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Autore: Morgan Snape    17/08/2012    3 recensioni
Severus è al sesto anno quando la incontra per la prima volta. Lei non è che una bambina, appena smistata nella sua stessa casa. Eppure c'è qualcosa di lei che lo incuriosisce e poco a poco, durante degli incontri inaspettati, Severus scopre qualcosa di più su quella strana ragazzina. Non fa in tempo a conoscerla bene che è giunto il momento di lasciare la scuola e di abbracciare il suo futuro, ma non sarà l'ultima volta che si incontreranno perché i loro destini si sono inevitabilmente incrociati.
Genere: Mistero, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DESTINI INCROCIATI

 

 

 

CAPITOLO I

 

 

 

-Miei cari ragazzi, diamo il benvenuto al nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure: il professor Robert McGonagall.-

 

Severus guardò scettico il nuovo professore, il fratello più piccolo della docente di trasfigurazione.

 

-Un altro mezzosangue- sbottò Selwyn alla sua destra.

 

Severus si trattenne dallo scuotere la testa. Lui stesso non era di sangue puro e poi sarebbe stato da sciocchi non riconoscere la bravura del nuovo professore che, a quanto dicevano le voci di corridoio, era un abile mago, quasi quanto la sorella. Si limitò a non rispondere per non sollevare polemiche perché sapeva che dalla fine dell'anno scolastico precedente, sempre più maghi Serpeverde stavano unendosi alla causa di un mago carismatico, ma dalle idee estremiste riguardo alla purezza del sangue magico, che si faceva chiamare Voldemort. Severus non ci stava badando molto, in fondo doveva ancora finire la scuola.

 

Selwyn si rivolse di nuovo a Severus.

 

-Ti rendi conto Severus? Manca poco...ancora un anno e saremo fuori di qui! Sei ancora sicuro di voler scappare dalla Scozia?-

 

-Marcus, come te lo devo dire? Non è una fuga! Intendo solamente fare delle ricerche all'estero.-

 

-Già, cercare ingredienti per le pozioni, antichi libri di incantesimi e maledizioni...ma è noioso e faticoso! Perché andare lontano quando ti ho detto che Voldemort può darti tutta la conoscenza che vuoi qui, lui...-

 

Selwyn fu interrotto dalla voce imponente del preside Silente che stava salutando i nuovi studenti da smistare nelle quattro case.

 

Severus si stava annoiando in attesa che finisse lo smistamento, quando Selwyn parlò di nuovo.

 

-Ah,ho sentito parlare di quella bambina: padre inglese...un esperto di creature magiche, credo, e madre indiana. Chissà se ci sono famiglie purosangue dalle sue parti.-

 

Severus alzò lo sguardo e vide la bambina di cui stava parlando Selwyn: la ragazzina sembrava molto impacciata e stava venendo verso la loro tavolata. A quanto pareva era stata smistata nella casa dei Serpeverde.

 

-Come hai detto che si chiama?-

 

-Non l'ho detto e non ho nemmeno ascoltato quando la professoressa stava facendo l'appello. Oh beh, poco male, non riesco mai a ricordarmi il nome di questi primini. Tutti uguali per me!- rispose scherzosamente Selwyn.

 

Pochi istanti dopo cominciò il banchetto e Severus non fece più caso a quella bambina dai lineamenti indiani, ma dagli occhi distintamente chiari, a dimostrazione delle sue particolari origini.

 

A differenza di Marcus Selwyn, Severus non riuscì a dimenticare quella bambina, o meglio: ci riuscì fino al giorno in cui iniziò a notare che lei lo osservava molto spesso, da lontano.

Durante un caldo pomeriggio, Severus stava avviandosi nei pressi del lago per studiare in tranquillità e, anche se non lo avrebbe ammesso, nella speranza di osservare Lily a distanza, visto che ormai lei non gli parlava più a causa della sua amicizia con alcuni compagni di casata.

Ciò che non aveva messo in conto era che dove c'era Lily, di questi tempi, c'era anche James Potter e la sua banda. Fu in quel giorno che chiamò Lily “sanguesporco” e fu in quel giorno che Severus creò uno dei suoi peggiori ricordi. Da quell'evento, gli scherzi cattivi dei Grifondoro aumentarono e la rabbia di Severus cominciò ad essere appagata soltanto dalle parole di Selwyn, o meglio da ciò che il ragazzo sentiva pronunciare da parte di coloro che si erano già uniti alla causa di Voldemort.

 

Un giorno, Severus si lanciò sul divano della Sala Comune di Serpeverde, mentre cercava in tutti i modi di togliersi le scarpe che grazie ad un incantesimo di Black si stavano rimpicciolendo gradualmente impedendogli di toglierle e di porre fine al dolore che si faceva sempre più forte man mano che continuavano a rimpicciolirsi.

 

Il ragazzo stava sbuffando sempre più forte, mentre il suo viso diventava rosso per lo sforzo, ma nulla da fare, le scarpe non potevano essere tolte dalla stessa vittima dello scherzo.

 

-Accidenti! Maledetto Black!- Urlò senza fiato e sbattendo i piedi a terra dalla frustrazione.

 

-Se stai fermo un attimo ti posso aiutare io.- la voce arrivò alle spalle di Severus che trasalì, sorpreso. Era stata quella ragazzina a parlare, la mezza indiana.

 

-Ahem...allora, posso?- disse lei indicando i piedi del giovane.

 

-Ah...sì, suppongo...- Rispose lui impacciatamente.

 

La dodicenne si abbassò e con pochi movimenti pratici tolse le scarpe del ragazzo, come se niente fosse.

 

Purtroppo l'incantesimo era durato abbastanza a lungo e la strada dalla sala grande ai sotterranei non era poi così breve, così i piedi di Severus erano rovinati da delle vesciche, alcune delle quali erano già spelate lasciando che l'aria bruciante venisse a contatto con la pelle viva.

 

-Oh, cavoli, sei messo piuttosto male, vuoi una mano con quelle? Conosco alcuni incantesimi curativi sai? Mia mamma me li ha insegnati e...-

 

Mentre parlava, la ragazzina aveva preso in mano il piede destro di Severus e aveva tolto il calzino. Severus si sentì avvampare. Aveva 16 anni perciò anche se sapeva di avere davanti solo una bambina entusiasta per essere stata d'aiuto ad un “grande”, Severus non poté fare a meno di sentirsi in imbarazzo. Il discorso della bambina fu interrotto dall'arrivo di alcune coetanee di Severus, che alla vista dei due lo guardarono inorridite, avendo subito fatto pensieri maliziosi sui due.

Il giovane allora si riprese bruscamente il suo piede, le scarpe e il calzino e bofonchiando un ringraziamento corse subito verso il suo dormitorio, lasciandosi alle spalle la ragazzina che, perplessa e un po' dispiaciuta, era ancora inginocchiata davanti alla poltrona.

 

Severus si lanciò sul letto e si coprì gli occhi con un braccio. I piedi gli facevano male, ma potevano aspettare. Mentre cercava di mettere ordine ai suoi pensieri, Severus si rese nuovamente conto che non aveva ancora chiesto il nome a quella strana ragazzina.

 

 

Stazione di King's Cross.

 

-Severus! Vuoi proprio perdere il treno?-

 

-Arrivo, Avery, arrivo! Mamma...lo sai come la penso, vero?- disse Severus guardando sua madre intensamente.

 

-Sì, Severus, se le cose...peggiorano me ne vado, lo prometto.- Rispose lei con il tono di chi recita a memoria una frase detta mille volte.

 

Severus la fissò ancora una volta, incerto, poi sottovoce parlò.

 

-Allora...io vado. Ci vediamo a Natale. Ciao mamma.- la salutò così, senza abbracciarla o baciarla, perché a diciassette anni ci si sente troppo grandi per queste cose, quando invece si è più vulnerabili e un abbraccio sembra la miglior medicina.

 

-Ciao, mio caro ricercatore!- rispose lei affettuosa.

 

Severus salì sul treno che lo avrebbe portato al suo ultimo anno ad Hogwarts. Mentre guardava sua madre diventare una forma sempre più piccola sull'orizzonte, si chiedeva che cosa ne sarebbe stato di lui. Avrebbe davvero fatto il ricercatore come desiderava?

Severus sapeva che il suo futuro era molto incerto, ma mai avrebbe immaginato l'anno che lo aspettava, né poteva immaginare che non ci sarebbe stato nessun Natale a casa quell'anno.

 

Era novembre inoltrato quando giunse la notizia della morte della madre a causa di un “incidente domestico”.

Severus non aveva dubbi sulla natura dell'incidente: era stato quello “sporco babbano” di suo padre ad ammazzarla.

 

A Natale Severus non ricevette regali, solo un marchio sull'avambraccio sinistro.

 

 

-Quando ci verrà data una possibilità di metterci alla prova?- chiese sottovoce Severus, seccato.

 

-Severus...Voldemort sa quanto è importante la nostra istruzione, quando saremo pronti ce lo dirà, non capisco tutta questa fretta, solo qualche mese fa non volevi nemmeno saperne di diventare uno di noi! Che cosa è cambiato?- chiese Selwyn.

 

Severus strinse le labbra mentre davanti a sé passava Lily Evans con il suo nuovo fidanzato, James Potter.

 

-Tutto- rispose secco.

 

 

Mancava poco alla fine della scuola quando la incontrò di nuovo.

 

Severus stava studiando in biblioteca in preparazione degli ultimi esami prima della sua nuova vita al di fuori di Hogwarts.

La ragazza era al suo secondo anno e stava cercando di prendere un libro da uno degli scaffali più alti, ma invece di usare la scaletta o la magia, stava saltellando nella speranza di riuscire ad agguantare il volume.

 

Severus, spazientito dalla confusione che i suoi inutili salti stavano facendo sull'antico pavimento di legno, si alzò e si avvicinò alla giovane.

 

-Esiste un incantesimo per evitare di renderti ridicola, lo sai? O sei così impedita da non riuscire a farlo?-

 

Lei lo guardò sorpresa, ma poi ribatté prontamente.

 

-Sono al secondo anno, certo che so quale incantesimo si usa! ACCIO LIBRO!- disse lei con troppo entusiasmo, infatti, il volume arrivò dritto in fronte al giovane che andò a sbattere contro la libreria dietro di lui, facendo cadere rovinosamente a terra moti libri.

 

-Ops! Scusa! Non volevo...accidenti ti ho fatto tanto male?-

 

-Argh...no, non è niente. Certo che sei davvero brava, complimenti!- disse sarcastico.

 

La giovane si ricordò di essere irritata con lui per come l'aveva trattata.

 

-Si dà il caso che me la cavo benissimo in incantesimi e trasfigurazione!- rispose orgogliosa.

 

-Ma bene...una so-tutto-io!-

 

-Non sono una so-tutto-io...forse tu lo sei!- rispose lei debolmente. Non era molto brava a farsi valere, soprattutto con i ragazzi più grandi di lei, inoltre sapeva bene che Severus Piton era uno dei ragazzi più bravi della scuola, perciò non sapeva come poter ribattere perché anche se non lo avrebbe mai ammesso pubblicamente, lo ammirava.

 

-Ah, di certo so che ogni volta che ti incontro rischio di rimanerci secco!- rispose lui.

 

Detto questo calò il silenzio e i due continuarono a squadrarsi bellicosamente, fino a quando non giunse la bibliotecaria.

 

-Allora? Belby! Piton! Non solo fate confusione, ma buttate a terra i libri e non li raccogliete? Cosa aspettate? E niente magia!-

 

-E così...Belby. Sei mica...?-

 

-Sì, sono la figlia di Damocles Belby. È in India che ha trovato gli ingredienti mancanti per creare la pozione Antilupo.-

 

-Wow! Io...ho letto i suoi saggi, è davvero brillante!- rispose Severus.

 

-Già...-rispose la giovane, imbarazzata per l'improvvisa attenzione del mago.

 

-Severus! Sei ancora qui? Dobbiamo muoverci o saremo tardi per l'esame!- lo chiamò Avery.

 

-Arrivo! Ehm...scusa, puoi continuare tu...?-

 

-Non ti preoccupare finisco di mettere a posto da sola. Allora, buona fortuna per l'esame!- disse lei.

 

Severus non riuscì a trattenere le sue labbra dall'arricciarsi in un sorriso, come non accadeva da tempo e la salutò con un cenno della mano.

 

“Che strana quella ragazza!” pensò; poi, a metà strada si rese conto che aveva dimenticato la borsa in biblioteca, così corse indietro, ma la sua corsa fu bloccata bruscamente perché girato un angolo andò a sbattere contro qualcosa o qualcuno e cadde a terra rovinosamente.

 

-Ahi!-

 

-Che male!- dissero in coro Severus e la giovane Belby.

 

-Ahi...ma allora è un vizio Belby!-

 

-Ouch...e te la prendi pure con me? Ti stavo riportando la borsa, testone!-

 

Severus sbuffò e si alzò da terra, poi, allungò una mano per aiutare la ragazza ad alzarsi. Quando anch'ella fu in piedi, la giovane si rese conto di essere molto vicina al ragazzo più grande e fu il suo turno di arrossire.

 

Severus non ci badò e in fretta aprì la sua borsa per controllare che tutto fosse a posto.

 

-Oh no! È rovinata, e adesso come faccio? La prima materia è pozioni!-

 

-Che cosa è successo?-

 

-La pelle di cobra...e adesso? Dove la trovo? Gli altri non me la impresteranno e quasi sicuramente mi servirà.- rispose lui disperato.

 

La ragazza diventò ancora più rossa e si morse il labbro, poi sembrò prendere una decisione.

 

-Te la procuro io!-

 

Il giovane la guardò scettico.

 

-E come? Al secondo anno non si usa, è troppo volubile come ingrediente-

 

-Sì, ma...beh la vuoi sì o no?-

 

-Io...e va bene! Ma devi sbrigarti o arriverò tardissimo all'esame!-

 

-Faccio subito! Aspettami davanti alle porte della Sala Grande!- e la ragazza corse verso i sotterranei.

 

 

 

Allora...quanto ci mette?” pensò Severus mentre camminava rapidamente davanti alla porta della Sala Grande.

 

-Signor Piton, cosa aspetta ad entrare?- chiese il preside Silente.

 

-Sto aspettando...mi serve un ingrediente che ho...dim-imprestato e...-

 

-Eccomi!- esclamò la ragazzina senza fiato.

 

-Ah, signorina Belby. Ma quelle sono squame di...cobra? Signorina Belby...quante volte devo dirle che ci sono magie che alla sua età sarebbe meglio evitare?- rispose lui enigmaticamente guardandola con i suoi occhi penetranti.

 

Severus guardò stranito la giovane e il preside, che sembravano discutere silenziosamente tra di loro, come se si parlassero con la forza del pensiero.

 

Un attimo dopo Silente sogghignò ed annuì, apparentemente senza motivo e salutò i due giovani.

 

-Severus, ringrazia la giovane signorina Belby e affrettati ad entrare. Buona giornata!-

 

I due Serpeverde erano rimasti soli nel corridoio. La giovane gli diede la pelle di cobra.

 

-Ecco qua.-

 

-Oh, è anche fresca, l'hai comprata da poco?-

 

-Ehm...sì...- rispose lei vaga e ancora una volta in imbarazzo.

 

-Allora...ti devo salutare...Grazie ancora...Belby-

 

-Prego, Severus-

 

Il ragazzo stava aprendo la porta quando si bloccò.

 

-Un momento! Tu sai come mi chiamo, ma...qual è il tuo nome?-

 

La ragazza si voltò di nuovo verso Severus, ma non riusciva a guardarlo negli occhi.

 

-Non mi piace molto il mio nome...è strano e...beh, gli amici mi chiamano Bel...sai, dal mio cognome, Belby-

 

-Io mi chiamo Severus, non può essere più brutto del mio e poi odio i soprannomi- rispose lui, aspettando la sua risposta.

 

-Mmm...no davvero, preferisco Bel!-

 

-Oh, andiamo! Fra tre giorni sarà finita la scuola e non ci vedremo più, cosa ti costa dirmelo?-

 

La ragazza si arricciò nervosamente i capelli neri tra le dita, poi prese una decisione ed alzò lo sguardo da terra per incontrare quello curioso del giovane Serpeverde.

 

-Il mio nome è Nagini.-

 

 

 

Ciao a tutti!

 

Prima di tutto sappiate che non ho abbandonato le altre storie, ma questa fanfiction non mi lasciava in pace e dovevo scriverla, comunque sto lavorando anche sulle altre, don't worry!

Spero che l'idea di aver dato forma umana a Nagini sia piaciuta e mi auguro che vogliate sapere come farò a rendere Nagini il personaggio che tutti conosciamo. :)

 

Alcune informazioni utili per questa storia:

 

  • Robert McGonagall è il fratello minore di Minerva, come spiegato dalla Rowling e riportato da Harry Potter Wiki.

  • Damocles Belby è, come scritto sopra, l'inventore della pozione Antilupo, per saperne di più andate sempre su HP Wiki.

  • Selwyn è un mangiamorte che in realtà si unisce a Voldemort presumibilmente durante la seconda guerra magica, ma ero stufa di usare sempre i soliti Serpeverde come compagni di classe di Severus! :P

  • La storia non è finita. Non l'ho scritta tutta, ma è già conclusa nella mia testa, devo solo capire se mi basterà un altro capitolo o qualcosina di più.

 

Un abbraccio,

 

Morgan

   
 
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