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Autore: lady black    02/03/2007    7 recensioni
Ed eri bellissimo.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo che sentii freddo. Anzi, prima di tutto vuoto e una sensazione di leggerezza che mi attanagliò le viscere. Le chiamano farfalle nello stomaco... ma quelle si hanno quando si è felici, quando si vede il ragazzo figo fuori da scuola, al parco...

Io e te. Quelle si che erano farfalle nello stomaco.


Quando mi arrivavi da dietro, mi prendevi per i fianchi e mi tiravi sull'erba per farmi il solletico. Una volta siamo anche rotolati nel lago per sbaglio, e la piovra gigante ci ha buttati a riva dopo un'ora.

Quanto eri scemo, tu e i tuoi amici cazzoni, quanto eri bello dannazione. La maggior parte delle ragazze aveva cominciato a guardarmi male, da quando si era sparsa la notizia: “Black esce con la Smith”, frase spesso associata a “quella troia della Smith” o “il troione esce con quella gatta morta???? Oh, noooooooooo.......”.


Adoravo il modo in cui, senza farci vedere dai professori, Mc Grannit in testa, mi spingevi in un passaggio segreto ed incominciavi a baciarmi il collo, poi la maglietta che, chissà perchè, ci voleva un'eternità poi per ritrovarla.

E tutte quelle volte che, passando tra i calderoni per andare a prendere gli ingredienti nell'armadietto, mi baciavi furtivo una guancia... e se Lumacorno vedeva faceva finta di niente.

Tu, sempre a sistemarti quei capelli bellissimi col primo sole di marzo, a guardarti indietro quando ti toglievi la casacca della divisa e rimanevi in pantaloni e camicia: ovviamente, sapevi che tutte ti guardavano il culo.

Quel sedere che stringevo tanto assiduamente quelle notti nel tuo baldacchino, avvolti dal muffilato lanciato su tutti gli altri, tra baci e carezze che sapevano di rischio, di amore, di Te.


Poi, al settimo anno, le strade che piano piano cominciarono a dividersi.

Io, che collaborando con l'Ordine finii in Finlandia a Durmstrang per reclutare spie...

Fai buon viaggio... e trombatene pochi!” mi sussurrasti tu la sera della mia partenza.

Fu allora che vidi la nostra fine... ma senza rancore, senza dissapori. La nostra era una storia da scuola, nulla di serio, tu eri il fighetto sempre in cerca di donne, chi ero io per farti mio?


Fu così che venne Phil, e poi Ville, e poi John, col quale ora vivo qui, a Helsinki.


Non ho mai aspettato una tua lettera e mai mi sono illusa di riceverne, ma l'ho desiderata tanto tempo...

Ti ricordo, al mio matrimonio, tu coi tuoi amici, James e Lily già sposati da due mesi. Tu e Lupin, gli eterni playboy senza una donna fissa... vestiti di tutto punto, ma sono sicura che avevate i boxer fucsia sotto lo smocking.

Non ho provato emozioni diverse da quelle di abbracciare un amico, quando mi hai baciata burbero alla cerimonia. Sorridente, strafottente. Mi ricordo che hai anche dato del gay a mio marito, e quasi ti prendevi un cazzotto se io non gli avessi spiegato che eri stupido, non cattivo.


Poi, la tua condanna terribile, Azkaban, e Remus che così spesso veniva a piangere da me.

Lacrime di rabbia, ma io sento di aver sempre saputo la verità. Chiamalo sesto senso, ma sapevo chi eri, sapevo che dietro una persona così non poteva nascondersi un assassino.


Ed ecco, due anni fa, scappasti. La tua innocenza, che arrivò come una boccata d'aria fresca quando mi si presentò davanti casa un cane nero enorme.

Sirius...” sussurrai vedendoti.

Tu mi stendesti buttandomi schena a terra e mi leccasti una guancia.

Fu quando riuscii a richiudere la porta di casa, che mi girai e ti vidi: alto, i capelli sporchi, scomposti, eri magrissimo, tatuato.

Ma lo stesso riuscii a vedere in te quello che c'era un tempo, ciò che neanche i dissennatori erano riusciti a levarti: la voglia tremenda e pulsante di Vivere.

Ad ogni condizione, a qualsiasi prezzo.

Parlammo ore ed ore, anche di quel noi così lontano, senza rimpianti.

Mi eri mancato.

Tornasti in Inghilterra due mesi dopo, e mi lasciasti con la promessa di fare tu da tramite per i messaggi. Ma quando Malfoy ti riconobbe alla stazione di King's Cross, anche quella possibilità svanì. Passai io a trovarti un paio di volte. Non sono mai riuscita a vedere Harry, mi dispiace... ma ora credo che sicuramente lo conoscerò:


perchè mi sono affacciata alla finestra stamattina, e due uomini bussavano alla mia porta. Erano chiaramente maghi. Kingsley e Remus.

Ho aperto sorridente, ma subito mi sono bloccata vedendo il viso di Remus: le occhiaie, la pelle seccata da un pianto forse non troppo lontano.

Senza una parola li li ho fatti sedere, senza parlare perchè mi ero resa conto di non riuscirvi...

Remus mi ha preso una mano tremolante, e mi ha guardata negli occhi:

-Daphne... Sirius è morto stanotte.-.


Ricordo che sentii freddo.

  
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