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Autore: Asu chan    17/08/2012    6 recensioni
Shikaku ha sposato Yoshino, la donna più dura e sicura di sé di tutta Konoha. E Shikamaru non potrà mai capire il perché. O forse sì? Sarà una missione a Suna a fargli capire tutto... O meglio, due missioni.
[In occasione del compleanno di Temari: Happy Birthday, Troublesome Woman!]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari, Un po' tutti | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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« SHIKAMARU! Scendi immediatamente dal letto! Farai tardi per la missione! »
Mamma Yoshino non doveva essere di buon umore quella mattina.

Mendokuse…

A pensarci bene, non era mai di buon umore.
Shikamaru rotolò sul letto trovandosi in posizione supina, si stropicciò gli occhi e si sedette ancora semi addormentato. Rimase per diversi istanti in quella posa sonnolenta, con gli occhi semichiusi. Quando la porta venne spalancata all’improvviso e con violenza, per poco non gli venne un infarto.
« SHIKAMARU! » tuonò sua madre fissandolo dalla soglia con un cucchiaio di legno in mano. Il ragazzo si preparò a parare un eventuale colpoe cercò di calmare il cuore che gli era balzato in gola per lo spavento.
« S-sono sveglio, kaa-san » balbettò intanto che s’alzava in piedi. Mentre lo faceva distolse lo sguardo dalla madre, fissando la coperta del suo letto sfatto.
Perché mio padre ha sposato una donna del genere? pensò, e nell’istante in cui rialzò la testa per fronteggiare Yoshino fu colpito in volto dai suoi vestiti,lanciati con estrema precisione dalla donna.
« Vestiti e muoviti a scendere » ordinò. Dopodiché chiuse la porta con la stessa forza con cui l’aveva aperta e si allontanò.
Shikamaru la sentì mentre urlava contro suo padre. Sospirò e iniziò a vestirsi. Era inutile: in quella casa era sua madre a portare i pantaloni. Dopo essersi preparato vestendosi e raccogliendo i capelli, uscì dalla sua stanza e raggiunse i genitori in sala da pranzo. Yoshino era intenta a servire la colazione a suo padre che stava tranquillamente seduto al tavolo.
« Buongiorno, Shikamaru. »
« Tou-san » disse semplicemente il ragazzo. Si sedette al suo fianco mentre mamma Nara gli sbatteva nel piatto delle uova strapazzate. La guardò interrogativo.
« Avrai bisogno di energie »tagliò corto Yoshino, voltandosi per nascondere il viso. Shikamaru sorrisee incominciò a mangiare. Nonostante tuttoperfino sua madre sapeva essere premurosa e affettuosa: forse le donne non avevano solo lati negativi. Mentre masticava le sue uova, lanciò uno sguardo di sottecchi a suo padre. Certo che si assomigliavano molto loro due: stessi capelli raccolti in quel curioso codino e neri come la pece, stessi occhi scuri e svegli, stessa espressione seria, quasi svogliata.
Malgrado il trattamento che la“donna di casa” Nara riservava quotidianamente loro, la amavano molto. Shikaku diceva sempre che la moglie era in grado di essere molto dolce: certo era difficile da crederea prima vista…
Il giovane ninja finì la colazione e prese lo zaino che aveva preparato la sera precedente e sistemato accanto alla porta d’uscita.
« Shikamaru, vedi di tenere alto l’onore di Konoha » commentò sua madre, fissandolo con il cucchiaio di legno ancora in mano e i piedi ben piantati per terra. Era dietro di lui, mentre il giovane sedeva accanto all’uscio per mettersi i sandali.
Mendokuse… commentò fra sé il ragazzo indossando i sandali, dopodiché si alzò in piedi e si mise pigramente lo zaino su una spalla.
« Certo, certo. Sarò di ritorno fra qualche giorno. »
Aprì la porta e fece un passo fuori. La luce del sole era forte.
« Ah, Shikamaru » lo bloccò Yoshino. Lui si voltò lanciandole uno sguardo del tipo “Non eri tu a rompere perché me ne andassi?”, la donna fece uno strano sorriso che gli mise i brividi: « Salutami la sorella del Kazekage, a Suna. Quella ragazza mi piace, sa il fatto suo. »
Il ragazzo rimase di sasso; per un motivo a lui sconosciuto le guance gli si colorirono di un bel rosa acceso.
La reazione scatenò ilarità nella madre che sogghignò sotto i baffi, con l’aria di una che “sa”.
Shikamaru storse le labbra infastidito e imbarazzato insieme e agitò una mano per aria, come a scacciare una mosca fastidiosa.
« Ricordatelo. Buona fortuna! » lo salutò la donna. Poi sbatté anche la porta di casa.
Il ragazzo s’incamminò verso l’ingresso del Villaggiosbuffando, mentre le sue guance perdevano la colorazione assunta alla frecciatina di Yoshino.
“Quella ragazza mi piace, sa il fatto suo”.
Come darle torto, è identica a lei. Aggrottò le sopracciglia e sospirò esasperato. Mendokuse… Adesso mi toccherà anche portarle i saluti di mia madre, è imbarazzante. Si potrebbe mettere strane idee in testa…
Riaprì gli occhi e notò subito in lontananza dei capelli biondissimi raccolti in una coda e una mano che sventolava per chiamarlo. …e anch’io.
A quel pensiero storse le labbra, infastidito dal fatto che Yoshino potesse leggerlo e manipolarlo in quel modo; per cui tentò di evitare pensieri riguardanti le parole di sua madre o Temari stessa mentre si avvicinava a Ino – che peraltro sembrava di pessimo umore.
« Shikamaru! Ti sembra forse l’ora di arrivare?! Stavamo aspettando solo te per partire! »
La ragazza batté un piede a terra nei suoi soliti abiti viola e poi si voltò di scatto, impettita, facendo svolazzare la sua lunga coda di cavallo e incamminandosi all’esterno del Villaggio attraversò l’enorme porta rossa. Choji era dietro di lei con un’aria afflitta.
« Buongiorno, Shikamaru… »
« Choji… »
« E’ da quando siamo arrivati qua che sbraita… Dopo tutti questi anni in squadra insieme mi fa ancora paura. »
Il giovane Nara sorrise mentre si avviavano dietro alla bionda.
Le donne sono davvero spaventose… Sospirò. Le odio, aggiunse tra sé esasperato. In quel momento gli ritornarono in mente le parole di suo padre, quando aveva espresso quel pensiero davanti a lui.
“Cambierai idea quando diventerai più grande, vedrai”.
Per qualche motivo, quella frase si sovrappose a ciò che aveva detto la madre quella mattina (e tanti saluti al proposito di non pensarci): “Salutami la sorella del Kazekage… Quella ragazza mi piace, sa il fatto suo”, gli rimbombavano in testa come un mantrae non riusciva nemmeno a sentire i commenti di Inoche lo bersagliava con qualche rimproveroprobabilmente, a giudicare dal suo sguardo contrariato mentre gli camminava davanti.
Mi piace…
Shikamaru tornò a storcere le labbra. Aggrottò le sopracciglia e arrossì, tanto che la giovane per poco non inciampò e fu costretta a fermarsi mentre il ragazzo la superava rapidamente capendo il perché di quella reazionee facendo attenzione a non farsi vedere in viso dai due compagni.  Choji si era avvicinato con aria preoccupata alla compagna di squadra.
« Ino, è tutto a posto? »
La bionda aveva un’aria molto più che sorpresa: gli occhi azzurri erano spalancati e la bocca semiaperta.
« I-io sì, è Shikamaru che mi sa che non sta bene. »
Choji guardò prima la ragazza e poi il compagno con aria interrogativa.
« Shikamaru? A me sembra sempre il solito… »
Un istante prima di voltarsi con un mezzo sorriso ironico verso gli altri due, il ragazzo in questione pregò che il rossore sulle sue guance si fosse spento. Per la seconda volta.
« Certo che sono sempre lo stesso, Choji. Ino, che ti succede? Se sei così impacciata la missione sarà un disastro » la stuzzicò, ben conoscendo il grandissimo orgoglio della ragazza. « Mendokuse… »
Gli occhi di Ino s’infiammarono, la sua bocca si serrò e le sopracciglia scesero minacciose verso le palpebre superiori.
« Tu! » iniziò a sbraitare molto poco finemente. « Come diavolo ti permetti, pigrone ritardatario?!Dire a me che per il mio impaccio la missione sarà un disastro... Ah, io ti distruggo… Aspetta che usi la mia Shintenshin no Jutsu su di te per farti fare la figura dell’idiota e- Choji, lasciami! Voglio colpirlo! »
Choji teneva Ino per le braccia con una presa salda. La ragazza tentava in tutti i modi di liberarsi agitandosi come una furia, ma la stazza del compagno era indubbiamente contro di lei.
Shikamaru scosse la testa e si concesse sorrisetti sarcastici per tutta l'azione, finché Ino non si fu calmata e poterono procedere nuovamente. La ragazza superò il Nara lanciandogli un’occhiata del tipo “la mia vendetta giungerà silenziosa quando meno te l’aspetterai”, poi si mise in testa al gruppo chiudendosi in un silenzio stizzito.
Choji e Shikamaru camminavano insieme dietro di lei.
Si accamparono per la notte e raggiunsero la meta il giorno seguente. Furono accolti da Kankuro e Temari all’entrata del Villaggio ed entrambi li attendevano con espressioni e modi cortesi.
« Bentornati a Suna, alleati di Konoha. Seguiteci: vi mostreremo la locanda dove alloggerete e potremo parlare della missione una volta giunti là, davanti a una bibita visto che voi stranieri non siete abituati a questo caldo » esclamò Kankuro.
S’incamminarono insieme, il Jonin di Suna in testa, subito dietro di lui Choji e Shikamaru, e infine le due ragazze che stavano chiacchierando e il Nara le guardò con la coda dell’occhio: le vesti succinte di Ino che le lasciavano scoperto il ventre e gran parte delle gambe si contrapponevano a quelle nere e coprenti di Temari che al contrario celavano bene il corpo della shinobi. Shikamaru si chiese come sarebbero state con uno scambio di vestiti…
Sgranò gli occhi ai suoi stessi pensieri e guardò a terra, sorpreso dell’audacia della sua mente. Non si accorse che Choji lo stava guardando preoccupato.
Alzando lo sguardo, il ragazzo osservò che anche Kankuro indossava vesti nere che gli coprivano tutto il corpo.
A pensarci bene è piuttosto strano, commentò fra sé Shikamaru, a Suna indossano vestiti più lunghi e scuri che a Konoha. E dire che qui la temperatura è decisamente più alta.
In effetti sia lui che il compagno di squadra avevano il sudore che colava dalle tempie. Si passò una mano sulla fronte e si voltò verso l’amico.
« Hai caldo anche tu, eh, Choji? »
Il ragazzo però aveva ancora un’aria preoccupata.
« E’ solo questo? »
Il moro fece finta di non capire mentre proseguivano il percorso verso la locanda.
« Che cosa intendi dire? »
« Tu non sei stupido, Shikamaru… ma te lo dirò ugualmente. Negli ultimi tempi sei sempre più strano quando veniamo a Suna. »
Una voce dentro di lui urlò: Beccato!
« Beh, fare missioni è già di per sé una seccatura » tentò di difendersi « farne di faticose con questo caldo poi è il colpo di grazia. Per nostra sfortuna l'Hokage non è mai stata molto propensa ad ascoltare lamentele… »
Pensò al volto terrificante di una Tsunade infuriata e gli vennero i brividi: la riprova che le donne erano davvero spaventose.
« Mm » mugugnò Choji, non molto convinto.
In ogni caso erano arrivati alla locanda. Shikamaru ringraziò il tempismo di quell’apparizione: un edificio che spiccava nelle strade secche e polverose di Suna, battute da un sole impietoso. I tre Chunin di Konoha boccheggiavano dal caldo e tirarono lunghi sospiri di sollievo una volta all’interno della locanda. Furono accolti da una ragazza abbronzata che sorrideva loro molto gentilmente:
« Accompagnerò i signori alle loro camere » disse semplicementecon un tono cortese.
« Noi vi aspetteremo qui. Potremo bere nel locale qui di fronte. Fanno anche un’ottima carne alla griglia » informò Temari lanciando un’occhiata a Choji, che aveva già gli occhi che brillavano.
«Torneremo in men che non si dica! » esclamò infatti il ragazzo.
I due giovani condividevano una stanza accanto a quella di Ino ed entrambe erano spaziose, provviste di un bagno personale e di un letto dalle coperte spesse.
« Fa molto freddo nel deserto, di notte » si curò di spiegare la ragazza che li accompagnava.
La ringraziarono e posarono i loro zaini all’interno delle rispettive stanze; quindi si avviarono insieme all’ingresso, dove i fratelli del Kazekage li aspettavano.
Choji precedette una Ino molto contrariata dal suo comportamento nel locale e Kankuro entrò subito dopo la bionda, non senza qualche risata.
Shikamaru fermò Temari sulla soglia. I grandi occhi verdi della ragazza incontrarono quelli neri di lui, che nel timore di ricordare le parole – profetiche – di Yoshino e i suoi pensieri di poco prima e di acquisire quindi un’espressione strana, abbassò lo sguardo. Proprio per questo non vide lo sguardo della Jonin, a metà fra il divertito e l’intenerito.
« Che c’è? »
« Ti devo… portare i saluti di mia madre. »
Detto questo il ragazzo si affrettò a entrare nel locale, imbarazzato. Temari rimase sulla soglia, sorpresa, con le sopracciglia sollevate e la bocca socchiusa.
Sua madre? La ricordava vagamente e le era parsa una signora veramente deliziosa. Si ricompose, con un mezzo sorrisetto. Sua madre, che roba. Sembriamo quasi una coppietta…
Si portò una mano sulle labbra e ridacchiò deliziata: sebbene si mostrasse forte e dura, doveva ammettere che un’idea del genere la stuzzicava. In fondo era pur sempre una donna e un crybaby come Shikamaru la interessava parecchio. Era intrigata dalla sua intelligenza e dalle sue capacità che aveva sfoggiato già molti anni prima agli Esami di selezione dei Chunin. E poi era la sfida perfetta per lei: uno svogliato crybaby da trasformare in uomo, pensò con un tocco di malizia.
Quando si vide Kankuro a pochi centimetri dal viso, Temari sobbalzò e per poco non gli mollò un’amorevole manata in faccia dalla sorpresa.
« Kankuro! E tu quando sei arrivato?!»
« Cosa stai dicendo, nee-chan? Ti stiamo aspettando per ordinare da mangiare… in ogni caso ti sto guardando da qualche minuto. Hai un’espressione che non ti ho mai visto. Dì, non è che stavi pensando a quel Nara, vero? »
Nonostante tutto, Kankuro era un tipo molto sveglio e conosceva bene sua sorella. Per tutta risposta, Temari sollevò fieramente il mento e chiuse gli occhi.
« Ma che cosa ti viene in mente! »
Kankuro fece un sorrisetto soddisfatto e si voltò per andare verso il tavolo dove Ino stava rimproverando Choji per la sua voracità e Shikamaru stava a sentire con aria annoiata.
« Sbrighiamoci, altrimenti finiranno per mangiarsi tra di loro » commentò il ragazzo, mentre Temari sbuffavasconfitta e socchiudeva un occhio in tempo per vedere il fratello allontanarsi.
« Mph. » mugugnò, quindi seguì Kankuro fino ai ninja di Konoha. Si sedettero e ordinarono bevande fresche e del cibo (molto cibo, in quanto Choji sembrava davvero affamato). Mentre aspettavano, i fratelli della Sabbia illustrarono la missione.
« Si tratta di scortare alcuni personaggi molto abbienti, importanti nel panorama economico di Suna » iniziò a spiegare Temari. « Dobbiamo far sì che arrivino sani e salvi al Villaggio. Fin qui potrebbe sembrare tutto semplice, ma… »
Estrasse una mappa dalla fascia rossa che le stringeva l’abito in vita e la dispiegò sul tavolo ancora vuoto.
« Come immagino saprete, il territorio del Paese del Vento è in prevalenza desertico e roccioso. Ora, noi andremo a prelevare gli obiettivi qui » batté l’indice sulla mappa in un punto piuttosto distante dal cerchio che rappresentava il Villaggio. « Ci aspetteranno domani mattina. Il problema è che per portarli a Suna l’unica via è attraversare una gola rocciosa e parecchio stretta. » Temari fece scorrere il dito verso il Villaggio e lo fermò a poca distanza da questo. « E lì è solita colpire una cricca di banditi piuttosto pericolosi. Il problema non è solo il loro grande numero, ma il livello di pericolosità di qualcuno di loro. Sono quasi tutti ricercati di rango C; tuttavia alcuni sono di rango A… pare inoltre che il capo sia di rango S. Inutile dire che sono molto attratti dal guadagno che potrebbero avere rapendo questi signori. »
Il cibo e le bevande furono servite e Temari ripose la mappa.
« Sfortunatamente » proseguì Kankuro mentre gli altri bevevano (e mangiavano, nel caso di Choji)  « la maggior parte degli Shinobi di Suna sono in missione e non è certo un compito per Genin.. per questo abbiamo chiesto l’aiuto di Konoha. »
« E hanno mandato noi » commentò Shikamaru chiedendosi come mai Tsunade-sama lo odiasse così tanto.
« Esattamente » replicò Temari, finendo la sua bibita e fissandolo così intensamente che il giovane Nara credette che volesse lanciargli un qualche tipo di messaggio. Poi lei distolse lo sguardo e si rivolse a tutti e tre i ninja ospiti.
« Benissimo allora, noi vi aspetteremo all’ingresso del Villaggio domani mattina. Siate puntuali, ai ricchi non piace aspettare. »
« E nemmeno a noi! » esclamò Kankuro ridendo.
I due fratelli si alzarono, li salutarono, pagarono per tutti e uscirono dal locale. Il moro di Konoha rimase a fissare il punto in cui erano scomparsi con aria pensierosa finché la voce di Ino lo fece riscuotere dai suoi pensieri.
« Hai sentito, Shikamaru? Puntuali. Ai riccastri non piace aspettare… e nemmeno alla tua Shinobi preferita » aggiunse ghignante, prendendolo deliberatamente in giro.
Il ragazzo riscossosi di botto fece un’espressione prima sorpresa e poi tra lo scocciato e l’imbarazzato scatenando così le risa vittoriose della Yamanaka. L’aveva scoperto, a quanto pare.
« Cosa… » fece per ribattere, ma la ragazza lo interruppe.
« Zitto, va bene così. Sei così carino quando sogni ad occhi aperti immaginandotela. Davvero, Shikamaru, non ti avevo mai visto innamorato, ma sei davvero adorabile! »
I suoi occhi erano sinceri, ma questo non impedì al Nara di sentirsi comunque imbarazzato. Mugugnò qualcosa con aria scocciata che suonava come “-kuse” e Ino sorrise. Poi si alzò.
« Voglio farmi un bel bagno per togliermi di dosso la stanchezza, torno alla locanda: ci vediamo domani mattina. Puntuali» ripeté, e il moro sbuffò, agitando una mano per congedarla.
Choji era troppo impegnato a mangiare per sentire i discorsi attorno a lui; aveva perso completamente interesse verso il mondo esterno da quando aveva iniziato a mangiare. Tanto per esserne sicuri Shikamaru lo interpellò per appurarlo.
« Oi, Choji. »
L’Akimichi alzò lo sguardo, la bocca piena di carne. L’aveva finita tutta da solo. Il Nara non aveva nemmeno finito la sua bibita.
« Hai sentito quello che abbiamo detto? »
« Che ha detto chi? » mugugnò a bocca piena il ragazzo, per poi deglutire l’ultimo boccone e terminare la sua bibita guardando incuriosito Shikamaru. Quest’ultimo sorrise sollevato e divertito.
« Ti rispiegherò la missione in camera. Dai, andiamo. »


// Benissimo, ho il mio angoletto ù.ù
E' la mia prima fiction, dunque have mercy ù____ù In ogni caso vorrei ringraziare preventivamente Claudia, senza cui questo non sarebbe stato possibile <3
La seconda parte arriverà il 23 Agosto, ovvero il vero e proprio compleanno di Tem. Enjoy <3 L'iniziativa legata al compleanno di Temari è del Forum della Black Parade:
The Black Parade

   
 
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