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Autore: MartaAka97    19/08/2012    1 recensioni
-Dimitri, Attento!-urlò Whilliam. Veloce come una saetta corse verso la creatura che stava per uccidere il suo amico. Girò su se stesso e con un solo e secco colpo di spada, tagliò la testa a quell'essere. Guardò il suo Capitano, ma si accorse di una cosa: Dimitri era una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani e limpidi occhi color del mare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Vergine e Alice. Ormai era nel cuore della foresta. Era tornato in se e non capiva neanche come ci fosse arrivato lì.
Si guardò indietro in cerca di qualche punto di riferimento, ma niente. Era come se fosse nato lì, in quel momento. e non sapesse nulla della sua vita passata.
Era successo qualcosa, questo l'aveva capito. Qualcuno lo aveva sicuramente stordito e portato lì e gli aveva cancellato i ricordi.
Sapeva solo di chiamarsi Whilliam e di essere il figlio di un uomo delle piccole città di porto che spesso vengono attaccate dai pirati.
Si ricordò di quel giorno: era stato preso a schiaffi dalla madre perchè le aveva dato indirettamente della puttana. Si ricordò del dolce sorriso di Diana quando era andata a consolarlo nel suo "praticello personale". Si ricordò anche di quando erano arrivati al negozio e pochi secondi dopo inziò l'attacco dei pirati.
Da quel ricordo, tutti gli altri erano un mistero: cosa gli era successo dopo? Come faceva a trovarsi in quella foresta? Chi ce lo aveva portato?
Non lo sapeva. O almeno non se lo ricordava.
Decise di muoversi, anche perchè il buio non avrebbe dartato a scendere solo per lui. Camminò un'ora buona e alla fine si trovò sul bordo di un precipizio.
Non si stupì. C'era qualcosa di famigliare in quel precipizio. Gli ricordava qualcosa, ma non riusciva a capire cosa.
Tornò indietro controvoglia, perchè avrebbe voluto buttarsi in quel vuoto.
Come aveva previsto, la sera arrivò presto e dovette arrangiarsi per "fabbricare" una torcia.
Sentiva dei rumori. Fruscii e passi pesanti. Erano in quindici, forse venti. E non erano esseri umani.
Iniziò a correre, senza meta visto che non sapeva dove si trovava.
Quegli esseri che lo stavano seguendo e si accorse ben presto che lo stavano facendo scappare in posto ben preciso.
Fu in un attimo: si ritrovò nel precipizio di prima e questa volta ci cadde dentro. "Che stupido idiota" si disse il moro.
La torcia si spense e cadde nella nebbia.


Lei era lì davanti. La cicatrice le pulsava come se ne stesse per uscire un Fanthom. E lo credette davvero.
Lei sorrideva, maligna come al solito. La salutò con un fiacco gesto della mano.
-Vedo che le spine continuano a inficcartisi per bene nella carne, maledetta sgualdrina- ringhiò Alice piegata in due dal dolore della cicatrice.
Sudava. Sudava dal dolore e dalla paura. Per quanto facesse la spavalda se la stava facendo a dosso. Quella era uno spirito di una nave e lei era un semplice umana. E per di più, era la figlia del rapitore di quello spirito. Sapeva che l'avrebbe uccisa, non ci sarebbe stato nessun combattimento.
-Già. Per questo mi sono fatta viva, se aspetto troppo rischio di non riuscire a completare la mia vendetta- disse sorridendo Lei.
-La contromaledizione di Nhadine funziona quindi...- disse Alice con il fiato spezzato.
-A quanto pare ... - fece Lei.
Le si avvicinò. Le prese il viso nelle mani e le diede un bacio.
Alice rimase senza fiato: la cicatrice iniziò a bruciargli in una maniera tremenda e capì che la Vergine l'avrebbe uccisa così.
Trattenne tutti gli urli che avrebbe voluto tirare, solo per non dare soddisfazione a quel maledetto spirito che tempo addietro le aveva portato via il padre e c'era quasi riuscita anche con il fratello.
Ormai era sdraiata a terra e non aveva le forze per alzarsi. Guardò con occhi pieni di rancore la Vergine.
Intanto si era accorta che era circondata da Fanthom e che Lei stava alzando un braccio.
Fu sul punto di dare l'ordine per ucciderla, quando i rovi che aveva conficcati in vita la spezzarono in due. La parte alta del busto cadde a terra e il corpo si accasciò poco dopo.
La cictrice smise di bruciarle e i Fanthom corsero via impauriti. Si girò e la vide.
Era una donna ormai adulta. Qualche ruga iniziava a farsi vedere sul suo viso candido e delicato come un petalo di rosa.
Le si avvicinò e le tocca la cicatrice che si rimarginò in pochi secondi.
Finalmente i dolori l'avevano abbandonata e adesso era sdraiata a terra priva di forza.
La donna l'aiutò a mettersi seduta e pochi secondi dopo Alice le chiese:
-Tu sei Nhadine non è vero? Sei la madre di Debora, dico bene?-
La donna le sorrise e annuì. Alice le fece un sorriso malinconico e poi abbassando lo sguardo aggiunse:
-Sei anche l'amante di mio padre quindi ...- una terribile sensazione bloccò le parole in bocca ad Alice.
La donna la guardò e come se le avesse letto nel pensiero le rispose:
-Si. Ma stai tranquilla che tu non sei la sorella nè di Debora e nè di Whilliam- fece una pausa e Alice tirò un sospiro di sollievo -Io e tuo padre si ci amavamo, ma non ci siamo mai azzardati a tradire davvero i nostri compagni. Lui amava tua madre e io amavo mio marito. Il nostro era un amore voluto dal Destino e non dai nostri cuori. Ci siamo innamorati perchè era stato deciso così nel Giorno della Nascita. Proprio perchè il nostro amore era stato deciso, nacque così anche la Vergine Bianca: lei ci avrebbe punito perchè non ascoltavamo il nostro cuore e disonoravamo l'amore. Per questo tuo padre voleva sigillarla: non ci avrebbe uccisi. O almeno non avrebbe ucciso me. Lui voleva proteggermi, perchè diceva che io avevo un Regno e una razza unica al mondo da salvare. Lui era un pirata e un fallito come padre... Quel giorno- una lacrima rigò il viso della donna. La ragazza si fece più attenta. Dopo pochi giorni di silenzio Nhadine continuò:
-Quel giorno ci incontrammo nella Foresta Grande di Zephyro. Lì ormai non ci andava più nessuno e l'inverno era alle porte. Tuo padre mi disse che dovevo abbandonare Debora e Whilliam se avessi voluto salvarli, perchè la Vergine avrebbe fatto piazza pulita di tutte le creature viventi sull'isola. Dimitri prese Debora e Whilliam e lo fece passare per un rapimento, in modo che alcuni dei miei soldati lo inseguissero. In quel preciso istante la Vergine li uccise e lui riuscì a scappare con i miei figli.- fece un sorriso malinconico e poi concluse -Da quel giorno, non ho mai più rivisto nè Dimitri, nè Debora, nè Whilliam. Io sono morta nel Giorno della Vendetta. Prima di morire, venni a sapere che la Vergine era riuscita a trovare Dimitri ad ucciderlo e a marchiare sia Debora che Whilliam con la sua terribile cicatrice. Io, per cercare un modo di salvare i miei figli, sacrificai la mia vita e lancia una contromaledizione che consisteva  nel trovare l'amore vero: "La Vergine sarebbe stata avvolta dai rovi e piano, piano uccisa da essi, se non avesse trovato i due VERI discendenti del pirata e della Regina e li avesse uccisi". Ma questo mi sembrò troppo facile: avrebbe ucciso i miei figli e te e Andrew in poco tempo. E quindi aggiunsi un secondo pezzo: "Tra i quattro discendenti, due di loro sono legati da un amore scelto dal Destino. Solo se la Vergine riuscirà ad uccideri i due legati da questo falso amore potrà liberarsi dai rovi e tornare per vendicarsi dei peccatori"-
-Quindi ... "L'amore scelto dal destino" potrebbe aver colpito chiunque di noi quattro?- chiese preoccupata la bionda.
-Si mia cara ... Mi dispiace, ma era l'unico modo per riuscire a darvi del tempo per crescere e trovare un modo per sconfiggere lo spirito- si scusò la Regina.
-Perchè la Vergine ce l'ha tanto con noi?! Insomma eravate tu e mio padre i colpevoli, non noi! Perchè!?- chiese disperate Alice. Nella sua testa un bruttissimo pensiero prendeva forma, e ogni secondo che passava lo faceva sembrare sempre più "vero"
-Perchè noi vi amavamo. E per farci condurre una vita priva di senso per aver perso la cosa a cui più tenevamo al mondo era pronta ad uccidere un'intera popolazione e a far sparire un'intera città. Lei ci odiava perchè in realtà ci ammirava- fece la donna.
-Vi ammirava?-
-Si. Non capiva come due semplici essere umani potessero amarsi, pur non amandosi davvero. Lei era convinta che questa cosa potessero farla solo gli Spiriti, ma si sbagliava di grosso-
Ad un certo punto ci fu una scossa di terremoto. Inizò a crollare tutto e il rumore fu assordante.
-Alice devi salvare Whilliam! La Vergine vuol uccidere lui per primo, perchè è convinto che tu e lui siate legati dal Destino! Salvalo ti prego! Salva tutti! Sei l'unica in grado di farlo!- urlò Nhadine.
"Chi è Whilliam? " si domandò Alice.
Poi cadde tutto e il buio intorno alla ragazza fu totale.


Era caduto proprio dove Lei aveva previsto, così evitò che si sfracellasse a terra e morisse senza averla fatta divertire almeno un po'.
Si era svegliato dopo qualche minuto e sembrava illeso persino dal contraccolpo che aveva preso. Si alzò e gli si mise davanti. Lui stava guardando intorno e quando si accorse dell'abito bianco alzò lo sguardo. Occhi gialli. Capelli neri. Cicatrice sul petto. Era il figlio di Nhadine.
Un sorriso maligno apparve sulla bocca della donna che con il tono più dolce che sapeva fare disse:
-Tu sei Whilliam non è così? E' un piacere incontrarti, caro-
-Tu chi sei?- disse sbrigativo lui
-Oh, ma che maleducata! Non mi sono neanche presentata. Io sono La Vergine Bianca, piacere mio, tesoro- disse velenosa.
Vide che il ragazzo la guardava con aria sospetta ma allo stesso tempo, come se non gliene fregasse un accidente di lei. Questo la irritava.
-Senti- iniziò lui ignorando completamente le parole appena pronunciate da lei come se fosse un'estranea qualunque - Dove ci troviamo?-
Lo guardò con occhi d'ira e lui fece una faccia enigmatica.
-Io ti ho appena detto di essere la Vergine Bianca e l'unica cosa che sia dire è "Dove ci troviamo"?! MI SEI A PRENDERE PER IL CULO MALEDETTO ZEPHYRIANO?!- sbraitò la donna.
Lui sbattè due volte le palpebre e poi con estrema calma rispose:
-Oh sua altezza, mi dispiace non averla riconosciuta VISTO CHE NON SO CHI CAVOLO SIA, MAGARI LE PORTO UN THE'!?- ribattè il moro.
Lei rimase sbalordita. Poi si calmò è gli disse:
-Sei scemo o cosa? Hai scoperto l'altro giorno chi sono e ora non hai neanche un po' di paura?-
-Senti Cocca, l'ultima cosa che mi ricordo prima di essermi svegliato era che i pirati avevano attaccato la mia città- tagliò corto Whill.
La Vergine fece una faccia sbalordita e lui se ne accorse.
-Che c'è?- fece lui.
-Quindi tu non ti ricordi chi sia Dimitri, o meglio, Alice?- chiese.
-No-
-Debora? Ti dice niente questo nome?-
-No ... Dovrebbe?-
-E Andrew?-
-Nemmeno. Senti, io non mi ricordo nulla. Dopo l'attacco mi sono svegliato in quel bosco e non so nemmeno come ci sono finito- ammise il moro.
Un ghignò inquitante apparve sul viso della donna. Il moro ne rimase congelato. La paura gli era salita e adesso iniziava a sudare.
-Quindi. Non ricordi niente, eh?- iniziò. Il moro fece segno di no con la testa. Poi la donna si girò in modo che lui non potè vedergli il volto.
-Posso porre le cose a mio vantaggio- finì in un ghigno, sussurrando.


Si svegliò in una pozza di sangue. La schiena le faceva male e non riusciva a muoversi. Che la Vergine l'avesse aggredita davvero? No.
L'ultima cosa che si ricordava era di essere attraccata ad un porto non molto conosciuto e aver fatto provviste combinando dei casini qua e là.
Si mise seduta e dovette subito portarsi una mano alla testa che le pulsava e le faceva un male tremendo.
La porta si aprì pochi secondi dopo. Entrò debora seguita da Andrew.
Alice ebbe un colpo al cuore: cosa ci faceva lì il fratello!?
-Andrew!- iniziò a piangere - Ma allora sei vivo! Perchè sei qui fratello mio!?- chiese lei.
Debora e Andrew si scambiarono un'occhiata interrogativa.
-Alice cosa stai dicendo? Sei stata tu a voler venire a vedere se Andrew stava bene , proprio ieri.- le spiegò Debora turbata.
Alice li guardò con uno sguardo interrogativo.
-Ma cosa stai dicendo, Debora? Ieri abbiamo saccheggiato quella piccola città portuale e abbiamo fatto rifornimenti.- ribattè la bionda.
-Alice ma stai scherzando?- chiese incredulo Andrew.
-No. Dopo quell'attracco avremmo dovuto dirigerci verso la città di Ghona. Appunto! Devo controllare QUELLA cosa!- sbraitò Alice e fece per scendere dal letto, ma cadde a terra.
-La testa.... mi gira da morire. E' come se qualcuno me la stesse martellando- disse scoraggiata la bionda.
-Alice, tu sai chi è Whilliam vero?- chiese preoccupata Debora.
-Whilliam ... Ah! Si! Devo raccontarvi il mio sogno!- cambiò subito argomento.
Si rimise seduta sul letto e raccontò quello strano sogno che aveva fatto. Ogni tanto Debora e Andrew continuavano a chiederle se conosceva Whilliam, se si ricordava di lui, e all'ennesima domanda su questo ragazzo, Alice disse seccata:
-Che palle! Mi volete dire chi è questo Whilliam?!-


Mentre lo portava alla Grotta dei Cristalli, dove lì teneva segregato il pezzo mancante della vera maledizione, l'unico in grado di distruggerla per sempre, aveva architettato un piano perfetto: aveva detto al moro dagli occhi gialli che questa "Alice" era sua nemica. Voleva ucciderla solo per invidia e Lei non essendo in grado di proteggersi, aveva cercato invano qualcuno che la proteggesse da quella pazza, ma non aveva trovato nessuno.
Così, riuscì a trarre Whilliam in inganno e a "farsi aiutare" per proteggersi da quella "Alice".
Fu così che la Vergine riuscì a mettere l'uno contro l'altra.
Fu così che iniziò la Fine della Maledizione.

  
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