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Autore: Werewolf1991    17/08/2012    1 recensioni
Cosa si è disposti a fare quando, arrivati alla fine del mondo, ci si accorge che c'è ancora qualcuno che merita di vivere?
A cosa si rinuncerebbe, soltanto per avere una possibilità di fare ciò che si ritiene giusto?
Ma, soprattutto, sarebbe abbastanza?
O sarebbe invece solo un ritardare l'inevitabile?
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo II: Scoperte

 
Mmhhh…che succede?
 
-Hei!- sento una voce…
 
-Hei, mi senti?- di nuovo…ma chi è?
 
-Ti senti bene?- riprende, sembra preoccupato – Dai, apri gli occhi!-
 
E va bene, va bene, adesso mi alzo…uffa…
 
E questo chi è?
 
-Ciao! Tutto bene?-
 
Ma…che…significa…?
 
-Sembri confusa! È tutto a posto?-
 
Non ci credo…non è possibile…
 
No, no, no, no, no…
 
Calmati, respira…
 
Respiri lenti e profondi…
 
Insipra…espira…inspira…espira…
 
Ok, adesso chiudi gli occhi, conta fino a tre e quando li riaprirai sarà tutto a posto.
 
-Ehi, certo che sei strana tu! Si può sapere che stai facendo?-
 
Oh,  vorrei che stesse zitto, non vede che sto cercando di svegliarmi?
 
Apro gli occhi e, incredibilmente, lui è ancora lì.
 
Proprio a pochi centimetri dal mio viso.
 
Salto indietro, spaventata.
-Oh, scusa, non volevo spaventarti!- mi dice sorridendo.
 
Ma come posso stare tranquilla, vedendolo?
 
Non è possibile che lui…che lui  possa parlare!
 
-Beh, cosa c’è? Ho forse un’antenna fuori posto?- domanda, alquanto preoccupato.
 
Il problema non è quello…
 
Insomma, mi sembra un normalissimo Wooper, in tutto e per tutto, ma…
 
Insomma, non è possibile che possa parlare!
 
Voglio dire, è assurdo!
 
-Tu…- comincio, incerta su come dirglielo.
 
-Si?- mi chiede, guardandomi con quel faccino tenero che contraddistingue la sua specie.
 
-Tu parli!- dico, semplicemente, incredula.
 
Lui mi fissa immobile per qualche secondo, con aria confusa.
 
Poi mi dice:
 
-Beh, certo che parlo! Cosa ti aspettavi?- come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
 
-Non è normale, insomma!- replico indignata e ancora più confusa di prima.  
 
La sua bocca forma un “Eh?” confuso, poi si morde il labbro, facendo un’espressione molto comica e dice, con tono di chi ha capito tutto:
 
-Ah, ma certo…è uno scherzo!- detto ciò, rovescia la testa all’indietro e scoppia a ridere.
 
-Certo che per essere una Ralts, sei davvero divertente!-
 
Eh? Ma di che cosa sta parlando?
 
-Che stai dicendo?- domando, inquieta.
 
-Beh, si, tu sei una Ralts, no?- riprende con  tono ovvio.
 
-Ma che…- comincio, prima di bloccarmi.
 
Un sospetto mi colpisce.
 
Mi osservo.
 
Mani sottili e bianche.
 
Corpo minuto e bianco.
 
Mi tocco la testa.
 
Sento dei capelli, e, ai lati, delle protuberanze.
 
O mio Dio!
 
Sono diventata…una…Ralts!
 
-N-N-Non è p-p-p-possibile!- balbetto, sottovoce.
 
Lo sguardo del Wooper si è fatto preoccupato.
 
-Ehi, che hai?- mi dice, avvicinandosi.
 
Sto tremando tutta. Che vergogna!
 
-Va tutto bene? Sembri spaventata!- costata Wooper.
 
Altro che spaventata! Sono letteralmente t-e-r-r-o-r-i-z-z-t-a!
 
Com’è successo?
 
-I-io…i-io…- comincio a dire, esitante.
 
-Si?- domanda lui, nel frattempo fattosi più vicino, ormai possiamo quasi sfiorarci.
 
 -Io…in realtà…- comincio, nel frattempo venendo assalita da mille dubbi.
 
Mi crederà? Mi prenderà per matta?  Forse scapperà via.
 
Ormai è tardi per tornare indietro…
 
-Sono un’ essere umana!- pronuncio tutto d’un fiato, restando poi immobile, paralizzata dalla paura.
 
-Davvero?- domanda lui, scettico –A me sembri una normalissima Ralts, in tutto e per tutto!-
 
Dice, e posso sentire la sua incredulità. Ma non c’è scherno nella sua voce.
 
-Ti dico che è così!- insisto, sperando di convincerlo.
 
-Ok, se lo dici tu…- comincia, un po’ incerto –Non mi sembri una Pokemon cattiva, quindi voglio fidarmi.- aggiunge convinto.
 
-Come sei arrivata qui?- domanda poi.
 
-Ecco,  a dire la verità…- comincio, timorosa- Non me lo ricordo!-
 
-Davvero? E ricordi come hai fatto a diventare un Pokemon?-
 
Scuoto la testa. Non riecso a ricordare neanche questo.
 
-Mhh… strano!- commenta lui, in tono riflessivo.
 
-Senti, so che sembra incredibile e assurdo, ma ti assicuro che è cosi! Tutto quello che so è che ero un essere umana prima, ma non ho idea di come ho fatto a diventare un Pokemon, né di come sono arrivata qui, né di com’era la mia vita prima di trovarmi in questo posto!-
 
Dico in tono concitato, sperando che si convinca.
 
-Quindi mi stai dicendo che non ricordi nulla di quello che è successo prima che arrivassi qui tranne che eri un’essere umana?- mi dice Wooper, confuso. Io annuisco e lui chiude gli occhi e inclina la testa da un lato, come se ci stesse riflettendo su.
 
-Ricordi il tuo nome, almeno?- mi chiede lui, con aria stranita.
 
Come mi chiamo?
 
Non riesco a ricordare neanche questo…
 
-Ehi, no, non piangere!- mi dice Wooper avvicinandosi, usando una delle sue antenne per asciugare le lacrime che stanno colando dai miei occhi.
 
Scoppio in lacrime in preda ad un profondo sconforto e lo abbraccio.
 
Perché?
 
Perché non mi riesce di ricordare?
 
-Shh, tranquilla, ci sono io con te!- mi sussurra lui, confortante.
 
-Senti, facciamo così!- mi dice, in tono più allegro – Se non ricordi il tuo nome, te ne darò uno io, d’accordo?-
 
Io lo guardo confusa.
 
Ma davvero vuole aiutarmi?
 
Davvero crede a quello che gli sto dicendo?
 
-Non fare quella faccia! – mi dice, come se avesse intuito i miei pensieri – Ti credo, sta tranquilla!-
 
-Come fai a credermi?- domando insicura.
 
-Semplice- dice lui, con quel tono ovvio che lo contraddistingue – Sei troppo carina per mentire!- dice, facendo l’occhiolino e scoppiando a ridere.
 
Io, malgrado il mio turbamento, non posso fare a meno di esserne contagiata.
 
-Oh, visto? Così va meglio!- mi dice allegramente lui –Mi piace la tua risata! Sembra quella di una fata!-
 
Aggiunge sottovoce, per poi arrossire.
 
È così carino. E il fatto che non abbia le zampe anteriori lo rende ancora più tenero.
 
Ma che sto pensando?
 
Abbassò la testa, imbarazzata dai miei stessi pensieri.
 
-Sai, la mia mamma mi raccontava sempre che voi Ralts siete venuti dalla luna!- mi dice poi, con tono serio.
 
-Davvero?- domando incuriosita.      
 
Lui annuisce convinto.
 
-Senti, che ne diresti se…- inizia incerto. Annuisco invitandolo a continuare –Visto che non ti ricordi il tuo nome, se te ne trovassi uno io?-
 
Ci rifletto per qualche secondo.
 
Mi sembra una buona soluzione.
 
Dopotutto che cos’ho da perdere?
 
-Va bene, accetto!- rispondo, aspettando.
 
-Ti piacerebbe chiamarti Luna?- mi domanda, speranzoso.
 
 Luna… mi sembra proprio un bel nome.
 
-Si, mi piace molto!- asserisco entusiasta.
 
Lui fa un sorriso enorme e comincia a saltellare allegro.
 
È così buffo.
 
Ed  è stato molto gentile con me.
 
Vorrei ricambiare in qualche modo.
 
-Io mi chiamo Spark!- annuncia, dopo essersi fermato.
 
Spark se non sbaglio significa “Scintilla”.
 
-Sai, la cosa divertente è che il mio nome ha a che fare con l’elettricità ed io sono un Pokemon d’acqua!- dice, con tono allegro.
 
In effetti è molto insolito.
 
-Forse dipende dal fatto che, secondo mio padre, io scintillo!- mi dice, sempre sorridendo – Sembra che io sia illuminato, quando parlo con qualcuno!-
 
Ora che mi soffermo a pensarci è proprio vero.
 
-Beh, quale che sia la ragione, lo trovo originale!- conclude, tornando serio.
 
-Grazie per avermi scelto un nome.-  gli dico, sorridendo. Lui arrossisce di nuovo.
 
Poi abbassa la testa e prende a tracciare segni a terra con la punta delle zampette.
 
  -Figurati, non è stato niente.-
 
-AIUTOOOOO!-
Quest’urlo ci coglie alla sprovvista.
 
Chi sarà?
 
-AIUTOOOO! AIUTATEMI!-
 
Di nuovo.
 
-Qualcuno è in pericolo!- afferma determinato Spark. Nei suoi occhi vedo una luce determinata.
 
-Luna, seguimi. Dobbiamo scoprire di chi si tratta!- dice, , senza aspettare che gli risponda, comincia a correre nella direzione da cui provenivano le urla.
 
Lo seguo dopo un’ attimo di esitazione.
 
  Sta succedendo tutto così in fretta.
 
-Oh, aiuto! Aiutatemi, per favore!- di nuovo quella voce. Stavolta è più vicina.
 
-Eccoci, signora! Cosa possiamo fare per lei? Sta chiedendo Spark alla Pokemon, una Chansey.
 
-Oh, per carità! Aiutatemi! La mia piccina è intrappolata in una grotta e non riesce ad uscire!- ci spiega in tono disperato la Chansey.
 
-Come ci è finita?- domanda incredulo Spark.
 
-Ecco…io mi sono allontanata solo un attimo, per cercare del cibo e, quando sono tornata lei è  entrata nella grotta che vedete laggiù! Non ho fatto in tempo a fermarla!-
 
Ci spiega la Pokemon, in tono sconsolato.
 
-Quella grotta è pericolosa, di notte i Pokemon predatori escono e divorano tutti quelli che ci entrano! Oh, come farò? Povera creaturina mia!- detto questo, Chansey scoppia a piangere, disperata.
 
Io mi volto verso Spark, allora.
 
Nei suoi occhi vedo la stessa preoccupazione.
 
Ho paura, in fondo sta succedendo tutto così in fretta…
 
Ma, nonostante questo, non posso certo restare a guardare mentre una povera cucciola rischia la vita!
 
-Pensi anche tu quello che penso io?- domanda Spark, determinato. Io annuisco.
 
-Bene allora. – mi risponde, per poi rivolgersi a Chansey –Signora, stia tranquilla. Le riporteremo noi la sua piccola!- asserisce Spark.
 
   -Oh, grazie infinite!- risponde lei, con le lacrime agli occhi.
 
Detto questo, io e Spark ci dirigiamo all’interno della grotta.
 
Il cuore mi batte all’impazzata. Cosa ci succederà li dentro?
 
 
 

 
 
 



Angolo dell’autrice:

Eccoci al secondo capitolo. Spero che vi piaccia e che mi lasciate un commentino, magari!
 
Il prossimo arriverà forse stasera, poi non so!

Un saluto a tutti voi, popolo di EFP.
Vostra, Werewolf1991
 
  
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