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Autore: _Atlas    20/08/2012    1 recensioni
Spesso ci vengono raccontati gli avvenimenti principali che accompagnano i Purosangue campioni di galoppo, come le vittorie, gli avversari, i fantini, i proprietari...
Ma il più delle volte vengono appena citati gli avvenimenti di "background" che fanno in realtà da fondamento storico di questi importanti "personaggi".
Nel caso di Ribot, mai particolare attenzione è stata dedicata a Magistris, il suo migliore amico.
E con questa breve storia che descrive uno spaccato di quotidiano (collocabile tra la vittoria del primo Arch de Triomphe e la trasferta per l'Inghilterra) ho voluto recare ad entrambi il giusto tributo.
Genere: Generale, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopoguerra
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Migliore Amico


 

"Bell'allenamento, oggi." Fece Magistris, scrollandosi la criniera dopo che l'artiere gli ebbe tolto la testiera.

Togliere il morso era sempre una bella sensazione, ma averlo gli dava comunque una sorta di… sicurezza.

"L'hai detto, amico mio!" Rispose Ribot, sporgendo la testa nella posta dell'altro per strofinare il muso contro il suo, in segno d'affetto e gratitudine.

Perché Magistris era il suo migliore amico, e l'unico cavallo con cui andasse davvero d'accordo.

Lo capiva al volo, e sapeva regolarsi durante gli allenamenti in modo da favorire lo sviluppo fisico e mentale di Ribot.

Inoltre, era sempre pronto ad ascoltare le spesso inutili lamentele dell'altro, ed era altrettanto abile a consolarlo quando era giù di morale.

Magistris sbuffò allegro e, giocoso, diede un buffetto al muso di Ribot per rimandarlo nella sua parte di box.

Il campione della scuderia Tesio, tirando indietro le orecchie, si finse offeso e scalpitò un poco; questo anche perché l'artiere si era avvicinato con il curasnette, intenzionato a pulirgli gli zoccoli.

 

Quando i due addetti ebbero finito la toletta dei due purosangue e li ebbero foraggiati, andarono ad occuparsi assieme ai colleghi degli altri cavalli, lasciando soli i due amici.

"Ho sentito dal Marchese Incisa della Rocchetta che ti faranno correre la King George and Queen Elizabeth Stakes, quest'anno…" Cominciò Magistris, tra una ruminata e l'altra.

Ribot tirò su di scatto la testa, con ancora del fieno che gli penzolava dal lato della bocca.

"Cosa?!" Esclamò incredulo, fissando l'amico baio scuro con gli occhi spalancati.

Magistris gli lanciò uno sguardo sornione e mosse la coda, continuando a mangiare.

"Mah, ci sono certe voci che girano in scuderia, al riguardo… Dopo il successone che hai fatto in Francia, vincendo l'Arch de Triomphe con tanta facilità…"

Il campione baio restò in silenzio un momento, poi lo guardò seccato.

"Sei troppo criptico, Magistris!"

"Sei tu che non capisci mai un accidenti!" Nitrì di rimando l'altro, divertito.

Ribot scalpitò e tirò indietro le orecchie.

"Se non sei sicuro non dovresti dire certe cose… mi hai quasi fatto prendere un colpo! Mio padre ha vinto quella corsa, e io non sono neanche la metà bravo come lui."

Questa volta fu il turno di Magistris di guardare l'amico con gli occhi spalancati.

"Non dovresti nemmeno pensarlo! Tenerani è un campione, ma tu finora hai avuto una carriera davvero migliore della sua. Lui dice sempre di essere molto fiero di te… da giovane era un tale scavezzacollo! Dovresti saperlo, dopo tutto quello che ti hanno raccontato Tofanella e Romanella."

Il campione sbuffò e cacciò il muso nel fieno profumato.

"Mia nonna e mia madre mi hanno raccontato tutto, è vero… Ma quella corsa in Inghilterra… E' una delle più famose e difficili in tutta Europa! Non so se potrei farcela, dopo quello che ho rischiato l'anno scorso con Gail…"

"Gail ha i pastorali corti e dritti, perciò è fatto per correre su piste umide. Quella corsa in cui hai rischiato il secondo posto ha avuto luogo dopo giorni e giorni di pioggia. Eppure… hai vinto. Dovresti andarne fiero, visto che Gail non è per nulla un brocco!" Commentò Magistris, saccente.

Ribot scosse la testa.

"Di un'incollatura. Vincere di un'incollatura è-…"

"Oh, ma sta zitto, una buona volta! E sii fiero di te stesso, che diamine!" Esclamò il baio scuro, esasperato.

L'altro si ammutolì, ed entrambi ripresero a mangiare, in silenzio.

"Però è sicuro… si volerà in Inghilterra." Commentò Magistris, dopo un po'.

Ribot gli lanciò un'occhiata significativa.

"… Lo sai che per questo dovrai sorbirti tutte le mie pare mentali, vero?"

L'amico si diede una scrollata, continuando a ruminare placido.

"Lo so."

 

Come ogni sera, prima di chiudere le finestre e le porte della scuderia, Enrico Camici andò a far visita ai pupilli di San Rossore, recando con sé le classiche due carote.

Il fantino per prima cosa si rivolse a Ribot, regalandogli alcune dolci parole, qualche coccola e uno dei due succosi ortaggi, poi si avvicinò a Magistris.

Non gli disse nulla, ma lo guardò intensamente, e al cavallo non servì altro per cogliere il silenzioso ringraziamento di Camici.

Poi ricevette la sua dose di carezze e l'altra dolce carota e, prima che il fantino se ne andasse, un "Buonanotte" rivolto ad entrambi.

Quando l'uomo fu sparito oltre la porta e le imposte delle stalle vennero chiuse, il campione sbuffò e poggiò il muso sul collo del baio scuro, invadendo per l'ennesima volta la sua posta.

"Non è giusto che ci precludano così la vista del cielo notturno… siamo famosi! Dovrebbero lasciarci svegli un po' di più."

Magistris mosse le orecchie, tranquillo, e mise il posteriore destro a riposo, come suo solito.

"Ma siamo cavalli come gli altri, perciò a nanna presto a fare lunghi sonni." Citò solenne.

"Sei noioso." Commentò Ribot di rimando, mettendo anche lui un posteriore a riposo.

"Non preoccuparti di me, quando sarai un campione affermato io sarò definitivamente dimenticato nell'ombra." Mormorò il baio scuro, triste.

Il baio si irrigidì.

"Non dire queste cose nemmeno per scherzo, Magistris, amico mio." Affermò, per poi sollevare la testa dal collo dell'altro e guardarlo, serio.

"Siamo migliori amici, e siamo inseparabili. Camici e il Marchese lo sanno bene, e non permetteranno mai che ci separino."

E detto questo in tono che non ammetteva repliche, Ribot augurò la buonanotte ad un più sereno Magistris, ed entrambi si distesero sulla comoda lettiera per fare una bella e lunga dormita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'Angolo di Zazzy

 

Come questa storia sia nata non lo so, e non so nemmeno se la sezione sia giusta… (perciò se sapete dove va inserita, per favore, fatemelo sapere prima di segnalare violazione! Così la sposto io ^^)

 

Che dire… mi è saltato sto grillo di scrivere di Ribot e Magistris (gli appassionati delle corse capiranno al volo ;3), e…. boh, questo è il risultato! :D

 

Enjoy and let me know ^^

 

Bacioni <3 Zazzy

 

 

 

   
 
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