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Autore: SiriusBlack91    20/08/2012    3 recensioni
Una nuova isola. . .nuovi segreti. . .nuovi orrori!
La trama tratta di una spedizione della Ingen su una terza isola dove effettuano esperimenti sui dinosauri; cronologicamente mi baso sulla storia dei libri di Chricton, quindi avviene dopo l'incidente al Jurassic Park del primo libro e prima dell'avventura di Malcolm e gli altri su Isla Sorna del secondo libro. Spero vi piacerà la storia, la quale premetto che sarà piena di sorprese, intrighi e ovviamente dinosauri! Buona lettura a tutti :)
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 8 - Doppio Gioco
L’aria nel locale era opprimente, puzzava di alcol e fumo, con un pizzico di sano odore di pesce. Una piccola taverna, di quelle classiche nei vecchi paesi di mare, dove si riversavano tutti i marinaio a fine giornata.
La clientela era molto calme quella sera, quasi guardinga, a causa di due persone che se ne stavano a discutere da un paio d’ore seduti a un tavolo in fondo al locale.
Il primo era arrivata una mezz’ora in anticipo sull’orario di appuntamento, prendendo il tavolo più distante da quella gentaglia e ordinando un bicchiere di scotch. Il secondo arrivò in perfetto orario, andandosi subito a sedere vicino quell’uomo che tanto si distingueva dalla massa di rozzi pescatori.
Nemmeno una stretta di mano o un cenno col capo, segno che la conversazione era seria e non potevano perdersi in inutili convenevoli.
Il primo che era arrivato giocherellava con il bicchiere e iniziò a parlare:
“Come le ho già detto, voglio delle prove concrete che non mi farete scherzi alla fine!”
L’uomo di fronte a lui rimase alzò il sopracciglio e scuotendo leggermente la teste disse:
“Mezzo milione di dollari non le sembrano una prova concreta della nostra affidabilità?”
L’accento sudamericano tradì la sua identità, nonostante fosse ben travestito per non essere riconosciuto.
L’altro annuì con la testa mormorando “Mmmm, sì sì in effetti. . .”
“Quindi? Siamo d’accordo?” disse l’altro, con un tono nervoso nella voce.
“E per il mio recupero?”
“Un elicottero verrà a prenderla non appena invierà il segnale. . .” disse frugando in una piccola borsa che aveva con se “. . .con questo!” e gli pose davanti un piccolo telefono satellitare.
L’uomo lo prese in mano rigirandolo per analizzarne ogni parte.
“E l’anticipo? L’avete già caricato sul mio acconto?”
“Ci serve una sua conferma di totale collaborazione, poi potremo procedere con il trasferimento dei 50'000 dollari iniziali!”
Bevve l’ultimo sorso di scotch rimasto nel bicchiere e rimase per un paio di secondi a riflettere prima di decidersi. Era una ghiotta occasione quella che gli era stata offerta, non poteva certo rifiutare!
Ma a che prezzo? Ne valeva davvero la pena tradire i suoi compagni, per un milione di dollari?
No, no, lui aveva bisogno di quei soldi! Poi avrebbe detto addio a quel lavoro da schifo.
Inspirò a fondo prima di rispondere “Accetto!”
L’uomo di fronte a lui sfoggiò un ghigno soddisfatto e strinse forte la mano al soldato.
“Mi creda, è stato un vero piacere fare affari con lei signor…”
“No, non dica il mio nome!” disse il soldato, guardandosi intorno.
“Andiamo, chi vuole che la conosca qui?”
“Meglio essere prudenti no? Altrimenti perché lei se ne va in giro con quel cappello e gli occhiali da sole, di notte?”
“Ahahahah, molto perspicace ragazzo mio! Per questo abbiamo scelto lei.”
I due si guardarono a lungo, uno sguardo che penetrava l’anima in cerca di informazioni.
Si erano conosciuti circa un mese prima dell’addestramento per andare su Isla Muerte, in missione per la Ingen. Il soldato venne contattato da quest’individuo con la scusa di controllare alcune documentazioni per il loro viaggio in Venezuela. Aveva messo subito in chiaro che era informato della loro missione e che il governo del Venezuela era molto interessato a quell’isola, nonostante la Ingen non gli avesse mai permesso di mettervi piede senza la loro autorizzazione.
Il soldato inizialmente fu riluttante, ma si sa che i soldi fanno gola a tutti e in breve si convinse a collaborare con loro. Infondo si trattava solo di rubare le informazione che loro stessi avrebbero cercato.
Nessuno lo avrebbe scoperto e se ne sarebbe andato dall’isola senza farsi vedere. Aveva già in mente un piano geniale, dandosi per disperso quando avrebbero recuperato tutte le informazioni di cui avevano bisogno e scappando con l’elicottero del governo che sarebbe venuto a prenderlo.
Niente di più semplice! E poi addio per sempre, facendosi una nuova vita!
L’uomo di fronte a lui gli stava facendo un riepilogo della missione, ma lui non vi badava molto. Si limitava ad annuire con la testa e sorseggiare un altro bicchiere di scotch.
“Allora resteremo in contatto tramite il satellitare che le abbiamo dato. Risponda in qualunque situazione si trovi, deve rendersi sempre reperibile!”
“Certo, non si preoccupi”, gli rispose, come se fosse possibile rispondere durante un attacco! Questi del governo non avevano bene in chiaro cosa significasse affrontare quelle creature.
I due si alzarono dal tavolo stringendosi la mano e uscirono insieme dal locale.
Il tempo era peggiorato da un momento all’altro, con una pioggia incessante che regnava sovrana in tutto il paesino. Il tizio del governo si congedò dal soldato e corse alla macchina che lo aspettava li davanti.
“Almeno un passaggio all’albergo poteva darmelo, bastardo!” mormorò il soldato, incamminandosi sotto la forte pioggia, noncurante del fatto che l’albergo era all’inizio del paese e che si sarebbe bagnato totalmente nel tragitto.
Ma questo è il destino dei traditori, no? Prima o poi bisogna pagare per le proprie azioni e a quanto pare il tempo aveva già iniziato a punirlo.
Accantonando quello stupido pensiero, il soldato si mise a correre sotto la pioggia in direzione dell’albergo.
   
 
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