Chapter
Seventeen
- Dalle 12 alle 13 - terza parte
Il respiro di Draco si era fatto regolare. Si
era un po' calmato.
Sentir parlare Bluewood con tutta quella tranquillità e
quel tono così insinuante di lui e Harry...Potter, lo aveva infastidito
parecchio.
Come poteva capire cosa stava provando?
"Malfoy, tutto bene?"
Draco si voltò.
Cavolo,
era felice che Potter fosse lì, che si preoccupasse per lui, ma la sua presenza
non aiutava, anzi aumentava la sua sua confusione e le sue
speranze.
"Potter!" Esordì il biondo, guardandolo malamente e appoggiardo
gomiti sulle ginocchia.
"Ma si può sapere cosa cazzo ci fai ancora quì? Per
la seconda volta, cosa vuoi da me? Torna dai tuoi amichetti e lasciami in
pace!"
Harry lo guardò, ma non rispose.
Non voleva andarsene.
"Voglio stare solo! Allora, te ne vuoi andare?"
Chiese Draco rabbioso.
"No!"
Rispose candidamente Harry.
"Prima
hai detto che potevo rimanere e adesso rimango. Non ti darò fastidio. Non farò
niente." Disse tutto col tono più pacato possibile.
"Hai già fatto anche
troppo...Harry!" Sussurrò Draco.
"Come mi hai chiamato?"
Draco arrossì e
non rispose.
"No! Va bene. Chiamami per nome se ti va. Io posso fare lo
stesso con te?"
Lo Slytherin era incredulo e di nuovo sotto l'effetto di una
strana sensazione.
Nel giro di tre minuti era passato dalla rabbia
all'imbarazzo più totale.
La colpa ovviamente era di Potter...ma
annuì.
Uno scampanellio preannunciò l'arrivo del carrello
delle cibarie.
Era lo stesso carrello che nel pomeriggio si "trasformava" in
quello specializzato in dolci e chi lo conduceva era la stessa anziana
signora.
Con tutto quello che era accaduto nel poco tempo che il treno aveva lasciato Londra, non si erano nemmeno accorti che era arrivata l'ora di pranzo.
L'anziana signora si affacciò e con voce gentile chiese ai due la frase di rito: "Qualcosa dal carrello, cari?"
I due si alzarono contemporaneamente e insieme
andarono verso la porta.
Erano così vicini.
Draco poteva sentire il
profumo di Harry entrare come ossigeno nei polmoni e Harry percepiva un calore
immenso espandersi per tutto il corpo, provenire dal suo braccio destro che era
praticamente appiccicato a Malfoy.
"Due sandwich, due burrobirre, 4 cioccorane e due
gelatine tutti i gusti+1." Disse Draco deciso.
"Ma..." Tentò Harry.
"Zitto
Potter! Se vuoi rimanere quì, lo farai seguendo le mie regole." Disse tutto con
tono che non ammetteva repliche, ma Harry era sicuro di aver colto una sfumatura
di ironia.
La signora consegnò l'ordinazione al bel biondino
che infastidito passò tutto ad Harry, il quale colto alla sprovvista rischiò di
far cadere tutto per terra. Indietreggiò tenendo in bilico il loro pranzo,
rovesciò il tutto sul sedile, si sedette e si mise a sistemare il
pranzo.
Draco pagò, richiuse la porta e tornò ad accomodarsi al suo posto
vicino al finestrino.
"Sandwich!"
Disse allungando la mano, come se fosse
un chirurgo babbano che in sala operatoria chiede il bisturi ad un
assistente.
"Non sono il tuo elfo domestico, Malfoy!" Rispose Harry
scocciato.
"Lo so, ma il pranzo ce l'hai tu!"
"Tieni!" Harry gli passò
sanwich e burrobirra accennando un sorriso.
Draco scartò il suo panino e lo morsicò con
apparente tranquillità.
Stava pensando che nonostante tutto se la stava
cavando egregiamente. Era riuscito a spostare l'attenzione di Potter. Ora che
aveva ripreso il "comando" di certo il moro non avrebbe indagato sui suoi
rapporti con Blewood...magari si era già scordatodi tutto.
"Come mai conosci Bluewood?"
Come non
detto...
Draco quasi si strozzò. Bevve un sorso di burrobirra e si
riprese.
"Cosa?" Magari aveva capito male...
"L'Auror giovane. Tu lo
conosci, no?"
Potter sembrava infastidito.
"Sì, cioè no!" Rispose Draco
incerto.
"Sì o no?" Sempre più nervoso.
"Sì. Prima del processo sono stato
rinchiuso in una cella al Ministero per un pò e lui doveva
controllarmi."
"Controllarti...certo!"
"Lo conosci anche tu?"
"No. Era la prima volta
che ci parlavo."
"Non mi sembra che ti stia molto simpatico." Disse
incalzante Draco.
"Nemmeno a te, mi sembra. Non hai reagito con entusiasmo
quando lo hai visto e prima ci stavi pure litigando."
Fregato!
"Se non ricordo male, hai detto qualcosa tipo fatti
i cazzi tuoi e stammi lontano!"
E ora cosa poteva fare? Era stato messo
all'angolo.
"Ottima memoria...Harry, ma non penso che siano cose che ti
riguardino."
"Io invece penso di sì."
Mentre si trovava fuori dallo scompartimento con
Langyll, Harry aveva sentito pronunciare chiaramente il suo nome più di una
volta.
Non aveva capito a che proposito perchè doveva far finta di dar retta
a Langyll, ma era sicuro che il suo nome era stato fatto.
"Perchè tu e Bluewood stavate parlando di
me...Draco?"
Harry che aveva finito il panino e si mise a sorseggiare la sua
burrobirra. Draco faceva lo stesso nel tentativo di guadagnare un pò di tempo
però.
"Mi ha chiesto cosa ci facevo quì con te. Capirai anche tu che è strano
trovarci nello stesso scompartimento tranquilli, senza insultarci e metterci le
mani addosso."
Harry arrossì e Draco lo seguì a ruota dopo aver realizzato il
doppio senso di quello che aveva appena detto.
Ecco! Era successo di nuovo. Poco prima sembrava in
vantaggio, aveva trovato una sorta di equilibrio e ora invece era di nuovo in
crisi e si era messo in quella situazione da solo.
Ma era umanamente e
magicamente possibile una cosa del genere?
Un cambio così repentino di
sensazioni e di comportamento non gli era mai capitato, se non nelle ultime tre
ore.
Di sicuro era l'avere Potter (il suo profumo) vicino che lo faceva agire
così.
E ora avrebbe fatto l'ennesima cazzata...
Si alzò e s'incamminò verso la porta, ma prima di
arrivarci si fermò.
"A proposito di quello che è successo mentre cercavamo di
aprire la finestra..."
Harry trattenne il respiro guardando la schiena del
biondo. Il suo cuore batteva all'impazzata.
"Insomma quello che è successo
prima..."- continuò Draco -"...è colpa del tuo profumo, Potter!"
Harry si
alzò mettendosi alle spalle di Draco. L'istinto gli diceva che doveva stargli il
più vicino possibile.
Lentamente Malfoy si girò guardando Harry negli occhi.
Non li aveva mai visti così da vicino.
Iridi verdi, pupille leggermente
dilatate e la parte bianca era striata di rosso.
Non erano striature normali.
Erano quelle che venivano dopo aver pianto a lungo.
Draco lo sapeva. Le
conosceva bene. Le vedeva nei suoi occhi ogni volta che si guardava allo
specchio.
Gli occhiali di Potter, sempre gli stessi, non toglievano niente a
quegli splendidi occhi arrossati, anzi erano quasi un marchio di fabbrica.
Cicatrice sulla fronte e occhiali tondi ecco da cosa si poteva riconoscere il
famoso Harry Potter. Per Draco però c'era un'eccezione.
Lui poteva
riconoscere Harry anche senza averlo davanti.
A lui bastava il suo
inebriante profumo. Un fragranza tanto intensa e potente da renderlo succube,
ora se n'era accorto.
Ne era dipendente.
Era una droga che lo inibiva e
gli faceva fare e dire cose che mente fredda non avrebbe nemmeno pensato. Come
in quel momento per esempio...
Si era avvicinato al corpo di Harry
appoggiandogli una mano sul petto. Con gli occhi ancora immersi in quelli del
Gryffindor aveva portato il suo viso a pochi centimetri da quello
dell'altro.
"Prima io...volevo baciarti, Harry!"
Draco era allibito. Non
credeva di aver realmente confessato una cosa del genere.
Si staccò da Harry
ancora stordito, ma venne bloccato dal moro che gli mise una mano su fianco per
trattenerlo.
I loro occhi erano ancora incatenati.
"Fallo ora!" Disse
Harry in un sussurro.
"Cosa?" Chiese il biondo spalancando gli
occhi.
Harry era nelle stesse condizioni mentali di Draco poco prima.
Davvero stava per...
"Baciami!"
L'aveva detto!
Continua...