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Autore: Sylphs    19/08/2012    8 recensioni
E se Belle e Rumpelstiltskin, nel corso della loro convivenza, si fossero ritrovati a ballare insieme, proprio come la Bella e la Bestia?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 Shall we dance?

 
 
 
 
 
 
Rumpelstiltskin era innegabilmente un personaggio molto ambiguo, Belle non aveva alcun dubbio al riguardo. Tendeva spesso a trovare divertenti battute di pessimo gusto, approfittava delle disgrazie altrui per proporre i suoi immancabili patti, i quali in alcuni casi avevano portato coloro che li avevano accettati alla rovina, e se ne usciva regolarmente con quella sua risatina folle che metteva i brividi a chi la sentiva. Tutti, nel Regno delle Favole, avevano paura di lui, e lo consideravano un demonio e una bestia.
Ma lei, sorprendentemente, pur essendo sua prigioniera per sempre, non lo temeva neppure un po’, e anzi, aveva imparato a godere persino della sua compagnia. Certe volte aveva un atteggiamento un po’ maligno, questo sì, ma era anche unico nel suo genere, e diverso da qualsiasi persona che lei avesse mai conosciuto. Nelle terre di suo padre non c’era nessuno con cui poter parlare sul serio, nessuno che si diversificasse un po’ dalla massa, soprattutto il suo fidanzato Gaston, talmente stupido e superficiale da essere incapace di mettere insieme quattro parole corrette. Rumpelstiltskin, invece, non finiva mai di stupirla e di divertirla con i suoi commenti arguti, il suo fare bizzarro ma piacevole, i suoi salti pindarici. Dopo averlo conosciuto era assolutamente impossibile accontentarsi della compagnia di chiunque altro, magari era l’unica a pensarla così, però la sua era una certezza. Voleva saperne sempre di più su di lui, su ciò che si celava sotto la superficie, sul suo passato, perché in fondo, a dispetto di ciò che lui voleva far credere, non era cattivo. Di sicuro non si poteva definire uno stinco di santo, ma nemmeno un demonio. E Belle si era ritrovata ben presto a non rimpiangere più la sorte che le era toccata, e che aveva accettato a capo chino per salvare il regno di suo padre.
Si portò un boccolo castano scuro dietro l’orecchio e continuò a frugare nel ripiano di legno collocato nel salone principale del castello, quello in cui Rumpelstiltskin filava continuamente la paglia.
“Stai cercando qualcosa, dearie?”
Il cuore le balzò in petto e si volse immediatamente verso la soglia della sala, dove il folletto sostava tranquillo, con il volto atteggiato al solito ghigno. Sorrise, rassicurata, convenendo con se stessa che non si sarebbe mai assuefatta alle sue apparizioni repentine e silenziose, e gli andò incontro, rimboccando la gonna azzurra: “Mi guardavo un po’ intorno” ribatté con tono scherzoso. Non se ne spiegava il motivo ma le veniva estremamente facile dialogare con lui, e non avvertiva la minima soggezione: “Se devo trascorrere il resto dei miei giorni qui, intendo esplorare questo luogo da cima a fondo!”
Il sogghigno di Rumpelstiltskin divenne ancora più ampio, uno scintillio gli attraversò gli occhi neri e insondabili: “Attenta a non essere troppo curiosa, dearie” l’ammonì agitando l’ossuto indice nella sua direzione: “Potresti avere a pentirtene. Non è affatto consigliabile frugare in un posto così vetusto”.
Uno scintillio molto simile passò anche nelle iridi azzurre di Belle, una tacita confidenza: “Forse, se mi raccontassi qualcosa di più su di te, non ne avrei più bisogno”.
Lui si produsse nella risatina che era ormai il suo marchio di fabbrica: “Oh, in effetti potrei prendere in considerazione la tua proposta…”
“Se?” ormai la ragazza lo conosceva troppo bene.
“Facciamo un patto” le sue labbra grigiastre pronunciarono parole che avevano già detto migliaia di volte, a decine di interlocutori diversi. Eppure, in qualche modo, erano completamente differenti. Erano differenti perché le stava indirizzando a lei: “Io ti narrerò qualcosa su di me, se tu acconsentirai ad un piccolo ballo”.  
Un ballo?” gli fece eco Belle, stupefatta. Da lui ci si poteva aspettare di tutto e lo sapeva bene, ma immancabilmente riusciva sempre a sorprenderla con le sue strane richieste. Dunque Rumpelstiltskin…era capace di danzare?
Sembrò quasi che le leggesse nel pensiero (e forse era proprio così): “Per tua informazione, dearie, sono un ottimo ballerino. È probabile che invece sia tu a non starmi dietro”.
Lei incrociò le braccia sul petto e si accigliò, tradendosi con un mezzo sorriso: “E per tua informazione, Rumpelstiltskin, prima di divenire la tua domestica ero una principessa. Ho ricevuto lezioni dai migliori insegnanti”.
“Ottimo, dunque faremo una gran bella figura, dearie! Accetti?”
“E la musica?”
“Oh, non ne abbiamo assolutamente bisogno. Del resto, le ho sempre preferito ampiamente il silenzio”.
Quella del folletto non le pareva affatto una richiesta impossibile, anzi, una parte di lei ne era stranamente attratta. Si spolverò il vestito, lisciando le pieghe della gonna, e assunse un tono elegante e altolocato: “In questo caso sarà un piacere” eseguì un’aggraziata riverenza su un piede solo e lui fece altrettanto, il ghigno impresso sulle labbra, meno maligno del solito, e le braccia allargate in segno di ossequio: “Abbiamo un patto, allora!” eccitato come un bambino, ridacchiò una seconda volta, emettendo un verso acuto e trionfante.
Le passò un braccio intorno alla vita, mentre lei appoggiava il proprio sulla sua spalla, e le prese la mano libera, intrecciando le dita alle sue. Un fremito percorse Belle, un fiotto caldo le nacque nel ventre e si espanse rapidamente ad ogni altra parte del corpo. Iniziarono a danzare, prima piano e poi con rinnovato entusiasmo, entrambi eseguendo movimenti perfetti e agili e allacciando i corpi come se fossero una cosa sola, e alla ragazza quell’assurda situazione sembrò giusta, perfino magica. Aveva già ballato con Gaston, che era goffo come un orso e le pestava regolarmente i piedi, ma mai le era capitato di provare qualcosa di simile. Non avrebbe mai immaginato che simili sensazioni potessero esserle ispirate da Rumpelstiltskin. Eppure quel ballo era il migliore che mai avesse eseguito, nonostante non ci fosse alcun accompagnamento musicale e lei fosse abbigliata come una domestica, nonostante il suo compagno fosse tutt’altro che il Principe Azzurro.
Forse era emozionante proprio per questo motivo?
“Devi parlarmi di te, Rumpelstiltskin” sussurrò ad un certo punto, strappandosi a fatica da quell’atmosfera surreale: “Abbiamo un patto!”
Lui le sorrise con singolare gentilezza, sfiorandole i capelli con le lunghe dita. Annuì: “Hai ragione, Belle, un patto è un patto”.
Avvicinò il volto al suo e il cuore della ragazza prese a battere furiosamente, tanto che era sicura che a dieci metri di distanza se ne sarebbero potute sentire le frenetiche pulsazioni. Quando erano ad una spanna di distanza l’uno dall’altro, Rumpelstiltskin lo dirottò di lato e accostò la bocca al suo orecchio: “Non ho mai incontrato una dama con cui mi sia divertito a danzare” bisbigliò: “Ma tu sei stata l’eccezione. Un ballo splendido, Belle”.
Lei rimase a bocca aperta: “Ma…”
Era questa l’informazione che le aveva promesso?
Il folletto si allontanò rapidamente, scoccandole di nuovo quel suo peculiare sorriso, pieno di un calore segreto: “Ora torno ai miei impegni, dearie. Grazie per la piacevole pausa”.
Lei allungò impulsivamente una mano con l’intento di fermarlo: “Rumpel…”
Non le lasciò il tempo di finire e si ritirò con la velocità silenziosa che gli era abituale. Maledetto! L’aveva fregata come fregava la maggior parte degli abitanti del Regno delle Favole…ma le aveva fatto un complimento. Ed era assai arduo strappare a Rumpelstiltskin un complimento sincero.
Scosse la testa, le labbra piene attraversate da un sorriso, e rise tra sé e sé. Per un attimo, sentì di adorare quell’individuo diverso da ogni altro.
 
Angolo autrice: beh, questa è una one shot breve, senza pretese, che vuole rendere omaggio alla coppia Rumpel/Belle, la mia preferita in Once upon a time. Ogni volta che penso alla “Bella e la Bestia” mi viene in mente un ballo e qui ho provato ad immaginare cosa sarebbe avvenuto se avessero danzato insieme i due. Spero che avrete la bontà di leggere e recensire questo brano decisamente modesto : )    
  
 

  
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