Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Lollyware99    17/08/2012    1 recensioni
Arthur chiede ad Alfred un'ultima notte insieme prima del fatidico 4 Luglio.
Robaccia depressiva condita con riflessioni random e autodistruzione appalate. Sarà l'effetto del caldo. (?) I depressi cronici come me gradiranno. (che tristess.)
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
*coffcoffcoffASCOLTATE QUESTA MENTRE LEGGETEcoffcoffcoff*

http://www.youtube.com/watch?v=Po2zO4PG0Nk

-messaggi subliminali random- 

Scorre su di noi.
 
 
 
 
Le tue dita fredde puntano sul mio cuore 
Le tue labbra strette sono un taglio sottile 
Stringo le mie spalle senza niente da dire. 
Si alza la corrente e ora ti vedo svanire 
Un punto all'orizzonte di una riva sottile.
 

 
I ricordi scorrono frenetici, come le dita di Alfred sul suo corpo, fameliche, scottanti.
I suoi occhi liquidi come il mare, freddi come il ghiaccio, belli come il cielo.
Ogni secondo che passava si pentiva della sua decisione, perchè l'aveva fatto?
Con che faccia gli aveva chiesto di stare con lui, per una notte, una soltanto, sapendo che dopo sarebbe andato tutto a puttane?
Un'ultima notte.
Non sembrava una richiesta così egoistica, eppure lo era; un palese paradosso a cui non voleva e non riusciva a dare un nome. 

 
 
Il vento soffia e scivola sul tempo che ci resta. 
Soffia sui tuoi alibi 
Soffia sui rimpainti 
Il vento scorre e porta via il tempo che ci resta. 


 
La pioggia irriverente che batteva sulla finestra accompagnava i loro gemiti, si sentiva sotto quella pioggia sterzante, Arthur, macchè, era un uragano; davvero difficile credere che fosse solo acqua quella che precipitava a dirotto sul suo mondo, sopra e dentro di lui.  
Il letto comodo lo infastidiva come il clima mite di quel dannato paese, voleva adagiarsi sulle spine per quella notte, desiderava le membra scosse da un freddo lancinante, voleva che Alfred gli facesse male, voleva che lo mordesse, lo facesse sanguinare; voleva semplicemente seppellire la sua sofferenza impossibile da alleviare sotto parecchio dolore fisico. Desiderava farsi male, scomparire, se necessario, piuttosto che sopravvivere -perchè di sopravvivere si trattava- senza la presenza costante di quel ragazzone troppo cresciuto in giro per casa.
Preferiva morire e mandare tutto al diavolo piuttosto che continuare a sostenere quello sguardo tremendamente sincero e assente.
 

 
Dopo aver guardato affondare il tuo cuore 
Dopo aver permesso al tempo di giudicare 
Stringo le mie spalle senza niente da dire.

 
 
Quasi non ci pensava più, a quanto faceva male,  si concentrava su Alfred che spingeva sempre di più dentro di lui, contava le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi verdi e indifesi, senza abbassare mai lo sguardo.
Affogava nei suoi occhi, cercava di imprimere in sè qualunque particolare di quelle sensazioni, cercava di memorizzare ogni sospiro, la forma del suo corpo, le sue mani, le dita affusolate, le lunghe ciglia bionde e pure la gocciolina di sudore che gli incorniciava il viso.
Non provava piacere, non provava nulla, era semplicemente altrove.
Era sotto il mare, neanche respirava più, respirava con gli occhi e con i polpastrelli, viveva in un mondo così scontato fino ad allora che sentiva di dover respirare bene per una notte quel profumo, poi sarebbe rimasto in apnea per il resto della sua vita. Poteva sopportare la vita solo fra i capelli di Alfred, in qualunque altro posto si sarebbe raggrinzito come una rosa in cerca del suo principe.
E se Alfred davvero non lo amava e non soffriva neanche un po' a lasciarlo per sempre, a lui non sarebbe importato.
Lui viveva di Alfred e avrebbe respirato per tutti e due,  avrebbe mantenuto in vita il ricordo della loro storia, sarebbe entrato con irriverenza nei suoi occhi ogni qualvolta lui avesse puntato il suo sguardo nei suoi e gli avrebbe sbattuto in faccia quanto erano stati felici e quanto lui non aveva capito nulla, a lasciarlo così. Poi, tornato a casa, avrebbe tirato pugni al muro fino a sanguinare e, con le nocche scassate, sarebbe affogato nell'alcol senza che nessuno gli tendesse mai la mano.
Fare l'amore con lui era un po' come l'alcol, effettivamente. Ti rende felice, immensamente felice, gira tutto e non capisci più nulla, pensi che tutto vada bene, e i problemi sembrano il fondo della bottiglia, quello che nessuno beve mai, poi ti risvegli improvvisamente e stai vomitando delisioni e rimpianti a terra, sporcandoti le scarpe nuove.  
Giuri a te stesso che mai più ricadrai in un tranello tanto infido, ma la verità è che le delusioni creano dipendenza e dopo un po' non capisci più se quello che adori è la leggerezza dell'ubiachezza, o la dura sferzata dei rimpianti. 
Le due cose si mescolano creando un mix letale, e tu campi sperando che ti uccida, e sai che lo farà, prima o poi, sai di aver già perso la tua battaglia e allora capisci che era quello che speravi, che per te non potrebbe andare meglio di così.


Rimane immobile, Arthur, Alfred raccoglie la sua roba e se ne va, chiude leggermente la porta; fuori ha smesso di piovere da un pezzo, Arthur già trattiene il respiro e fissa il soffitto complice accompagnato da uno sghembo sorriso bagnato di lacrime. 



 
Scorre sui tuoi alibi 
Scorre sui rimpianti 
Scorre su di noi.














-ZAMZAMZAMZAMZAM-
Mio dio, che robaccia depressiva. Ora penso che andrò a tagliarmi le vene. E pensare che volevo scrivere una GerIta sdolcinata e diabetica! E' il caldo, io lo so. 
Comunque -anche se è palesemente inutile- la canzone nella Fic *indica parti in corsivo* è dei Subsonica (che io amo taaanto taaaaanto! *A*) e il titolo è "Alibi".
Io la trovo stupenda e piena di sentimento (quel pover uomo di Samuel, il cantate, sembra in grado di scrivere solo robe depressive a mille, sembra quasi che chiunque nella sua vita l'abbia lasciato malamente!) e poi è impossibile non pensare ad Arthie e Alfie con un testo del genere. 

Ora la smetto di pinzare i maroni (?), ricordatevi che anche non conoscendovi vi lovvo tutti tnt tnt!!11! 
Un baciozzo, Lollyware. 

P.s. TU, so che stai qui ad annoiarti perchè non hai voglia di studiare\fare i compiti. Be' INVECE ORA TI CONVIENE FARLI. *minaccia random* 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Lollyware99