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Autore: Mavimat    20/08/2012    1 recensioni
"Quegli occhi color ambra, strani e belli, brillarono per l'ultima volta sul volto della loro Anna Karenina".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Succedevano le cose che meno si poteva aspettare. Come tutti daltronde. Ma a lei più
degli altri.
Era in stazione quel giorno. Non doveva partire, ma le piaceva andare in stazione.
Nonostante le stazioni fossero un brutto posto, le piacevano. Era convinta che stare in
stazione è come stare un po' ovunque. Si trovava ad un binario quando incontrò quegli
occhi. Sì. Vide degli occhi tra tutta quella gente che stava aspettando il treno. Erano
degli occhi bellissimi, non ne aveva mai visti prima, avevano un qualcosa di insolito.
Ma quegli occhi appartenevano a qualcuno che andava troppo di fretta e quindi
sparirono nel giro di qualche istante. Succede. Dopo un po', Ginevra stava per
andarsene, quando si sentì chiamare da qualcuno, "Scusa..", si voltò e si ritrovò
davanti quegli occhi. Quegli occhi color ambra. Pensò: "Che occhi strani e belli".
Appartenevano ad una ragazza che le disse:
-Scusa puoi dirmi che ore sono? Non ho l'orologio, il mio cellulare è scarico e ho
addirittura lasciato a casa gli occhiali e quindi non riesco a vedere l'orologio della
stazione...e in più il treno che devo prendere è anche in ritardo. Bella giornata eh?
-E' soltanto una giornata sbagliata
-Già, sembra proprio di sì
-Domani andrà meglio
-Speriamo
-Sono le 15.33
-Oh grazie
-E devi andare a...?
-Prego?
-Dove devi andare? Così guardo di quanti minuti è in ritardo il tuo treno...
-Oh sì grazie saresti davvero gentile. Devo andare a Trieste.
-Ha un'ora di ritardo. Dovrebbe arrivare tra circa 40 minuti.
-Grazie. Tu dove sei diretta?
-Roma
-Da tutt'altra parte
-Già e anche il mio è in ritardo
-Ah bene
-Vieni a prendere un caffè?
-Riusciamo?
-Certo
-Ok
Andarono a prendere un caffè, chiacchierando del più e del meno e facendosi qualche
risata.
Poi Ginevra le chiese:
-Qual è il libro che ami di più?
-Anna Karenina
-Attenta...Siamo in una stazione...
-Mi piacerebbe morire come lei...Sì...è una morte che ho sempre desiderato...
-Non pensare a come morire. Pensa a quanto sarebbe inutile vivere se non fossimo
ricordati. Vivi ogni giorno per lasciare un ricordo.
La ragazza la guardò, sorrise e le disse
-Hai ragione, me ne ricorderò
-Ora vai...hai un treno da prendere
-Sì,e non posso perderlo...tu non vieni?
-Ho ancora tempo
-Ah capisco...Allora ciao e grazie per il caffè...
-E' stato un piacere.
Ginevra guardò quella ragazza andarsene verso i binari. Si era innamorata di quegli
occhi color ambra, strani e belli. Quando non vide più quella ragazza, si voltò e se ne
andò dalla stazione.
Arrivata al binario, Virginia, quella ragazza si chiamava Virginia, stava guardando il
suo treno arriva. Ad una bambina lì vicina cadde la bambolina che stava tenendo in
braccio. Virginia si chinò per raccoglierla. Mentre stava facendo questo, le passò in
fianco correndo un ragazzo che la spinse facendole perdere l'equilibrio.
Lei cadde sulle rotaie. Il treno era troppo vicino. Urla. Grida. Spavento.
Quegli occhi color ambra, strani e belli, brillarono per l'ultima volta sul volto della
loro Anna Karenina.
  
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