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Autore: Arydubhe    19/08/2012    6 recensioni
[On Going] Lo scontro con Tobi è finito ma cosa attende ora i nostri protagonisti? Pace o altra sofferenza? Ci sono ferite che non accennano a guarire e problemi irrisolti cui dar risposta. Sasuke tornerà al villaggio? Riusciranno Sakura e Hinata a vedere realizzati i propri sogni d'amore? Potrà Naruto assolvere alle promesse fatte? Forse accadranno cose impensabili...ma chi dice che questa fine non fosse semplicemente la conclusione cui si era destinati sin dall'inizio?
CAPITOLO 1: Intanto fuori, la trepidazione aumentava secondo dopo secondo. Naruto non accennava a svegliarsi, il battito del ragazzo si faceva sempre più debole, il respiro sempre più fievole.
“Di questo passo non ce la farà” si trovò a mormorare con terrore Sakura. “Naruto….non ce la farò mai a curare tutte queste ferite....”
"Naruto ha combattuto questa battaglia e l'ha vinta, ma forse ora lo attende lo scontro più duro per lui.”
CAPITOLO 2: Naruto si spalmò sulla ferita quello che restava dell'unguento che Hinata premurosamente gli portava da un mese, lo stesso che durante l'esame dei chunin gli aveva offerto per medicare i suoi tagli. “Mi dispiace Hinata, Non so se avrò occasione di chiedertene dell'altro".
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sakura, Naruto/Sasuke, Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
Capitoli:
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The end to which we belong

 

Capitolo 3: Salvare Naruto vs Salvare Sasuke

“Non può più vivere a questa maniera!” urlava Sakura nell'ufficio di Tsunade. “E' un mese che non fa altro che piangersi addosso! E' l'eroe di Konoha, ha salvato tutti, ha posto fine a una guerra...e invece di essere felice e godersi la gloria continua a starsene rintanato in casa con la scusa della guarigione! Ma è guarito da un pezzo dalle ferite gravi,gli rimane solo qualche cicatrice dolorante....e lui fa il malato sul letto di morte! Ma sono tutte scuse! La realtà... è che non può fare altro che pensare a Sasuke” la voce di Sakura si era affievolita pian piano.

Come non capire Naruto? Sakura sapeva perfettamente come si sentisse il suo amico: Sasuke aveva lasciato dietro di le un vuoto che per anni era stato incolmabile. Tuttavia, ora impegnandosi per riportare indietro l'ex-compagno e ora illudendosi di aver superato il trauma della perdita ed essere pronta a ricominciare daccapo, aveva imparato a vivere ugualmente, anche senza di lui. Sasuke aveva sì lasciato un vuoto dentro di lei, un vuoto che probabilmente mai sarebbe stata in grado di colmare, tuttavia la guerra aveva spazzato via quel poco che restava della ragazzina ingenua di un tempo, quella innamorata del più affascinante ragazzo del villaggio, del compagno di quadra che le aveva più volte salvato la vita, del suo idolo e modello. Era cresciuta e questo lo doveva anzitutto all'altro ragazzo per cui ora si sentiva in dovere di lottare: Naruto.

Tsunade la guardava senza proferire parola. Lei era la prima a pensarla esattamente come la sua allieva. “Sasuke è diventato un'ossessione per Naruto”

“Mangia pochissimo- rincarò Sakura- e a giudicare dalle occhiaie che perennemente si ritrova in viso dorme anche poco. I ragazzi hanno tentato inutilmente di portarlo fuori di casa e una sera ce l'hanno anche fatta: Naruto si è ubriacato- Naruto, capisci? Naruto non beve mai- e si è messo a piangere di voler stare da solo sinchè Shikamaru e Sai non l'hanno riportato a casa. Abbiamo passato ore, di notte e di giorno, appostati a casa sua per vedere che facesse e la risposta è stata che non fa nulla. Sta sdraiato in camera, sul divano, pensa e piange. Lo abbiamo sentito lamentarsi nel sonno, piangere e urlare da sveglio come immerso nel peggiore degli incubi.”

“E' davvero preoccupante...” intervenne Shizune palesemente in ansia, mentre Ton-ton grugniva il suo assenso.

“Kakashi ha provato a parlargli ma non è servito a nulla- continuò Sakura- né gli sforzi miei o di chiunque altro. Qualche giorno fa anzi, stufo delle nostre insistenze, ci ha urlato di non farci più vedere e ci ha sbattuto la porta in faccia. Non si è neanche più fatto visitare. Lì per lì abbiamo pensato a uno scoppi d'ira più forte del solito...ma da allora non ha neppure più aperto le persiane....Tsunade, che possiamo fare???”

“Bisogna tirarlo fuori da lì- sentenziò il quinto Hokage deciso- E in fretta. Non essere riuscito a riportare a casa Sasuke neanche questa volta è stato un fallimento troppo doloroso per lui”

“Ma come possiamo fare?”

“E' da un po' di tempo che ci penso...che rifletto se sia il caso, se sia il momento giusto...ma Naruto ha bisogno di una scrollata e forse questo lo aiuterà a ricominciare a vivere, anche senza Sasuke”

“Cosa hai intenzione di fare, lady Tsunade?” chiese Sakura con voce strozzata dall'apprensione.

Tsunade non seppe trattenere un sorriso:“Nulla....se non esaudire il desiderio che ha sin da quando era bambino”

 

***

 

Qualche giorno dopo l'operazione “Stanare Naruto” ebbe inizio.

“Ricordate ragazzi: ogni mezzo è lecito!”

Questo aveva sentenziato Tsunade prima di lasciare partire i ragazzi scelti per la missione, la squadra al completo dei giovani ninja che con Naruto aveva affrontato l'esame dei Chunin ormai quattro anni prima, capitanata da Sakura e Shikamaru, i quali, con una misura straordinaria, erano stati nominati entrambi caposquadra.

“Non sappiamo quanto potrebbe prenderla a male Naruto. Ignoriamo anzi del tutto come potrebbe reagire.- aveva puntualizzato Sakura quando furono in procinto di mettersi in marcia -potrebbe rivelarsi pericoloso...intendiamoci, dubito fortemente che Naruto possa davvero fare del male ai suoi amici...ma se vogliamo tirarlo fuori di casa dobbiamo fare attenzione....dopotutto stiamo parlando di colui che è riuscito a sconfiggere persino Tobi...e della persona più cocciuta di tutto il villaggio”

“Ma- chiese timidamente Choji rivolgendosi ai compagni - non è sbagliato forzarlo ad uscire? Dopotutto, se vuole stare da solo...” prima che finisse la frase, la sua voce si mescolò con molti mormorii di assenso verso le sue parole.

Non era codardia, la loro; Naruto era un loro amico e per loro, a dispetto di quanto forte fosse diventato, sarebbe sempre rimasto il loro stupido compagno di avventure zuccone e testa di rapa. La loro preoccupazione era sincera, ma capire come agire non era facile. Naruto era sempre stato caparbio sulla faccenda Sasuke, ma in tutti quegli anni aveva saputo reagire, dimostrando più irriducibilità di tutti loro messi assieme; forse questa volta aveva solo bisogno di più tempo, senza che che gli si forzasse la mano,...

“Forse faremmo bene a lasciare che gli passi da sè”

“No, è assurdo, c'è un limite oltre il quale il chiudersi in sé stessi è normale e Naruto lo ha abbondantemente superato!”

“Ma non possiamo forzarlo, che diritto abbiamo?”

“Giusto...e poi nessuno in questi quattro anni è riuscito a distogliere la sua mente da Sasuke, cosa ci da la presunzione di riuscirci questa volta?”

Fu un pugno dato da Sakura a una parete, tanto forte da far sgretolare l'intonaco e i mattoni nell'incavo creato dalla sua mano, a porre fine alla discussione senza mezzi termini.

“Crogiolarsi nella sofferenza è inutile, oramai Naruto dovrebbe saperlo. E poi questi sono ordini di Tsunade.” Tagliò corto Shikamaru.

“Ho già visto Sasuke impazzire di dolore- aggiunse Sakura a bassa voce- e ho fallito nel salvarlo così come ho sempre fallito nel distogliere Naruto da questa folle impresa. Non posso permettere che Naruto continui a vivere tra i fantasmi di un passato che non è più destinato a ridiventare presente”.

 

Convinti dalle parole di Sakura e Shikamaru, i ragazzi non indugiarono oltre e silenziosamente si disposero tutt'intorno all'appartamento di Naruto per costringerlo a uscire. Il piano era piuttosto semplice in realtà: a turno avrebbero provato una sorta di “attacco a forza bruta” lanciandogli tante esche per spingerlo a mettere il naso fuori di casa o anche solamente aprire la porta; se anche solo uno di loro ci fosse riuscito, sarebbero intervenuti in massa per trascinarlo fuori di casa. E se fosse scappato, beh, tanto meglio, in tale maniera si sarebbe finalmente levato da quelle quattro mura e un plotone di giovani ninja di sua conocenza, agguerriti e preoccupati, sarebbe stato pronto a rincorrerlo.

Le avevano escogitate tutte: fingere che qualcuno fosse in pericolo, invitarlo a mangiare ramen, prenderlo in giro e sfidarlo, miagolare come un gatto davanti alla sua porta, si erano persino risolti a usare un Sasuke-bunshin...nessuno però si aspettava che farlo uscire di casa sarebbe stato così semplice.

Il primo gruppo di ragazzi stava infatti per partire all'attacco di Naruto quando proprio questi comparve sull'uscio in magliatta e pantaloncini, e si mise a stiracchiarsi lasciando la porta aperta. I ragazzi rimasero interdetti nel vederlo comparire così e lo stesso Naruto non nascose la sua sorpresa nel vedersi letteralmente accerchiato dai suoi amici.

“Ehilà- si limitò a salutarli il ragazzo con un largo sorriso stampato in faccia e un velo di imbarazzo nella voce- sembrate tanti corvi, lì appollaiati su alberi, tetti e pali della luce...fate impressione! Posso capire di avervi fatto preoccupare e di essere stato scortese l'altra volta, me ne dispiaccio, però così mi sembra che stiate esagerando, tebayo!”

Erano stati colti in fallo e nel modo più stupido possibile. Fu Sakura a prendere l'iniziativa per sbloccare quella situazione imbarazzante. E pensare che pochi secondi prima erano pronti a trascinarlo fuori casa con un blitz che avrebbe potuto implicare tanto di corde, bavagli e anestetici, se necessario. Cosa ci faceva lì fuori Naruto? Forse che la situazione non fosse poi così preoccupante come avevano creduto?

“Naruto! Volevamo sapere come stavi, sì...ci stavamo preoccupando...anche lady Tsunade è molto in pensiero...ti...ti andrebbe di venire con noi a rassicurarla?” improvvisò Sakura con cautela.

“Sì, non c'è problema. Intanto avevo comunque intenzione di andare da lei tra poco, devo discutere con lei di una cosa importante. Però non così conciato...non credo le piacerebbe...”

disse facendo segno ai suoi abiti.

Le parole di Naruto suonarono pericolosamente poco rassicuranti alle orecchie dei ragazzi, ma tutti preferirono non commentare: perchè voleva parlare con l'Hokage? L'importante però era portare Naruto da Tsunade e se potevano farlo senza usare le maniere forti, tanto meglio.

“Psssssst Sakura, e delle corde che ne facciamo?” sussurrò Lee prima di essere messo ko da un pugno della sua compagna Ten-ten.

“Le facciamo scomparire con un Jutsu, idiota!” mormorò a denti stretti quella, volgendo gli occhi al cielo con espressione sconsolata mentre estraeva un rotolo per le evocazioni-

Quando Naruto fu pronto, i ragazzi lo seguirono da distante sino al palazzo dell'Hokage.

Un solo ragazzo scortato da una ventina di coetanei era una vista troppo strana anche per Naruto, nonostante la sua poco brillante scaltrezza. Il ragazzo non potè fare a meno di essere colto da qualche sospetto: che avessero in mente qualcosa?

In men che non si dica i giovani ninja furono al palazzo dell'Hokage. Tsunade se ne stava in cima al tetto piatto, sullo slargo da cui spesso partivano le missioni che includevano numerosi effettivi e dove spesso il Terzo Hokage aveva convocato i bambini dell'Accademia per le sue lezioni speciali.

Circondava Tsunade un capannello di gente, piccolo ma piuttosto nutrito, specie di notevoli personalità del villaggio della foglia. Affianco al Quinto Hokage stavano infatti i due anziani di Konoha che sovrintendevano alle decisioni più importanti, Koharu e Homura; tutt'intorno si disponevano Shizune-sama, Kakashi-sensei e Iruka-sensei, assieme a tanti altri, Ebisu, Kurenai e Guy-sensei tra gli altri, mentre più in là stavano membri di spicco degli ANBU con il volto celato dalla solita maschera e alcuni consiglieri.

Tsunade fu sorpresa ma compiaciuta nel vedere comparire Naruto spontaneamente; la cosa le sembrava promettente.

Naruto d'altro canto fu stupito nel vedere l'ennesimo drappello ad accoglierlo. Questa faccenda cominciava a non piacergli per niente.

Atterrò di fronte a Tsunade e dietro di lui si disposero i suoi amici a formare una sorta di muro umano.

“Baa-chan- esordì Naruto sempre più perplesso- si può sapere che cos'è questa storia? E che ci fa tutta questa gente...”

Per tutta risposta Tsunade allargò le labbra in un sorriso ancora più luminoso.

“Sarà il caso che ti spieghi perchè ti ho convocato qui, Naruto. Ebbene, è con i poteri conferitimi dal mio ruolo di Hokage, con il consenso degli alti membri del consiglio di Konoha, che io, Tsunade, Quinto Hokage, ho deciso di nominare te, Naruto Uzumaki, Sesto Hokage del Villaggio della Foglia.

“Ehhhhhh?” proruppero i ragazzi alle spalle di Naruto, i quali, assolutamente ignari della decisione dell'Hokage, avevano pensato che Tsunade intendesse semplicemente intavolare una seria discussione con il giovane sulla faccenda di Sasuke, forte dell'appoggio di personalità eminenti del villaggio. Certo Tsunade si era mostrata decisa nel voler mettere in chiaro il futuro di Naruto...ma non pensavano che intendesse esserlo così tanto.

“L'incarico non è ancora formale- proseguiva intanto Tsunade ignorando la reazione stupita dei ragazzi- prima ci vuole tutta una cerimonia che be' poi ti spiegherò... prima hai bisogno di essere istruito sui doveri di chi ricopre questo ruolo, ma per questo disporremo delle apposite lezioni...prendi questo incontro come una sorta di avviso.”

Naruto per tutta risposta se ne stava impalato davanti a Tsunade, senza credere alle proprie orecchie.

“Che cosa?”

“Omedetou, Naruto-kun!” si congratulò con lui Hinata correndogli incontro, mentre Sakura gli saltava al collo urlandogli “Ce l'hai fatta” e i ragazzi lo sommergevano di pacche amichevoli e auguri.

Naruto non poteva crederci. Il sogno della sua vita si era finalmente realizzato: era stato proposto come Hokage per Konoha, il desiderio per cui sin da bambino si era impegnato era a un passo dal diventare veramente realtà....eppure qualcosa non andava. Avvertiva un profondo senso di allarme, era tutto sbagliato in quella scena.

Non era così che Naruto pensava dovessero andare le cose, soprattutto lui non era venuto lì per quello...Si sentiva frastornato dalla notizia, confuso da emozioni contrastanti. Da un lato il suo cuore scoppiava di felicità, dall'altro la pena che aveva pensato di provare per il discorso che finalmente quella mattina si era disposto a fare sembrava aumentata come sotto una lente di ingrandimento. Quella nomina era così inaspettata...

“No no no no no...”

Desiderava diventare Hokage, lo desiderava da una vita...

“Ma non adesso, non ora...” si diceva con voce rotta dalla disperazione. Essere Hokage e portare avanti il progetto che aveva meditato non era possibile...

Attorno a lui tutti facevano festa e gli sorridevano felici.

Come poteva metterli al corrente della sua risoluzione?

“Fermi tutti!” disse ad un tratto Naruto, staccandosi dall'abbraccio degli amici e mettendo a tacere tutti gli astanti.

“Cosa c'è, Naruto? Ha qualcosa da dire il nuovo Hokage?”

Naruto avrebbe creduto a uno scherzo se tutti attorno a lui non fossero stati così seri.

“Accidenti” si disse. Come poteva dire ora quello per cui era venuto sin lì?

“Io vi ringrazio, ma...”

“Naruto te lo sei meritato!”

“No, davvero, insomma, voi mi avete fatto felice, è un sogno che si avvera e non ho parole per dire quanto sono contento...però, ecco, in origine io ero venuto qui per dirvi...” continuò Naruto alzando il tono, sforzandosi di sovrastare il vociare altrui.

“Non ci devi ringraziare! Ha fatto tutto l'Hokage!”

“Insomma devo mettervi al corrente di una decisione che ho preso dopo lunghe meditazioni...”

“Oh, guardatelo, si è già montato la testa, si mette a dare ordini!”

“VOLETE LASCIARMI PARLARE!?! IO STO PER PARTIRE, QUINDI NON POSSO ACCETTARE IL TITOLO DI HOKAGE!”

Il silenzio più totale si fece attorno a Naruto. L'incredulità era dipinta sul volto di tutti, assieme alla paura che brillava negli occhi di chi già si figurava il resto del suo discorso.

“Io veramente, vi ringrazio e vi dico che la fiducia che mi dimostrate mi rende onorato ma...in tutta coscienza, non credo di essere adatto al titolo di Hokage. Non adesso perlomeno. Prima, ho una missione da compiere...e solo se ci riuscirò potrò accettare quel titolo.”

“C'entra Sasuke vero?” domandò Tsunade, scura in volto. I ragazzi guardavano Naruto senza il coraggio di aprir bocca

Naruto si limitò ad annuire.

“Ma è folle! Naruto, sei lo shinobi più forte di Konoha, anzi del mondo. Dimenticati di questa storia e vivi la tua vita, non quella che avresti potuto avere! Cresci una buona volta e smettila di crogiolarti nel rimpianto. Le cose al mondo non vanno sempre come si vorrebbe, ma essere adulti vuol anche dire accettare il passato e imparare a superare le sofferenze di esso.”

“Sasuke non è il mio passato!- ribattè Naruto piccato- Finchè lui vivrà, Sasuke sarà sempre una parte irrinunciabile del mio presente. Io e lui abbiamo una questione in sospeso e finchè non l'avrò risolta per me non ci sarà un futuro”

Lo sguardo di Tsunade esprimeva un profondo rammarico. “Naruto, ascoltati! Sei fissato con quel ragazzo, ossessionato da lui come lui era ossessionato da Itachi! Non perderti nel buio del dolore continuando a pensare a ciò che hai perso! E' così che Sasuke è impazzito!!!”

“Sasuke non è impazzito, ma il dolore lo ha devastato, certo ha commesso tanti errori..”

“Errori?- lo interruppe Tsunade, alterata- Ha abbandonato il villaggio, attentato alla vita di molti shinobi, ha militato in una pericolosa associazione illecita e si è fatto discepolo di un nukenin di rango S meritandosi in breve la stessa fama...e tanto altro ancora... tutto per avere quel maledetto potere che gli consentisse di ottenere la sua cavolo di vendetta...e tu questi li chiami errori?” La voce di Tsunade sussultava di rabbia a stento repressa, il respiro si era fatto affannoso nel tentativo di mantenere un contegno.

Naruto sembrava non badarci affatto. La replica del ragazzo fu secca e amara“Sasuke credeva in quello che faceva ed è solo colpa mia se non sono riuscito a fargli capire che stava sbagliando...”

“Non addossarti le colpe di un fuorilegge che non ha mai smesso di ragionare come un bambino egoista! Naruto, tu sei mille volte meglio di lui e puoi benissimo vivere dimenticandoti della sua esistenza!”

Il diacorso stava decisamente degenerando. “Sasuke mi è necessario- proruppe Naruto gridando a più non posso- Sasuke è il mio migliore amico! E' stato il primo a riconoscermi, il primo a farmi sentire che ero vivo stringendo un legame con me...e sebbene per qualche ragione abbia costantemente tentato di spezzare quel filo non c'è mai riuscito perchè neanche lui lo voleva veramente! E non ho intenzione di essere io a recidere il nostro legame”

“Naruto, Sasuke ha tentato di ucciderti!” sibilò l'Hokage sempre più arrabbiata

“Ma ha anche combattuto al mio fianco contro Tobi!” ribattè Naruto senza esitare

“Non essere ingenuo, Sasuke non combatte per nessuno se non per se stesso”

Naruto rimase in silenzio un attimo poi:“Lo so...- disse- lo so perfettamente che Sasuke combatte solo per se stesso...ma questo è solo perchè non crede di avere più qualcosa per cui combattere...al momento Sasuke è perso nel suo dolore, privo di uno scopo nella vita....io voglio dargli un motivo per combattere, un motivo per vivere...perchè so che è inutile pretendere di riavere il Sasuke di una volta...- Naruto era ormai in ginocchio, in lacrime- ma io posso accettare anche il nuovo Sasuke, basta che torni indietro!-

Tsunade si fece accanto a Naruto, l'espressione rabbonita per tantare di farlo ragionare: “Naruto, Sasuke ha commesso ormai troppi sbagli. Se davvero dovesse tornare a Konoha la legge non sarà pietosa con lui. Potrà ottenere uno sconto in considerazione di quello che ha fatto durante la 4°guerra ninja ma...ha compiuto grossi sbagli e si è macchiato di colpe imperdonabili nei confronti del villaggio. Naruto, devi accettare la cosa, anche se è difficile: Sasuke ci odia, Sasuke ti odia e il suo solo desiderio è quello di vedere Konoha distrutta. Per quanto ne sappiamo potrebbe non avere affatto mutato avviso su questo punto, anche dopo la fine della guerra. Capisci che un personaggio così non può che essere pericoloso per la città...anche se dovesse redimersi. Inoltre, non possiamo scordare che coi suoi occhi potrebbe controllare a piacimento il Kyubi”

Le parole di Tsunade colpirono Naruto nel profondo. C'era del vero nelle parole di Tsunade. Troppo vero. Sasuke aveva davvero tentato di distruggere il villaggio, ma Naruto aveva sempre pensato che di questo atteggiamento potesse trovare spiegazione nella rabbia che aveva ottenebrato la mente dell'amico alla morte di Itachi. Tuttavia le parole di Tsunade lo mettevano davanti a un fatto che la sua mente aveva sempre rifiutato di accettare: non sapevano se Sasuke stesse ancora tramando alle spalle del villaggio. Per quanto ne sapevano, anche al momento poteva essere chissà dove ad architettare la distruzione di Konoha, che da così poco tempo era stata risotruita dopo la devastazione lasciata dall'Akatsuki. Dopotutto, Karin aveva chiaramente raccontato che le intenzioni di Sasuke erano assolutamente serie quando, a capo dell'Hebi, aveva progettato di mettere a ferro e fuoco Konoha, prima che ci pensasse Pain. Che ne sapevano delle sue intenzioni attuali? Non sapevano neppure se l'Hebi resisteva ancora...di certo quei tali, Juugo e Suigetsu, i compari di Sasuke, erano ancora in circolazione. Sasuke voleva davvero ancora distruggere il villaggio? Se così fosse stato, Tsunade aveva buone ragioni di non rivolerlo al villaggio. Inoltre non aveva mai pensato alla feccenda dello sharingan, ma ora che Tsunade l'aveva messa in quei termini...Naruto non poteva scordare con che facilità in passato Sasuke avesse comunicato col Kyuki dentro di lui. Se Sasuke avesse plagiato il Kyubi ad assecondare le sue intenzioni distruttive...non voleva nemmeno pensarci. Ma soprattutto, Naruto a questo punto si chiedeva: aveva ancora senso riportare Sasuke indietro se ciò avesse implicato solo obbligarlo a patire pene di cui lui stesso ignorava l'entità ma della cui severità era certo?

Naruto era confuso, colpito da quelle osservazioni cui non era mai giunto o che forse, nel suo inconscio, aveva sempre tentato di ignorare, riuscendoci peraltro benissimo: “Ma Konoha è il suo villaggio...è il posto in cui è nato e cresciuto, in cui si è fatto i suoi amici...”

“Amici che ha fatto presto a dimenticare, anche. Naruto, Konoha è probabilmente il posto che Sasuke più odia al mondo, è il villaggio per in cui i suoi genitori sono morti, per cui anche suo fratello si è sacrificato...è il villaggio che lo ha visto soffrire sin da quando era bambino...”

Approfittando del silenzio di Naruto, Tsunade rincarò: “ Naruto, il motivo per cui in tutti questi anni non sei riuscito a riportarlo a casa è semplice: Sasuke non vuole tornare a casa. Questa non è una missione di salvataggio, nessuno lo trattiene. Le cose stanno diversamente rispetto a quando Sasuke era in mano ad Orochimaru... non che allora non si fosse recato da lui senza sapere quel che stava facendo. E' di sua volontà che agisce, è di sua volontà che si è messo contro il mondo. È Sasuke a rifiutare tutti noi e la sua vita...non viceversa-, noi agiamo solo di conseguenza”

Le parole di Tsunade erano profondamente vere...

“Sasuke agisce così... solo perchè nessuno è stato capace di convincerlo del fatto che stesse sbagliando. Che poi...di fatto non è riuscito a combinare nulla di malvagio, ha sempre fatto solo favori al mondo degli shinobi. Ha fatto fuori Orochimaru, ha eliminato quello che noi consideravamo un nemico, Itachi, e il membro del'Akatsuki Deidara; ha ucciso Kabuto e mi ha aiutato contro Tobi”

“Ma ha attentato alla vita di Sakura e alla tua e sarebbe stato pronto a distruggere Konoha se nel frattempo non ci avesse pensato Pain! Naruto, il fatto che programmaticamente i suoi piani di distruzione siano miseramente falliti non lo rende migliore! Non è mai stato intenzionato a fare un favore a nessuno e se nel suo agire ha finito per giovare a qualcuno l'ha fatto per sé o per capriccio.”

“Però di fatto non ha fatto del male a nessuno.”

“Ma voleva! Naruto, sarò brutale: sinceramente, tu sei l'unico che ancora accetta Sasuke appieno, l'unico che sta dalla sua parte. Anche Sakura ha capito da tempo che la partita con Sasuke è persa, da quando ha tentato di ucciderlo con le sue stesse mani. Ha fatto soffrire troppi di noi...e ha fatto soffrire te che sei caro a noi tutti. Abbiamo tentato di aiutarlo, gli abbiamo concesso tante di quelle possibilità, ma lui le ha rifiutate tutte, una per una. Accoglierlo a braccia aperte sarebbe assai difficile per tutti noi...”

“Io non tradirò Sasuke...”

Lo schiaffo arrivò ancora prima che Naruto avesse tempo di aggiungere altro. Qualcuno trattenne il respiro ma nessuno osò proferire parola. Nessuno aveva osato prendere parola neppure durante l'alterco tra i due. Che dire d'altronde? A tutti era perfettamente chiaro che aggiungere qualsiasi altra cosa sarebbe stato superfluo e che il tentativo Tsunade era senza speranza: Naruto era ancora intenzionato ad andare e niente né nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea...neanche Sasuke in tutto quel tempo c'era riuscito dopotutto.

Il silenzio aleggiò per qualche secondo ancora, poi Tsunade prese di nuovo il coraggio di parlare.

“Cosa devo fare per convincerti a non andare? Neanche farti Hokage sembra servire a questo scopo...- mormoro Tsunade abbracciando Naruto. -Il timore mio e di tutti è che tu possa morire per mano sua...sei forte, Naruto, ma lui tira fuori tutte le tue debolezze. E poi non ti sei ancora del tutto ristabilito. Tutta Konoha ti vede come un eroe e tu invece continui a comportarti come se non contassi nulla e potessi gettare via la tua vita per uno che...semplicemente non merita questo sacrificio. Smettila di dire che non hai fatto abbastanza: hai fatto sin troppo. Naruto, diventa Hokage e resta a proteggere il villaggio, noi abbiamo bisogno di te”

“Baa-chan, dimmi, come posso pretendere di salvare un intero villaggio quando non sono stato in grado di salvare l'amico che ho più caro al mondo? Se ancora ho una minima speranza di poterlo far ragionare...allora voglio provarci. Però Tsunade, non sono uno stupido né agisco da folle, come se fossi cieco. Questa sarà l'ultima volta che provo a riportare indietro Sasuke, dopodichè, se fallirò, mi arrenderò all'evidenza. In questi giorni ho avuto molto tempo per pensarci e ho capito che non sono ancora pronto a considerare Sasuke un avversario, perchè sento di non aver fatto di tutto per riportarlo indietro come amico....se Sasuke non è qui, sento che è anche colpa mia. Quindi tenterò un'ultima volta. Lo troverò e riporterò indietro, questa volta a qualunque costo. Ma se non dovessi riuscirci e dovessi sopravvivere...allora non lo cercherò più e sarò io a porre fine alla nostra amicizia. E se Sasuke vorrà continuare ad essere una minaccia per il villaggio...bene, allora dovrà fare i conti con Naruto Uzumaki, il quasi-Hokage di Konoha” e detto questo, si illuminò in un ampio sorriso, ma fu l'unico.

Tutti lì attorno sapevano perfettamente che la questione era definitivamente chiusa. Naruto sarebbe partito comunque, la questione era vedere se vincolarlo ai termini di una missione ufficiale o lasciarlo libero di agire come preferisse, con un procedimento che però aveva poco di lecito e nessun precedente alle spalle. E poi c'era la questione della nomina a Hokage...

“Mettiamola così- propose Naruto- fingiamo che io sia in pausa di riflessione. Dopotutto Tsunade, credo che comunque sia io abbia molti anni davanti a me prima di sostituirti nel tuo ruolo, quindi...credo che tutti noi possiamo aspettare. Se non tornerò dalla mia missione con Sasuke, rifiuterò il titolo di Hokage come ho fatto oggi; se invece lui sarà con me, accetterò di buon grado il titolo.”

Sembrava così strano sentire Naruto proferire quelle parole: lui che rifiutava il titolo di Hokage...era profondamente innaturale

“E se non dovessi tornare, non avrete problemi di sorta, ahahah” cercò di sdrammatizzare Naruto ben poco convincente.

“Naruto- lo obbligò a giurare Tsunade, seria- promettimi che tornerai vivo. Ho già perso mio fratello e l'uomo che amavo...per ben due volte...non voglio perdere anche colui che considero mio figlio”

Il ragazzo si limitò a sorridere di nuovo.

“Lo sai che non posso promettertelo, baa-chan. Lotterò sino alla fine pur di riportare indietro Sasuke. Anche se ciò implicasse morire per salvare Sasuke da se stesso. Sai, una volta dissi"”Non mi importa di chi io debba combattere; se mi strappa le braccia, io lo rovescerò a terra esanime! Se mi stacca le gambe, lo morderò a sangue! Se mi tronca la testa, lo trafiggerò col mio sguardo! E se ingoierà i miei occhi lo maledirò dalla mia tomba. Anche a costo di essere fatto a pezzi, porterò indietro Sasuke." Allora mi riferivo a Orochimaru, ma le cose non cambiano. Perchè Naruto Uzumaki mantiene sempre la sua parola. ”

Detto questo Naruto se ne andò, lasciando tutti lì ancora storditi dall'eco delle sue ultime parole.

Tsunade lo guardò scomparire all'orizzonte con un senso di profondo dolore nel petto.

“Naruto Uzumaki sei il più gran bugiardo della storia. Hai giurato di salvare Sasuke ma hai anche promesso di diventare Hokage...vedi di non rimangiarti nessuna delle due cose.”

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Author's corner

 

Adesso vi rivelo un segreto: questo capitolo l'ho riscritto millanta volte e solo dopo che sono riuscita a dargli una veste decente ho deciso di pubblicare l'intera storia....intera, insomma,i primi tre capitoli, però tutti assieme XD

Dunque, Naruto quasi Hokage, incredibile ma vero, rifiuta la carica per perseguire i suoi propositi: Sasuke ha la priorità su tutto nella mente di Naruto. Cosa succederà ora? Naruto si accinge a partire, è tempo dei saluti ( che magari potrebbero essere gli ultimi per quanto ne sappiamo D:) e intanto Sasuke è perso per il mondo degli shinobi chissà dove...

Spero che qiesto capitolo sia stato di vostro gradimento e....Arrivederci al prossimo!!! ^^

p.s. ahahahah ho appena realizzato di aver fatto un errore divertentissimo XD All'inizio avevo scritto Ebi anzichè Hebi per far riferimento al quartetto Sasuke, Juugo, Suigetsu e Karin...peccato che ebi in giapponese voglia dire GAMBERETTO non FALCO XD Ahahahhaha Adesso mi immagino Sasuke e gli altri vestiti con un mantello come l'akatsuki ma con dei gamberetti rosa disegnati al posto delle nuvolette rosse..Mpfahahahah rotfl! La cosa inquietante è che per certi versi ci sta anche...Non è che Sasuke abbia fatto molto sinora O.o...lapsus freudiano?

  
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