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Autore: JustHere    19/08/2012    0 recensioni
Beh.. qui parlo di me. Lui.. mi piace da morire. Sono forse quattro mesi che mi piace. E' un semplice fatto, successo il 31 luglio. Non può avere molta importanza, ma ogni volta che penso a lui, ritorna nella mia mente.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardo da lontano, in questo giorno caldo di luglio.

La sua carnagione è perfetta, né troppo scura né troppo chiara. Non ha un fisico magro, ma non si può dire che sia grosso.

E' un po' più alto di me, anche se non è molto difficile esserlo, ma a me sta bene così.
Ha un naso leggermente grande, ma è carino anche così.
Due labbra un po' carnose, così belle, le considero lussureggianti.

Forse il sapore delle sue labbra è identico al sale. Ma non sale del genere "sale da cucina", tipo sale marino, quello che ti ritrovi addosso quando esci dal mare.
Due occhi castano scuro rendono questo ragazzo bellissimo. Almeno davanti agli occhi miei.
E poi ha dei capelli corti e setosi, che mi diverto a scompigliare per dargli fastidio per gioco, quando stiamo insieme.

Lo osservo mentre va alla fontana della piazzetta della scuola, per riempire una bottiglietta d'acqua.
Si sta divertendo a fare gavettoni con i suoi amici. Ogni volta che parla, ride o grida, la sua voce riecheggia nella mia mente, e mi sembra un dolce suono soave che mi distoglie dai miei problemi.
Non credo che lui sappia di piacermi. Insomma, siamo amici.

Il 30 luglio. Dopodomani è il 30 luglio.
Cavolo. Farò una maratona di Harry Potter. Lui non potrà venire, ma il 31, sì. Quindi abbiamo diviso i film per metà. Quattro il 30, altri quattro il 31. Non vedo l'ora.
 
- Sà, volevo dirti che il 31 nessuno può accompagnarmi a casa tua..- viene da me a darmi la splendida notizia.
 
- Oh.. Beh.. Potresti chiedere a Davide se ti dà un passaggio. Tanto deve venire pure lui. -
 
- Ma con Davide abbiamo parlato tipo due volte in tutti questi anni.. Mi sembra scortese.. - mi dice insicuro.
 
- Se vuoi glielo chiedo io.. Insomma, è il mio migliore amico.. - lo rassicuro.
 
- ..Grazie. - prende la mia mano, la stringe leggermente e la lascia, andandosene.
 
 
 
 



- A me va bene.. Però deve stare attento a quello che fa, se fosse per me lo ucciderei. -
 
- Grazie, Davi! - lo abbraccio.
 
- Ma prego.. Di tutto per te. -
Davi è come il ragazzo che mi piace. Solo che è più alto ed ha un naso più piccolo.
 
 
 
 
 
E' il 31 luglio. I miei amici sono arrivati.
Martina, la mia migliore amica, è arrivata leggermente in ritardo, facendomi stare per un quarto d'ora con le guance rosse: eravamo solo io, Davi e Ramo. Lo chiamo così a causa del suo nome, perché se si legge al contrario esce fuori "ramo".
All'inizio del film, eravamo tutti seduti compostamente sui divani, rispettivamente Davi e Ramo sul più grande, Martina ed io sull'altro più piccolo. Dopo un quarto d'ora non ce la facciamo più.
Al diavolo la compostezza, ho pensato.
 
E all'inizio del secondo film, ci ritroviamo con i cuscini per terra, sdraiati sulla pancia sul pavimento. Tutti più vicini: la tensione dell'inizio + andata via.
Al penultimo film, abbiamo invertito i posti: io e Ramo sul divano più grande, Davi e Martina sull'altro.
Loro due parlano a vanvera del più e del meno, ed io e Ramo li richiamiamo in continuazione.
 
- Dai, che non l'ho visto, questo film! - dice Ramo indicando il televisore.
 
- Scusa, Ramo! - ..e riniziano subito dopo.
 
Ramo sta seduto a modo suo, seduto ma sdraiato. Non saprei come definirlo. Di certo, è una posizione rilassata. Ed io mi sdraio accanto a lui, con la schiena poggiata al suo braccio. So che per lui è una cosa scomoda, e la uso come scusa per mettere il suo braccio intorno alla mia vita.
Dopo, Martina inizia a parlare con Ramo.
 
 
- Facciamo obbligo o verità! -
E si mette per terra.
I suoi occhi verdi sono solari, pieni di vita, ed i suoi capelli piastrati e castani le incorniciano il viso alla perfezione.
Ramo si mette per terra. Le gambe aperte inconsciamente, mette il cuscino tra esse e lo tiene con le mani, come se fosse un bimbo.
Io vado in cucina a cercare delle cose da mangiare.
 
 
- Ramo, obbligo o verità? -
 
- Obbligo...Anzi, no! No no no no no no no, aspé! - alza la mano come per chiederle di fermarsi.
 
- Verità.. sì sì, verità. - e le sorride.
 
- Ok.. Ti piace Sara? - il suo solito sorrisetto.
 
- Ma perché queste domande? - dice evitando lo sguardo di Martina.
 
- Dai! Rispondi! Sì o no? -
Dopo un quarto d'ora passato così, chiedendo a Ramo una risposta e lui che impreca, lui alza la mano e fa un segno come per dire "un pochino" o "così così".
E Martina fa i suoi soliti urletti.
 
- Ghiiiii! Seriously?! - ah, già, dimenticavo. Martina vive da un paio di anni in America. E questa storia del fatto di essersi trasferita a Chicago e che per nove mesi non la vedo mi logora dentro, ma questa è un'altra storia.
 
E lui annuisce. Lei continua a fare Ghiii!  e lui ride e sorride. Torno con questa visione di Martina così, e Ramo che mantiene la testa con la mano.
 
- Mi sono persa qualcosa? -

- He likes yooou! - lei parla veloce in inglese, e qui in Italia sembro l'unica a capirla, tra i nostri amici.

- Nah.. Don't joke! - la mia risposta

- I'm not joking! He likes yoooouu! -

- E chi te lo dice? -

- Him! -
 
Ramo mi guarda come se stessi parlando arabo. La sua espressione mi diverte, e mi fa ridere.
Adesso siamo all'ultimo film.
Per terra, ci sono io con il telecomando in mano, sdraiata tra le gambe di Ramo e poggiata con la schiena al suo torace, lui che mette le sue braccia attorno alla mia vita e con la testa poggiata con leggerezza sulla mia, la sua schiena appoggiata  al cuscino del divano, stando leggermente curvato.
Più su, sul divano ci sono Davi e Martina, che continuano a parlare, ma questa volta più piano.
 
- Oh, ecco! Martì, c'è Draco! -
 
- Mio dio quant'è figo questo ragazzo! - la reazione di Martina.
Ramo mi scuote un po' e mi parla vicino all'orecchio.
 
- Passa allo scontro finale direttamente! -
 
- No, dai, aspetta, c'è Draco! - gli dico.
Lui mi bacia sulla guancia. - Per favore. -
- No! -
Adesso lui alterna baci sulla guancia ai suoi "Daai!", portandomi a piegarmi di lato, e di conseguenza anche lui si piega, e finiamo sul lato sinistro del corpo.
Mi sorride. - Mandi avanti? -
- Va bene.. - gli bacio la punta del naso ed arrossisce un po'.
Ci rimettiamo come prima, mando avanti e lui continua a darmi attenzioni come prima.
Poi sorride e rende tutto apposto.
Mi piace da impazzire.
Mio caro Omar, non ce la faccio a non sapere ancora il sapore delle tue labbra.
Ma voglio scoprirlo. Scalpito dalla voglia di saperlo.
  
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