Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: May be    20/08/2012    5 recensioni
Perché il pensiero del non essere ti terrorizza e sai che, prima o poi, dovrai affrontarlo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Horror Vacui
Thanatofobia

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
Passi un braccio sotto il cuscino, ti volti verso il muro ed inspiri.
Ignori il buio che ti circonda, il silenzioso respiro della notte, mentre chiudi gli occhi aspettando di cadere nel dolce torpore dell’incoscienza: ma è una di quelle notti.
Non hai ancora capito cosa le scateni, sai solo che tutto d’un tratto, senza volerlo, lo percepisci: la tenebra si infittisce, ti opprime e ti soffoca, le ombre si fanno avanti minacciose scivolando lungo le pareti della tua camera, circondandoti e protendendo verso di te i loro artigli simili a nera nebbia rarefatta. Tiri la coperta fin sopra la testa, ti nascondi fino a non essere più in grado di respirare e il tuo cuore inizia a battere veloce – sempre più veloce, sovrapponendosi e confondendosi al ticchettio dell’orologio. La cacofonia ti assorda, e tu fissi il muro bianco e freddo con gli occhi sbarrati, senza trovare il coraggio di respirare, e senti il tuo cuore, le lancette, il silenzio, tutto in quella casa scandire i secondi che passano. Tutto accompagna la tua vita nel suo passaggio e ti accorgi che tutti quei secondi non torneranno indietro, che sono passati e non li vivrai mai più – mai. E quella parola, quelle tre lettere ti fanno rabbrividire all’improvviso, ti tolgono il fiato, mentre pensi che quei vent’anni che hai vissuto sono morti, mentre realizzi improvvisamente che, prima o poi, morirai.
Quel termine, quel traguardo che sembra tanto lontano, che si sa che prima o poi dovrà essere affrontato ma si ignora, visto come una luce evanescente sul fondo di un lunghissimo corridoio appare improvvisamente così reale, così vicino, perché in fondo non lo sai quando accadrà: quelle tenebre potrebbero portarti via quella stessa notte e tu avresti vissuto solo quei dannati, odiati vent’anni! E vorresti poter credere, poterti aggrappare alla consolazione di un dopo, ma non riesci a fare altro se non immaginare il mondo che va avanti e tu che, semplicemente, non esisti. Nessuna emozione, nessun sentimento, solo vuoto: e all’improvviso inizi a piangere in silenzio, nel buio, perché il pensiero del non essere ti terrorizza e sai che, prima o poi, dovrai affrontarlo. Non è un’incombenza evitabile, non è un ostacolo superabile, ma è la fine di tutto, e pende sopra la tua testa ogni giorno, ogni secondo.
E alla fine non ti accorgi nemmeno di esserti addormentata, annegata nella tua stessa angoscia, incapace di pensare ad altro se non: non sono pronta.
 
 
 
 
Note:
Ehm, tadahn? La mia prima e probabilmente ultima incursione in questo fandom. Devo ammettere che avevo tutta l’intenzione di provare a scrivere tra le Originali, prima o poi, ma di certo non con questo. Questo… si è generato da solo. Per necessità. E’ uno sfogo, ecco.
E no, non è un’insieme di parole a caso. E’ una descrizione di vissuto, e non pretendo di dargli un senso.
Chiedo perdono se la sintassi non sarà delle migliori, ma è una sorta di stream of consciousness, diciamo.

 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: May be