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Autore: Je suis Tina    19/08/2012    2 recensioni
Sono passati anni dalla morte di Fred, ma Angelina mantiene ancora vivido nella sua mente il ricordo delle sue ultime parole.
Quando tutto questo sarà finito, Jhonson, tu diventerai mia moglie.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angelina Johnson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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-Quando tutto questo sarà finito, Jhonson, tu diventerai mia moglie.-
Erano queste le parole che riecheggiavano nella mente della giovane Jhonson, mentre osservava impotente gli occhi spenti di Fred, steso sul pavimento della ormai semidistrutta Sala Grande.
Quanto tempo era passato da quando le aveva detto queste parole? Possibile che si trattasse solo di qualche ora? Il suono della sua risata mentre la osservava arrossire, piangere e ridere tutto insieme era ancora vivido e doloroso nella sua mente.
Non è possibile.
Era l'unica frase concreta che il suo cervello aveva accettato di formulare, ma prima che potesse rendersene conto, dalle labbra della mora questa frase era già uscita diverse volte. Diverse mani cercavano di riscuotere Angelina Jhonson da quel torpore che l'aveva invasa fin nel profondo del suo cuore. O almeno di quella piccola parte che ne restava. Perché tutti sapevano che l'altra era morta insieme a Fred, per sempre legata a lui.
La sua attenzione, seppur per un breve istante, viene catturata dalle varie figure le quali non potevano fare altro che inginocchiarsi accanto al corpo inerme del ragazzo, piangendo, pregando. Mentre lei era ancora in piedi, ad osservarlo. Le voce arrivavano ovattate nelle sue orecchie, sovrastate dalle parole di Fred. Sembravano quasi una presa in giro, in quel momento. Distrattamente la sua mano destra scivola sulle sue guance, ma la ragazza non si era sorpresa di sentirla bagnata dalle lacrime che imperlavano la sua pelle liscia e scura.
-Dimmi che non è lui.- E' la voce di George a catturare la sua attenzione a tal punto da farle voltare il capo verso di lui. Ma la sua bocca si rifiutava di muoversi, mentre i suoi occhi urlavano.
Sofferenza. Silenzio. Una forte fitta al cuore. Poi più nulla, quando torna ad osservare il viso del suo amato. Nulla.
E fu in quel preciso istante che Angelina Jhonson capì di essere morta, lasciando spazio ad una sbiadita copia di lei.

Camminava al centro di una chiesa, tra sguardi felici e speranzosi, tra persone che piangevano ed altre che le lanciavano sguardi compassionevoli. La gonna del suo bel vestito bianco frusciava a terra con delicatezza, mentre a distanza di anni le sue parole continuavano a trapanarle i timpani. Chiare e nitide come la prima volta.
In un modo o nell'altro tutti sorridevano lì, perfino nonna Molly. Tutti. Tranne lei. Ritrovatasi al fianco di George, a stento increspa gli angoli delle labbra, sforzandole in un sorriso.
Tradimento.
Il mormorio della sua coscienza sembrava non voler cessare, mentre il volto di Fred le annebbiava i sensi, ed una lacrima -scambiata dalla maggior parte dei presenti per commozione- le solcava la guancia sinistra. Probabilmente la sua mente stava scivolando impercettibilmente nella follia, per pensare di star tradendo un defunto. Eppure era così. La giovane Jhonson non si era mai sentita più sporca ed infedele di così in tutta la sua miserabile vita da qualche anno a quella parte. E mentre tradiva Fred, stava facendo lo stesso con l'altro Weasley, che l'amava. Amava una donna che non sarebbe mai stata sua, e lo sapeva. Amava una donna che puntualmente sognava un altro paio di labbra. Amava una donna che pronunciava il suo 'Sì, lo voglio' pensando ad un altro uomo. Lo sapeva, sapeva tutto, ma aveva accettato anche questo. E nella mente della Jhonson la certezza di star agendo nel modo sbagliato si faceva strada pian piano, ma con prepotenza.
Ma era troppo tardi per tornare indietro, dove l'avrebbero attesa solo ricordi vividi e dolorosi. Chissà, prima o poi sarebbe riuscita ad amare George, a modo suo.
Bugiarda.
E da quel giorno Angelina incominciò a mentire anche a se stessa.

Per quanto tempo aveva fantasticato su un bambino dagli occhi azzurri, la carnagione scura come la sua, i capelli ricci e rossi ed il viso paffuto pieno di lentiggini? Troppo. Ma quel paio di occhioni azzurri, sgranati ed attenti, non fecero che aumentare la sofferenza che si era impossessata di lei. Ma insieme a questa sofferenza c'era dell'altro.
Per un attimo un piccolo barlume di vita era riuscito ad attraversare gli occhi della mora. Che sorrideva. Sorrideva a quel bambino che sembrava perfetto per lei e Fred.
Aveva sempre avuto un debole per il nome Andrew, ma George non le aveva permesso di chiamarlo così.
Il nome del bambino sarebbe stato Frederick Jr.
Voglio scomparire.
E l'ultimo frammento di cuore della Jhonson s'infranse, spezzando il silenzio che si era creato tra lei e suo marito.

Un piatto cade, mentre Angelina osservava il vuoto. Le voci squillanti dei suoi figli la riportano alla realtà, con l'eco della sua voce mentre sussurrava con dolcezza quelle parole che le fluttuava ancora nella mente. Erano passati anni da quel giorno, da quando aveva sentito quelle parole e da quando aveva visto per l'ultima volta il viso sorridente di Fred. Ma Angelina non aveva MAI sperato di dimenticarlo. Neanche per una volta. Sarebbe stata l'ennesima illusione. Le riusciva bene solo non parlarne, ma anche quell'unico talento che le era rimasto viene spazzato via da suo figlio.
-Mamma, perché sei sempre triste?- Quell'unica domanda, più che giustificata, era riuscita a riportarla indietro di anni.
Non poteva mentire a suo figlio. Col tempo era diventata bravissima a raccontare bugie, ma non avrebbe fatto lo stesso con lui.
Inaspettatamente le lacrime avevano incominciato a rigarle le guance, mentre parlava dei tempi in cui era ancora in grado di vivere. Senza tralasciare nessun dettaglio. Consapevole che suo figlio fosse in grado di capire ogni sua singola parola. Era cresciuto, diventando sempre più bello, insieme a sua sorella. Ed erano loro ormai il motivo per cui tirava avanti.
Per ora.
Già, perché Angelina comprese in quel momento che prima o poi si sarebbe lasciata morire.

E finalmente il giorno tanto atteso arrivò. Aveva trascorso tutta la sua vita con le sue parole nella testa e finalmente era giunta l'ora di mettere fine a quel doloroso ricordo. Era ora di ricominciare nel migliore dei modi. Con Fred. Per sempre.
Quando la mia vita sarà giunta al termine, Weasley, tornerò da te.
Ora che aveva tutto il diritto di pensare quelle parole, le sente uscire dalle sue labbra increspate dalla vecchiaia. In un filo di voce. Ma George le aveva sentite. Perché aveva preso a piangere più forte. Ed anche in quel momento lei non poteva fare a meno di sentirsi egoista.
Eppure i suoi occhi brillavano, animati da una luce che non possedevano più da tempo. Le sue labbra erano incurvate all'insù, in uno dei sorrisi più radiosi che avesse mai esibito. Il suo cuore aveva trovato pace, correndo veloce fino all'ultimo ed affaticato battito.
E la morte le sembrò dolcissima, mentre afferrava la mano candida dell'uomo della sua vita e pian piano tutto attorno a lei diventava nero, lasciando spazio solo a lei e a quella confortante figura dai capelli rossi. Fu così che Angelina Jhonson ricominciò a vivere.
  
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