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Autore: Blueraven    17/08/2012    1 recensioni
Rose Weasley è al sesto anno ad Hogwarts e per la prima volta dovrà confrontarsi con se stessa e con un amore nascente per il suo nemico di sempre, Scorpius, ostacolato da persone ben al di sopra di ogni loro immaginazione.
Tutto è apparentemente tranquillo ma Harry Potter sa che qualcosa si sta muovendo nell'ombra, un antico male che torna a minacciare le nuove generazioni. Tra Ordini ed Eserciti ricostituiti, ecco la storia dei nuovi eroi di Hogwarts.
Dal primo capitolo:
"Harry Potter non era tranquillo. Da dopo la guerra non aveva avuto più alcun dubbio che tutto fosse finito, che il mondo magico fosse finalmente al sicuro. Anno dopo anno aveva guardato i figli andare a scuola, l’unico pensiero rivolto alle incredibili avventure che avrebbero potuto vivere i suoi figli, così come era stato per lui, scontri con Voldemort a parte. Eppure sentiva che qualcosa era cambiato, lo sentiva nel suo cuore, e in quell’istante, vedendo i suoi figli andarsene, giurò a se stesso che avrebbe scoperto cosa. "
Questa storia è incentrata sia sul vecchio Trio e i vecchi personaggi della saga, sia sul paring Rose/Scorpius e sulla nuova generazione di maghi e streghe di Hogwarts.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Il trio protagonista, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1

 

L'Espresso

 

 

1 Settembre 2021, 10:50 del mattino.

Un gruppetto di persone si avviava trafelato in direzione del binario nove. In prima linea, un ragazzino dai capelli rossi, magro e dallo sguardo vivace, spingeva il carrello contenente due enormi bauli e dietro di lui una giovane donna dai lunghi capelli mossi di un rosso scuro e ipnotico, lo inseguiva a passo aggraziato spingendo anch'essa un carrello zeppo di valigie, gli occhi incredibilmente azzurri che splendevano come stelle.

 

A seguire i due ragazzi, vi erano un uomo e una donna che, stretti in un mezzo abbraccio, sorridevano gioiosi osservando i due ragazzi sfrecciare nella stazione, per poi fermarsi di fronte ad una colonna di mattoni tra il binario nove e dieci. I due giovani si guardarono intorno circospetti e non appena furono certi che nessuno li stesse osservando, ecco che sparirono in un battito di ciglia attraverso la spessa colonna.

 

La coppia si fermò dopo qualche istante, nello stesso punto in cui si trovavano i due ragazzi poco prima. Quando furono l'uno di fronte all'altra, lei lanciò al compagno uno sguardo al contempo di orgoglio e tristezza. Lui colse immediatamente ciò che quello sguardo significava e, delicatamente, con il pollice le accarezzò una guancia.

 

  • Dovresti esserci abituata amore, ormai sono sei anni che affrontiamo questo giorno- i suoi occhi di un azzurro limpido si posarono in quelli di caldo nocciola della donna, proprio prima che con un braccio la avvicinasse a sé e la stringesse in un abbraccio di conforto.

     

  • Lo so tesoro, ma non posso farci nulla, è un piccolo lutto ogni volta che li vedo andare via- il tono lamentoso e spezzato tradiva il magone che aveva ormai bloccato la gola di lei.

     

I due rimasero stretti in quell'abbraccio rassicurante ancora per qualche istante, infine sospirando si separarono. In quell'istante la donna notò uno strano luccichío divertito negli occhi di lui.

 

  • A che cosa stai pensando?- sorpresa, la donna notò una strana luce negli occhi di lui.

     

  • - Beh...- le orecchie di lui divennero rosso fuoco mentre tentava di formulare la frase che tanto lo aveva divertito pochi istanti prima -Stavo pensando che ora che i ragazzi se ne vanno, noi due avremo finalmente la casa tutta per noi...-

 

  • Ronald Bilius Weasley, ti è per caso mancata tua moglie?- rise divertita osservando il marito avvampare e sorridere sornione.

     

  • Lei che ne dice signora Weasley?- la baciò con trasporto, cercando di trasmettere in quel breve frangente tutta l'intensità del suo amore per quella donna, che tanto aveva rincorso negli anni di scuola.

     

  • Dico che come al solito ho indovinato!- rise felice sciogliendo quella loro breve magia, leggermente stordita.

     

  • Sempre la solita, insopportabile So-Tutto-Io- ribatté con finta acidità lui, ridendo di gusto.

     

  • Le 10:56, sarà meglio muoverci- disse lei, come svegliandosi da un sogno e prendendo per mano il marito.

 

I due si guardarono intorno circospetti e anch'essi sparirono in un'istante attraversando la colonna.

 

*****

 

  • Lily Luna Potter, smettila di ridacchiare e sbrigati a sistemare i tuoi bagagli sul treno!- strillò minacciosa una donna dal caschetto rosso e liscio come seta, afferrando il carrello della bellissima ragazzina dai lunghi capelli che le stava accanto.

     

  • Sì mamma, scusa- si sistemò una rossa ciocca dei capelli ondulati dietro l'orecchio, afferrando poi uno dei bauli del carrello e sistemandolo nella carrozza da trasporto il più velocemente possibile per farsi perdonare dalla madre.

     

  • Perdonami tesoro, non volevo sgridarti, è che...-

     

  • Lo so, sei in ansia- completò la ragazzina lasciandosi accarezzare il viso dalla madre e sorridendole comprensiva.

     

  • Già, ogni anno la stessa storia...A proposito, dove saranno finiti tuo padre e i tuoi fratelli?- si ricordò improvvisamente di non averli più visti da quando erano andati a sistemare altri bagagli e la gabbia della civetta di famiglia nella carrozza in fondo al treno.

 

Entrambe cominciarono a guardarsi intorno, alzandosi in punta di piedi nel vano tentativo di guardare sopra la folla che si affannava intorno alle carrozze per sistemare i bagagli.

 

  • Eccoli mamma, stanno arrivando!- Lily, in bilico sulle punte dei piedi, indicò tre uomini che stavano camminando nella loro direzione facendosi largo tra la folla che, come di consueto, li osservava incuriosita. Nessuno dei tre ci fece caso però, ormai erano abituati a ricevere attenzioni particolari dovunque andassero, nei limiti ovviamente del mondo magico.

 

Harry Potter, l'ormai ex Bambino-Che-È-Sopravvissuto, camminava insieme ai suoi due figli, James Sirius e Albus Severus, cercando di farsi spazio tra la folla di curiosi che li stava osservando. Istintivamente si portò la mano sinistra sulla fronte, a sfiorare la cicatrice a forma di saetta, il simbolo delle eroiche gesta da lui compiute nell’adolescenza, il simbolo della salvezza.

 

I flash di quell’epoca gli riempirono prepotentemente la mente, le immagini di ogni suo scontro con quell’essere abominevole, non più umano, che aveva fatto di tutto per fare del mondo magico il suo regno. Quel volto. Un brivido di disgusto gli percorse la schiena. Scosse la testa prepotentemente per scacciare le sensazioni che lo avevano invaso e accelerò il passo per raggiungere sua moglie e sentirsi definitivamente al sicuro, lontano da quel passato di dolori e sacrifici.

 

Ed ecco che dopo qualche istante incrociò finalmente gli occhi della moglie e la tensione dovuta ai ricordi scomparve così come era arrivata, si perse il quei caldissimi occhi nocciola, desideroso di raggiungerli il prima possibile. Un abbraccio, rassicurante come solo quelli di lei sapevano esserlo e ritornò al presente.

 

  • Vi siete allontanati solo per dieci minuti e questa ne è la conseguenza? Spero di non diventare sdolcinato come voi quando avrò una fidanzata!- James, sarcastico come sempre osservava i genitori stringersi .

     

  • Quando avrai una fidanzata?! Tu non ne vuoi una, sei troppo preso dai manici di scopa per trovarne il tempo!- Lily, come sempre, rimbeccò il fratello ridacchiando. Adorava prendere il giro la sua smodata ossessione per il Quidditch.

     

  • E poi nessuna fidanzata può essere meglio della tua adorata “Morgana”- aggiunse Albus ridendo insieme alla sorellina. Morgana, infatti, non è altro che il soprannome inventato da Lily e Al per la Nimbus 2015 di James.

     

In quel momento Harry sciolse l’abbraccio ridendo per il broncio furente di James, umiliato dai fratelli e, da sopra la spalla della moglie, scorse un gruppetto di quattro persone che venivano loro incontro sorridendogli.

 

  • Ron! Hermione! – scansò la moglie, che alle parole del marito si voltò sorridendo, e corse incontro ai suoi due migliori amici, stingendoli forte in un abbraccio che mostrava tutto l’affetto incondizionato che li univa.

 

Rimasero così per qualche istante, ridendo felici sotto gli sguardi divertiti dei figli, poi si separarono ed Hermione andò ad abbracciare la sua migliore amica, nonché moglie di Harry e sorella di Ron.

 

  • Gin, mi sei mancata da morire!- in quel momento, tra le braccia dell’amica, avvertì sulla propria pelle quanto questa le fosse mancata. Lei, Ron e i loro due figli, Rose e Hugo, avevano trascorso quasi tutta l’estate in Australia, luogo in cui i genitori di lei si erano trasferiti subito dopo il matrimonio della figlia.

     

  • Non osare mai più stare per così tanto tempo lontana da me!- Ginny la strinse più forte per un secondo prima di lasciarla andare e voltarsi ad osservare con un largo sorriso sul volto Albus e Rose che si abbracciavano felici e Hugo, Lily e James che si spintonavano scherzosi, come loro abitudine.

 

  • Ragazzi, sarebbe meglio che sistemaste le vostre valigie nel vagone prima che venga chiuso- esortò Ron interrompendo quel felice momento – Avrete tempo sul treno per raccontarvi tutto- sorrise, afferrando una delle valigie della figlia e sistemandola insieme alla moltitudine dei bagagli già stipati, mentre sia Hugo che Rose sistemavano le rimanenti.

 

  • 10:58, sarebbe ora di salire ragazzi!- Hermione, sorpresa, si accorse solo allora che intorno a loro la folla era decisamente scemata e il treno era già pieno di ragazzi urlanti e decisamente entusiasti.

 

Alle parole della donna, i bagagli già sistemati nel vagone, genitori e figli si strinsero in un ultimo confortante abbraccio, dopodiché i ragazzi salirono in fretta sul treno, giusto in tempo prima che le porte si chiudessero, e, con un ultimo saluto dai finestrini, scomparvero alla vista dei genitori mentre il treno si allontanava sbuffando.

 

*****

 

Harry Potter non era tranquillo. Da dopo la guerra non aveva avuto più alcun dubbio che tutto fosse finito, che il mondo magico fosse finalmente al sicuro. Anno dopo anno aveva guardato i figli andare a scuola, l’unico pensiero rivolto alle incredibili avventure che avrebbero potuto vivere i suoi figli, così come era stato per lui, scontri con Voldemort a parte.

 

Eppure sentiva che qualcosa era cambiato, lo sentiva nel suo cuore, e in quell’istante, vedendo i suoi figli andarsene, giurò a se stesso che avrebbe scoperto cosa.

Ginny Weasley avvertì la mano del marito irrigidirsi nella sua, alzò lo sguardo osservando attentamente la sua espressione, i suoi occhi. Qualcosa lo turbava, lo leggeva chiaramente fra le pieghe della fronte corrugata. Il suo cuore mancò un battito e il pensiero corse immediatamente ad un nome: Voldemort.

 

  • Amore cosa succede?- Ginny gli strinse la mano in apprensione, lo sguardo fisso negli occhi di lui.

     

Harry abbassò lo sguardo, ricambiando quello della moglie. Scrutò l’apprensione nel suo volto per qualche istante. Non voleva mentirle.

 

  • Ancora non lo so cara, ne parleremo a casa- i suoi occhi guizzarono in direzione dei suoi migliori amici che, fortunatamente, non si erano accorti della loro conversazione – Non vorrei preoccupare tutti solo per una sensazione- ostentò un sorriso rassicurante e le diede un bacio leggero sulla fronte, stringendole forte la mano.

 

Qualunque cosa fosse sperò davvero di scoprirla prima che fosse troppo tardi.

 

 

*****

 

Rose era entusiasta più che mai di essere “sulla strada di casa”. Eh sì, lei aveva una vita felice, una famiglia amorevole, ma considerava comunque Hogwarts come una casa. E come avrebbe potuto essere altrimenti? Amava tutto di quel posto, il mistero che era sempre pronto a spuntare da ogni angolo, l’atmosfera, calda e cupa al contempo, la magia che riempiva ogni angolo di quell’immenso castello, il chiasso incessante degli alunni e dei quadri durante il giorno e la tranquillità e austerità che si facevano largo nella notte.

 

Avanzò nel corridoio del treno, seguita dalla cuginetta Lily, con la quale aveva un rapporto davvero speciale, in cerca di uno scompartimento libero. Fortunatamente ne trovò uno quasi immediatamente e vi prese posto insieme alla cugina, seguite poi a ruota da Hugo. James, dal canto suo, le salutò, e si diresse verso uno scompartimento più avanti per raggiungere i suoi amici e compagni dell’ultimo anno, mentre Albus si diresse in fondo al treno per salutare il suo migliore amico e i suoi compagni Serpeverde.

Come di consueto la ragazza si sistemò nel sedile più vicino alla finestra, tenendo in grembo l’adorata tracolla nera in cui custodiva gli oggetti cui era più affezionata, la strinse a sé, appoggiò la fronte contro il vetro freddo, perdendosi con lo sguardo nei meravigliosi paesaggi che l’Hogwarts Express stava attraversando e lasciando che i ricordi le sovrastassero la mente.

 

Albus era un Serpeverde. Questo pensiero l’aveva riportata con la mente all’estate dei suoi undici anni. Lei ed Al erano in ansia per la scuola, da un lato emozionati al pensiero di studiare nel luogo meraviglioso che i genitori, gli amici dei genitori e i parenti avevano loro descritto, mentre dall’altro erano terrorizzati all’idea dello smistamento e, in particolare, di essere smistati nella casa di Serpeverde. James, da bravo fratello e cugino maggiore e degno nipote di uno dei Malandrini, si divertiva a fomentare le paure dei due ragazzini, raccontando loro cose terribili sui maghi di Serpeverde, aggiungendo alla realtà particolari rocamboleschi.

 

I due non avevano avuto il coraggio di parlare ai loro genitori delle cose che James aveva loro raccontato, soprattutto per paura che si rivelassero vere, così nascosero le loro ansie a tutti. Durante il loro primo viaggio ad Hogwarts però, Al prese da parte Rose, raccontandole di aver parlato con suo padre e riferendole tutto ciò che lui gli aveva detto.

 

  • Wow Al, ti rendi conto? Non dobbiamo più preoccuparci di nulla!- ricordava chiaramente come quelle rivelazioni l’avessero fatta sentire sollevata, eppure Al non sembrava entusiasta quanto lei. – Che succede Al, non sei felice?- il tono preoccupato non sfuggì al cugino, che si affrettò a rispondere.

     

  • Sì, ovviamente lo sono, però… Dopo quello che mi ha rivelato papà, sul mio nome intendo, non credo sarebbe giusto che io scegliessi al posto del Cappello- sentì la mano della cugina posarsi delicatamente sulla sua spalla e sollevò lo sguardo fino a raggiungere i suoi meravigliosi occhi color cielo.

     

  • Capisco perfettamente, anzi, sono pienamente d’accordo con te. D’altronde il Cappello ha scrutato nelle menti dei ragazzini come noi per tanto di quel tempo che dovremmo fidarci delle sue decisioni…Non ci sarebbe niente di male a finire fra le serpi, in fondo, se quello che ha detto lo zio è vero- gli sorrise incoraggiante e vide la preoccupazione scomparire dal volto del ragazzino.

 

Poche ore più tardi, Albus Severus Potter fu smistato in Serpeverde, dallo sgabello sorrise soddisfatto alla cugina che alzò i pollici in segno di incoraggiamento, per poi dirigersi verso la tavola della sua casa, esplosa in un fragoroso applauso per il nuovo arrivato. Dal canto suo, Rose non ebbe bisogno di usare lo stratagemma dello zio, non appena il Cappello sfiorò sulla sua testa, non ebbe il tempo di pensare ad alcunché prima che nella Sala Grande risuonasse la sentenza “GRIFONDORO!”.

 

  • Rose! Hey Rosie!!- la ragazza si sentì scuotere per le spalle dalla cugina e si risvegliò dal suo piccolo personale universo. Sentì il sospiro di sollievo della cugina –Mi hai fatta spaventare a morte, sono almeno 10 minuti che ti chiamo, sembravi in trance!- il tono acuto e visibilmente preoccupato la fece sorridere comprensiva.

     

  • Scusami, mi sono persa a guardare fuori!- le sorrise divertita, possibile che dopo tutti quegli anni ancora non si fosse abituata ai suoi strani momenti di isolamento?

     

  • Tu ti perdi un po’ troppo spesso. C’entra per caso un ragazzo?- ecco quel sorriso terribilmente malizioso illuminarle il viso. Rose scosse la testa sorridendo.

     

  • Quando mai Rose Weasley si è incantata pensando ad un ragazzo?- le rispose sarcastica, ma con una vena di amarezza.

     

  • Hai ragione cugina, scusa, non avrei dovuto commettere questo imperdonabile errore!- rise scuotendo la testa, ormai aveva perso ogni speranza per la cugina, nessun ragazzo le era mai interessato davvero in quel senso, nonostante i pretendenti e gli spasimanti non le mancassero, data la sua indubbia bellezza.

 

  • Scuse accettate. Ma ora pretendo che mi racconti ogni cosa delle tue vacanze, le tue lettere erano davvero scarne! So che non ami molto scrivere ma in qualità di migliore amica ho il diritto di essere informata di OGNI cosa- sorrise maliziosa alla cugina, la quale si lanciò nei racconti delle sue vacanze, sicuramente molto più piene di ragazzi ed appuntamenti di quanti Rose ne avesse avuti in tutta la sua vita.

 

Una volta terminato il racconto, Lily salutò la cugina e si unì ad un gruppo di ragazze del suo anno che l’avevano invitata nel loro scompartimento, Rose invece rimase con il fratello, addormentatosi non appena si erano accomodati sul treno e, cullata dal suo russare, sprofondò fra le braccia di Morfeo.

 

   
 
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