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Autore: marti_chan    19/08/2012    2 recensioni
Cosa si cela dietro la marcata brutalitą degli orchi? Odio, violenza, ignoranza? Cos'altro ci potrą essere?
Grishnąck, in quanto orco, lo sapeva.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli orchi. Sģ, quelle orribili creature dai volti spaventosi e dai denti affilati. Perennemente segregati all'interno dei loro accampamenti circondati da resistenti mura, in terre nelle quali nessun'altra razza osava mettere piede a causa della loro presenza. Famosi per il

loro rivoltante aspetto e per le brutali doti guerriere.

Raramente si mostravano ad altri popoli e, quando ciņ accadeva, non potevano che irrompere guerre e stragi.

 

A cosa era dovuta la loro famigerata indole violenta? Nessun essere di nessun'altra razza lo sapeva, né umani, né nani, né elfi.

 

Ma Grishnąck sģ, lui era orco e lo sapeva.

Sapeva che, fin dalla tenera etą, gli orchi erano educati ad essere restii nei confronti delle altre razze, a difendersi e a farsi temere da esse.

Sapeva che ciņ accadeva perché le altre razze, non appena notavano il loro aspetto ed il loro naturale atteggiamento difensivo, diventavano aggressive ed intolleranti nei loro confronti.

Grishnąck sapeva che tutto ciņ era un grande circolo vizioso, in quanto fin tanto che le altre razze disprezzavano gli orchi, essi diventavano aggressivi e, colpite dalla loro aggressivitą, esse non potevano che additarli come brutali mostri privi d'intelletto.

 

Grishnąck era nato ad Argadlog, a sud delle Vaste Terre. Lģ era cresciuto e gli avevano insegnato a non fidarsi degli Stranieri e a farsi temere e rispettare da essi, in quanto erano poco tolleranti, maligni ed inospitali.

Istruito, come tutti i giovani maschi del suo popolo, nell'arte della guerra, per l'orco, all'epoca diciassettenne, era arrivato il momento di dimostrare il suo valore partecipando alla guerra contro gli elfi dei Boschi di Dwirnantyl, i quali volevano estendere il loro regno al

territorio di Argadlog.

 

Grishnąck aveva combattuto per giorni, aveva tagliato, distrutto, maciullato le carni degli elfi che gli si paravano davanti. C'era stato un momento, tutt'ad un tratto, mentre aveva ancora la mazza sollevata per l'attacco, in cui da lontano una silenziosa freccia si era

fatta strada verso di lui e l'aveva colpito in pieno petto. Si era trovato improvvisamente a terra, una mano debolmente sollevata all'altezza del cuore. Intorno a lui sangue, urla, arti mozzati e morte, la quale, lentamente ed inesorabilmente, gli si stava avvicinando e

lo invitava a prendere la sua fredda mano.

Poi la vide - il battito del suo cuore sempre pił debole - vide una giovane fanciulla dalla pelle diafana e dagli occhi color della foresta. Si era chinata accanto al suo corpo morente, i lunghi capelli corvini le nascondevano parte del viso mentre la sua mano,

contorniata da una flebile luce azzurra, estraeva la freccia e curava la ferita del giovane orco.

E, cosģ com'era apparsa, se n'era nadata.

Era un'elfa.

Era un elfa, doveva odiarlo, disprezzarlo- eppure l'aveva salvato!

Ancora scosso dall'avvenimento, Grishnąck, mettendo da parte il suo orgoglio orchesco, era andato a rifugiarsi in una grotta lģ vicino, incapace di lottare contro il popolo della giovane che l'aveva salvato, ad attendere che il peggio della battaglia finisse.

 

La guerra fu vinta dagli orchi, i quali, in cambio del diritto sulle proprie terre, avevano perso migliaia di uomini in battaglia.

Questo avvenimento aveva fatto in modo che la frattura tra elfi ed orchi peggiorasse, causando ancora pił odio reciproco.

 

Dopo l'episodio della giovane elfa, Grishnąck aveva capito che, al contrario di quanto gli era stato insegnato, nelle altre razze c'era del buono.

Forse quella ragazza intendeva proprio fargli capire questo. Forse voleva fargli capire che esisteva ancora speranza di pace tra gli orchi e le altre razze, che le guerre non dovevano continuare a ripetersi in eterno.

 

Fu allora che capģ il grande malinteso che torreggiava tra gli orchi e gli Stranieri.

 

Grishnąck partģ, deciso a visitare le terre abitate da umani, elfi e nani; deciso a comprendere la loro vera indole e a spiegare loro quella degli orchi.

Vagņ per anni. Apprese molto ed insegnņ molto.

 

Era deciso a capire il mondo.

 

Era deciso a rendere la pace possibile.

 

Era deciso a farlo in nome della bella fanciulla elfica dalla pelle diafana e dagli occhi color della foresta.


 

  
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