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Autore: Mila__    20/08/2012    1 recensioni
Una malattia mortale strappò fuori Martina dalla vita di Francesco,per sempre. Questo è un file che scrisse Francesco al computer pochi giorni dopo quella morte, e che presto decise di farla pubblicare.
Ma da quell'evento Francesco riuscì a trarne un'insegnamento che portò con sè fino.. alla fine.
Aveva imparato il carpe diem, e grazie a lui molte persone capirono il significato dell'amore vero.
Cogliete l'attimo,sempre.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***
Le lacrime percorrono il mio viso, e io mi sforzo di bloccarle sorridendo, ma so che non serve a niente.
Sono solo nella mia camera, ormai mi sono nascosto qui di mia spontanea volontà, tutte le ore del giorno.
Mi manca così tanto.. il suo sorriso, il suo dolce sorriso che le donava finezza e semplicità; i suoi occhi, i suoi ipnotici occhi i quali ogni volta che incrociavano il mio sguardo, mi facevano emozionare; il suo viso, il suo meraviglioso viso che era la perfezione fatta umana.
 
Non riesco a non pensarla. Lei era tutto per me, era assolutamente la persona più importante della mia vita e non  mi vergognavo di ammetterlo.
Martina aveva 17 anni ed era bellissima, tutti la pensavano così.
Lei era gentile con tutti, ma questo non significa che era stupidina e si faceva mettere i piedi in testa da tutti,no. Lei aiutava chi ne aveva bisogno e amava passare il tempo con gli amici,la famiglia, per lei la vita era semplice e bella.
 
Ogni volta che mi sentivo giù solo lei sapeva come farmi tornare il sorriso sulle labbra, ogni volta che fallivo in qualche cosa e mi sentivo inutile, l'unica persona che avevo voglia di vedere era solo lei.
Lei non era una semplice fidanzata, lei per me era come un angelo custode, faceva parte di me.
E quando me l'hanno portata via potete immaginare quanto dolore che ho provato..
 
Vedete, ora vi racconto una cosa.
C'era un mio vecchio amico che era fidanzato con una ragazza: lei era pazzamente innamorata di lui, era la sua ragione di vita, ma per davvero eh. Lui invece non se ne fregava minimamente. La tradiva, non la pensava, e a volte le lanciava anche qualche schiaffo.
Quando seppi tutte quelle cose, mi arrabbiai in un modo esagerato. 
Pioveva, ma andai fino a casa sua e gli urlai contro che non si doveva permettere di trattarla così, è un essere umano proprio come lui e non meritava di essere fidanzata con uno come lui. Mi faceva dispiacere solo a sentirlo.
 
Alla fine lui mi picchiò, ma io resistetti e lo convinsi.
Lasciò con gentilezza la sua ragazza ,spiegandole che lui non l'amava e che lei meritava di meglio. Alla fine lui l'abbracciò dolcemente.. Ed era tutto merito mio, solo che ci rimessi un occhio nero.
 
E comunque, questo è per farvi capire che per me l'amore è essenziale e importante, è il moto di questo mondo.
Mi ricordo il giorno in cui Martina mi disse che aveva una malattia: eravamo da soli in camera sua, seduti sul suo letto, lei mi abbracciò piangendo e disse: " Ho la leucemia."
 
A quel punto diventai pallido, me lo ricordo benissimo. La mia faccia assunse un'espressione paurosa, e cominciai a baciarla e abbracciarla più forte che mai. 
Lei era la ragazza che riusciva ad affrontare tutto a testa alta, si adattava ad ogni situazione e aveva sempre il sorriso stampato in faccia.. Ma non so se questa volta ce l'avrebbe fatta.
" Francesco, io ti prometto che ti penserò fino all'ultimo respiro, che sorriderò fino alla fine: e ti giuro che se sopravviverò, io ti sposerò."
Da quel momento,ogni giorno lo passavo con lei a casa sua. Smise di andare a scuola, e lo feci anch'io, ma solo per tre settimane. 
Dopo la scuola andavo di corsa a casa sua col motorino, le portavo sempre qualcosa da mangiare e insieme pranzavamo in camera sua.
 
Lei aveva i genitori separati e viveva con la mamma, ma lavora ogni giorno e torna sempre a casa la sera tardi, perciò era completamente sola.
Insieme ci divertivamo, lei rideva e io le parlavo come se fosse la mia migliore amica: le raccontavo tutto quello che mi succedeva e le chiedevo anche consigli.
Ma ci fu un giorno in cui mi dissero che doveva stare in ospedale per un mese intero, sotto cura. 
Io non mi arresi: ogni pomeriggio andavo da lei e le facevo compagnia, ma la maggior parte delle volte dovevo stare in sala d'attesa perchè doveva stare sotto cura con un medico.. Perciò io aprivo i libri e studiavo, nell'ospedale, ogni giorno.
 
Ma un brutto giorno cominciò la chemioterapia, e cominciava a perdere quei suoi splendidi e lunghi boccoli biondi. Cominciava a farsi flebo e iniezioni ogni giorno, cominciava a diventare pallida e magra, e cominciava a perdere il suo grande sorriso.
Dopo quel mese, ne passarono altri quattro in cui i medici facevano di tutto pur di farla guarire, ma il suo era un caso grave.
Perse tutti i capelli. Perse il sorriso. 
 
Mi ricordo che un giorno corsi da lei dopo scuola, era l'unico giorno dopo un mese che la potevo perdere. Sbandai dappertutto, feci inciampare tutte le persone dell'ospedale e feci anche cadere un vaso, ma correvo con un solo obiettivo.
Quando aprii quella porta,cominciai a sudare. Quando la vidi lì, sdraiata con un viso senza espressione, senza capelli e pallida e magra, svenni.
Al mio risveglio mi trovai a casa, sdraiato sul mio letto con accanto un pezzo di carta:
 
"Francesco, ti auguro il meglio nella tua vita.
Oggi è l'ultimo giorno che mi rimane,e io prometto che sorriderò fino all'ultimo..Non importa se non sarai presente,io ti terrò nel mio cuore fino all'ultimo respiro .
Grazie per avermi fatto vivere la favola più bella,sei l'uomo della mia vita.
Ti amo,ti amerò fino alla fine.
Marty".

Inutile dire che mi precipitai in ospedale, sotto la pioggia che batteva sopra me, combinai di nuovo quel pandemonio e andai fino alla sua camera, ma la porta era aperta e la camera era vuota.
Rimasi fermo davanti alla porta, fissando quel lettino.
 
Venne accanto a me un dottore:
" E' deceduta poco dopo che sei svenuto.. Ma con le ultime forze che le rimanevano, mi ha detto di consegnarti quel bigliettino. Se ti può far stare bene, un attimo prima di morire ha sorriso,chiuso gli occhi e sussurrato: .. sorriderò fino alla fine,terrò il mio cuore accanto al tuo fino all'ultimo respiro.Ti amo Francesco".
Le lacrime uscirono subito e io corsi nel parcheggio dell'ospedale, caddi in ginocchio e misi la testa a terra,piangendo. La pioggia mi bagnava..
Mentre singhiozzavo con le mani tra i capelli, in ginocchio, sussurrai: "Ti amo.. ti ho amato fino alla fine".
***
Dopo pochi giorni uscì al TG italiano la notizia della morte di Martina.
Francesco decise di testimoniare tutti i dettagli, non voleva far scalpore, ma voleva semplicemente diffondere quella commovente storia per darne un significato morale che sarebbe potuto essere d'aiuto a molte persone.
Francesco decise di far pubblicare quella "lettera", e nel giro di pochi giorni quasi tutto il mondo era a conoscenza della storia di Martina e Francesco. 
 
La lettera venne tradotta in tante lingue, e presto divenne un vero e proprio libricino.
Tutti affermavano che la loro storia era unica, commovente e strappalacrime, ma soprattutto VERA.
La vita di Francesco prese una radicale svolta: continuò a studiare e a impegnarsi nell'ultimo anno di liceo, dopodichè si iscrisse a medicina e diventò un medico che lavorava soprattutto nel campo della leucemia.
 
Fondò un'associazione per aiutare tutte le persone affette da quella malattia, che diventò molto importante ed ebbe successo.
Decise inoltre di non fidanzarsi o sposarsi mai più,voleva rimanere fedele a Martina, perciò viveva col padre e la sorella.
 
Francesco non riuscì mai a superare quel tragico evento, MA CONTINUO' A SORRIDERE, SORRIDERE FINO ALLA FINE.
AVEVA IMPARATO CHE DOVEVA GODERSI OGNI GIORNO, ANCHE NELLE SITUAZIONI PIU' TRISTI DOVEVA ESSERE SORRIDENTE.
E PORTO' CON SE' QUEL CONCETTO PER SEMPRE.. FINO ALLA FINE.
  
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