Blaine non
sapeva cosa pensare. Cosa voleva dire che lui era umano? Se fosse stato
umano,
non si sarebbe trovato in quel posto. Non sarebbe stato un uccello. Non
sarebbe
mai arrivato sul lato oscuro della luna.
Il re lo
guardò dritto negli occhi e questo lo spaventava moltissimo.
Certo, voleva una
spiegazione che solo il re poteva dargli, ma non sapeva se era pronto
per
questa spiegazione che si rivelava molto confusa. Blaine aveva solo una
certezza, in quel momento: voleva Kurt.
- Blaine,
tu non sei come tutti gli altri.
Hai una storia diversa dagli altri. –
spiegò il re. Blaine abbassò la testa
con lo sguardo perso nel vuoto. Lui sapeva di essere diverso dagli
altri solo
con il canto. Lui aveva un talento particolare, ma non pensava di avere
persino
una storia diversa dagli altri uccelli.
- Tu,
sedici anni fa, sei stato concepito da
una ragazza. Eri un bambino come tutti gli altri. La ragazza era troppo
giovane
per poterti curare, aveva solo sedici anni. Così, ti
abbandonò all’ospedale. Fino
a un anno sei stato in un orfanatrofio, ma io, dall’alto, ti
scoprii. Mi
sembravi perfetto e così ti ho trasformato in uccello e ti
ho fatto credere di
essere mio figlio, come tutti i tuoi amici. Purtroppo, però,
non ho dato peso
al tuo destino. Tu avevi una vita disegnata per te. Una vita dove
c’era Kurt,
per te. Il tuo aspetto sarà anche cambiato, ma il tuo
destino è rimasto lo
stesso. Il tuo destino è Kurt ed io te l’ho
distrutto. – Blaine si sentiva
preso in giro. Aveva creduto di essere un uccello, per sedici lunghi
anni. In
realtà, lui era uno come tutti gli altri e la sua vita era
stata distrutta. Una
vita dove aveva potuto avere Kurt. Sentì gli occhi
pizzicargli, il cuore
frantumarsi e la sua vita cadere a pezzi.
- Blaine,
mi dispiace. Davvero. Avevi una
vita meravigliosa davanti a te, ma io te l’ho distrutta. Mi
disp-
- Basta!
– Blaine non voleva ascoltare
più nulla. Voleva solo correre via e piangere. Piangere
tutte le lacrime che
aveva e che non sarebbero bastate, per aiutarlo. Solo una persona
poteva
aiutarlo: Kurt.
- Non
voglio sentire più nulla. Mi hai
distrutto la vita. Ti odio! – Blaine corse via. Si
trasformò e volò sulla
Terra. Volò da Kurt. Sapeva che aveva la finestra aperta. La
lasciava aperta
apposta per lui. Aveva bisogno di parlare con qualcuno. Aveva bisogno
di
parlare con Kurt.
Voleva
svegliare Kurt, ma gli sembrò un angelo nel sonno. Non ebbe
il coraggio di
svegliarlo. Si accoccolò sull’incavo del collo del
ragazzo. Inspirò l’odore di
Kurt e si sentì invadere dal sollievo. Si
addormentò lì, dove davvero voleva
stare.
****
- Oddio!
– così fu svegliato Blaine,
quella mattina. Non si proclamava un bel risveglio. Aprì gli
occhietti ancora
assonnati e vide Kurt dimenarsi nel letto. Stava cercando di scacciarlo
via
dalla sua spalla. Ci riuscì dopo un bel po’.
Blaine si ritrovò catapultato sul
letto e si fece anche male.
- Oh,
sei tu. Ti avevo scambiato per un topo.
Scusa. – gli disse Kurt, quando lo vide, cercando
di sopprimere una risata.
Blaine lo guardò offeso e il ragazzo si fece perdonare con
una bella dose di
coccole. Lui non sapeva come quelle coccole mandassero in estasi Blaine.
- Come
mai stavi dormendo sulla mia spalla? –
chiese Kurt, scendendo dal letto e andando in bagno. Ormai Blaine lo
seguiva
ovunque, anche in bagno. Beh, non in quei momenti, ovvio. Kurt non
gliel’avrebbe mai permesso.
- Ero
venuto per parlarti, ma dormivi così
bene che non ho avuto il coraggio di svegliarti. Così, mi
sono addormentato con
te. – spiegò Blaine, con occhi
sognanti. Aveva in mente l’immagine di Kurt
che dormiva ed era davvero dolce.
- Che
volevi dirmi? – chiese Kurt, mentre
si spalmava la crema sul viso. Ora che Blaine era lì, si
sentiva più completo e
pieno di energie. Non si accorse, che l’uccello aveva
abbassato lo sguardo
triste.
- Non
voglio più tornare sul lato oscuro
della Luna. – Blaine aveva sempre creduto che
quella fosse la sua vera
casa, ma era solo stato ingannato per sedici lunghi anni. In quei
sedici anni
avrebbe potuto fare migliaia di esperienze, migliaia di cose. Cosa che
un
uccello non poteva fare.
- Perché?
– chiese Kurt, un po’
preoccupato. Guardò Blaine con la coda dell’occhio
e si accorse che era triste.
Si sciacquò le mani e si avvicinò
all’uccello, che era appoggiato sul
pavimento. Lo accarezzò e Blaine si rilassò sotto
quel tocco così delicato.
- Mi
hanno mentito. Tutti quanti. –
rispose l’animale, quasi con rabbia. Anzi, decisamente con
rabbia. Blaine era
arrabbiato con tutte le persone care che gli avevano mentito e non gli
avevano
dato la possibilità di vivere la sua vera vita.
- Cosa
significa? – Kurt voleva davvero
sapere cos’era successo. Quell’uccello gli aveva
stravolto e cambiato la vita e
se qualcosa lo turbava, si sentiva in dovere di aiutarlo.
- Io
sono nato umano, ma il mio re mi ha
trasformato in uccello, impedendomi di vivere la mia vera vita. Avrei
potuto
fare tantissime esperienze e ora, non potrò mai
più farle! – sbottò Blaine.
Kurt non ci capì molto, ma l’unica cosa che sapeva
era che Blaine aveva bisogno
di conforto e lui glielo avrebbe dato.
- Trasformati.
– Blaine lo guardò stranito
– Puoi ancora farlo, no? Fidati.
Trasformati. – l’uccello
ubbidì e si trasformò. Non appena
diventò un
ragazzo, sentì le braccia di Kurt avvolgerlo in un dolce
abbraccio. Scoppiò in
lacrime, pensando che non sarebbe potuto restare con lui, per colpa di
uno
stupido uccello che si era finto suo padre.
- Hai
ancora tanto tempo per fare le tue
esperienze. – gli sussurrò Kurt. Blaine
lo scostò e lo guardò negli occhi. –
Che importa se non puoi trasformarti in
uomo davanti a tutti. Basterà che tu mi stia accanto e ti
mostrerò tutte le
belle esperienze che un ragazzo può fare.
Blaine si
perse nell’azzurro di quegli occhi e sentì il
cuore fermarsi per qualche
minuto. Kurt gli stava chiaramente chiedendo di restare con lui. Blaine
stava
già facendo milione d’immagini nella sua mente, ma
nessuna di quelle era
opportuna.
- Adesso,
però, dobbiamo muoverci altrimenti
farò tardi a scuo- - Kurt non riuscì a
terminare la frase, che si ritrovò
Blaine tra le braccia. Lo abbracciò più forte che
poté e gli lasciò un bacio
tra quei ribelli capelli ricci.
****
I due
ragazzi, o meglio il ragazzo e l’uccello si stavano dirigendo
a scuola. Kurt
osservava i capi delle persone per strade e li commentava, peccato che
Blaine
non lo stava per niente ascoltando. Era troppo occupato a osservare i
suoi
lineamenti perfetti, a parer suo.
- Kurt!
– il ragazzo si sentì chiamare e
si voltò. Vide Mercedes correre verso di loro. Kurt le fece
un cenno con la
mano, salutandola.
- Ciao,
Blaine. – salutò la ragazza,
accarezzando il piccolo animale. – Kurt,
hai scelto la canzone per il Glee? – chiese
Mercedes, tutta sorridente. Il
problema, però, era che Kurt non era stato per niente
attento alla lezione del
Glee, del giorno prima. Quindi, non sapeva assolutamente nulla di
questa
canzone da cantare.
- Quale
canzone? – chiese Kurt, spaventato.
- Dobbiamo
cantare una canzone da dedicare.
Non dirmi che te lo sei dimenticato. – rispose
Mercedes. Kurt si scambiò un’occhiata
con Blaine in cerca di una risposta. Se come quello avesse la canzone a
portata
di mano, o zampa.
- Ah,
sì. Ora ricordo. Certo che l’ho scelta.
– cercò di essere convincente. A quanto
pare, sembrava che la ragazza ci
avesse creduto. Solo che, il problema era un altro. Come faceva a
scegliere una
canzone da cantare, entro sei ore?
- Non
vedo l’ora di sentirla. Io prendo l’autobus,
tu?
- No,
grazie. Faccio due passi.
- Ok.
Ci vediamo dopo.
****
Kurt aveva
nascosto Blaine nella borsa ed era entrato a scuola. Di certo, non
aveva
seguito un piffero delle lezioni, troppo occupato a scegliere una
canzone da
cantare al Glee. Purtroppo, però, era arrivata
l’ora di cantare e non sapeva
ancora cosa.
Fortuna che
c’era Blaine. Gli bastò osservarlo solo per
qualche secondo, per capire la
canzone che voleva cantare e a chi voleva cantarla. Finalmente, Blaine
poté
uscire da quella dannata borsa. Nel Glee, già tutti lo
amavano e non perdevano
mai occasione di accarezzarlo.
- Professor
Schuster? Vorrei cantare una
canzone. – il professore gli sorrise e gli
lasciò l’attenzione dei suoi
amici.
La musica
partì e la voce di Kurt riempì la stanza. (http://www.youtube.com/watch?v=HUquTr3Tcv0)
I've
been alone
Surrounded
by
darkness
I've
seen how
heartless
The
world can be
I've
seen you crying
You
felt like it's
hopeless
I'll
always do my
best
To
make you see
Baby,
you're not
alone
'Cause
you're here
with me
And
nothing's ever
gonna bring us down
'Cause
nothing can
keep me from lovin' you
And
you know it's
true
It
don't matter
what'll come to be
Our
love is all we
need to make it through...
Now
I know it ain't
easy
But
it ain't hard
trying
Everytime
I see you
smiling
And
I feel you so
close to me...
And
you tell me:
Baby,
you're not
alone
'Cause
you're here
with me
And
nothing's ever
gonna bring us down
'Cause
nothing can
keep me from lovin' you
And
you know it's
true
It
don't matter
what'll come to be
Our
love is all we
need to make it through...
I
still have trouble
I
trip and stumble
Trying
to make
sense of things sometimes...
I
look for reasons
But
I don't need 'em
All
I need is to
look in your eyes
And
I realize...
Baby,
I'm not alone
'Cause
you're here
with me
And
nothing's ever
gonna take us down
'Cause
nothing can
keep me from lovin' you
And
you know it's
true
It
don't matter
what'll come to be
Our
love is all we
need to make it through...
Oh,
'cause you're
here with me
And
nothing's ever
gonna bring us down
Cause
nothing,
nothing, nothing
Can
keep me from
lovin' you
And
you know it's
true
It
don't matter
what'll come to be
You
know our love
is all we need
Our
love is all we
need
To
make it
through...
Tutti
si alzarono in piedi ad applaudirlo. Blaine, invece, era paralizzato.
Aveva la
certezza che quella canzone fosse per lui e si sentiva lusingato, ma
era stato
così intenso che lo aveva spiazzato. Ora capiva davvero
com’era sentirsi amato.
E sentirsi amato da Kurt era la cosa più bella che potesse
mai capitargli.
-
Kurt, sei stato bravissimo. Ma a chi era
dedicata, questa canzone? – chiese Schuster
entusiasta.
-
A tutti voi, che mi avete sostenuto e
voluto bene sempre e voglio che sappiate che non sarete mai solo,
finche io
esisterò ancora. – tutti lo
applaudirono ancora una volta, ma sia per Kurt
che per Blaine, loro erano soli in quella stanza. Soli nel loro amore alla luce del sole.
Spazio
dell’autrice
Salve
a tutti! Come vedete, sono tornata. La mia depressione è
ancora in atto, ma, finalmente,
ho capito che devo riprendermi e godermi questi giorni in cui la Klaine
è ancor
ON. E comunque vada a finire, la Klaine resterà per sempre
nel mio cuore.
Ora,
che ve ne pare del capitolo? La canzone l’avete riconosciuta,
no? Per me,
questa canzone di Darren è perfetta. Quando la
cantò in A Very Potter Musical,
scoppiai in lacrime. E poi, mi è sembrata perfette per
questo momento. Ma non
cantate vittoria. Kurt è ancora un po’ confuso,
riguardo i suoi sentimenti per
Blaine.
Non
odiate il re. Anzi, no. Odiatelo pure. No, ok. Lui ha fatto quello che
ha fatto
senza pensare e alla fine, saprà farsi perdonare.
Bene.
Come sempre ringrazio tutte le persone che seguono e preferiscono la
mia
storia. Chi l’ha perfino messa tra le ricordate e ringrazio
moltissimo le
persone che mi fanno sapere la loro opinione, anche se non sono in
molti.
Grazie, comunque.
Vi
rilascio il mio account Facebook, nel caso volete sfogarvi o sclerare
con
qualcuno che non sia il muro: http://www.facebook.com/francesca.volpe2
(riconoscete il ragazzo della copertina? Eh, sì. Io
l’adoro. Era il mio
preferito, dopo Abraham, ovvio).
Baci
Kekka Fox :)