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Autore: _Dark Side    19/08/2012    1 recensioni
I suoi occhi erano azzurri come il candido cielo estivo. Aveva sempre un’ espressione triste…soffriva dentro. Si trovava da sola ad affrontare quella vita così difficile per una sedicenne. Poteva però contare sempre su Danny, il suo unico e vero amico. Diventare qualcuno era sempre stato il suo sogno, ma lei non era niente. Non si sentiva niente. Però un giorno, le cose cambiarono…sì, perché nella vita di Stella non c’era mai stato posto per un sentimento così forte, un’esperienza così bella…quasi un sogno. L’amore.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mi stavo innamorando di Danny, effettivamente ero sempre stata attratta da lui. Scese dal palco e ritornò al tavolino, da me. «Come sono andato? Dimmi bene, altrimenti sprofondo!» Come avrei potuto dirgli che aveva cantato in modo sublime, che con quella camicia nera attillata stava benissimo e che…avevo iniziato ad amarlo? «Sei andato alla grande! » Fu tutto quello che riuscii a dire. Quando uscimmo, lui mi prese la mano e cominciò a parlare con una voce ancora più soave di quando aveva cantato «Ti…ti va di andare al parco? Ricordi? Ti de vo dire quella cosa…» Chissà cosa voleva sapere, o chiedermi. «Sì, ottima idea!» Non stavo più nella pelle volevo saperlo a tutti i costi. Quando arrivammo, ci accorgemmo che il cielo si era annuvolato, ma che importava se avesse piovuto?
 
«Stella…sediamoci qui…ascoltami, ricordi quel viaggio in Argentina che dovevo fare per lo stage?» Purtroppo sì, me lo ricordavo. Avevo avuto paura che partisse veramente, lasciandomi sola, ma non lo fece. Annuii e allora lui continuò «Beh, sono felice di non essere partito…perché prima del mio ritorno non avrei potuto fare questo» In una frazione di secondo mi prese il volto tra le mani, mi guardò e mi baciò. Fu il momento più bello della mia vita. Sentivo le sue labbra sulle mie e le mani che accarezzavano il mio collo, scostando i capelli che, per via del vento, svolazzavano qua e là. Sentii un calore dentro me, avevo paura che sarei esplosa o svenuta, ma tanto Danny mi avrebbe preso in braccio, non mi avrebbe fatto cadere, mai. Quando, purtroppo, si staccò da me, aveva l’espressione mortificata. «Scusami Stella, forse ho esagerato ma…tutto quello che avrei voluto dirti da un sacco di tempo è che…» Io, ovviamente, lo interruppi «Ti amo anche io Danny» Ci baciammo ancora, ancora e ancora, nonostante la pioggia avesse iniziato a cadere. Eravamo bagnati, sì, ma innamorati, e questo bastava a farci stare bene.
 
Parlammo, ridemmo, sempre abbracciati…avrei voluto rimanere lì per sempre, lontano da tutti i problemi, stretta in quelle braccia possenti, dove non mi sarebbe mai successo nulla di male e sapevo che il desiderio era reciproco. «Adesso Luisa potrà chiamarci piccioncini tutte le volte che vuole…tanto noi staremo sempre insieme e affronteremo tutto» La voce di Danny era bassissima «E ricorda che se un giorno ti stancherai di me» Ormai ridotta ad un sussurro «Io ti aspetterò, sempre e comunque» Era incredibile come quelle parole così profonde erano state trattenute per tutto quel tempo…avremmo potuto “fidanzarci” prima! Ma l’importante era che finalmente avevamo fatto questo passo, e tanto bastava per essere felici. «Danny» Iniziai «Grazie per la canzone. Sei stato favoloso» E vidi che nel suo volto comparve un ampio sorriso «Di niente. Avrei voluto addirittura dirti che ti amo sul palco, ma ho preferito l’intimità…sai, nel caso tu non avresti ricambiato…» Come avrei potuto non ricambiare? Era così bello, romantico, unico e mi capiva come nessun altro. Se c’era qualcuno che meritava il mio cuore, era senza dubbio lui.
 
Nei giorni seguenti, a scuola, stavamo sempre appiccicati e tutti ci deridevano in faccia, ma a noi non importava nulla. Sapevamo che il nostro amore non poteva capirlo nessuno, perché eravamo unici. Conoscevamo decine, se non centinaia di ragazze che lasciavano il proprio fidanzato così, a un giorno all’altro, senza sapere neppure loro perché. Finalmente sentii il bisogno di raccontare di me e Danny a qualcuno…e scelsi mia madre. In fondo lui le piaceva, diceva che era un bravo ragazzo sempre e una volta mi aveva persino detto che secondo lei saremmo finiti insieme. Una premunizione! Scesi le scale e andai in cucina. Quella notte avevo sognato il mio matrimonio con Danny ed era stato stupendo. Risvegliarmi è stato un incubo, però.
 
In cucina mia madre non c’era, così pensai che stava ancora dormendo. Mi diressi nella sua camera e aprii la porta. Quel che vidi mi straziò, mi fece morire dentro. Il corpo di mia madre giaceva sul tappeto, accanto a quello di mio padre, e quest’ultimo impugnava un coltello. Dappertutto sangue e un odore nauseante. Urlai e piansi, mi avvicinai al corpo senza vita di mia madre, avrei voluto ridarle la vita, farle riaprire ancora una volta gli occhi, ma ormai non c’era più nulla da fare. Chiamai subito il 118, poi Danny, che venne subito da me, cercando di calmarmi «Stella, respira…sta calma! Mi dispiace così tanto…vieni andiamo via» Mi portò fuori, all’aperto, dove potei sfogarmi a piangere ed urlare stretta sul suo petto. Il dolore, a quanto pareva, non voleva darmi tregua. Nemmeno ora che avevo finalmente trovato la felicità.
 
Dopo una settimana, mi contattarono i tizi che erano venuti a prendere i due corpi e mi dissero che i risultati dell’autopsia avevano portato ad un’amara verità, ossia che mio padre, in preda ad una crisi, era entrato a forza in casa di notte e aveva pugnalato otto volte mia madre nel petto e successivamente si era tolto la vita. Così ero diventata orfana. Di punto in bianco.
Fui affidata a mia zia e ripresi a lavorare nel suo bar. A scuola tutti mi prendevano in giro, la “depressa” aveva perso tutto. Invece non era affatto così, potevo ancora contare sull’amore di Danny. Se prima ci vedevamo tutti i giorni a scuola e uscivamo un pomeriggio si e uno no, ora stavamo sempre insieme. Con gli anni prendemmo la maturità e scegliemmo la stessa università, la facoltà di medicina. Mi sarebbe piaciuto diventare una criminologa e Danny sognava di fare il medico legale. Qualche volta, ancora mi reco sulla tomba di mia madre, ma mai su quella del suo assassino, perché per me non era niente, non era più un padre, non lo era mai stato. I miei figli stanno crescendo e Danny è un ottimo padre. La depressione è soltanto un brutto ricordo ed entrambi abbiamo realizzato i nostri sogni, io la criminologa a Parma e lui il medico legale nello stesso complesso in cui lavoro io.
 
Siamo felici, ci amiamo e sicuramente arriveremo alla vecchiaia insieme, fino a che moriremo. E sarà lì che, se è come tutti dicono, ci rincontreremo. La mia vita è stata difficile, ma finalmente sono felice…tutto merito di una sola, grande cosa. Il dono incantato dell’amore.

...Danny & Stella

  
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