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Autore: Holyheadharpies    17/08/2012    1 recensioni
Lettere che non arriveranno mai al destinatario, pensieri, sfoghi, scuse.
Le si scrive per sfogarsi, spesso per sentirsi in pace con se stessi.
Varie One-Shot per scoprire i pensieri più intimi di alcuni dei personaggi più celebri di Harry Potter.
Dal testo:
-Lo so, non avrei mai pensato di scriverti. Non anche io..-
Si può mentire agli altri, ma mai a se stessi
Genere: Sentimentale, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Caro Fred,

Lo so, non avrei mai pensato di scriverti. Non anche io.

George lo fa tutti i giorni. Ha una pila di lettere per te sotto il materasso, ma questa è una cosa che ho scoperto da sola, lui non me ne ha mai parlato.  So che non è ancora pronto a raccontarmi di te, benché io ti abbia già conosciuto. Una volta mi ha detto: -Fred era molto più di un fratello, era un parte di me. – Ho capito che ci sono ancora tante cose sul tuo conto di cui non riesce a parlarmi; ho deciso che aspetterò che lui se la senta.

Sono passati vent’anni e nessuno di noi se ne capacita. Ogni Natale fa il regalo anche a te, lo impacchetta con la carta dei Cannoni di Chudley e lo lascia sotto l’albero. Credo che appena cominciano a cadere i primi fiocchi di neve alla Tana e Molly sforna l’anatra arrosto, lui si aspetti di vederti entrare e scusarti per il ritardo. Fissa la porta di casa Weasley con avidità, come un bambino in attesa di Babbo Natale e aspetta. Lo fa tutti gli anni e io non ho mai avuto il coraggio di rivelargli che tu non saresti passato. Né quel Natale, né mai.  Puntualmente a mezzanotte, il tuo regalo viene ceduto ad uno dei ragazzi.

Il negozio va ancora a meraviglia ma è diventato difficile gestirlo da soli. Ogni tanto passo a Diagon Alley e cerco di rendermi utile, ma George non mi lascia fare niente. Dice che mi affaticherei con tutte quelle pile di scatoloni, ma segretamente credo che sia perché è una cosa solo vostra e non vuole che io ne faccia parte. 

Manchi a tutti noi, lo sai vero? George non è più riuscito ad evocare un Patronus e spesso evita di guardarsi allo specchio. Ride e scherza con i ragazzi come ai vecchi tempi, spesso è sereno. Ma essere sereni è lontano dall’essere felici. Mi dice sempre che un giorno riuscirà a lasciarti andare e io gli rispondo che ne sono convinta. So benissimo che stiamo entrambi mentendo.

Un giorno eravamo a cena a casa di Harry e Ginny e seduto tra Albus e Lily, c’era Teddy Lupin che mangiava tutto serioso.

Non ti sono mai piaciute le persone tristi.

Ad un certo punto è scoppiato a ridere forte, di cuore, spaventandoci tutti. Ginny ha chiesto cosa gli fosse preso e lui ha risposto:- Fred mi sta facendo la linguaccia. Guarda è lì!- e con la manina grassoccia ha indicato la sedia vuota accanto a George. Inutile dire che lui è rimasto di stucco. Gli ho poggiato la mano sulla spalla agitata e dopo un po’ ha accennato un sorriso. Forse il primo vero sorriso dopo diciannove anni.

Voglio ringraziarti Fred, per esserti preso cura di lui in ogni istante della sua vita, so che gli sei vicino. Per averlo reso un ottimo padre, per averlo reso l’uomo di cui mi sono innamorata dal quarto anno di scuola.

 

Con amore,

Angelina.

 

 

               

  
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