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Autore: Bab1974    17/08/2012    1 recensioni
Ginny si accorge che Colin la segue.
Dopo il tradimento di Harry, comincia a provare qualcosa per lui.
Arrivata ultima in ben due contest.
Scoppia la coppia di Avalonne
Crack festival di Saramichi
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Colin Canon, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Un'attrazione da evitare L'amore inevitabile






Ultimamente si era accorta che lui la guardava spesso. Era sempre dietro di lei, o vicino, ma anche se non lo vedeva sentiva il suo sguardo, pesante come un macigno.
Ginny non aveva mai pensato che lui potesse essere adatto a lei. Non aveva mai pensato a Colin come a più di un buon amico, un compagno di studi, un adorabile ragazzino un po' infantile.
Fino a che non era morto il Signore Oscuro. A settembre, quello del loro ultimo anno, e durante il quale anche Harry, il suo fidanzato, doveva prendere i MAGO, se lo trovava in ogni luogo.
Solo una volta le aveva rivolto la parola.
"Ginny, mi sono accorto di essermi innamorato di te." le aveva detto.
"Mi dispiace, ora sto con Harry." aveva risposto lei, semplicemente.
"Oh, il tuo amore niente affatto segreto. Sarai sulle nuvole." commentò lui, tristemente.
"Lo sono." Lei pensò che sarebbe finita lì.

 In fondo Colin non l'aveva guardata mai con interesse, prima. L'unico suo amore era la macchina fotografica ed erano parecchie le ragazze che avevano tentato, inutilmente, di separare i due innamorati. Lei trovava che fosse carino, ma non valeva lo sforzo.
Ora l'obbiettivo della sua ex era sempre puntato su di lei. Per fortuna pareva l'unica ad essersi accorta, o forse era solo fissata e Colin non la seguiva come lei pensava.
Almeno finché un giorno Hermione l'aveva presa da parte.
"Ho visto le foto di Colin. Ci sei solo tu! Credo che si sia preso una bella cotta." Le aveva detto.
E la cosa la fece sentire meglio. Cominciava a temere di impazzire. E non le dispiaceva neppure. Colin era ancora più bello. Se non fosse  stata fidanzata con Harry, ci avrebbe potuto fare un pensierino.

Una sera, prima di andare al dormitorio femminile, voleva parlare con Harry della situazione. Stava più con Colin, che essendo suo compagno trovava sempre una scusa per starle accanto, che con il fidanzato. Eppure in quel momento frequentavano lo stesso anno! Non lo trovava da nessuna parte. Stava succedendo troppo spesso ultimamente. Cominciò a temere che avesse una tresca con qualcuna di un'altra casa. Si infilò, senza farsi notare, nel dormitorio dei ragazzi, e cercò nel baule di Harry la Mappa del Malandrino, e se la portò in bagno. Disse la frase per attivarla e cercò Harry. Non lo trovò da nessuna parte.
-La Stanza delle Necessità!-  Quell'estate i professori avevano passato tutto il tempo a ricostruirla assieme al resto della scuola.   A cosa serviva poi! Sicuramente si era infilato lì con qualche puttanella. Uscì dalla Sala Comune e corse come una forsennata per beccare la coppia uscire dalla stanza. Si piazzò dietro una statua, in maniera che nella penombra lei potesse vedere, senza essere vista. Dovette attendere un bel po'. Quando finalmente la porta si aprì, si era quasi appisolata. Si svegliò di colpo, rischiando di farsi scoprire. Per fortuna i due parevano molto occupati. Pur essendo nel corridoio continuavano a baciarsi, come se non riuscissero a fare a meno l'uno delle labbra dell'altra. Non riusciva a vedere bene 'lei'. Era incappucciata ed era... alta. Molto alta. Non conosceva nessuna ragazza che fosse così alta. Le venne un dubbio. Aveva ancora con sé la Mappa del Malandrino. Mentre i due si allontanavano la controllò.
Accanto al nome di Harry c'era quello di Terry Boot. Si abbandonò sconsolata contro la parete. Stava per scoppiare a piangere. Com'era possibile? Era quasi Natale. Come aveva fatto a non accorgersi di nulla? Ma, soprattutto come aveva osato Harry prenderla in giro per tanto tempo, senza dirle nulla? Pensare che lei si era sentita in colpa, quasi una ladra, a provare piacere per le attenzione di Colin. Chissà da quanto tempo andava avanti la faccenda!
Voleva andare nel suo dormitorio, voleva fare un lungo sonno ristoratore, ne aveva bisogno dopo quello che aveva scoperto. E aveva bisogno di parlarne con qualcuno. Se non fosse riuscita a dormire, avrebbe svegliato Hermione, sempre che non fosse sveglia per studiare, come se ne avesse avuto bisogno, e le avrebbe raccontato tutto. In quel momento poco le importava che Hermione, una volta saputo tutto, poteva andare a raccontare tutto al suo fidanzato, che era suo fratello e che poteva avadakedrizzare Harry, in un primo momento di rabbia.
Diede un'altra occhiata alla mappa. Non voleva incontrare nessuno mentre tornava al dormitorio. Sussultò vedendo il nome di Colin segnato lì vicino al suo. Sorrise. Quel ragazzo era cotto come una seppia. E doveva aver visto tutto, magari aveva pure fatto qualche foto.
Uscì dal suo nascondiglio.
"Colin" chiamò "lo so che sei dietro l'angolo. Vieni fuori."  Timidamente Colin si fece vedere.
"Hai visto tutto?" il  ragazzo annuì.
"E... hai fatto delle foto, vero?" Colin annuì nuovamente.
"Dalla tua postazione si vedeva bene chi era l'altro?" chiese ancora Ginny.
"Si." disse stavolta Colin "era Terry Boot."
"Bene, ho bisogno di quelle foto. Voglio mandare al diavolo quel deficiente, e  dargli un motivo." Ginny, vide Colin arrossire e respirare più profondamente. Stava cominciando a sperare.
"Se... se vieni con me, te le stampo subito." disse balbettando un poco.
"Va bene. Torniamo alla Sala Comune." propose Ginny. Si avviarono.


"Come facevi a sapere che ero lì? E' tanto evidente che ti seguirei anche all'inferno?" chiese Colin lungo il tragitto. La sua voce era dolce e appassionata, e Ginny sentì un brivido lungo la schiena. Come era stata sciocca. La sua fissazione per Harry l'aveva portata alla cecità più totale. Pur di seguire la sua infatuazione infantile, si era ridotta con il morale e terra e delle corna da cervo. Ma avrebbe fatto pagare ad Harry il suo inganno.
"Non lo sapevo. O meglio non ci pensavo in questo momento. Ho solo fregato questa ad Harry per seguirlo e così ho visto il tuo nome qui vicino." disse Ginny, con un sorriso triste, mostrandogli la Mappa del Malandrino.
"L'hai fregato con le sue mani." disse ridendo pure lui.
"Più o meno. Anche se non ha molto senso come discorso." E rise, di cuore questa volta. Entrarono nella Sala Comune che ridacchiavano ancora. Vi trovarono Harry, che li squadrò freddamente. Ginny, che aveva nascosto la mappa sotto la tunica, si irritò.
"Tu dove sei finito! Ero venuta a cercarti. Se non avessi incontrato Colin che mi ha distratto, starei ancora a cercarti." Ginny si accorse che aveva urlato. Non riusciva a trattenere il nervoso che le faceva venire la presenza di un ragazzo, che la doveva adorare.
"Colin mi deve far vedere delle foto. Non aspettarmi alzato." e se ne andò in un angolo lontano, dove Colin le mostrò come faceva a sviluppare le foto. Le foto di Harry e Terry erano nitidissime. Anche troppo. Ginny provò uno spasmo alla bocca dello stomaco, vedendo le labbra di Harry incollate a quelle del Corvonero.
"Mi dispiace." sussurrò Colin.
"Perché dovresti, in fondo non era quello che aspettavi?" disse lei, guardandolo curiosa. Non lo capiva. Cosa voleva da lei, insomma?
"Mi... mi dispiace" sussurrò ancora, ricominciando a balbettare. "Lo so che ti ho perseguitato ultimamente. Non posso farne a meno. Ma voglio che tu sia felice."
"E' davvero carino da parte tua. Peccato che il mio ragazzo mi stia rendendo molto triste." Fece una smorfia, poi un largo sorriso "Ma voglio una rivincita. Gli farò fare una pessima figura, grazie a te. Mostrerò a tutta la scuola queste foto."
"Tu sei una brava ragazza, non devi sporcarti le mani così." la supplicò Colin.
"Sono stanca di fare la brava ragazza, se significa essere presa per i fondelli. Se mi aiuti," disse Ginny, avvicinandosi sensualmente "ti dò un bacio."
"Non voglio che accada così." disse lui, poco convincente.
"E se mi piace, non è detto che finisca lì." gli aveva sussurrato all'orecchio. Colin aveva sentito i peli di tutto il corpo rizzarsi, come se avesse avuto la pelle d'oca per il freddo.
"Ti aiuto, va bene, ma non voglio niente in cambio. Ti prego." la implorò. Il suo sguardo pareva dire: -Se solo mi sfiori perdo il controllo.- Ginny si sentiva bene. Dopo aver visto il proprio fidanzato baciare un ragazzo, le faceva piacere vedere che qualcuno provava vera attrazione per lei.
"Vediamo poi. Ho bisogno di studiare un incantesimo per far apparire questa foto in Sala Comune. Intanto ho voglia di un consiglio femminile. Me ne vado a parlare con Hermione. Ciao. E mi raccomando. Acqua in bocca." Colin annuì. A Ginny fu più che sufficiente. Prese su una delle foto da far vedere ad Hermione e si avviò verso il dormitorio femminile.



Una volta entrata vide che quasi tutte erano sveglie. La stavano aspettando. Si erano preoccupate perché era sparita nel nulla. Lei nascose la foto.
"Colin mi ha fatto vedere le foto che mi ha scattato. E' davvero molto bravo." disse Ginny, cercando di essere convincente.
"Non hai paura che Harry si ingelosisca." chiese una.
"No, non è un tipo geloso." tagliò corto Ginny "Lo sa che vivo per lui." Ed era vero. Almeno prima di quella sera. Le rassicurazioni di Ginny furono sufficienti per mandare tutte a letto.
Prese poi da parte Hermione.
"Ho bisogno di parlare con qualcuno." Hermione capì subito che c'erano problemi e che non voleva parlarne davanti a tutte. Si misero sul letto di Ginny. Hermione lanciò un piccolo incantesimo silenziante. Per il raggio di un metro da dove era lei nessuno poteva sentire nulla.
"Allora, cosa c'è?" chiese all'amica.
"Harry mi tradisce." Hermione si portò una mano alla bocca. Non poteva crederci. Non era possibile.
"Come hai fatto a scoprirlo?" disse Hermione cercando di mantenere la calma. Gli mostrò la Mappa del Malandrino.
"L'ho presa in prestito da Harry per sapere dov'era. Non trovandolo da nessuna parte ho immaginato che fosse nella Stanza delle Necessità. L'ho aspettato fuori. E Colin ha scattato questa foto." e la porse ad Hermione
"Ma questo è ... Terry Boot. E stanno limonando alla grande." La foto, con l'immagine in movimento, come accadeva nel mondo magico, mostrava chiaramente quello che stavano facendo.
Ginny vide Hermione che voleva dirle qualcosa, ma non aveva il coraggio.  Dovette insistere perché le dicesse tutto.
"Io e Ron non stiamo più insieme." disse la riccia. Ginny ci rimase male. Non capiva perchè nessuno aveva parlato.
"Almeno Ron è stato onesto. Non mi posso lamentare per questo. Ma mi dispiace. Tanto." Era triste, ma concreta "Almeno lui è stato sincero. Ora sta con Padma Patil. A breve daremo l'annuncio."
"Ehm, Harry e Ron hanno scelto due Corvonero. E' inquietante." commentò Ginny. Poi aggiunse: "Voglio mettere Harry davanti al fatto compiuto. Voglio costringerlo ad essere sincero. E ho bisogno del tuo aiuto per studiare un incantesimo. Domani a cena voglio mostrare questa foto a tutti."
"Ne sei sicura?"  chiese Hermione.
"Lo sono. Non posso fare finta di nulla. Gli dò un altro giorno per essere sincero, poi niente sconti. Non posso continuare a prenderlo in quel posto e stare zitta." La decisione con cui parlava era data dalla rabbia, Hermione lo sapeva. Ma non poteva che comprenderla.




Il giorno seguente Ginny fece una prova nella Stanza delle Necessità di un incantesimo che aveva studiato con Hermione. Fu uno spettacolo. Poi tornò da Colin e si fece consegnare altre foto. Era quasi passato un giorno, e Harry non pareva intenzionato a dire nulla.
Si era anche chiesta se Ron lo sapesse. Su questo punto la rassicurò Hermione. Lui adorava la sorella e, se ultimamente aveva allentato il controllo su di lei, era solo perché la credeva in buone mani. Sarebbe stato il primo a rimanerci male quella sera.
Appena ebbero cominciato a mangiare (era apparsa la prima portata), Ginny prese le foto e mentre Hermione distraeva i compagni parlando di rune, lei le gettò tra il tavolo dei Grifondoro e quello dei Tassorosso. Poi sussurrò l'incantesimo e le immagini di Harry e Terry che si baciavano presero forma (tipo 3d!), lasciando i diretti interessati nell'imbarazzo più assoluto. Dai tavoli le reazioni più disparate. Solo al tavolo dei Serpeverde ridacchiavano tutti, indistintamente.
"Colin, sei stato tu." disse Harry, additando il compagno più giovane "Come ti è venuto in mente di seguirmi, e di farmi delle foto."
"Harry, io non stavo seguendo te" disse questo scuotendo la testa.
"E come hai fatto?" Harry indicò le foto, più che eloquienti. "E non mi dire che non sei stato tu. Non conosco nessun altro qui dentro che abbia una macchina fotografica. O almeno nessuno che se la porti anche a letto."
La battuta fece sogghignare i presenti. Intanto gli insegnanti, dopo un primo momento di stupore, si stavano avvicinando per capire cosa succedeva.
"Lui non stava seguendo te, ma me." interruppe Ginny.
"Vuol dire che tu..." disse il moro, balbettando.
"Ho visto la scena in diretta! Pensavi che non mi sarei accorta che sparivi tutte le sere." Ginny era fuori di se.
"Ma come hai fatto a..." Harry s'interruppe quando Ginny tirò fuori dalla tunica la Mappa del Malandrino. "Ma come ti è venuto in mente di usare la mia mappa."
"Tu la usavi in continuazione. Al sesto anno sei stato lo stalker di Malfoy, e in un secondo, quando non ti ho visto nella mappa, sono arrivata alla tua stessa conclusione. Dovevi per forza essere lì. Però, lo giuro su quello che ho di più caro al mondo, pensavo che fossi con una ragazza. E ringrazia Merlino che non fosse così, altrimenti vi avrei cruciati entrambi!" concluse Ginny.
Si voltò poi verso Colin. "Grazie. E ora il tuo premio." Appoggiò le labbra su quelle del ragazzo e un attimo dopo si stavano baciando appassionatamente. I professori, che erano appena riusciti a interrompere le immagini, si ritrovarono davanti uno spettacolo non troppo edificante.
La preside McGrannit li osservò irritata.
"Ginevra Weasley, Colin Canon!" li apostrofò "Subito dopo cena in presidenza. Vi darò una punizione... separati." I due ridacchiarono, cercando di non farsi notare.



Harry guardò verso Ron.
"Mi dispiace che sia successo. Era il mio sogno avere una famiglia come la vostra, ma si vede che non era destino." disse all'amico.
"Lo so" disse Ron, molto più comprensivo di quanto il moro credesse "Sono cose che succedono. Anche io ed Hermione ci siamo lasciati."
"No, non ci credo." fece Harry, realmente stupito.
"Sto con Padma, ora. Herm era troppo...  troppo..., insomma era troppo per me. Con Padma ci pigliamo un po' di più. Non è ossessianata dallo studio e dalla perfezione, non è mega ordinata, le piace spassarsela, insomma. Herm ha bisogno di qualcuno che le assomigli, che sia pignolo, puntiglioso, ordinato. Un perfettino."
"Non so se troverà qualcuno del genere. E non è detto che lo voglia."
"Lo so, lei voleva lo sciattone da trasformare nell'uomo perfetto, ma non è detto che io volessi essere trasformato." Harry gli diede una pacca sulle spalle.
"Guarda, che volerti far essere qualcosa che non sei è un vizio che hanno i perfettini. Vorrebbero che tu fossi come loro. E non solo compagni. In fondo anche con me ci prova. Non credere che smetterà ora che non sei più il suo ragazzo. A meno che tu non decida di eliminarla anche come amica."
Ron scosse la testa e insieme risero come due matti.
  
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