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Autore: Hell96    20/08/2012    2 recensioni
Le dottoresse mi guardavano allibite, dopodichè uscirono di corsa e dopo all'incirca dieci interminabili minuti rientrarono in camera con addirittura l'Hokage in persona, Naruto Uzumaki.
Rimasi abbastanza sbalordita nel vederlo lì, appena mi vide mi venne vicino e iniziò ad osservarmi. Dopo pochi secondi ruppe il silenzio per chiedermi da quanto possedessi questa abilità oculare.
Lo guardai stranita, non capivo proprio di cosa stesse parlando.
Prima di risponderlo, sentii un brusio che proveniva da fuori la porta. Piano piano iniziarono ad entrare persone che sicuramente avevo già visto, poichè avevano tutti dei visi conosciuti.
Iniziarono a sussurrarsi fra loro frasi per me incomprensibili.
'Cos'ha quella bambina? Quegli occhi...sembra abbia il Rinnegan!'
'E' vero però... Guarda sembra possegga anche lo Sharingan!'
'Com'è possibile che abbia sia lo Sharingan che il Rinnegan?'
Questo è uno spezzone dal prologo! Buona Lettura!
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA, scusate ç_ç]
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la serie
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Si, si lo so. So che non dovrei pubblicare un'altra long perchè ne ho già una in corso, che tra l'altro ritardo sempre ad aggiornare, ma questa volta è stato più forte di me. 
Vi avverto che in questa fic non c'è nulla di programmato, ho iniziato a scriverla e non so, mi è piaciuta l'idea. Questo prologo è indispensabile per tutta la storia. Se vi piace l'idea per favore recensite, perchè non so se farla continuare dato che a differenza della altre mie fic, non ho pensato ancora ad un finale.  Ovviamente le critiche sono ben accette :) Ah, un altra cosa. Nella storia sono presente dei pairing, ma la storia non sarà incentrate su di loro, dato che non è una storia romantica. 
(Il titolo dovrebbe significare 'Gli occhi di Ai', ma credo che, dato che Ai significa amore, si possa anche tradurre anche con 'Gli occhi dell'amore'. Ovviamente non studio Giapponese quindi se ho sbagliato avvisatemi. Il nome della sorella di Ai è Sekai, che significa mondo. Non credo che la traduzione sia sbagliata, ma se lo è, sapete cosa fare. )
Mi raccomando se vi piace recensite :3 Alla fine troverete un'immagine degli occhi di Ai :)
Grazie per aver letto questa noiosissima introduzione. Buona Lettura!
SHANNARO!
HellGirl.
 
 PROLOGO Ai no Me 
 
In quel periodo i miei occhi erano comunissimi occhi marroni.
Oserei quasi chiamarli normali.
Alcuni li definirono malinconici, altri addirittura tristi. Non riuscivo davvero a capire il perché vennero definiti tali, io non mi sentivo nè malinconica nè tanto meno triste, anzi. Avevo una bellissima famiglia e molti amici. 
Rimasi a rifletterci svariate ore sul perchè affibiarono questi aggettivi ai miei occhi, i miei comunissimi occhi marroni, fino a quando la mia mamma si sedette accanto a me e sentenziò che, come al solito, la sua bambina pensava troppo invece di stare all'aria aperta a giocare con sua sorella.
Mia madre era la persona più dinamica e spensierata del mondo, forse superava persino il papà. I suoi capelli rossi, che in quel periodo le arrivavano fino alle spalle, mi ricordavano delle fiamme ardenti e i suoi occhioni marroni come i miei, le davano un'aria da bambina. 
Se parliamo di bambini, allora, non posso non citare mio padre.
I suoi capelli color nero corvino, così come i suoi occhi, lo facevano sembrare un uomo tutto d'un pezzo. Ho detto sembrare, perché lui non potrebbe esserlo neanche per sbaglio. Era un bambinone, incredibilmente gioioso e cordiale. Amava la sua famiglia sopra ogni cosa e questo lo rendeva perennemente sorridente. Il suo sorriso era terribilmente contagioso, così inevitabilmente avevamo tutti un sorriso da ebete stampato sui nostri volti.
Avendo parlato già nominato quasi tutti i componenti della mia famiglia, non posso fare a meno di descrivere anche lei, quella palla al piede di mia sorella gemella.
Inutile dire che a mio padre quasi venne un colpo quando scoprì che la mamma non aspettava solo una figlioletta, bensì due.
Decisero di darci dei nomi significativi così, come dicevano sempre, quando saremo diventate delle famose kunoichi, nessuno si dimenticherà dei nostri nomi.
Chiamarono mia sorella Sekai mentre per me optarono per Ai. Sono sempre stata gelosa del nome di mia sorella, perchè a mio dire, Ai è un nome troppo sdolcinato.
Inutile dire che per mia sorella era un nome un programma. Aveva delle incredibili manie di protagonismo e alla prima occasione mi rinfacciava di essere nata prima di me. Io le rispondevo che essere nata quattro minuti prima non la rendeva più grande e ogni volta mi rispondeva con una sonora risata.
Sembrava strano ma per lei quei quattro minuti facevano davvero la differenza. Si comportava come una sorella maggiore, maggiore di quattro minuti ma pur sempre maggiore, come diceva lei.
Per quanto riguarda l'aspetto fisico c'era poco da dire. Eravamo esattamente uguali.
l'unico particolare erano gli occhi. Se i miei venivano definiti 'malinconici' i suoi erano definiti l'esatto opposto; Vivaci, allegri e vispi.
Un piccolo particolare che sfuggiva agli occhi di mio padre ma non di certo agli occhi attenti di una madre protettiva. Così per evitare malintesi optammo per un taglio di capelli differenti. I miei restarono lunghi con la frangetta mentre Sekai decise di tagliarli della stessa lunghezza dei capelli della mamma. Ciò mi infastidì non poco, dato che volevo essere io ad avere i capelli corti come la mamma, ma siccome lei era 'maggiore', doveva decidere lei.
Dannati quattro minuti.
La nostra rivalità fra gemelle, se così si puo' definire, continuò fino a quando non ci trasferimmo dal villaggio della pioggia a Konoha. 
Mia madre decise di andarsene perchè, a suo dire, quel posto le ricordava momenti dolorosi. Ovviamente parlava della terza grande guerra ninja
Mamma e papà non ce ne parlarono mai aperamente, l'unica cosa che ci dissero fu che in quella guerra rimasero soli. Rimasero coinvolti, persero ogni cosa. Eppure riuscivano ancora a sorridere.
Il nostro arrivo a Konoha ci proiettò in un mondo completamente diverso; Niente più pioggia, fu la prima cosa che notai.
Mai e poi mai avrei potuto immaginare che quello era, come si suol dire, l'inizio della fine.
Da quel momento la violenza e il sangue entrarono a far parte della mia vita.
L'evento che scatenò l'effetto domino fu la tragica morte dei miei genitori.
In quel momenti sentii un dolore al petto, il dolore vero, reale.
Un incendio. Fiamme, fumo e niente più.
Noi sopravvivemmo, ma da quel giorno fu come se fossimo morte.
Così restammo inevitabilmente sole.
Lei durò solo tre settimane. Non era più lei. Cercava di proteggermi, cercava di farmi stare bene, perchè lei era la sorella maggiore. Sentivo il peso che portava sulle spalle farsi sempre più pesante di giorno in giorno e non potevo fare a meno di pensare che fosse tutta colpa mia. Se solo fossi nata quattro minuti prima, avrei portato io quel peso e avrei cercato di essere più forte per proteggerla. Lei non ce l'ha fatta. Venne vinta dal dolore.
Tutto durò un secondo. Sentii di nuovo quell'insopportabile dolore al petto. Lei era morta. Si era uccisa.
Con lei morì anche una parte di me.
Il dolore si spostò sugli occhi. Riusci solo ad urlare. Un urlo straziante che sembrava infinito. Poi il buio.
Solo in seguito, i medici mi spiegarono che ero entrata in uno stato catanico. Rimasi in quello stato per dodici giorni.
Mi risvegliai in ospedale. La mia vista era distorta ma man mano divenne sempre più nitida. Il mondo, così come lo conoscevo non esisteva più. Vedevo strane forme, colorate ed evanescenti, allungarsi dai corpi delle persone. Non riuscivo più a capire nulla, così iniziai a piangere. Versai tutte le lacrime che non avevo versate nell'ultimo mese, così continuai imperterrita per 2 ore e mezza. Vi erano due dottoresse in sala, tra cui spiccava una dai capelli rosa, era indubbiamente quella kunoichi, iniziai ad avere vergogna così il mio pianto pian piano si affievolì. Le dottoresse mi guardavano allibite, dopodichè uscirono di corsa e dopo all'incirca dieci interminabili minuti rientrarono in camera con addirittura l'Hokage in persona, Naruto Uzumaki.
Rimasi abbastanza sbalordita nel vederlo lì, appena mi vide mi venne vicino e iniziò ad osservarmi. Dopo pochi secondi ruppe il silenzio per chiedermi da quanto possedessi questa abilità oculare.
Lo guardai stranita, non capivo proprio di cosa stesse parlando. 
Prima di risponderlo, sentii un brusio che proveniva da fuori la porta. Piano piano iniziarono ad entrare persone che sicuramente avevo già visto, poichè avevano tutti dei visi conosciuti.
Iniziarono a sussurrarsi fra loro frasi per me incomprensibili.
'Cos'ha quella bambina? Quegli occhi...sembra abbia il Rinnegan!' 
'E' vero però... Guarda sembra possegga anche lo Sharingan!' 
'Com'è possibile che abbia sia lo Sharingan che il Rinnegan?'
Silenzio.

   
 
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