi con un'altra divinità nordica, faccio fatica a immaginarmi un Heimdallr o una Freyja che cercano di conquistare la terra- spiegò con naturalezza come se fosse una cosa ovvia.
:-Comunque non sei tenuto a sapere cosa…- Iron man riprese in mano la situazione ma venne interrotto.
:-Nicholas cosa è stato rubato?- Si rivolse al superiore senza smettere di fissare Tony.
:-Un manufatto proveniente da Asgard, un cubo luminoso fonte di immensa energia, lo chiamiamo “Il Tesseract”- Rispose prontamente senza far storie, mentre Shylock guardava con uno sguardo soddisfatto il fratello.
:-Perché glielo hai detto? Non sono affari che lo riguardano- Protestò incazzato Tony.
:-E’ un agente di decimo livello dello SHIELD- rispose tranquillamente Fury facendo rimanere di merda tutti, ma soprattutto Natasha.
:-In questa sala solo io e te abbiamo quel livello- Si girò sconvolta verso il suo capo.
:-Ex Agente, specifichiamo!- Ci tenne ad aggiungere il più giovane lì dentro.
:-Che significa?- Bruce era parecchio curioso.
:-Che ho l’autorizzazione ad ogni file segreto e ad ogni zona della base dello SHIELD-La risposta gli fu data con noncuranza – o almeno, in teoria avevo, ma credo che Nicholas non abbia mai revocato i miei permessi, vero Nicky?- Sorrise verso Fury e il silenzio che ne seguì fu l’affermativa risposta.
:-Tu non avevi 17 anni?- Chiese la vedova sconvolta.
:-Tu quante ne avevi la prima volta che hai ucciso Romanoff?- Era una chiara domanda retorica, non ci voleva molto a capire che la donna aveva un burrascoso passato alle spalle, insomma aveva anche lei il grado più alto dello SHIELD, e tutti sapevano quanto Nick adorasse le personalità difficili.
Natasha si zittì conscia che il giovane avesse ragione.
:-Non credo che siano comunque affari che un ragazzino possa comprendere- si intromise ancora il patriota a stelle e strisce chiaramente scottato dallo scambio di battute precedente.
:-Ho quattro lauree differenti e sto per arrivare alla quinta: Robotica, Chimica, Psicologia, Letteratura e Ingegneria informatica, ho una mente e una memoria pressoché perfette, Come ha già segnalato Nicholas posseggo il livello massimo di segretezza dello SHIELD,  parlo 5 lingue differenti, a 5 anni sono entrato nello SHIELD e a 7 avevo già ucciso il mio primo bersaglio. E se la cosa non le basta il mio cognome è Stark. Sono tutto quello che lei non potrebbe mai essere capitano, perciò non osi mai più dire che io non posso comprendere qualcosa- Non era arrabbiato, solo freddo, “questo  calippo su due gambe si crede davvero importante solo perché è  Capitan America?”
:-TU COSA?- Tony era sconvolto, per non parlare di Bruce e Natasha, Thor non aveva capito nemmeno metà di quello che aveva detto e Steve era rimasto pietrificato.
:-Non vado mica a dare il decimo livello a chicchessia- Fece Nick con un sorriso sornione sulle labbra.
:-Tu non sei umano- Si lascio sfuggire lo Stark maggiore.
:-In molti me lo dicono- il suo tono non cambiò.
:-Io non posso credere che davvero tu possa conoscere tutte queste cose. E’ Assurdo!- Banner lo fissava allibito e fu’ rapida la risposta del mini genio.
:-Idrogeno, Elio, Litio, Berillio, Boro, Carbonio, Azoto, Ossigeno, Fluoro, Neon…- Stava elencando a memoria la tavola periodica degli elementi.
:-Basta basta ho capito, ma cosa c’entra?- Bruce si aggiustò leggermente gli occhiali nel suo solito tick.
:-Mi scusi dottore, riflesso incondizionato, tendo a fare questo quando qualcuno non crede che io abbia una memoria fotografica- Scrolla le spalle con nonchalance.
:-Credo di capire- un'altra scossa ai suoi occhiali.
:-Ora scusatemi davvero signori, ma credo non vi recherò altro disturbo e andrò diritto filato nella mia stanza. Buon proseguimento- E dopo un inchino si girò verso Phil.
:-Quando sarai riposato dobbiamo parlare di cose molto importanti- Fury salutò così Shylock Stark che andandosene disse
:-Spiacente Nicholas non sono qui per rientrare- ed iniziò ad incamminarsi per poi fermarsi sotto la porta scorrevole e girare lentamente la testa –Ah, capitan polaretto!- e qui un sadicissimo sorriso nacque sulle sue labbra –bel costume sbrilluccicante- e si avviò di nuovo seguendo Coulson e facendo scoppiare Iron Man in una poderosa risata.

 

Shylock Stark era nella sua stanza ormai da ore.
Era asettica e impersonale come tutte le celle dello SHIELD, ma in fondo non avrebbe dovuto essere sorpreso, lui aveva progettato quella nave volante!
Aveva sistemato i suoi averi negli appositi ripiani, cassetti e mobili, aveva cercato di personalizzare la stanza il più possibile: ora di fronte al letto capeggiava una libreria che era uscita da una delle valigette del castano, sui muri capeggiavano dei poster raffiguranti le cose più strane, da quadri famosi alle nuove scoperte scientifiche, sulla scrivania faceva la sua bella figura un elegante computer portatile marcato “Stark Industries” e in alcune parti strategiche della stanza c’erano alcuni pezzi che lui definiva “unici”, non perché non ne esistessero altri, ma perché avevano per lui valori affettivi.
Sul muro, esattamente sopra al suo letto, era appeso una riproduzione fedele all’originale dello scudo di Capitan America.
Sopra uno scaffale c’era una riproduzione di un martello di grossa stazza ma con una corta impugnatura.
A fianco al portatile c’era un fermacarte a forma di mostro marino.
Sopra al muro della stessa scrivania c’era una spada con la lama intarsiata da una scritta e molto molto altro adornava quella stanza.
:-Perfetto- Si lasciò ricadere sudato sul letto
:-Mi era sembrato che fra te e ghiacciolino non corresse buon sangue- Una voce era entrata prepotentemente nelle sue orecchie
:-Non si usa più bussare?- Acida fu’ la voce che gli uscì dalle labbra
:-Pensavo di farti una sorpresa- Fece spallucce Tony Stark, il proprietario di quella voce
:-Non gradita, se non te ne fossi accorto-
:-Cosa ho fatto di male per meritare tutto questo astio?- Seriamente dispiaciuta era il tono di Tony mentre si avvicinava piano al letto con la paura di essere respinto
:-Sei davvero così sciocco?- Shylock si alzò leggermente da sopra al letto
:-Cosa intendi?- Si bloccò
:-Questo non è astio, è odio puro, io ti odio, fin dal profondo del mio cuore, e non c’è nulla che possa cambiare questo dato di fatto- Alzò un sopracciglio mentre rivelava questa verità al miliardario.
Tony non aveva mai ricevuto simile parole, non che normalmente se ne sarebbe fregato, ma di fronte a lui aveva il suo allungo disperso fratello, e avrebbe voluto passare del tempo con lui, invece che dietro a uno psicopatico vestito da alce.
L’unica cosa che riuscì a fare, fu’ indietreggiare piano piano, con gli occhi spalancati e una fitta al cuore, fino a raggiungere la porta ed uscirne.
Stava scappando!
:-tsk, rammollito!- E si rigettò sul letto, per poi decidere poco dopo di andare a farsi una doccia.

 

Gli Avengers erano arrivati sul luogo della localizzazione, Rogers camminava leggermente abbassato e sospettoso mentre si guardava ai lati, la Romanoff invece, già con una pistola in pugno, guardava il lato destro mentre Thor con il suo martello camminava pronto a scagliare qualche tuono e proteggeva il fianco sinistro
:-Stark come va lassù?- Il capitano parlò nel suo auricolare
:-Qui tutto sicuro- Fu la sterile risposta di Stark che stava sorvolando un palazzo abbandonato, come tutta la città che era già stata evacuata
:-Sembra proprio che non ci sia niente qui- Sospirò Thor abbassando leggermente la guardia
:-Inizio a contattare Fury e gli dico che è stata una perdita di tempo- Natasha allungo una mano per prendere il suo cellullare quando un boato assordante la fermò sul nascere
:-Stark cosa succede?- Cap urlò nell’interfono
:-Credo che qui non bisogna preoccuparci del niente, ma del “nessuno”. Una creatura sta divorando praticamente mezza città- la sua voce era allarmata
:-Dove sei? Ti raggiungiamo!- Natasha aveva preso velocemente possesso di entrambe le pistole
:-Non preoccupatevi, sta venendo lei da voi- Ed infatti poco dopo una specie di melma verde elettrica iniziò a scorrere da un vicolo e a stagliarsi di fronte ai super eroi
:-Thor colpiscili con qualche fulmine- Natasha iniziò a sparare verso la melma senza ricavarne nessun effetto.
Arrivò di volata Iron man che colpì la bestia con qualche colpo dei propulsori, causando un leggero retrocedimento della creatura, che però sembrò diventare più grande quando i fulmini di Thor la colpirono
:-Fermati bestione così lo fai diventare solo più grande- gli si parò davanti Tony
:-E allora cosa facciamo?- Cap era preoccupato, in quella situazione lui era pressappoco inutile, e lui odiava essere inutile, soprattutto dopo il senso di inferiorità che quel ragazzino gli aveva procurato la mattina
:-Fatemi pensare, voi cercate di colpirlo in qualche modo- E Tony volò in alto fin sopra la città per osservare meglio la creatura –Allora moccio gigante, dimmi, qual è il tuo punto debole?- Osservò la creatura per lungo e largo, non trovava niente che potesse fermarla, niente, sapeva solo che i fulmini di Thor la facevano diventare più grande, i proiettili di Natasha erano inutili e i suoi raggi lo facevano retrocedere, e ovviamente Rogie era inuti
:”Un secondo! I miei raggi lo fanno indietreggiare!” Atterrò direttamente davanti ai suoi compagni –Thor fulminami!-
:-Cosa diamine dici Stark non è il momento di scherzare- Steve Rogers era infuriato
:-Non sto scherzando, avanti biondone fammi vedere di cosa è capace quel martello- Tony Stark era serio invece, e venne accontentato dal dio biondo
:-Di più!- E i fulmini aumentarono di intensità
:-Signore siamo arrivati ai livelli critici- La voce metallica di Jarvis arrivò dall’armatura
:-Ok basta- e i fulmini sparirono e Tony si girò verso la creatura
:-Potenza totale 800%- Jarvis avvisò subito il suo padrone
:-Perfetto reindirizza tutta l’energia al reattore pettorale- E pochi secondi dopo un raggio di intensità assurda colpì la creatura che iniziò a rimpicciolire fino a sparire, l’unico suono che si sentì prima della sua scomparsa era un suono indistinto “lisa.. rgdy

 

La doccia era durata parecchio, e dopo essersi vestito il piccolo Stark afferrò il suo palmare ad alta tecnologia per poi iniziare a cercare una linea a cui agganciarsi
:-Dannazione a Nick quando sottovaluta l’importanza delle linee senza fili- Sbuffando lanciò l’apparecchio sulla scrivania –Ora come faccio ad entrare nei loro sistemi?- Si guardò intorno scocciato per poi ributtarsi sul letto
:-Giuro Nick, appena riesco ad entrare nel sistema, ti metto tutto a soqquadro per un giorno intero- Alzò gli occhi sul soffitto notando solo ora l’impianto antincendio e realizzando una semplice cosa
:-L’impianto antincendio è collegato al sistema di protezione della nave… che a sua volta è collegato al sistema centrale dello SHIELD- E così con un rinnovato sorriso si rialzò cercando un modo per salire lassù, dannazione a lui e a quando aveva progettato i soffitti alti
:-La prossima volta imparo a cestinare subito le idee idiote come i guanti ragneschi- e sbuffando si guardò intorno –speriamo solo di non far scattare nessun allarme- e così dicendo si diresse verso l’armadio e frugando all’interno prese due dischi bianchi candidi con venature azzurrine –spero vivamente che questi cosi non siano scarichi- lanciò i due dischi per terra, ma si fermarono poco prima accendendosi e fluttuando, erano ovviamente una sua creazione, che stava andando ad attivarsi, infatti i due dischi iniziarono a smontarsi e a rimontarsi fra di loro, rivelando uno skateboard fluttuante su cui il ragazzo salì –Dovrò modificarli prima o poi- e si alzò fin sopra a sopra al soffitto

 

Era arrivata ora di cena, Tony Stark, che ovviamente non accettava di mangiare il semplice cibo della mensa si era fatto portare il miglior cibo Italiano e mangiava ad un tavolo da solo, sembrava quasi affogare i suoi dispiaceri nel cibo.
Natasha mangiava con Nick Fury aggiornandolo sulla missione svolta oggi, il capitano a quanto pare era rimasto ad allenarsi, mentre Banner era ancora in laboratorio.
In tutto ciò Thor, il dio del tuono, era davanti al self service senza sapere cosa prendere fra le innumerevoli pietanze da lui sconosciute
:-Prova il pollo, è stupendo*- una voce al suo fianco lo tirò via dalle sue elucubrazioni mentali
:-Davvero?- Thor si girò verso la voce trovandosi il fratello dell’uomo di latta
:-Non ne ho idea, solo che aspettavo da tempo di dirlo- e sorrise verso la direzione del dio nordico
:-Ah- il dio non poté fare a meno che rispondere al caloroso sorriso che gli arrivò –Thor- Si presentò velocemente porgendo una mano come aveva visto fare a molti midgardiani
:-Shylock- gli strinse la mano cercando di non mostrarsi dolorante per la stretta ferrea dell’uomo –Ma puoi chiamarmi con qualsiasi nomignolo o soprannome tu voglia, sono abituato a essere chiamato in tanti modi- chiuse e riaprì la mano per permettere al sangue di ricircolare nella vene e senza pensarci due volte afferrò della roba verde e se la mise nel piatto
:-Cos’hai preso?- Il dio biondo chiese incuriosito e ottenne risposta solo dopo che il ragazzo ebbe osservato quella poltiglia per buoni 2 minuti
:-Non ne ho la più pallida idea- continuando a fissarla e a punzecchiarla con la forchetta sperando che non fosse viva
:-In tal caso…- Thor ne prese un po’ anche lui e se ne versò nel piatto –Ti farò compagnia nella scoperta di questa nuova pietanza- e sorrisero divertiti mentre si dirigevano ad un tavolo isolato
:-Al mio 3, ok?- Shylock Con un cucchiaio di quella roba guardava fisso negli occhi Thor che era pronto a provare la pietanza –bene, 1…2…3- Ed insieme misero un cucchiaio in bocca, ci vollero tre secondi di orologio, ingoiarono insieme e diventarono verdi
:-Ma cos’è sta roba?- Shylock era disgustato
:-Sono stato abituato a mangiare i cibi più disgustosi per sopravvivere in guerra, ma questa è una sfida persino per Thor- tuonò l’omaccione guardando impaurito il suo piatto
:-Ok lasciamo stare la cucina dello SHIELD- si alzò prendendo il suo piatto
:-Dove vai?- Thor fu preso da un attimo di paura, sperava di non aver detto nulla che avesse potuto offendere quella furia che si era abbattuta la mattina prima sul capitano Rogers e sull’uomo nell’armatura
:-Seguimi- e si diressero entrambi verso la cucina buttando i piatti in un cestino di passaggio.
Si ritrovarono entrambi a mangiare dei panini, seduti schiena contro schiena al centro di un enorme stanza nera illuminata solo dagli ologrammi di stelle e pianeti.
Era un planetario Olografico.
:-Questo luogo mi fa sentire a casa- bofonchiò Thor dopo aver buttato giù un boccone del suo panino
:-Dubito che in molti conoscano questa stanza, l’ho inserita nel progetto più per me che per altri, anzi sono parecchio stupito che Nick l’abbia fatta costruire comunque. Speravo di poterci venire nei momenti di malinconia e di solitudine, per pensare e riflettere. Ho sempre considerato lo spazio un luogo rassicurante nella sua infinità- E diede un morso al suo panino
:-Sei profondo- Fu spontaneo
:- Cos’è? Un insulto?- Chiese divertito Shylock appoggiandosi meglio all’enorme schiena del biondo
:-No..no! All’inverso, è un complimento!- Cercò di rimediare Thor credendo davvero che l’altro se la fosse presa –hai un animo profondo, volevo dire questo, sai le parole che mi hai detto… si quelle…- cercò di spiegarsi, ma a quanto pare il dio del tuono non era un gran oratore, ma una risata brillante raggiunse le sue orecchie
:-Non preoccuparti Thor, ho capito- smise di ridere, ma continuò a sorridere. Subito fra di loro cadde un silenzio un po’ imbarazzante, silenzio che fu rotto da Thor
:-Quindi… tu ci conosci, intendo me, mio fratello, Asgard- finì il suo panino
:-Non mi reputo un esperto di mitologia norrena, ma ne so qualcosa- Spiegò mentre lui era ancora a metà panino
:-Mitologia?- Chiese un po’ titubante
:-Bhe si, vedi qui, per noi, voi siete dei miti, leggende, praticamente qualcosa di inesistente-
:-Ma io esisto!- protestò Thor beccandosi una gomitato nel costato che gli fece il solletico
:-Noto- ridacchio beccandosi anche lui una gomitata che però lo fece sbalzare via dal piedistallo nero su cui erano seduti
:-Non volevo, scusami- Si scusò subito Thor andando in suo soccorso
:-Non preoccuparti… bestione, sono tutto intero- lo rassicurò mentre si rialzava con l’aiuto del dio che scoppio a ridere per l’utilizzo dello stesso nomignolo che era stato usato dallo Stark maggiore
:-Emh, e hai una preferenza? Fra noi dei, si insomma, qualcuno di cui segui più volentieri le gesta- chiese curioso Thor dopo che si sedettero di nuovo
:-Se te lo dico mi prometti che non mi darai un'altra gomitata?- Chiese fintamente preoccupato e per tutta risposta Thor scoppio a ridere
:-Tranquillo-
:-Bhé, diciamo che ho sempre avuto un occhio di riguardo per il dio degli inganni Loki- confessò un po’ come un peccato capitale
:-Davvero?- Thor era sconvolto in parte e in parte felice per il fratello
:-Bhè Si! Ho sempre considerato fantastiche le sue doti di oratore e ingannatore. Però se ti può consolare ho una riproduzione, a quanto pare non molto fedele, del Mjolnir in camera- ridacchio riferendosi al fatto che il martello che aveva in camera non era per nulla somigliante al Mjolnir che pendeva al fianco del dio
:-Ma davvero?- era lusingato
:-Bhe si, ho una passione leggermente smisurata per le leggende!- Ammise
:-Che altri oggetti possiedi?- Thor era parecchio curioso
:-Bhe, ho una riproduzione della spada leggendaria Excalibur, un fermacarte raffigurante il mostro di Lock ness, e anche uno scudo di Capitan America- rifletté con un indice sul mento
:-Non mi sembra che tu e il capitano Rogers andaste molto d’accordo- Fece notare
:-Non significa che non adori la sua leggenda-
:-Sei strano- Ammise
:-E tu sei biondo- replicò abbastanza ovviamente
:-Cosa centra?- Alzò un sopracciglio Thor
:-Non ne ho idea ma non sapevo cosa dire- E risero insieme di gusto
:-Credo sia ora di andare a dormire, non credi anche tu?- Chiese Shylock verso Thor
:-Si lo penso anche io- E si alzarono insieme per poi uscire da quella stanza
:-La prossima volta voglio narrarti qualcuna delle mie gesta- fece Thor prima di andare
:-Ma conosco già le tue gesta- protestò con una faccia stupita
:-Lo so, ma credo faccia un'altra impressione se una leggenda ti narra di se stessa, ti pare?- E gli fece un occhiolino complice facendo scoppiare a ridere Shylock
:-Buona notte Thor, e grazie-
:-Notte Munin- gli sorrise scompigliandogli i capelli
:-Munin?- Gli chiese stranito
:-Tu mi hai detto che posso chiamarti con qualsiasi nomignolo o soprannome- la sua voce aveva un tocco di paura, aveva il timore che non gli sia piaciuto il suo gesto
:-E così hai deciso di chiamarmi come uno dei corvi di Odino?- alzò un sopracciglio poco convinto
:-Bhé sì, il suo nome significa “memoria” e dalla conversazione di oggi ho capito che hai quella che voi chiamata una memoria fotografica. Non so cosa voglia dire, ma ho capito che è una cosa che hanno in pochi…-tentò di giustificarsi
:-E che Munin sia allora- e gli sorriso allontanandosi mentre lo salutava con la mano

 

Era l’una precisa e ormai tutti sull’elivelivolo dormivano.
Tutti, tranne Shylock Stark a quanto pare…
:-Bene, è ora!- Prese un libro dalla sua libreria e un oggetto dalla forma di una moneta da dentro un portapenne –meno male che ho chiesto a Nick di riaverlo e non ha fatto domande- con il libro sotto al braccio posizionò la moneta appena sotto al collo e attivò il meccanismo, immediatamente una coltre nera uscì dai due lati del cerchietto e andò ad avvolgergli le spalle fino poi a scendere rivelando essere un mantello nero molto grande, con cappuccio compreso.
:-Bene- si alzò il cappuccio sopra la testa e nascose le braccia sotto al mantello diventando una tetra figura nera incappucciata –che le danze abbiano inizio- e spense le luci della stanza, scomparve, era diventato invisibile all’occhio umano nell’ombra, di sicuro era un'altra delle sue diavolerie.
Così conciato uscì dalla stanza quatto come un gatto e si diresse a passo felpato, come solo una brava spia sa fare, verso una stanza precisa.
La porta si aprì a soffio e subito si richiuse destando Loki dal suo leggero sonno
:-Chi è là?- Chiese mentre di fronte a lui si stagliava un ombra incappucciata –chi sei tu? Sei venuto a torturarmi?- il dio degli inganno era molto diffidente
:-E se fossi venuto per liberarti?- L’ombra incappucciata si avvicinò al precipizio che circondava la gabbia
:-In tal caso non sapevo di avere delle spie- Sorrise compiaciuto Loki
:-Non surriscaldarti bambi, non sono un tuo sottoposto- il mantello sparì velocemente come era apparso e la figura di un giovane dai capelli e dagli occhi castani apparve dinnanzi al dio degli inganni
:-Chi sei tu?- Il sorriso gli morì in gola
:-Solo un tuo grande fan, ma non sono qui per tradire il mio pianeta, mi spiace- E detto ciò si sedette con le spalle appoggiate alle sbarre di ferro intorno alla prigione di Loki
:-Mi lusinga, ma cosa è venuto fare qui un midgardiano?- Le sue parole erano di scherno
:-A conoscere uno degli eroi della sua infanzia- Rispose con semplicità –E a chiedere alcune conferme- e qui il suo sorriso divenne più malizioso e perverso mentre tirava fuori un libro
:-Sono davvero commosso, allora qualche midgardiano con un po’ di intelligenza c’è. Forse potrei anche farti dono delle risposte che cerchi- ora aveva lo stesso sorriso del giovane di fronte a lui
:-Oh ne sarei onorato- la risatina  che ne scaturì non fece ne caldo ne freddo al dio dalle lunghe corna
:-Però sono abituato a sapere con chi parlo, sai, non è educato- Non demorse
:-Stark- atono
:-Cosa centra ora quell’ammasso di latta ambulante?- chiese stupito causando un sorriso soddisfatto nell’altro
:-Stark,è anche il mio cognome! Sono il fratello dell’ammasso di latta ambulante- le ultime parole non erano state pronunciate con molto “amore”
:-E a quanto noto non corre buon sangue o sbaglio?- era iniziato un gioco perverso fra i due, e nessuno aveva intenzione di perdere
:-Io e mio fratello andiamo d’accordo quanto tu con il tuo, giusto per fare un paragone-
:-Oh, un amore profondo allora- sarcasmo, un sarcasmo pungente era presente nella sua voce.
:-Profondissimo!- asserì
:-Bhe queste domande?- Loki aveva deciso che quel midgardiano era degno delle sue attenzioni
:-Mi lusinga che mi presti un po’ del suo preziosissimo tempo altezza!- Anche nella sua voce c’era sarcasmo
:-Cosa non si fa per un servo fedele- Quel suo tono melenso e velenoso era davvero viscido
:-Bhe in tal caso io inizierei- e sfogliò qualche pagina di quel libro –Ah, ecco qua!- Esultò contento, prima di mettere su un sorriso fra i più cattivi che avesse nel suo repertorio
:-Quel sorriso mi piace ragazzo! Potrei anche appropriarmene-
:-Oh fai pure, credo che dopo essere stato montato da uno stallone per te non ci sia nulla di impossibile no?- l’attacco era partito
:-Come prego?- la sua espressione era cambiata bruscamente
:-Il nome “Sleipnir” ti dice niente?- alzò leggermente il viso in tono di sfida
:-Questi non sono affari che ti riguardano- gli sibillo malvagio
:-Come non erano affari che riguardavano Thor quando decidesti di tagliare i dorati capelli di Lady Sif?- Secondo affondo
:-Come osi accusarmi di cose che tu non sai?- Il suo tono di voce ora era imperioso
:-Vogliamo parlare del rapimento di Idunn?- Oh sì, si stava divertendo molto
:-Piccolo insolente- Ora Loki era attaccato al vetro con l’intento di fulminare il giovane con qualche incantesimo, che ovviamente non funzionava, ma che scatenò un profondo riso al giovane
:-Sei venuto qui solo per deridermi, sporco midgardiano- La furia ora lo aveva preso cecamente
:-Hei calma i bollenti spiriti bambi, ero davvero curioso di vedere la tua reazione, ma diciamo che non era quello il mio principale intento-
:-E sentiamo, essere inferiore, quale sarebbe il tuo intento principale?- La furia non era ancora scemata del tutto
:-Dov’è il tesseract?- Era diventato improvvisamente serio
:-Ora capisco! Tu lavori per gli uomini in nero- si calmò e si allontanò dal vetro –e cosa ti fa pensare che io ti dica dove si trova?- era scoppiato a  ridere sadicamente
:-Dimmelo dio degli inganni, è per il tuo bene. Tu dici di sapere tutto sul cubo cosmico, ma in realtà tu non sai qual è il suo vero potere- il suo viso e il suo tono di voce mettevano paura
:-Ah si? Cos’è uno dei tranelli del tuo capo senza un occhio? Cosa credi di sapere tu moccioso?-
:-molto più di quanto immagini Loki, credi davvero che dopo aver conquistato il mondo Thanos non ti distruggerà o non ti assoggetterà con il cubo?- SI era alzato in piedi
:-Come fai a sapere di Thanos?- Era sconvolto
:-Te l’ho detto dio degli inganni, conosco molto più di quello che tu possa lontanamente pensare. Il tuo aiutante, non è nient’altro che il tuo aguzzino. Ti metto in guardia dal tuo principale nemico. Fa attenzione Loki, ti tradirà, prenderà il cubo e dopo assoggetterà ogni cosa- e con una teatrale apertura di braccia diede enfasi alle sue parole
:-Tu vaneggi terrestre! Thanos non mi tradirà, io conquisterò il mondo con i Chitauri, e dopo lui si prenderà il tesseract- il suo sorriso malato iniziava ad avere un tick nervoso
:-Thanos punta in grande, dio delle malefatte, sono in pochi a sapere il vero potere del cubo cosmico, e come usarlo, Thanos sa, e non avrà scrupoli ad usare quel potere contro i nove regni e l’albero stesso, Yggdrasil!- I suoi occhi erano freddi e seri
:-Tu menti!- Non voleva crederci
:-Io ti ho avvertito Asgardiano, la tua fine è vicina, e non avverrà per mano dei vendicatori- Detto ciò si rimise il suo mantello e iniziò ad avviarsi verso l’uscita
:-Tu tessi inganni troppo fitti per te mortale- Gli urlò dietro
:-Ho imparato dal mio eroe personale- E detto ciò si dileguò, rimanendo un ombra di insicurezza nel cuore di Loki

 

 

 

 

Dodecaedro dell’autore!

Bhè rieccomi, prima di tutto diamo alcune delucidazioni:
*”Occhietto vispo” non è un nomignolo inventato da me, bensì l’ho preso dal film d’animazione “Hercules”, si quello della Disney
*”Prova il pollo, è stupendo” Come forse alcuni di voi si saranno accorti (o forse no), nemmeno questa affermazione è mia, l’ho presa dal film d’animazione della bella e la bestia, sempre Disney

Poi MuninE’ davvero uno dei due corvi di Odino, significa appunto “Memoria” e il suo compare è Hugin, che significa pensiero, entrambi hanno il compito di sorvolare l’universo e al loro ritorno raccontare ad Odino tutto quello che hanno visto.

Per il decimo livello dello SHIELD, bhé nemmeno questo mi sono inventato xD, quest’organizzazione va davvero a livelli, e il decimo è il livello massimo, che è stato dato solo a pochissime persone.

Per il resto vorrei ringraziare per aver commentato
_Bad Wolf
AcrossTheSea
Red_sayuri
Beckystark
E anche chi ha messo fra le preferite e fra le seguite ^^ il vostro sostegno mi incoraggia.
Bene ora vi mollo XD che devo lavorare sul prossimo capitolo, a presto ^^

   
 
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