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Autore: Rogi    19/08/2012    4 recensioni
1899, Parigi. Il centro pulsante della storia è il famoso Moulin Rouge, reso celebre dall'omonimo film con Nicole Kidman e Ewan Mcgregor. Devo ammettere che amo quel film alla follia ma da esso ho tratto solo gli ambienti, non la trama. Quindi non lasciatevi ingannare dal titolo, questa non è solo una storia d'amore...
Genere: Romantico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Primo

15 Dicembre 1899, Parigi

 

Si sfregò le mani cercando inutilmente di scaldarle. Faceva troppo freddo per i suoi gusti. I fiocchi di neve cadevano lentamente coprendo la strada. Il bianco della neve mescolato con la fioca luce dei lampioni creava un’atmosfera irreale. Strizzò gli occhi cercando di vedere la fine dalla strada, senza successo, tutto era avvolto nel buio. La strada era deserta, probabilmente la neve aveva fatto serrare le porte ai parigini.

“Hai la minima idea di dove stia andando?”

Si girò verso la sua compagna “Non riesco ad orientarmi con la neve.”

Lei alzò un sopracciglio scettica “Certo, la neve..” la guardò male “Perché non ammetti che hai un pessimo senso dell’orientamento?”

Grugnì infastidito “Robin, la finisci di prendermi in giro e mi dici dove cavolo siamo?” sbottò.

Lei sorrise “Siamo a Montmartre, se mi dicessi dove dobbiamo andare potrei farti strada.”

“Al Moulin Rouge”

Lei lo guardò incredula “Da quando ti piacciono i bordelli?”

Alzò gli occhi al cielo bianco “Sembra che sia il covo di Portuguese.”

Lo squadrò attentamente “E tu vorresti andarci così?”

Guardò il abbigliamento, cappotto nero, pantaloni marroni, camicia bianca e giacca nera “Perché cosa c’è che non va?”

Lei sospirò  “Vieni,” lo prese per un braccio e lo trascinò per le vie di quella fredda città “dobbiamo trovarti dei vestiti che ti facciano sembrare meno poliziotto”

 

Si mise il rossetto rosso e fu pronta. Si guardò allo specchio, i suoi lunghi capelli rossi erano sciolti adornati solo da una rosa bianca sopra l’orecchio destro. Il trucco era sempre lo stesso: mascara nero e ombretto marrone chiaro per risaltare il colore dei suoi occhi, un po’ di cipria e di rossetto e il gioco era fatto. Era bellissima come sempre, pronta a vendere la sua merce, ovvero se stessa.

Sospirò appoggiandosi allo schienale della sedia, prima o poi se ne sarebbe andata da lì, le serviva solo un ricco e stupido allocco che si innamorasse di lei.

“Ciao piccola.”

Si girò di scatto e sorrise “Ace!” si alzò e si gettò tra le sue braccia “Sei tornato!”

Lui la strinse per un attimo a sé “Come sempre.” disse sorridendo.

“Com’è andata?” chiese eccitata.

Lui si guardò un attimo intorno poi si infilò una mano nella tasca e tirò fuori un anello di diamanti.

Rimase scioccata “Mio Dio è bellissimo.”

“Già, ed è solo una piccola parte.”

“Hai trovato un acquirente?”

Lui annuì “Sì, è disposto a darmi un bel gruzzoletto.”

Sentì il cuore scalpitare “Finalmente possiamo pagare l’operazione.”

Lui fece una smorfia “Mi sa che non basta.”

Vuoto allo stomaco “Ma io ho un sacco di risparmi!” protestò.

“Nami non voglio che sia nelle mani di un inesperto! Voglio il migliore, a Londra!”

Di nuovo con questa storia “Ma Londra non possiamo permettercela, e tu lì sei un ricercato!” esclamò scocciata.

Lui sospirò “Facciamo questa discussione ogni volta.”

“Già ma a lei rimane sempre meno tempo.” rispose sentendo gli occhi pizzicare.

Abbassò la testa ricacciando indietro le lacrime.

“Ehi,” disse sollevandole il viso con un dito “ce la farà, venderò questi gioielli poi un ultimo colpo in Italia e avremo abbastanza soldi.”

Annuì “Forse ti risparmio il colpo.”

Lui corrugò le sopracciglia “Che intendi?”

Sorrise “Domani sera arriva un ricco inglese, e sembra molto interessato al mio spettacolo.”

Il viso del moro si rabbuiò “Nami non voglio che ti rovini la vita per sempre.”

Fece spallucce “Non credo nell’amore Ace, quindi un uomo ricco è la cosa migliore per me.”

Lui sospirò “Quando ti innamorerai non dirai più queste cose.”

“Nami!” la porta del suo camerino venne spalancata e un ciuffo azzurro sbucò dentro “Muoviti tra poco comincia il tuo show!”

“Arrivo Franky!”

L’uomo sparì chiudendo la porta.

“Va bene allora io vado.” disse il moro.

Lo abbracciò forte “Dalle un bacio da parte mia.”

Lui annuì “A presto.”

Gli sorrise e uscì dal camerino.

   
 
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