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Autore: itspulcina    18/08/2012    3 recensioni
Una folle raccolta di drabble (che tanto drabble non sono, scusateci ma la sinteticità non è dalla nostra parte) di due folli socie. I temi saranno i più svariati ma i soggetti saranno sempre loro: Klaine & Brittana, le nostre adorabili OTP. Beh, per il resto... Unicorni, Glitter e Arcobaleni ad ognuno di voi!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1.Rivelazioni

Santana deviò l’ennesimo manipolo di studenti che le passò di fianco lanciandole occhiate piuttosto lussuriose. Di solito, sarebbe stata lusingata da tutte quelle attenzioni ma quello non ero il giorno adatto. Quegli occhi la guardavano come fosse un pezzo di carne, nient’altro che una bambolina con cui divertirsi per una notte. E ,se fosse stato un altro momento, anche lei avrebbe guardato quei ragazzi allo stesso modo. Non quel giorno, però. Quello era il giorno delle rivelazioni, non poteva più mentire a se stessa.
Svoltò l’angolo e si trovò davanti agli armadietti e, proprio lì, tra la folla notò la persona che stava cercando. Brittany alzò il capo e la guardò con quei suoi grandi occhi azzurri, la sondò quasi. Quegli occhi erano sinceri, puliti come il cielo primaverile e la osservavano senza malizia, senza mai giudicarla. Le si riempì il cuore a quel pensiero. Santana prese un bel respiro e si preparò a parlare.

Fare sesso non significava  stare insieme.
Fare l’amore era tutta un’altra cosa.
 
2.Verità

Dio,non riusciva a sopportarlo.
Quel tipo si stava mangiando Kurt con gli occhi. Poteva vederlo soffermarsi su i suoi glutei perfetti ricoperti dai jeans e sbavare immaginandosi di metterci le mani sopra.
 Kurt,era suo,dannazione!
Perché avevano deciso di andare in quel pub gay? E perché il moro non aveva esitato a buttarsi nella mischia e ballare con uno sconosciuto?
Prese il drink alcolico che aveva ordinato al bancone e si decise a rivendicare la sua proprietà.
Infischiandosene di quel tipo sconosciuto si appoggiò da dietro a Kurt facendo aderire il suo petto con il fondoschiena del moro e gli baciò eroticamente il collo.
-Devo dirti la verità … Se volevi farmi ingelosire ci sei riuscito benissimo.-
 
3.Corridoio

Di nuovo quel corridoio. Di nuovo quegli armadietti. Di nuovo quegli occhi che la inchiodavano sul posto e le svuotavano la mente.  Le sue parole della settimana prima le rimbombavano ancora nella testa. Non era pronta ad un nuovo rifiuto. Non era pronta a sentirsi dire che era solo un’amica. Non quando per lei Brittany era tutto, più importante di qualsiasi altra cosa, persino di se stessa. Avrebbe rinunciato a tutto per averla al suo fianco: all’affetto di sua nonna, alla cima della piramide, alla popolarità, a tutto ciò che era stata in precedenza. Sarebbe bastata solo una sua parola, un suo gesto e si sarebbe annullata.
-Santana, sono tua, sono sempre stata tua…-
Ecco, già s’era annientata. Santana Lopez non esisteva più.
-Ma…-
Già, peccato si fosse dimenticata del “ma”.
 
4.Braccia

Blaine si spinse a baciargli il collo,lentamente,premendo le labbra sulla pelle pallida dell’altro.
 Scese poi verso la spalla sfiorandogliela con la punta del naso.
-          Blaine,non qui … Non qui … Non possiamo – Un gemito fuoriuscì dalla sua gola mentre cercava disperatamente di darsi un certo contegno.
Erano alla festa di compleanno di Rachel,perbacco, non potevano rintanarsi in bagno e fare certe cose!
Il riccio non lo ascoltò e ,con foga, premendo le sue mani sulle braccia del moro lo gettò verso il muro
La parete era gelata e la sua schiena rabbrividì al contatto.
La sensazione si dissolse in soli cinque secondi quando Blaine sussurrò roco al suo orecchio.
-          Sai qual è la parte del corpo che più mi fa eccitare di te? Le tue braccia. Dio,sono così … Sexy  -
E un altro gemito si perse nell’aria.
 
5. Intenzione

La casa di Santana era enorme. Un’enorme villetta mantenuta con i soldi di quel padre sempre poco presente, sempre troppo indaffarato per dedicare attenzione alla sua unica figlia, sempre troppo lontano per asciugare le sue lacrime quando era triste o per godere delle sue conquiste. Brittany questo lo sapeva bene, tante le volte che si era ritrovata ad ascoltare quella storia dalle labbra della mora, magari mentre la stringeva tra le braccia nel tentativo di consolarla. Erano state il pilastro l’una dell’altra per così tanto tempo che ora davvero si chiedeva come aveva potuto preferire qualcun altro alla latina.
Suonò il campanello per la seconda volta ma ancora nessuna risposta.
-Cosa ci fai qui?- si voltò al suono di quella voce così familiare e si ritrovò davanti Santana in tutta la sua gloriosa bellezza.
Era sudata, i capelli erano sfatti dalla corsa, le guance leggermente arrossate eppure la trovava perfetta.
Solo in quel momento si rese conto di quanto le era mancata in quei giorni di lontananza forzata e le si buttò tra le braccia non curandosi affatto che la sua pelle fosse appiccicaticcia. Nonostante il sudore, sapeva così tanto di casa.
-Ho lasciato Artie-
-Quando avevi intenzione di dirmelo?- sbuffò la mora, contrariata, ma con l’eco di un sorriso nella voce
-Adesso- rispose Brittany semplicemente, prima di  prenderle il viso e baciarla dolcemente.
Avrebbe dovuto farlo molto tempo prima.
 
6. Asfalto

Lo stavano picchiando.  Lo stavano riempiendo di botte.
 Sdraiato sull’asfalto in posizione fetale con il naso che gocciolava sangue  e la polvere che sembrava volesse entragli nelle vie respiratorie.
Calci,pugni,schiaffi,spinte. Sulla schiena,sullo stomaco,sulle braccia,su tutto il corpo.
Solo perché era gay.
Kurt desiderò così tanto sparire in quel momento. Voleva perdere i sensi e non sentire niente.
Non sentire più dolore,sofferenza,umiliazione.
-          Così impari a vestirti in questo modo ridicolo da femminuccia,frocetto-
 La voce di Azimio era cose se provenisse dall’Aldilà,ormai.
I suoi occhi stentavano a rimanere aperti. Era così stanco.
-          Lasciatelo stare!-
 Qualcuno gridò. Era una voce così bella,si disse,fra se e se,stremato.
L’ultima cosa che riuscì a vedere prima di perdere i sensi furono due occhi verdi ,quasi ambra, che lo guardavano con amore.
 
7. Carina

La porta si aprì leggermente mostrando una gamba ambrata. L’altra la seguì subito dopo, facendo spalancare la porta e mostrando una Santana coperta solamente da una striminzita camicia da notte.
Brittany si trovò ad inghiottire a vuoto, boccheggiando alla ricerca d’aria. La latina l’aveva introdotta nella sua camera con la scusa di mostrarle il suo ultimo acquisto ma non avrebbe mai immaginato che si trattasse di… quello.
-Que-questa non è carina- bisbigliò, cercando di ridarsi un contegno
No, non lo era affatto. Quella camicia da notte doveva essere dichiarata illegale perché indosso a Santana era da stupro immediato.
-Davvero? E io che pensavo che ti sarebbe piaciuta- disse la latina mettendo su un finto broncio
In realtà, sapeva di essere bella e altamente desiderabile. Brittany la stava divorando con gli occhi.
-Peccato. Vorrà dire che andrò a restituirla.-
Immediatamente, due braccia la bloccarono da dietro, non permettendole di fare un passo. Fu il suo turno di boccheggiare quando l’alito fresco di Brittany le sfiorò sensualmente la pelle.
-Volevo dire che non sei solo carina…. Sei fottutamente eccitante-
Santana si ritrovò a sorridere mentre le labbra della sua biondina  le sfioravano il collo, facendola ansimare.
Colpita e affondata.
 
8. Genitori

Guardò quel piccolo corpicino zampettare qua e là. Era così adorabile.
Lui e Blaine l’avevano adottata subito dopo la nascita e non c’era stato un solo momento in cui non l’avessero considerata sangue del loro sangue.
Era la loro piccola bimba. Il loro piccolo tesoro.
A volte si stupiva al pensiero che fossero dei genitori.
Certo,quando aveva solo 17 anni ci aveva pensato qualche volta. Aveva fantasticato sul suo futuro e oltre a vedersi a Broadway con una carriera luminosa,si era visto papà,con un marito e una casa accogliente.
Blaine si appollaiò accanto a lui sul divano, baciandogli la tempia. E Kurt sorrise.
Melanie si buttò in mezzo a loro con la delicatezza di un elefante. Era una peste,lo sapeva.
Ma non avrebbe potuto desiderare di meglio.
 Non un altro uomo accanto,non un’altra creatura di cui prendersi cura,non un’altra casa.
Non un’altra vita
 
9. Sushi

La cucina era un totale schifo. Pentole ovunque e incrostazioni sopra i fornelli: la naturale conseguenza di Brittany in cucina. Santana sapeva già che sarebbe finita così ma non aveva potuto impedirlo, non dopo che la bionda l’aveva pregata di farla provare, con il suo visino da cucciolo. Brittany aveva detto che non l’avrebbe sposata fino a quando non avrebbe imparato a cucinare per lei e la loro futura famiglia perché non voleva sentirsi una moglie inutile. E Santana l’aveva trovata la moglie perfetta per lei solo per aver pensato quelle cose.
-Non imparerò mai- sbuffò Brittany mettendo su un’adorabile broncio
Santana sorrise mentre le lavava via dal viso il sugo che era esploso, non sapeva come, da una pentola. La sua bionda era semplicemente perfetta così:  pasticciona e imprevedibile.
-Io ti sposerò lo stesso, anche se non imparerai-
-Davvero?- chiese Brittany spalancando gli occhioni azzurri, sorpresa, e la latina si limitò ad annuire con il capo mentre le baciava una spalla lasciata scoperta dalla canotta.
-E come faremo con il pranzo?-
Santana rise di nuovo, spostando le labbra lungo un percorso immaginario dalla spalla al collo chiaro della sua ragazza. La amava così tanto, la amava in ogni sua più piccola sfaccettatura.
-Ordineremo sushi ogni giorno…-
 
10. Gelato

Portò un altro cucchiaio colmo di gelato verso le labbra di Blaine,che lo accolse e ne assaporò il gusto.
 Erano all’impedì nella loro camera da letto.
 Kurt stringeva il cucchiaio nella mano sinistra e nell’altra teneva la vaschetta di gelato.
La sua idea iniziale era stata quella di mangiarlo in compagnia di un vecchio musical.
 Ma il riccio non era della sua stessa opinione.
Vedendo Kurt intento a leccare con gusto un po’ di stracciatella i suoi occhi si erano fatti lussuriosi e così chissà come erano finiti nella loro camera.
Blaine tolse dalle mani del moro la vaschetta e il cucchiaio poggiandoli  sul comodino.
Tolse eroticamente la maglia a Kurt e gettò il ragazzo sul letto.
Riprese l’oggetto metallico e lo passò per tutta la lunghezza del  petto fino al ventre,per poi tuffarsi con le labbra nella clavicola del moro.
-          Blaine … - Un gemito strozzato. E un altro ancora.
-          Si?-  Quasi stentava a parlare per l’affanno.
-          Ricordami di mangiare gelato più spesso … -
 
 
11. Fiocco

Santana sbuffò per l’ennesima volta, cercando di accomodarsi meglio sul divano. Non capiva perché dovessero metterci sempre così tanto per prepararsi. In fondo, era una donna anche lei ma non impiegava così tanto.  I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di passi provenienti dalle scale.
-Mami, guarda cosa mi ha regalato lo zietto- disse la sua bambina piombando nella stanza e facendo una giravolta su se stessa per mostrarle ilfiocco blu ch faceva capolino tra i suoi lunghi capelli biondi.
Santana non potè fare a meno di sorridere. Kurt e la sua mania per la moda, non faceva altro che viziare sua figlia. Del resto, come dargli torto. Non si poteva far altro che amare quello scricciolo che era la perfetta mescolanza tra lei e Brittany. Non a caso, avevano scelto un donatore che assomigliasse il più possibile a lei: ispanico, bruno, di bell’aspetto.  Ed era venuta fuori la bambina più bella che Santana potesse desiderare. La sua Sarah aveva i capelli lunghi e biondi di Brittany ma gli occhi erano decisamente i suoi, due profondi pozzi color ebano.
-Mami, sveglia!- cantilenò la bambina, mettendole  le manine sul  viso e poggiando la sua piccola bocca sulle sue labbra, riscuotendola dai suoi pensieri.
Santana si ritrovò a sorridere di nuovo. Probabilmente le si sarebbe slogata la mascella per quanto sorrideva negli ultimi tempi ma poco le importava. Era felice perché la sua vita era perfetta.
Ed, inoltre, era valsa decisamente la pena aspettare.
-Tu e la mamma siete la gioia della mia vita- disse sottovoce, come fosse un segreto, stringendo tra le braccia la sua creatura.
Questa volta, fu Brittany a sorridere, poggiata allo stipite della porta da cui aveva visto tutta la scena.
 
12. Forbici

Ma quanta cavolo di carte delle caramelle serviva per fare quel dannato anello?
Blaine si morse il labbro aggrottando le sopracciglia spesse e triangolari.
Che poi lui le forbici non sapeva utilizzarle bene. Non ne era mai stato capace,dannazione!
Ok,poteva sembrare un ritardato,ma ritagliare non era il suo forte.
Si maledì per l’idea che aveva avuto e per poco non volle sbattersi la testa sul tavolo,come minimo 10 volte.
La carta non sembrava avere nemmeno la forma di un papillon.  Eppure gli era sembrato così semplice.
 E anche geniale.
Vabbè,geniale lo era ancora.
 Fece per rinunciare,ma il cellulare lo avvertì dell’arrivo di un nuovo messaggio.
“Ho preparato dei buonissimi muffin Natalizi. E si,tesoro,ce ne sono anche per te. -K”
 
Sorrise. Forse un altro tentativo non costava nulla.
 
13. Buio

Due braccia forti le circondarono la schiena e la spinsero all’interno della stanza. Non fece nemmeno in tempo ad emettere un gemito spaventato che due labbra carnose corsero a cercare le sue. Questa volta dovette trattenere un sospiro mentre quelle stesse labbra si avventavano sul suo collo. Brittany chiuse gli occhi e rovesciò il capo all’indietro per lasciare a Santana più spazio d’azione. Percepì la bocca della latina schiudersi contro la sua pelle per poi prendere a lambirla con la lingua, lasciandovi una scia umidiccia e di tanto in tanto un morso. Quando i denti di Santana si chiusero su  una parte più delicata del suo collo Brittany non riuscì a trattenere un urletto che prontamente venne ricacciato nel profondo della gola dalla bocca della mora.
-Shh… altrimenti sveglierai Sarah- le sussurrò la latina all’orecchio con la sua voce roca e sensuale, facendola rabbrividire.
In quei momenti si sentiva di nuovo un’adolescente, costretta ad amoreggiare di nascosto con la continua paura di essere beccata dai propri genitori. A quel pensiero, Brittany si fece scappare un risolino mentre Santana lasciava vagare le mani sotto la maglietta del suo pigiama, graffiandole la schiena. Non seppe nemmeno come o perché ma la sua mano si trovò ad aggirarsi lungo la parete alla ricerca dell’interruttore ma la mano di Santana la raggiunse per fermarla e intrecciare le dita tra le sue lunghe ed affusolate.
-Non accendere la luce…-
Brittany si limitò ad annuire mentre cercava e trovava la bocca di sua moglie e si lasciava guidare verso il letto al centro della stanza.
C’era stato un tempo in cui aveva avuto paura del buio.
Adesso, però, con Santana nulla le faceva più paura.
 
14. Matrimonio

Blaine sospirò.
 L’ansia era alle stelle.
Aveva provato a calmarsi già decine e decine di volte e il risultato era ancora pari a zero.
Tutto era pronto: La tavola elegantemente apparecchiata,la luce soffusa delle candele profumate sparse per terra,il mazzo di rose colorate tra le mani,lo smoking indossato perfettamente con tanto di papillon … Insomma,tutto perfetto.
Ora doveva solo aspettare che Kurt tornasse da lavoro,invitarlo a gustarsi tutto quello che aveva preparato e poi fargli quella benedetta proposta di matrimonio.
Se solo fosse stato semplice.
La porta d’ingresso si aprì.
Oddio,oddio,pensò,non così presto,non così presto,morirò,non avrò il coraggio di chiederglielo.
Ma appena lo vide tutti i piani fallirono.
 Era meraviglioso,anche con un semplice jeans e una maglia e aveva le guance arrossate e gli occhi lucidi e brillanti per il freddo.
-          Che succede? – Era un po’ sotto shock,non se lo aspettava.
 
-          Io ti amo,Kurt Hummel. Ti amo come non ho mai amato nessuno e come mai credevo di poter amare. E mi ero preparato un discorso,sai?  Ho preparato tutto questo,ho preparato ogni cosa ed avevo paura di non riuscire a chiedertelo. Ma vedendoti,perfetto anche con i capelli scombinati e l’espressione sconvolta,io … Ho capito che non ho bisogno che ogni cosa sia al suo posto,pronta,preparata,non ho bisogno che tutto sia perfetto per amarti e quindi … Semplicemente,mi vuoi sposare?-
 
 
15. Pregare

-Dios…- sbraitò Santana, storcendo le labbra in una smorfia e incrociando le braccia sul petto.
Perché diavolo si era lasciata convincere? Come aveva fatto a lasciarsi trascinare in quella pagliacciata da Brittany e Kurt?
-E’ l’idea più ridicola che abbiate mai avuto- sbuffò ancora, sistemando meglio il berretto rosso sul capo e tirando verso il basso la giacca del medesimo colore che Kurt le stava sistemando.
-Perché devi sempre farti pregare, Santana?- sospirò Kurt abbassandosi a cucire il risvolto di una manica mentre la latina continuava ad agitarsi sul posto –E non muoverti, altrimenti ti pungerò- disse spazientito il biondo facendo sbuffare ancora di più la latina.
-Non osare, Porcellana!-
Proprio in quel momento fece il suo ingresso nella stanza Brittany che le zompettò allegramente intorno, come una bimba, per poi correre a schioccarle un bacio sulla guancia e abbassarle il berretto sul capo, quasi a coprirle gli occhi.
-I bambini saranno entusiasti quando ti vedranno vestita da Babbo Natale!- cinguettò sua moglie, battendo le mani.
 –Grazie per aver accettato, sarà un Natale meraviglioso! Ti amo così tanto, Sannie!- le sussurrò Brittany prima di schioccarle un altro bacio, questa volta sulle labbra.
Ecco come si era lasciata incastrare, si disse Santana, nascondendo un mezzo sorriso.
 
16. Sorpresa

-          No,no,no,fermati … Non aprire là … No-n –
Troppo tardi.
Quando mai Kurt lo ascoltava?
Avrebbe dovuto immaginarselo che sarebbe finita così. Era anche colpa sua,però,avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione a dove mettere quella dannata torta di compleanno.
Era una sorpresa,doveva essere una sorpresa.
L’aveva finita di preparare qualche ora prima. Era una torta speciale. C’era una loro foto sopra ed era alle mandorle.
Il gusto preferito del moro.
Dannazione,Kurt non poteva aspettare fino all’indomani per ficcanasare nel congelatore?
- Doveva essere una sorpresa … E …-
 
- E’ bellissima-
 
Gli occhi lucidi e la voce quasi spezzata.
-  Ma mi hai rovinato tutti i piani-

Piagnucolò Blaine.
 
L’altro si riprese e fece un’espressione maliziosa.
 
-  Su,non fare così,tesoro,non fa niente … Non pensarci, ti tiro su io il morale … -  E cominciò a baciargli il collo.
 
 
17. Mamma

Alla  tv stavano dando “La Sirenetta” e Brittany se ne stava seduta sul divano con Sarah placidamente accoccolata contro il suo grembo mentre si gustava lo spettacolo. Era il suo cartone preferito, anzi, era il loro cartone preferito. La bionda amava la quiete che regnava di sera in casa, il dolce tepore del respiro di sua figlia contro la sua pelle mentre fuori imperversava la tempesta. Amava tutto della sua vita.
-Briiiiiiiitt! Briiiiiiiiiit, ti prego corri…- sentì urlare dalla camera da letto e la bionda si ritrovò ad alzare gli occhi al cielo. La quiete era finita.
Brittany si alzò lentamente lasciando che Sarah si accomodasse contro il cuscino del sofà, troppo presa dal cartone per prestarle ulteriore attenzione, e si diresse a grandi falcate verso la fonte del lamentoso richiamo di poco prima.
-Cosa succede, San?- chiese, facendo il suo ingresso nella camera che condivideva con sua moglie che in quel momento sembrava troppo presa ad agitarsi davanti allo specchio.
-Sono orribile, sono una balena- prese a lamentarsi la latina, sporgendo il muso in avanti e continuando a mettersi di profilo davanti allo specchio, una mano delicatamente poggiata sul ventre enorme.
Brittany si limitò a sorridere, scuotendo il capo e avvicinandosi alla moglie. Da quando Santana aveva deciso di portare in grembo il loro secondo bambino era diventata una bomba ad orologeria di ormoni: necessitava del doppio delle attenzioni, delle coccole, del cibo. Praticamente di ogni cosa ma a lei non dispiaceva più di tanto.
-Stai per diventare una mamma, stai per mettere al mondo il nostro bambino come puoi pensare una cosa del genere?- le chiese carezzando delicatamente il ventre scoperto di Santana che, a quelle parole, aveva sostituito il broncio con uno splendido sorriso.
-Sei la persona più bella che io abbia mai incontrato, sono così orgogliosa di te, Sannie.- continuò la bionda sporgendosi verso la moglie e baciandola.
Sì, amava tutto della sua vita.
 
 
18. Auto

Blaine e Kurt parcheggiarono l’auto e si diressero verso il cancello della scuola materna.
Appoggiarono la schiena su di esso e il moro sospirò.
Era terribilmente agitato e anche il riccio sembrava dello stesso identico avviso dal modo in cui si contorceva le mani.
Era il primo giorno di scuola di Melanie,la loro piccola bimba.
 E non avevano neanche ricevuto chiamate da parte della maestra.
Nessuno li aveva chiamati per dir loro che Melanie piangeva urlando il nome dei suoi papà.
Doveva essere un bene,ma loro se ne dispiacquero un po’. Era il segno che piano piano quella creatura che avevano cresciuto con tanto amore stava crescendo. E col tempo si sarebbe allontanata da loro.
-          Papà! Papà! Papàààà!-  Una vocina squillante squarciò l’aria e un corpicino minuscolo corse verso di loro ,contro le proteste della maestra,agitando una manina a mò di saluto.
-          Papàààà! Vi sono mancata? Io mi sono divertita tanto oggi,ho conosciuto tanti bimbi,ma mi siete mancati tanto tantooo- E nel dirlo le sue braccina si spalancarono.
-          Ci sei mancata tantissimo anche tu,tesoro.-
 
19. Articolo

Brittany si agirò tra gli scaffali alla ricerca di un articolo d’abbigliamento che più le aggradasse, seguita a ruota da Kurt e Blaine, anch’essi indaffarati nello scrutare la mercanzia.
-Oh, guarda che carino!- esclamò Blaine spuntando da dietro uno scaffale tenendo tra le mani un piccolo papillon.
-Non farò indossare quel coso a mio figlio, Hobbit!- sbuffò Santana comparendo da dietro l’angolo, trascinando un carrello stracolmo di pannolini  e di qualsiasi altro articolo per neonato.
-Che ne dici di questa? La trovo deliziosa- cinguettò Kurt facendo capolino da un altro scaffale, sventolando in aria una tutina azzurra.
-Tra te, Quinn e Rachel mi avrete regalato una scorta annuale di tutine di qualsiasi colore. Potrei mettergliene una per ogni giorno dell’anno!- sospirò Santana, strofinandosi la tempia con una mano mentre con l’altra continuava a trascinare il carrello per il corridoio alla ricerca di qualcosa degno della sua attenzione.
-Credo di aver trovato l’acquisto perfetto!- esclamò Brittany apparendo improvvisamente alle spalle di Santana e accostandosi a lei per mostrarle quello che aveva fra le mani: un bavaglino con un ricamo di paperelle azzurre con su scritto “ I love my mummy”.
Santana sorrise istintivamente a quella vista, rivolgendo uno sguardo carico d’adorazione verso sua moglie.
-Sì, credo che sia perfetto…-
 
20. Mondo

From: B.Warblers  To: KurtSingleLadies

Caro Kurt, (Un po’ all’antica,eh? ahahah)
Come va,lì,tutto bene? Mell fa ancora i capricci perché non vuole mangiare gli spinaci? Dorme almeno fino alle 8 o sveglia tutti già alle 6 del mattino? Le ho preso un peluche tutto rosa,spero che quando glielo darò sorriderà così tanto da mostrare tutti i denti.
E tu? Il capo ti stressa ancora? La segretaria immagino sia ancora una stronza con i capelli elettrizzati,ahahah. Spero davvero che vada tutto per il meglio.
Mi manchi,mi mancate e non vedo l’ora di rivedervi e respirare il vostro profumo.
Dio,mi sembra di impazzire senza di voi. A volte,quando sono in albergo,mi giro e vedendo l’altra parte del letto vuota mi si stringe il cuore.
Dannato lavoro,che mi tiene così distante. Un mese senza la vostra presenza è terribile.
Fortuna che tra due settimana torno.
Un Bacio forte a entrambe. B.  (Non mi piace il tuo nick,tu sei mio,non dare false speranze!)
PS: Ricordate,siete il mio mondo!  =) ♥

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Angolo delle autrici
Beh, queste sono le priume 20 drabble. 10 per ogni ship! Qui a scrivervi è Angi e... la mia OTP èp brittana, quindi le drabble brittana sono le mie. ù_ù
Quelle Klaine sono della mia piccola socia memole. ù_ù 
Per questo giro abbiamo sorteggiato a casa delle parole e ci abbiamo scritto su, acendo lavorare la fantasia. Per le prossime ci saranno altre sorprese.
Speriamo che vi piacciano. Fateci sapere cosa ne pensate con un piccolo commento, fanno sempre piacere e alzano l'autostima.
Sapete, siamo un pò a corto di autostima quindi ci dareste davvero una grande mano!
Alla prossima =P

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