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Autore: MatteGio    18/08/2012    0 recensioni
"La stora di un amore impensabile, che unisce due giovani in una calda estate nel centro di Roma. Un amore già scritto".
* Racconto a due mani :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Hai per caso visto la mia canotta?". Luca in camera si stava sbizzarrendo a cercarla. Io ero in bagno ad asciugarmi i capelli dopo una lunga e rilassante doccia. "E' qui!" urlai di rimando. Nel giro di due secondi aprì la porta e si affacciò. Presi la sua canotta bianca e gliela tirai. Infilandosela disse: "Grazie, è tutta la mattina che la cerco!" "Se avessi chiesto prima.." Mi venì vicino e mi diede un bacio. "Scusa ma tu stavi ancora facendo la doccia! Non potevo mica entrare in bagno!" "Potevi chiedere da fuori la porta!" "Pensi che non l'abbia fatto? Ma tu quando fai la doccia è peggio di quando dormi! Non senti niente e nessuno!" "Ah e questo che pensi? E' questo?" Spensi il phon e cominciai a fargli il solletico, facendolo indietreggiare. Continuai: "E' questo? E' questo?" Lui rise, poi mi prese in braccio e aprì la porta. Di peso mi portò fuori, mentre io ridevo e sbattevo le mie mani contro la sua schiena, sperando che mi mettesse giù. I miei capelli ancora fradici oscillavano nell'aria e le piccole goccioline bagnavano la sua canotta, ma lui sembrava non curarsene. "Dai mettimi giù!" urlai. Aprii gli occhi e vidi il verde del prato scorrere veloce sotto di me. Alzai leggermente la testa nel tentativo di riuscire a capire dove mi stesse portando. Poi capii. La piscina. Riconobbi il vialetto di breccia lontano qualche metro da noi e cominciai a sentire l'odore del cloro. "No, non ci provare! Luca ho appena finito di fare la doccia!" Lui rise e si tolse le infradito. "Pronta?! E uno, e due, e tre!" Chiusi gli occhi. Sentii il vento accarezzarmi il viso e le braccia di Luca stringermi ancora più forte. I vestiti si erano improvvisamente bagnati e sentii il freddo dell'acqua avvolgere completamente il mio corpo. Qualche secondo dopo tornammo in superficie. Aprii gli occhi e Luca era davanti a me, completamente bagnato, e sbatteva veloce i piedi per rimanere a galla. Ero ancora tra le sue braccia ed eravamo vicini, molto vicini. "Allora? Ti è piaciuto il tuffo?" Mi staccai velocemente da lui e gli buttai dell'acqua sul viso. "Cretino." Gli sorrisi. Da bagnato era ancora più bello. I suoi capelli, ora più scuri, si intonavano perfettamente al colore dei suoi occhi. Piccole goccioline gli scendevano dal viso, valorizzando ancor di più i suoi lineamenti che in quel momento mi parvero perfetti. "Hei che fate voi due?" Una voce femminile e molto graziosa si stava evidentemente rivolgendo a noi due. Ci girammo contemporaneamente nella direzione da cui proveniva la voce e guardammo verso l'alto. Appoggiata al balcone della sua stanza, Giulia ci guardava sorridendo, aspettando una risposta. Io e Luca ci guardammo e ridemmo. Nuotai verso il bordo piscina e feci forza sulle mie braccia per uscire. Luca fece lo stesso. La mia maglia bagnata era diventata troppo aderente e i miei pantaloncini verdi avevano ormai preso la forma di una mutanda. Entrai dentro e subito salii le scale, lasciando piccole impronte d'acqua sul legno lucidissimo della scala. Luca mi seguiva e a giudicare dal rumore dei suoi passi, correva. Voleva raggiungermi e sinceramente non volevo. Sarebbe stato capace di buttarmi di nuovo in piscina. Corsi più veloce e finalmente arrivai davanti alla porta della nostra camera. Persi giusto un secondo per tirar giù la maniglia e per fare in modo che la porta si aprisse. Ma a quanto pare a lui bastò anche quello. Velocissimo, mi raggiunse e mi prese di nuovo in braccio. Si stava dirigendo di nuovo verso la piscina. Come previsto, si tuffò di nuovo in acqua con me tra le braccia. Chiusi gli occhi. Una parte di me era contenta di trovarmi lì, con lui. Tornammo in superficie ed eravamo ancora più vicini della volta precedente. Ci guardammo per un secondo negli occhi. Il secondo più lungo della mia vita. In quel secondo tutto mi apparve chiaro. Finalmente la risposta a quel batticuore ogni volta che mi trovavo tra le sue braccia e a quella magia che si creava dentro di me quando lo guardavo sorridere, arrivò. Così, in un attimo. L'amore aveva fatto il suo dovere.
  
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