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Autore: _Breakable    19/08/2012    4 recensioni
Presente il film "A Cinderella Story"? Cosa succederebbe se i protagonisti sarebbero i nostri amati Kurt e Blaine?
Il mio primo tentativo nello scrivere una fanfiction.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Blaine

Il giorno della partita e dell’audizione era arrivato.

Erano le quattro del pomeriggio e dove mi trovavo io? Negli  spogliatogli insieme a tutta la squadra.

Mio padre mi aveva svegliato la mattina presto e mi aveva costretto a fare un giro per tutto il quartiere non mollandomi un secondo.
A pranzo mi aveva riempito il piatto dicendo che mi servivano forze e alle tre precise mi aveva portato qui a scuola dando un passaggio anche a Finn e Puck.
Praticamente a scuola c’eravamo solo noi.

Abbiamo aspettato per più di un’ora tutti gli altri giocatori ed ora ci trovavamo lì mentre sentivamo da lontano le urla della folla fuori al campo.
Io ero già pronto e stavo seduto in una di quelle panchine di legno scomodissime non sapendo più cosa fare.
Una delle talent scout  della NYADA sarebbe arrivata a momenti e io ero ancora indeciso.
Cosa potevo fare ormai? Saltare la partita e andare? Cosa avrebbe pensato mio padre? Cosa avrebbe pensato di me l’insegnante?

“Blaine, mancano pochi minuti alla partita perché non fai un po’ di esercizi di riscaldamento?” la voce di Finn mi arrivò da lontano e senza neanche accorgermene ero in piedi che seguivo i suoi movimenti.

Ad un certo punto però tutta la stanza si fece silenziosa e non capivo cosa stesse succedendo. Mi girai verso di Finn interrogativo ma lui mi stava già fissando.
Cosa?

Guardai avanti a me e ci ritrovai degli occhi limpidi e fissi su di me.

Kurt.

Rimasi per un po’ a bocca aperta ma cercai di riprendermi e mi avvicinai a lui.

“Kurt! Senti, io ho cercato di-“

“No Blaine, per favore.” Mi interruppe lui. “Sono stanco delle persone che si prendono gioco di me e sinceramente non me lo aspettavo da te. Sono sempre stato me stesso con te ma chi hanno umiliato? Me e sono stanco di tutto questo.”

“Kurt io non-“ cercai di replicare.

“No, fammi finire. So come ti senti, so cosa si prova ad aver paura di mostrare chi sei veramente e ne abbiamo parlato ogni giorno. Ma adesso basta, sono cambiato. Se gli altri non mi sanno accettare…che si fottano.” Si guardò intorno mentre gli altri ragazzi guardavano verso di noi.

“E sai cosa? Adesso a me mancherà tutto, una famiglia, un lavoro e anche la NYADA. Ma finalmente ho capito che devo essere sincero e fiero di me stesso e se tu non lo capisci…beh stai peggio di me.”

Non sapevo cosa dirgli, mi mancavano le parole e non volevo finisse così.
Aveva anche nominato la NYADA, non era stato preso forse?
Cercai di avvicinarmi a lui per riprendere a parlare ma una mano sul mio avambraccio mi fermò e quando mi girai vidi che era Puck.
Che cosa voleva lui adesso?

“Sai cosa, Blaine?” mi richiamò la voce di Kurt. “Io so che dentro di te c’è ancora il ragazzo che ogni giorno mi mandava messaggi davvero stupendi.” Ridacchiò tristemente. “Ma io non posso aspettarti per sempre, davvero. Perché ormai aspettare te è come aspettare la pioggia nel periodo della siccità: inutile e deludente.”

Detto questo si girò e volevo davvero seguirlo ma il mio corpo era fermo come se le parole di Kurt mi avessero congelato a terra, e in effetti era così.
Provai a chiamarlo ma tutto quello che uscì dalla mia bocca fu un sussurro e niente di più.

Puck lasciò la presa e io mi sedetti in una delle panchine di prima.

Ad un certo punto entrò la Coach Beiste che ci incoraggiò ad andare in campo e stenderli tutti ma quello che voleva stendersi per ora ero solo io.
Con quella poca forza che avevo in corpo mi alzai e feci per seguire gli altri, ma una mano sulla mia spalla mi bloccò.

Era di nuovo Puck.

“Va da lui.” Disse semplicemente.

Lo guardai in modo interrogativo. Lui aveva sempre preso in giro Kurt e ogni persona che gli si trovava davanti, perché ora mi stava dicendo questo?

“Senti Anderson, sappiamo tutti perché sei qui e non è per il tuo volere. Vai da Kurt, fai quello che devi fare e non tornare qui finché non avrai risolto.” Continuò.

“La coach Beiste, mio padre…” farfugliai.

Lui scosse la testa e mi fermò di nuovo. “La Beiste l’avverto io e credimi, c’è Finn che sarà felicissimo di sostituirti.” Rispose facendomi l’occhiolino.

Per un attimo acquisii sicurezza e annuii energicamente.

Mi cambiai rapidamente togliendomi quella tuta rossa dei Titans e senza salutare ne ringraziare Puck uscii da quello spogliatoio intento a trovare Kurt.

Dovevo dirgli tutto. Tutto.




Kurt



Finalmente mi ero liberato anche di questo peso.

Dovevo farlo, dovevo dire quelle cose a Blaine o lui non avrebbe mai capito.

Un po’ sentivo di già la sua mancanza ma dopo tutto non ci eravamo parlati per più di una settimana. Ma in quella settimana in me c’era qualcosa che mi faceva credere in Blaine.

La speranza. Speravo che lui venisse da me, che mi dicesse che andava tutto bene e che non mi avrebbe lasciato solo. Speravo di vederlo felicemente se stesso…
Ora invece non mi restava neanche quello.

“Kurt?”

Sentii una voce alle mie spalle che per un attimo mi fece sussultare.

Quando mi girai ci trovai una ragazza con la frangetta e un vestito nero che mi guardava interrogativa.

Rachel.

Quanto mi era mancata anche lei, dovevo raccontargli così tante cose.

Senza dire una parola lei mi si avvicinò e si buttò letteralmente tra le mie braccia.

“Io…ho chiamato Mercedes.” Disse staccandosi. “Mi ha detto che eri venuto qui per parlare con Blaine e che cha hai finalmente smesso di ascoltare Madison.”
Io annuii e guardai in basso.

“Senti Rachel, mi dispiace averti evitata in questa settimana ma non è stata una delle mie settimane migliori e avevo paura che dessero fastidio anche a te e poi-“

Lei si rifiondò tra le mie braccia non facendomi finire.

“Sei il mio migliore amico, Kurt, non mi interessa più di questa settimana.” Disse lei scuotendo il capo e sorridendo.

Ricambiai il sorriso e mi guardai intorno.

“Quando…a che ora hai il provino?” gli domandai.

“Tra circa mezz’ora, stavo giusto andando in auditorium…Hai voglia di venire con me?” mi domandò guardandomi un po’ dispiaciuta, forse si sentiva in colpa…

“Vengo volentieri, non mi perderei mai il primo provino di Rachel Berry!” Dissi gesticolando appena facendola ridere.

Lei mi prese a braccetto e mi portò in auditorium, solo che quando arrivammo lì trovammo un problema.

I ragazzi della band ci avvisarono che mancava il pianista di sempre poiché malato e per Rachel il suo pezzo non poteva svolgersi senza piano o si sarebbe rovinato.

“No, queste cose non possono accadere proprio a me! Non posso esibirmi in questo modo, Kurt, ti prego aiutami tu!” si fece prendere dal panico.

Neanche a dirlo, mi venne subito un’idea. Mi feci dire il titolo del pezzo di Rachel e mi diedi dello stupido per non esserci arrivato da solo.

Don’t rain on my parade.

“Rachel, tranquilla. L’abbiamo provata insieme un sacco di volte, quindi dovrei avere lo spartito in macchina ok? Vado subito a prenderlo.” La rassicurai.

Lei saltellò appena intorno a me e poi mi lasciò andare.
Uscii fuori dalla scuola e andai dritto verso la macchina.

Cercai lo spartito nei sedili anteriori e appena lo trovai sentii qualcosa bagnarmi la schiena appena.

Alzai lo sguardo al cielo e sospirai.
Bene, tra tutti i momenti della vita, la siccità doveva finire proprio in quel momento?

Presi un ombrello che tenevo sempre sotto i sedili per sicurezza e mi sistemai lo spartito sotto braccia.

Mentre camminavo per ritornare a scuola scorsi una signora che imprecava alla pioggia  cercando di coprirsi il più possibile sotto la valigetta. 
Mi avvicinai e con un sorriso le chiesi subito se voleva una mano.

Quando si girò rimasi quasi scioccato.
Era Carmen Tibideaux.

Conoscevo tutto su di lei e per un attimo mi feci prendere dal panico visto che mi trovava così vicino.
Aveva un carattere molto duro, chiunque lo sapeva e ancora si parlava di quella volta che fece fermare l’esibizione perché un giudice non stava attento.
Era lei la talent scout della NYADA?

Lei mi squadrò appena.

“Che fai, cerchi di entrare nelle mie grazie prima dell’audizione?” Mi chiese spostandosi sotto al mio ombrello facendomi strada per il portone.

“C-come scusi?” chiesi ancora più nervoso.

“Oh, ragazzino, so chi sei, la lettera per la NYADA è arrivata anche a noi e ovviamente abbiamo risposto.” Continuò lei.

Presi un po’ d’aria e cercai di non inciampare nei miei stessi passi.
“Ma la risposta non era positiva…” risposi in un sussurro che però lei sentì.

“Cosa? Ci sono arrivate tre richieste dal Mckinley e tutte e tre positive. Non posso credere che la NYADA si sia sbagliata, non capita mai un errore simile.” Si fermò lei guardandomi.

“Io…ho ricevuto la lettera una settimana fa e diceva…che ero stato scartato…” dissi tra un balbettio e un altro.

Lei sospirò ed estrasse dalla sua valigetta dei fogli di carta.
Non poteva aspettare di essere sotto le mura della scuola? Stava piovendo a dirotto e il mio ombrello non ci copriva entrambi molto bene.

“In ordine alfabetico i candidati per l’audizione finale alla NYADA sono: Blaine Anderson.” Sussultai al nome di Blaine e il mio cuore fece una piccola capriola. Era stato preso! Mi sporsi verso la donna e lei continuò a leggere, “Rachel Berry e Kurt Hummel.”

Il mio nome c’era. Come era possibile? La lettera diceva chiaramente che non ero stato preso.
Lei mi guardò alzando un sopracciglio.

“Da quel che mi ricordo del video, tu dovresti essere Kurt Hummel che si esibiva vicino all’altra candidata Rachel Berry.”

Annuii fissandola. Cosa dovevo fare? Dovevo forse fare il provino? Avevo un’altra chance per entrare?

“Non so che lettera ti hanno spedito dalla NYADA e avviserò subito gli uffici della segreteria. L’audizione la farai lo stesso, non cambio i miei giorni, ognuno deve avere la sua possibilità, quindi preparati e tra mezz’ora presentati all’auditorium. Prima devo sistemare queste cose.” Disse riponendo i fogli nella valigetta e lasciandomi sotto la pioggia da solo avviandosi con un ultimo slancio verso la scuola.

Ero stato preso. La NYADA aveva solo sbagliato…

Ma ora la mia preoccupazione era un’altra.
Non avevo nessun numero da portare, non avevo preparato niente. Avevo questa possibilità e non potevo sprecarla così…

“Kurt!”

Una voce che urlava dietro di me mi distrasse e mi girai di scatto per vedere chi fosse.

Blaine.
Cosa ci faceva lui lì?

Da una parte volevo sorridere perché forse finalmente aveva fatto la cosa giusta, ma da una parte ero preoccupato per come suo padre avesse reagito a quel gesto.

“Blaine, cosa ci fai qui?” gli urlai aspettando che si avvicinasse a me.

Lui corse un altro po’ e si fermo giusto sotto al mio ombrello prendendo fiato. Oh, si era tolto la divisa dei Titans.

“Kurt, non voglio giocare a quella stupida partita. Voglio stare con te e fare il provino per la NYADA. In questa settimana non mi sono avvicinato perché nessuno me lo permetteva, c’era sempre qualcosa che mi bloccava e questo mi distruggeva dentro ogni giorno.” Disse tutto d’un fiato.

Feci per dire qualcosa ma lui mi bloccò.

“Kurt, in questa scuola nessuno ha mai creduto al mio coming out lo sai e nessuno mi è mai stato accanto come te. Ogni giorno non facevo altro che chiedermi dove fosse stata per tutta la vita una persona così speciale come te. Non sai quanto ho cercato un ragazzo che mi sostenesse in ogni cosa, che mi facesse stare bene ma soprattutto che mi facesse sentire…giusto.”

Rimasi semplicemente a bocca aperta. Non sapevo cosa rispondergli e lui non me ne dava neanche l’occasione.

“In questi mesi ero così felice perché ogni giorno mi svegliavo sapendo che in mezzo a tutte queste persone piene di pregiudizi e cattiverie, c’eri tu che mi accettavi per quello che ero e che ancora sono. Quando le tue sorellastre ci hanno tirato quel brutto colpo non mi interessava nulla se non te. Finalmente ti avevo trovato veramente e non dietro ad un computer o ad una maschera. Sono stato così stupido a non capire le tue parole quella sera al Lima Bean…”

Mi avvicinai a lui lasciando solo il manico dell’ombrello a dividerci.

“Kurt, non mi interessa più delle altre persone, hai ragione tu. Io finalmente ti ho trovato e devo ringraziarti per tutta la gioia che mi hai donato in questi mesi ma soprattutto, volevo dirti che solo per un motivo sono qui adesso a dirti queste cose…”

Prese la mia mano e la poggiò sul suo cuore.

“Io ti amo. Non mi interessa di cosa pensa la gente, tu per me sarai sempre perfettamente imperfetto e io ti amerò finché tu me lo permetterai.”

Strabuzzai un po’ gli occhi perchè non potevo credere alle parole appena sentite.

Poi, senza darmi di nuovo la possibilità di rispondere si avvicinò e colmò la distanza tra di noi con un bacio.

Lasciai la presa dall’ombrello e anche agli spartiti di Rachel e portai le mie braccia intorno al suo collo.

Ero così felice. Era lì e mi aveva appena detto che mi amava.

“Scusa se ho aspettato la pioggia…” sussurrò allontanandosi dal bacio sorridendo appena.

Io lo riavvicinai a me e poggiai la fronte sulla sua.


“Ti amo anche io…” risposi sorridendo tralasciando la sua battuta, per poi baciarlo di nuovo. 

















Note dell'autrice. 
Aggiornamento mattutino!
Questo capitolo mi è venuto giù di botto. Penso che stavo così male per gli spoiler Klaine che, almeno nella mia ff, li volevo uniti. 
Abbiamo anche Carmen Tibideaux che dice a Kurt di essere un finalista per la NYADA!
Ecco qui spiegato il titolo della FF. Waiting for the rain... Sotto la pioggia Kurt scopre di essere un finalista e ovviamente scopre che Blaine lo ama...
Insomma, diciamo che dopo questo capitolo ci sarà un altro più piccolo dove si parlerà della scelta della canzone di Kurt e...Come reagirà il padre di Blaine?
Dopo di che ci sarà l'epilogo e anche questa ff sarà finita. 
Già mi manca! 
Fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima!

 
  
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