Fanfic su attori > Ben Barnes
Ricorda la storia  |      
Autore: Nali_94    19/08/2012    4 recensioni
Londra. Charing Cross Road. La pioggia di fine novembre comincia lentamente ad alleggerirsi, la strada è completamente piena di pozzanghere. Astrid esce da un negozio con un sacchettino, si scosta le mosse ciocche castane da dentro la sciarpa verde, si allaccia anche l'ultimo bottone del cappotto grigio. Alza lo sguardo per osservare i nuvoloni e le gocce di pioggia che cadono dal cornicione sotto il quale, ancora per poco, riceve riparo. Mentre un sospiro esce dalle sue labbra e si trasforma in una nuvoletta, che subito si disperde nel leggero vento, cerca nella borsa il piccolo ombrello che porta sempre con sé per le urgenze.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve!

Premetto che è la primissima storia che pubblico in questo sito e sopratutto che è la primissima storia che considero almeno leggibile (fino al punto in cui sono arrivata a scrivere).

La prima idea che mi è passata per la testa mentre la scrivevo è stata “ma si, pubblicala, al massimo ti consigliano l'ospedale psichiatrico”.

Vi supplico, siate clementi.

Onestamente, all'inizio avevo pensato di pubblicarla come una (lunga, lunga,...) storia a più capitoli. Ma visto che sono una persona talmente strana da andare più veloce con la testa che non con la penna... bhe il risultato sarebbe stato più obbrobrioso di quello che non è già. E non mi sarei divertita più dopo il... quarto capitolo (ma si, son fatta così, non ci si può far nulla).

Magari un giorno potrei riprendere la dolce fanciulla (Astrid) e farci qualcosa. Mi sono divertita molto nel creare questo personaggio.

 

Ci tengo a precisare che Benjamin Thomas Barnes non è di mia proprietà (ç_ç).

Le vicende (ovviamente/sfortunatamente) non sono realmente accadute, essendo solo ed unicamente frutto della mia immaginazione (a fine lettura penserete che io sia matta... ma ci sono abituata a sentirmelo dire quindi... tranquille!!)

 

Comunque, spero che vi piaccia e magari, ovviamente solo se ne avete voglia (e aggiungerei tempo, visto che ultimamente mi ritrovo io stessa ad averne poco), lasciatemi una vostra opinione.

Siate critiche mi raccomando, adoro i commenti critici... sarò masochista? Mah!

Comunque....

Buona lettura,

Nali_94

 

E non voglio capire

 

Londra. Charing Cross Road. La pioggia di fine novembre comincia lentamente ad alleggerirsi, la strada è completamente piena di pozzanghere. Astrid esce da un negozio con un sacchettino, si scosta le mosse ciocche castane da dentro la sciarpa verde, si allaccia anche l'ultimo bottone del cappotto grigio. Alza lo sguardo per osservare i nuvoloni e le gocce di pioggia che cadono dal cornicione sotto il quale, ancora per poco, riceve riparo. Mentre un sospiro esce dalle sue labbra e si trasforma in una nuvoletta, che subito si disperde nel leggero vento, cerca nella borsa il piccolo ombrello che porta sempre con sé per le urgenze.

 

Fazzoletti, cellulare, chewingum, libro, blocchetto, astuccio,... dove diavolo è finito?! Uh, i biscotti di Alida... aspetta,... Alida, pioggia,... -ehi, Astrid, non è che potresti prestarmi il tuo ombrello? Sono uscita senza e ho paura che si possano bagnare i libri...- .

 

-Merda!- allunga il braccio per sentire le gocce di pioggia che in pochi secondi le bagnano leggermente la mano.

 

È passabile, di sicuro non rischio di sciogliermi

 

Muove un passo fino ad arrivare fuori dalla copertura del cornicione, corre fino ad arrivare al marciapiede opposto schizzandosi leggermente i jeans andando a finire con gli stivaletti dentro alcune pozzanghere.

 

Appena arrivo a casa mi faccio un bagno caldo, non c'è dubbio.

 

A poco a poco le nuvole se ne stanno andando per lasciare la scena a qualche debole raggio di sole.

 

Potrei passare un momento da starbucks per prendermi una cioccolata calda da portare via... no, si fredderebbe immediatamente appena svoltato l'angolo. Vorrà dire che mi preparerò un tè caldo a casa. Argh! Ucciderei al momento per una buona cioccolata calda.

 

La gente comincia ad uscire dai negozi e dai bar nei quali si era riparata. Una madre tenta di evitare che il figlio salti dentro una pozzanghera in stile “tuffatore olimpico” e lo fa salire rapidamente sulla sua piccola bicicletta.

Astrid deve scostarsi dal percorso che stava facendo per evitare che tre ragazzine, impegnate in una conversazione molto accesa, le vengano addosso.

 

Clang!

 

Astrid si ritrova seduta dentro una pozzanghera, completamente zuppa -ma che diavolo...!- si volta e nota una bicicletta poco distante ed un ragazzo seduto a terra che si controlla la giacca -ehi tu! Fai attenzione alla strada quando vai in bici!-


Questi dannatissimi ciclisti!


Il ragazzo alza lo sguardo ed un paio di profondi occhi neri la guardano preoccupati -Mi dispiace. Ti sei fatta male?-


Ossignore. Sono morta e sono stata direttamente catapultata in paradiso? Chi è questo tipo? Uno dei dei dell'Olimpo?


Astrid scuote il capo -Certo che mi sono fatta male, che diamine, mi hai fatto fare un volo di due metri! Ma dove diavolo li hai gli occhi, dietro la testa?!-


Ce li ha entrambi nel posto giusto, stupida. Due stupendi occhi neri, come d'altronde lo sono le sue orecchie, il naso, la bocca, i capelli,...

 

-Ci mancava poco che non mi ammazzassi!- Il ragazzo la guarda preoccupato -Ehm... scusami, hai battuto la testa?- Lei lo guarda arrabbiata -No! Devi fare maggiore attenzione quando vai in giro in bici! E non guardarmi come se fossi una pazza-

 

Sono pazza di te!!!

 

Nel frattempo lui si è alzato è le porge la mano per aiutarla ad alzarsi, lei dopo una rapida occhiata alla mano si volta e si alza per conto suo rischiando di ricadere, stavolta di faccia, dentro la pozzanghera. -Sono davvero dispiaciuto- fa lui mettendosi una mano tra i capelli corti.

 

Azz. Sposami!

 

-Si, si... senti dev...- si interrompe quando vede che il ragazzo le porge la mano e sorridendole le dice -piacere, Benjamin Barnes- le risponde alla stretta con molto poco entusiasmo -alias, Beniamino. Un nome da fruttivendolo.-

 

Il signore e la signora Barnes. Astrid Barnes. Astrid e Benjamin Barnes.

 

Lo sguardo del ragazzo si acciglia -Ehm... puoi chiamarmi Ben, tutti mi chiamano Ben.- Astrid annuisce senza interesse al che Ben sorridendo le domanda -E tu?- lei confusa lo guarda con lo sguardo a metà tra il confuso e l'accigliato -Io, cosa?- Il ragazzo emette una leggera risatina.

 

Una leggera risatina MOZZAFIATO

 

-Come ti chiami?- lei risponde di scatto a voce bassa -Astrid- il ragazzo la osserva curioso -un nome particolare proprio come colei che lo porta- Astrid voltando il capo verso una vetrina e arricciando una ciocca di capelli borbotta -...disse Beniamino...-.

Il ragazzo sorride poi improvvisamente ed inaspettatamente -posso offrirti qualcosa di caldo?-. Astrid lo squadra -mi dispiace, ho un appuntamento e sono già in ritardo-

 

Non dire cazzate, non chi hai un appuntamento?! Con uno psichiatra bravo devi prendere appuntamento, te!!

 

-Peccato. Dimmi almeno come fai di cognome- la ragazza lo guarda di nuovo strano -ed io come faccio a sapere che non sei uno psicopatico con una tendenza omicida?- Ben ride -Oh, bhe. Te lo posso giurare. Puoi fidarti. Allora, me lo dici?-

 

Bah. Ma si, diglielo, che ti frega!

 

-Se accetto un caffè posso mantenere l'anonimato?- Ben le sorride.

 

Sta forse tentando di uccidermi a forza di sorrisi? Ci stai riuscendo bello mio!

 

-Affare fatto!- cominciano ad incamminarsi verso lo Starbucks quando però Ben prende una svolta diversa da quella per andare allo Starbucks Astrid gli domanda curiosa -Dov'è che hai intenzione di offrirmi un caffè?- lui si volta e sorridendo le dice -a casa mia- lei si ferma e alza il sopracciglio -scusa?- lui si ferma a sua volta e la guarda -non ho mica intenzione di violentarti una volta arrivati eh.- lei fa una smorfia -senti, la gente normale solitamente non offre agli sconosciuti un caffè nella propria casa- lui la guarda serio -forse non sono una persona... normale.- lei ride -come non sei una persona normale, e chi saresti? Un supereroe? Una star di Hollywood? Un famosissimo cantante? Un ricercato?

 

Ti prego Signore dimmi che non è l'ultima opzione!

 

Lui le si avvicina e sussurra a poca distanza dal suo orecchio -Sono un attore- Astrid scoppia a ridere -si, certo! Cavolo, eri più credibile come supereroe...- poi notando lo sguardo serio del ragazzo smette di ridere e domanda -e allora mi spieghi per quale motivo non ti ho mai visto in tv o al cinema in vita mia? Voglio dire, in quali film hai recitato?- Ben la prende per il braccio e la fa entrare in un vicolo per poi arrivare dopo pochi minuti di silenzio davanti il cancello di una casa, il ragazzo tira fuori le chiavi ed apre il cancello, la fa entrare e una volta richiusosi il cancello alle spalle sale i grandini fino alla porta, apre anche quella e fa entrare la ragazza, senza neanche darle il tempo di fiatare la fa sedere sul divano e le si siede davanti. Lei rimasta muta per tutto il tempo fa per parlare ma Ben la blocca di colpo e comincia ad elencare -Killing Bono, Locked In, Le cronache di Narnia-il viaggio del veliero e il principe Caspian, Un matrimonio all'inglese, Dorian Gray, Bigga Than Ben, Stardust,...- Astrid lo blocca -oh, oh, fermo, questo lo conosco! L'ho visto un paio di volte... scusa ma te che parte facevi?- rispose secco -Dunstan da giovane, appaio un momento all'inizio, non era niente di che... ma... quindi per tutto il resto non hai visto proprio niente?- la ragazza scuote il capo -niente di niente?- lei continua a scuotere il capo -assolutamente... per carità ho letto Le Cronache di Narnia e ho visto anche la vecchia versione del film, come per Dorian Gray ma tutto il resto... mai visti e mai sentiti.-

Ben la osserva attentamente, dopo tutto non le era mai capitato di incontrare una ragazza che non avesse mai visto almeno due o tre dei suoi film. Rimane colpito da tutto ciò.

 

Perché mi guardi con questi occhi?

 

Chissà a cosa pensi.

 

Rimangono un momento a fissarsi poi lui si alza ed entra in un'altra stanza, qualche minuto dopo torna con due asciugamani uno da mare e uno per le mani appoggiati al braccio sinistro ed un paio di jeans ed una maglietta all'altro -devi assolutamente farti un bagno, vieni, ti accompagno in bagno, nel frattempo preparo qualcosa... una cioccolata calda magari? Mi sembra un po' tardi per un caffè.- lei senza dire una parola lo segue annuendo quando Ben le dice qualcosa.

Pochi minuti dopo si ritrova dentro una vasca da bagno piena di schiuma profumata alla lavanda.

Una leggera musica le arriva all'orecchio, Ben deve aver acceso lo stereo.

Si sta davvero rilassando.

 

Ah, Astrid. Quando mai in vita tua ti è capitato qualcosa del genere? Non sei mai stata trattata così da un ragazzo. Lui è così gentile, premuroso. Tu invece hai dovuto fare la stronza come tuo solito. Chissà cosa avrà pensato di te, molto probabilmente che sei una pazza psicopatica.

Questa casa è fantastica. Ha detto Ben che è dei suoi genitori, lavorano nel campo della psicologia, il padre se non sbaglio è psichiatra. Affascinante. E Ben è un attore, a quanto pare famoso.

 

Ben è un attore.

 

Ben è famoso.

 

Ben non ha una vita privata.

 

Non posso avere nessun rapporto con lui.

 

Astrid si alza rapidamente dalla vasca rischiando di trascinaci dentro le bottigliette di bagno schiuma e sapone appoggiate sul bordo. Si avvolge addosso l'asciugamano e comincia ad asciugarsi freneticamente. Indossa rapidamente la biancheria intima e indugia sui jeans e la maglietta -posso sempre riportarglieli e lasciarglieli nella cassetta della porta- infila i vestiti.

 

-tieni, li ho presi dall'armadio di mio fratello, dovrebbe avere più o meno la tua taglia, non li mette quasi mai... così intanto fai asciugare i tuoi vestiti-

 

Indossa rapidamente gli stivaletti e da una asciugata veloce ai capelli che nel frattempo, per l'umidità, le si sono arricciati. Esce dal bagno con in mano i vestiti bagnati. Scende in cucina e lo trova davanti ai fornelli intento a mescolare la soluzione di cacao insieme al latte canticchiando una canzoncina.

 

Sembra un piccolo e dolcissimo bambino.

 

Astrid si avvicina e muove una sedia in modo da far sapere a Ben della sua presenza -Ben arrivata. Com'è stato il bagno? Tra pochi secondi è pronta la cioccolata, se intanto vuoi sederti a tavola ho messo dei biscotti che ha fatto mia madre proprio stamattina- lei volta lo sguardo e nota un piattino con dentro sei biscotti con gocce di cioccolato.

Non muove un muscolo quando con finta calma e trattenendo a stento una piccola lacrima che tentava in tutti i modi di scendere lo chiama -Ben- lui si volta sorridendo -Si?-

 

Oh, non lo fare, non sorridermi, non rendere tutto più difficile di quanto non è già.

E non dire di si con quel tono. Ti supplico.

 

Una ciocca di capelli ricci le cade sul viso Astrid la scosta e continua -mi dispiace, devo andare. Sono... sono in ritardo. E... scusa, devo andare.- Il sorriso di Ben si spegne per un momento -bhe, ma nemmeno il tempo per una cioccolata?- poi, vedendo che Astrid continuava a scuotere la testa -dammi almeno il tuo numero così possiamo vederci un'altra volta- stavolta non riuscì a trattenere la piccola lacrima, rapida però la asciugò, Ben non notò nulla. -mi dispiace, non posso. È meglio se non ci vediamo più- Si avviò verso il portone d'ingresso, prese il cappotto appoggiato alla poltrona e si avvolse la sciarpa al collo. Ben la stava osservando in silenzio, solo ogni tanto le sussurrava un -ti prego, resta- ma Astrid strinse la mano intorno alla maniglia, aprì il portone e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.

 

Stupida!

Non dire cazzate, sai benissimo che non può funzionare!

E chi lo dice? Te?

Non voglio avere a che fare con una persona famosa che non ha un briciolo di privacy per colpa dei paparazzi e altri cazzi!

Astrid non dire fesserie! Stai provando qualcosa per lui. Lo sai!

Lo so... ma non è detto che lui stia provando lo stesso per me. Non voglio soffrire.

Ma che non lo vedi come ti guarda?! Non ha smesso un momento di sorriderti!

Sono solamente una delle sue numerose conquiste.

Ora stai davvero sparando cazzate!

Tu che ne sai?! Lo conosci quanto me!

Sono la tua anima. Secondo te non me ne accorgo se qualcuno è innamorato di te?

Non sai niente! Non voglio più parlarne, basta!

Non capisci.

E non voglio capire.

 

FINE


Ri-Salve!

Vorrei far notare a tutti dei minuscoli (diciamo anche microscopici) dettagli:

 

-Astrid è un nome germanico che significa “amata dagli dei” e (poco ci è mancato che fosse un caso) Ben viene definito dalla stessa Astrid “Uno dei dei dell'Olimpo”.

-Il nome Astrid è visto come una bambina amante delle letture. E (stavolta è un caso, lo giuro) l'incontro è ambientato a Charing Cross Road è la strada di Londra appunto piena di negozi e bancarelle di libri.

-Da adulta invece è vista come una persona energica, sensibile. E credo che abbia dato buona mostra di sé e del suo carattere, senza che occorrano mie spiegazioni.

 

Le ulteriori caratteristiche ovviamente le farò fruttare in un'eventuale nuova storia.

 

E vi prego, commentate!!

Adios!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Ben Barnes / Vai alla pagina dell'autore: Nali_94