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Autore: Strega_Mogana    02/03/2007    5 recensioni
- Hai scelto lui.
- Sì.
- Ti farà soffrire di nuovo.
- E’ probabile.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Praticamente scritta di getto invece che lavorare, questa piccola one shot l'avevo in mente da un paio di giorni. Ditemi che ve ne pare ok? Baci elena

Oblivion


Il suo sguardo è di fuoco, pieno di rabbia e rancore.
- Mi dispiace. – mormoro con un filo di voce, lo sguardo basso, fisso sui ciottoli quadrati che rivestono la strada dietro il Ghirigoro, l’unica cosa che vedo di lui sono le sue scarpe marroni.
Posso anche dargli tutte le scuse di questo mondo ma lui non capirebbe.
Vorrei tanto fargli capire quello che ho nel cuore.
Non volevo farlo soffrire.
- Hai scelto lui. – la voce è affilata come la lama di un pugnale.
- Sì.
- Ti farà soffrire di nuovo.
- E’ probabile. – confermo torturandomi le mani.
So benissimo quello che faccio.
Ci ho riflettuto a lungo, ho esaminato tutte le possibilità ma non c’erano opzioni che potevo farmi cambiare idea. Nessun tipo di variabili, nessun ragionamento se non quello del mio cuore.
- Ha bisogno di me..- tento di farglielo capire ma so che non gli interessa.
Lo vedo raggiungermi con due falcate e afferrarmi per le spalle.
- E’ questo quello che ti ha detto?- mi urla costringendolo a guardarlo in faccia, il suo alito caldo che sa di mentine mi sfiora il viso e i capelli – Per questo hai scelto lui?
Scuoto molto lentamente il capo.
- Lui mi ha lasciata libera… - rispondo –voleva che scegliessi te.
Lascia le mie spalle e torna indietro di un passo, il mio sguardo torna a fissare il pavimento, le sue scarpe e le sue mani, non sopporterei di vedere di nuovo quel dolore e quella rabbia dei suoi occhi.
- Lo ami così tanto?- mi domanda stringendo i pugni.
- Come lui ha bisogno di me… io ho bisogno di lui.
- Sei pazza.
Annuisco chiudendo gli occhi per impedire alle lacrime di scendere.
- Anche questo è probabile.
- Ti farà ammazzare.
Mi mordo un labbro, inutile replicare, lui vedrà solo quello che vuole vedere, sentirà solo quello che vuole sentire.
Inutile sprecare fiato.
- So bene quello che faccio. – dico ormai certa della mia decisione – Ci ho riflettuto molto.
Un amore combattuto, un amore clandestino, un amore che volevo scacciare dal mio cuore dopo quello che era successo il sesto anno.
Dopo la morte di Silente.
Ma non potevo rinnegare quello che provavo.
Anche se le mie lacrime erano versate per un assassino.
Ho cercato conforto tra le braccia di un amico.
Ho chiesto rifugio in un luogo dove sapevo di esser amata.
Ma non era la stessa cosa.
Ho tentato di dimenticare, di scacciare via quella voce che mi spingeva a cercarlo. Ho passato le notti tra le braccia di un altro uomo immaginando che fosse lui, l’ho baciato solo perché volevo baciare lui, ho accarezzato il suo corpo paragonandolo al suo.
Non potevo continuare così, non era giusto. Né nei suoi confronti. Né verso il mio cuore.
Così me ne sono andata.
Di notte, lasciando lui e il nostro amico solo con un bigliettino.
Un bigliettino di scuse, un bigliettino dove dicevo di non cercarmi.
Ho iniziato la mia ricerca, sola, spaventata, spinta solo dall’amore che provo per lui.
L’ho trovato, distrutto, affaticato, stordito.
Abbiamo parlato a lungo, ho cercato di capire e alla fine l’ho perdonato, ho smesso di giudicarlo.
Perché lo amo.
Ed ora sono la sua compagna.
La compagna di un assassino.
La compagna di un Mangiamorte.
La compagna di un latitante.
Ma va bene così.
Perché lo amo.
- Te ne pentirai.
- No, non credo. – rispondo decisa.
E’ l’unica cosa di cui sono sicura in questo momento.
Io non mi pentirò della mia scelta.
Neppure se dovessi morire.
Neppure se dovesse spezzarmi il cuore di nuovo.
Non posso perderlo, non ora che l’ho ritrovato, non ora che possiamo amarci anche se in mezzo ad una guerra.
- Quando ti spezzerà il cuore di nuovo, perché lo farà di nuovo, non ci sarò più io ad asciugarti le lacrime Hermione.
Mi mordo ancora di più il labbro, sento il sapore del sangue in bocca.
- Lo so.
- Addio.
Lo vedo voltarsi e camminare veloce, lontano da me, forse anche dai suoi stessi sentimenti che ha sempre nutrito nei miei confronti.
Alzo finalmente lo sguardo, osservo al sua schiena mentre si allontana e il mio cuore piange per la sofferenza che gli ho causato. Non volevo illuderlo, sono stata meschina, mi sono approfittata di lui solo per soffocare il mio dolore, per dimenticare il mio amore.
Ma non sfugge dal proprio cuore.
Puoi nasconderti, puoi fingere di non sentire la sua voce ma, prima o poi, lui ti raggiungerà, urlerà più forte e allora dovrai affrontarlo.
Le lacrime che ho trattenuto fino adesso trovano una via d’uscita, scendono dagli angoli dei miei occhi e mi rigano il viso. Le lascio scorrere, da oggi in poi non ci sarà più tempo per le lacrime.
Un’ombra nera si allunga ai miei piedi inglobando totalmente la mia.
- Da quanto sei lì dietro? – gli chiedo senza voltarmi la mia voce non tradisce la mia sofferenza.
- Abbastanza. – risponde con la sua voce profonda che mi mette sempre i brividi.
Sento la sua grande mano sulla mia spalla.
- Dobbiamo andare… d’ora in poi dovremmo spostarci parecchio.
- Lo so. – rispondo meccanicamente continuando a fissare il punto dove, quello che un tempo era il mio migliore amico, è sparito.
- Puoi ancora ripensarci. – mi dice lui.
- Non intendo ripensarci,- gli rispondo asciugandomi le guance con il dorso della mano – vorrei solo che non soffrisse così tanto.
La sua mano si stringe lievemente sulla mia spalla.
- Ci sarebbe un modo lo sai…
Mi volto di scatto, non potrei mai farlo, non sarebbe giusto. Incrocio i suoi occhi neri come l’ossidiana, sa che sono contraria.
- Non sarebbe naturale.
- Deve avere la mente lucida Hermione e se soffre per amore potrebbe esser solo d’impiccio.
Torno a voltarmi, sono contraria, non potrei farlo in una situazione normale ma questa non è quella che definisco una situazione normale. Chiudo gli occhi e lo ricerco con la mente, sono brava nella Leggimanzia, il mio tocco è leggero come le carezze di una mandre al figlio appena nato, in pochi riescono a sentirmi e lui non è certo bravo nell’Occlumanzia. Lo individuo subito, leggo al sua rabbia, la sua frustrazione, la sua delusione, la gelosia e l’amore che prova per me.
Ha ragione, sta soffrendo troppo e non potrebbe mai esser d’aiuto in quello stato. Lentamente e con cautela raccolgo l’amore che sento nel suo cuore, come una bambina che raccoglie fiori di campo recupero quel sentimento e lo tengo stretto a me. Serro di più le palpebre per la concentrazione e perché mi sento in colpa per quello che sto per fare.
- Mi dispiace…- mormoro mentre altre lacrime si fanno strada tra le palpebre serrate e scendono lungo la guancia – è per tuo bene Ron… tuo e quello di Harry.
Lui mi prende la mano, me la stringe, vuole darmi forza, conforto.
- Lo fai per il suo bene. – mi sussurra all’orecchio.
Stringo di più la sua mano avvolta nel guanto nero come tutti gli altri suoi vestiti e annuisco.
Sì, lo faccio per il loro bene.
Stringo di più il sentimento cercando quasi di soffocarlo.
Un giorno ci rivedremo, magari sarò costretta a combatterti per proteggere l’uomo che amo, l’uomo con cui ho deciso di dividere la mia vita.
Lo stesso uomo che ha ucciso Silente.
- Addio. – soffio un’ultima volta – Oblivion.

FINE

   
 
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