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Autore: harinezumi    19/08/2012    4 recensioni
Sei convinto di essere un suo pari, eppure lui è sempre un passo avanti. Anche con le gambe spezzate, sarebbe in grado di tirarsi in piedi prima di te, pensi con rabbia.
[8059 - Spoiler capitolo 397]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Tenere il passo
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Parole: 638
Personaggi:
Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto, accenni ai personaggi circostanti nella scena
Avvertimenti: Missing moments, Shonen-ai
Note: come ho scritto nell'introduzione, la fic può contenere spoiler dell'ultimo -attualmente- capitolo, il 397, anche se viene accennata appena la situazione, dove la fic è ambientata, e nulla di più. In realtà, tutto ciò che ho scritto può essere ricondotto a qualunque parte della storia, perché è il mio modo di vedere la relazione che Gokudera e Yamamoto hanno anche al di fuori dello shonen-ai (qui presente giusto per vaghi accenni all'inizio e alla fine).
Ringrazio tutte le belle personcine che si fermeranno a leggere e quelle che vorranno lasciarmi un commento, voglio bene a tutti voi indiscriminatamente e svengo ogni volta che vedo che qualcuno legge/recensisce. No, non sto scherzando e so che è preoccupante da parte mia. See ya!

harinezumi

PS: se c'è qualche povero stolto che sta seguendo la mia raccolta di XS, sappia che tornerò ad aggiornarla a breve spero :)
PPS: l'editor di EFP merita di ardere al rogo.

Disclaimer: i figoni di cui narro sono proprietà di Akira Amano ;w;









 

Tenere il passo






Per un fortuito caso, siete caduti l'uno accanto all'altro appena Enma ha smesso di proteggervi.
Quando l'hai visto alzarsi, l'hai imitato all'istante, perché non vuoi essere da meno; ma hai subito sentito le gambe tremare, e hai avuto paura di cadere di nuovo. Poi, quella mano ha afferrato salda le tue spalle e non hai avuto bisogno di guardarlo per capire chi era stato, a tenerti sollevato, come ti pare che faccia ormai da sempre.
Lo scosti, perché la parte che devi recitare è sempre quella e non vuoi lasciare a Yamamoto l'occasione di poterti sorridere; non adesso, almeno. Il suo sorriso ti spezza il cuore e tu non ami farti vedere in quelle condizioni, a volte è difficile anche con lui che si ostina a definirsi tuo amico, tuo compagno -il tuo ragazzo-.

Come un pugno nello stomaco, si aggiunge alla paura la consapevolezza che anche lui è malconcio, ma per chissà quale super potere non si sta accasciando al suolo, come eri sul punto di fare un attimo fa. Sei convinto di essere un suo pari, eppure lui è sempre un passo avanti. Anche con le gambe spezzate, sarebbe in grado di tirarsi in piedi prima di te, pensi con rabbia. Con un certo terrore, controlli all'istante che non ce le abbia davvero, le gambe spezzate, quello scemo.
Quel pensiero ti ha annichilito per qualche secondo, ma ancora una volta è Yamamoto a venire in tuo aiuto, ricordandoti ciò che adesso è importante.

«Riesci a camminare? Dobbiamo aiutare Tsuna, Gokudera, adesso!»

Lo fissi assente, quasi gli occhi ti si riempiono di lacrime per essere stato così stupido a pensare prima al maniaco del baseball che al tuo prezioso Decimo; il fatto che sia proprio il maniaco in questione a ricordartelo è ancora più frustrante, e stai per aprire bocca e sputargli tutto il veleno che ti è salito alla gola, ma Yamamoto ti prende brusco le spalle, fissandoti dritto negli occhi.

«Lo so che hai paura. Non mi è chiaro perché, ma ti conosco, e credo che tu sia terrorizzato» esclama Yamamoto, a pochi centimetri dal tuo viso, come si permette. «Gokudera, dimostrami che ho torto. Dimostra a tutti che tu sei il suo braccio destro e non io... ripetilo, urlalo al mondo e in faccia a me».

Lo fissi spaesato. Sono Vindice, vorresti dirgli. Non è previsto che voi due vi opponiate a loro; siete deboli, siete inutili. Soprattutto io, pensi, anche se questo forse non lo diresti mai.
«M-ma promettimi che non ti spezzerai le gambe nel tentativo di starmi dietro» è tutto quello che riesci a balbettare.
Ancora una volta rinunci alla possibilità di chiedergli di farsi da parte e lasciarti fare completamente solo; lui non sembra dispiacersene e ti sorride, e tu fai una smorfia contrariata. Pensi che è fantastico, ora grazie all'idiota sentirai quel fastidioso dolore al petto che a volte pare spezzarti in due; almeno finché quel dolore non arriva, e non ti accorgi che è piacevole. È sempre stato piacevole, sei tu che non lo vuoi ammettere.

Yamamoto ti lascia le spalle, e per un attimo ti senti diviso da lui, solo, spaesato. Sei ancora confuso dalla caduta, stai quasi per ordinargli di tornare da te.
Poi, senti le sue dita stringersi più delicate attorno alle tue, e ti viene da sorridere, perché probabilmente lo scemo ti ha contagiato con quella che sembra ormai diventata un'inestirpabile paresi facciale sul suo volto. Non puoi farne a meno, perché con quel gesto te lo sta dicendo, gridandolo attraverso il leggero formicolio in sospeso tra i vostri polpastrelli.

Finalmente sorridi, e comprendi un po' meglio i processi mentali degli idioti, perché ti senti uno di loro adesso. Quando Yamamoto ti lascia andando incontro a Small Gea, sospiri.
Anche se dovessi spezzarmi il cuore, io ci vivrei tutta una vita, a starti dietro.







 

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