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Autore: LunaLovegoods    19/08/2012    1 recensioni
La storia inizia quando Regulus frequenta già James Potter, durante il suo quinto anno di scuola. Come tutto è iniziato? I flashback servono a questo.
Ester, il personaggio-sorpresa, è una ragazza di Corvonero, vi basta sapere solo che ha la stessa età di Regulus (almeno apparentemente), il resto lo scoprirete leggendo!
"La sua andatura trasuda sicurezza e pienezza di sé ad ogni passo e inizio a pensare che sia proprio questo, con il suo sorriso fottutamente perfetto e arrogante, ad avermi colpito all’inizio." - Regulus.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: James Potter, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Of magic and love.'
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Okay, allora, salve a tutti! Questa storia è un po' un casino, lo so, nella mia testa è ancora tutta aggrovigliata, ma ne verremo a capo insieme! xD
Premetto che NON è betata, quindi se trovate grossi errori di grammatica, sarò felice di ascoltarvi, ma non siate troppo cattivi, ve ne prego çAç
Vi informo, innanzi tutto, che la storia è narrata da diversi punti di vista (ed è questo che vi confonderà, mi spiace), ma non sono alternati regolarmente.
Ho messo il rating rosso solo perché prevedo qualche scena lemon, ma non saranno tante (mi spiace anche di questo).

La storia inizia dal punto di vista di Ester, un personaggio molto particolare, che ha stretto amicizia con Regulus al primo anno di scuola. Anche questo, come l'inizio della storia tra James e Regulus, lo scoprirete solo leggendo.
Non voglio rovinarvi con altri spoiler, quindi... BUONA LETTURA! :'D




 

Capitolo1 . Beginning is not that easy.

 


 

Entro nella stanza, annoiata, e mi lascio cadere su uno dei divanetti in pelle con un sonoro sbuffo.
 
Chiudo gli occhi, iniziando a massaggiarmi le tempie con i polpastrelli delle dita, mentre sento i suoi occhi chiari su di me.

 
I miei, color smeraldo, li incontrano subito. Sono uno specchio grigio; il colore così complicato confonde e non lascia capire i veri pensieri, come una sorta di autodifesa.
 
Lus sorride, chiudendo il libro di Pozioni che ha in mano. Sospira e continua a sorridere.
 
«In cosa posso esserti utile, Mezzosangue?» chiede, con il suo sorriso strafottente sulle labbra.
 
Alzo gli occhi al cielo e non provo nemmeno a offendermi.
 
«Ho incontrato Potter, mentre venivo qua» confesso. In effetti, non è esattamente del mio incontro con James di cui voglio parlargli, ma di James stesso.
 
Regulus inarca un sopracciglio fino, in un modo così elegante che mi chiedo se non passi le ore davanti allo specchio per riuscirci così bene.
 
«Cosa voleva Potter da te?!» azzarda, scattando sulla difensiva.
 
Ridacchio appena, beandomi della sua gelosia.
 
«Niente. Abbiamo solo chiacchierato un po’», dico, con una leggera alzata di spalle.
 
Ma lui non si calma. È estremamente geloso e possessivo, e io questo lo so bene.
 
«Da quando mi tradisci con gli amici di quel Grifondiota di Sirius?», chiede, quasi a denti stretti.
 
Si è irrigidito, lo noto da come si sistema sul divanetto nel tentativo di stare comodo.
 
«Non ti tradisco cono nessuno, coglione», mormoro, forzando le labbra in un sorriso. «Lui era solo, e mi ha chiesto se avevo visto Remus da quelle parti»
 
Lo vedo rilassarsi lentamente, mentre le labbra dipingono un sorriso amaro sul suo volto.
 
«Starà architettando qualcosa per la Evans», sbotta, con sicurezza quasi matematica.
 
È di nuovo geloso.
 
Non pensavo che James potesse avere un effetto così importante sul mio piccolo Lus.
 
«Stare qua ad aspettare che lui la conquisti non ti gioverà a nulla» mormoro, dopo un po’.
 
«Non mi abbasserò a correre dietro a lui».
 
«L’orgoglio te lo impedisce di nuovo?»
 
Sbuffa infastidito ed irritato, probabilmente da se stesso.
 
«Dove lo hai incontrato?», domanda, poco dopo.
 
«Nel corridoio davanti alla Biblioteca. Faresti prima ad aspettarlo in Sala Grande, o davanti alla Sala Comune.» Il mio tono è completamente indifferente, ma dentro di me sto gongolando dalla gioia.
 
Si alza, quasi di scatto, si sistema il colletto della camicia e senza chiedere come sta esce dalla Sala Comune deserta. So già che non aspetterà, perché lui è tutt’altro che un ragazzo paziente.
 
 
                                                                                                                                            * * *
 
 
Esco dalla Sala Comune, lasciando Ester lì dentro, sapendo che andrà a nascondersi nel Dormitorio o a fare qualche altro giro per il castello.
 
Ciò che farà lei, però, non mi interessa.
 
Ho quasi il fiato corto, quando realizzo che anziché camminare a passo svelto sto correndo.
 
“Ridicolo”. I miei pensieri hanno un tono di disprezzo per me stesso che calza a pennello. “Gli sto letteralmente correndo dietro. A Potter!”
 
Non faccio in tempo ad alzare gli occhi al cielo, che lui sbuca dall’angolo.
 
È solo, e probabilmente va di fretta, ma non importa se ha da fare.
 
Dopo mesi di amicizia infruttuosa credo di avere il mio grado di importanza.
 
Probabilmente non mi ha nemmeno visto, ma quando gli passo un braccio attorno alla vita per placcarlo lo sento sussultare e sorrido quasi compiaciuto.
 
«Black?» la sua voce sorpresa mi invade un orecchio.
 
«Potter, dobbiamo parlare.» Punto il mio sguardo nel suo, amo la nocciola, e lui annuisce, deglutendo appena.
 
Mi rendo conto che i nostri corpi sono fin troppo vicini, solo quando lui fa per guardarsi attorno.
 
La mia gamba sinistra si è infilata, chissà come, tra le sue e il mio corpo tiene premuto il suo contro la parete.
 
Ho ancora il respiro un po’ corto e anche lui sembra agitato, mentre preme le sue mani contro il mio petto per scansarmi.
 
«Seguimi», sussurra, mentre si allontana già di qualche passo.
 
Abbiamo una procedura per non farci vedere insieme da troppa gente e, anche se adesso i corridoi sembrano deserti, per lui sembra opportuno applicarla, dato che mi passa il suo Mantello senza fare troppe storie.
 
È nato tutto per caso, credo, oppure dalla necessità di salvaguardare i nostri orgogli e le nostre reputazioni.
 
Mi guardo un po’ attorno, prima di calarmelo addosso e sparire.
 
Lo seguo a qualche metro di distanza, ma non lo perdo d’occhio per un secondo.
 
La sua andatura trasuda sicurezza e pienezza di sé ad ogni passo e inizio a pensare che sia proprio questo, con il suo sorriso fottutamente perfetto e arrogante, ad avermi colpito all’inizio.
 
Si ferma quando giungiamo ai bagni delle ragazze, quelli occupati da Mirtilla.
 
«Mirtilla?» la sua voce risuona per tutti i bagni, in quel silenzio che fa quasi accapponare la pelle, perché fa un freddo assurdo.
 
«Potter!» la voce spettrale compare ancor prima della figura della ragazza, che sorride quasi affascinata. Un moto di gelosia mi assale, ma mando giù il boccone amaro. «Ancora ti nascondi dietro al Mantello, Black?!», azzarda, avvicinandosi troppo velocemente a me. «L’orgoglio è un difetto, più che un pregio.», dice, sospirando quasi rassegnata.
 
«Cerchiamo solo un po’ di privacy», rispondo, sottolineando bene l’ultima parola che, magari, nemmeno conosce.
 
Una sua risatina divertita ed irritante me ne da la conferma.
 
Lancio un’occhiata a James, sicuro che capirà, anche se tecnicamente ancora non mi vede.
 
Mirtilla si allontana, mentre la porta alle nostre spalle si chiude a chiave.
 
Forse mi sbagliavo sul conto della privacy.
 
James resta lì dov’è, in attesa che inizi il mio discorso - sono io, dopotutto, che ho detto che dovevamo parlare.
 
Sarò costretto a improvvisare qualcosa, lo so.
 
«Da quando sei amico di Mirtilla?», azzardo, con una punta di acidità nella voce, mascherata dal mio mezzo sorriso.
 
Lui non risponde, ma si dirige con sicurezza matematica verso di me, come se per i suoi occhi non stessi indossando il Mantello.
 
Fa scivolare una mano sul Mantello, finché le sue dita lunghe e affusolate non lo stringono appena e lo tirano fino a lasciarmi scoperto.
 
Mi sento vulnerabile, ma gli risparmio l’occhiataccia.
 
Mi guarda da dietro le lenti tonde, come se stesse ammirando una bellezza unica, che toglie il fiato - perché, sì, entrambi respiriamo affannati.
 
Ha il suo mezzo sorriso stampato sul volto, anche quando mi accarezza la pelle liscia del viso.
 
Non mi ritraggo al suo tocco e, forse, è proprio questo a dargli coraggio.
 
Non vedo il suo sorriso sparire; appena posa le sue labbra sulle mie, le sento ancora piegate in quel sorriso che prima trovavo arrogante.
 
Non mi tiro indietro, nemmeno quando mi spinge contro uno dei lavandini con quelle rifiniture eccessive.
 
Non smetto di ricambiare i suoi baci che mi tolgono il respiro, nemmeno quando passa una mano tra i miei capelli, spettinandomi.
 
Non smetto di stringerlo a me, usando anche le gambe per tenermi stretto a lui, nemmeno quando sulle sue labbra il sorriso si allarga impercettibilmente e i miei polmoni sembrano vicini ad una crisi respiratoria.
 
Gli mordo il labbro inferiore e questo sembra divertirlo davvero.
 
“Cos’hai da ridere, Potter?!” è l’unica cosa che riesco a pensare, prima di disconnettere il cervello.
 
 
                                                                                                                                              * * *
 
Quando rientro in Sala Comune, molti ragazzi con la mia stessa divisa non mi notano.
 
Lanciando occhiate veloci intorno a me, attraverso a grandi passi la Sala Comune, fino al Dormitorio.
 
Appena davanti alla porta, la apro, aspettandomi di essere solo, ma Ester è sdraiata sul mio letto.
 
Mi guarda con la coda dell’occhio, ma non apre bocca. Lei sa cosa mi è successo.
 
«Cosa ci fai nel mio Dormitorio?» chiedo, prima che sia lei la prima ad attaccare.
 
Mi strofino appena le labbra con la manica della divisa.
 
Ho baciato Potter!
 
La cosa non mi disgusta affatto, ma pensarci è l’unica cosa che riesco a fare.
 
Ester mi lancia un’altra occhiata, senza spostare il volto; poi, i suoi occhi verdi tornano a guardare il soffitto della mia stanza.
 
«Sei una Corvonero, e addirittura una ragazza. Non dovresti essere nemmeno nei sotterranei!»
 
«Non potrei», mi corregge e finalmente vedo un sorriso campeggiare sul suo volto. «Ma, evidentemente, questa scuola non ha limiti abbastanza alti per i miei standard», dice, tirandosi a sedere, facendo leva sulle braccia, e appoggiando la schiena ai cuscini. Avvolge con eleganza le gambe con le braccia e mi invita a sedermi sul mio letto.
 
“Ridicolo”, penso, alzando gli occhi al cielo, ma non so bene perché l’ho pensato. Mi siedo a qualche centimetro da lei.
 
«Hai baciato Potter» sentenzia, subito, togliendomi quasi il respiro.
 
Alzo gli occhi, incrociandoli con i suoi, e non mi chiedo nemmeno come lo sa.
 
Lo sa e basta.
 
«O, meglio…», fa per correggersi.
 
«Lui ha baciato me» mormoro, rubandole la battuta.
 
Il suo sorriso è qualcosa di assolutamente irritante e impossibile da sostenere.
 
A volte, credo che Bellatrix sia meglio di lei; ma, poi, mi ricredo e finisco col credere che sono allo stesso livello, decisamente.
 
«Com’è stato?» mi interroga, con impazienza.
 
Guardo l’orologio al polso e mi alzo dal letto, avvicinandomi alla porta.
 
«Ne riparleremo in un luogo dove puoi stare anche tu», dico, deciso, posando una mano sulla maniglia.
 
Rabbrividisco, istintivamente, vedendo il suo sguardo.
 
Ormai lo conosco bene e so che sta per combinare qualcosa.
 
Non vedo nemmeno quando estrae la bacchetta dalla divisa, sento solo la maniglia bruciare incredibilmente e stacco la mano di lì, evitando di gridare e sventolandola per aria.
 
«Voglio sapere» dice, con quell’aria che non ammette repliche.
 
«È così che tratti i libri?» azzardo, iniziando a camminare per la stanza e guardandola male.
 
«La tua mano starà bene.» Come se non mi avesse sentito.
 
«Non mi abbasserò a fare certi discorsi con te, tantomeno con nessuno. Perciò, fuori dalla mia stanza», dico, alzando un po’ il tono di voce, decisamente irritato.



Angolo dell'autrice: Spero di non avervi delusi con questo primo capitolo. Prometto che il prossimo verrà meglio uwu
Nel frattempo, aspetto con ansia le vostre recensioni *^*
Non ho altro da dire, quindi... Vi saluto. A presto <3 -w-

 

  
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