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Autore: May_08    20/08/2012    5 recensioni
"La verità era semplicemente che stavo male dentro. Lo stomaco mi si contorceva al solo pensiero di quelle immagini e il groppone mi saliva in gola, impedendomi di respirare. La verità era che sapevo di non poterlo mai avere. Non l’avrei mai avuto. Non sarebbe mai stato mio."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice.
Ehilà! Salve a tutti! Ringrazio chi ha commentato e chi ha semplicemente letto! Questo capitolo è fondamentale, perchè ci sarà una svolta per Nick! :)
Ma non voglio anticiparvi altro!
Adoro questa fic, però non sono entusiasta, non so... vale la pena continuare?! Ditemi voi!
Vi ringrazio in anticipo, se commenterete o semplicemente leggerete. Per me sarà un successo!
Alla prossima
Un bacio!
May



Can't Have You




15.


Melanie



Dicembre era alle porte ed io stavo per sbraitare. Quell’anno il Natale giungeva come un’incombente colpo di grazia per il mio animo terribilmente ferito. Desideravo con tutta me stessa che quel mese volasse il prima possibile, avrei tanto voluto svegliarmi e scoprire che fosse già il 7 Gennaio.
“Maledizione”
Richiusi con forza l’anta del mio armadietto e mi avviai sconsolata verso la mia aula. Perlomeno potevo tirare un sospiro di sollievo, quella settimana i Jonas erano fuori città per uno stupido concerto natalizio. Fu una manna per me, avrei potuto girovagare per i corridoi della scuola senza dover guardarmi le spalle o aggirarmi di sottecchi, onde evitare di essere vista da lui.
Nicholas.
Era più di un mese che non gli rivolgevo la parola, nonostante lui sembrasse intenzionato a non perdere la speranza nel tentare inutilmente un approccio con me.
Stavo male, malissimo ed era proprio per questo che non potevo lasciarmi andare. Avevo, a malincuore, accettato il fatto di amarlo e questo mi bastava per prendere le distanze.
Era stato difficile per me, ammettere di essere pazza di lui e ancor più difficile era stato prendere coscienza che mai sarei stata ricambiata, punto.
Il silenzio e la distanza erano le uniche corazze che mi erano rimaste per difendermi da quel dolore che mi squarciava il petto.
Svoltai l’angolo del corridoio, lasciando correre un lungo sospiro, quando una voce familiare richiamò la mia attenzione.
-Melanie! Melanie!-
Mi ci mancava anche quel piantagrane. Non ero dell’umore, non lo sarei più stata perché continuava a tartassarmi?!
-Ehilà Chad!-
Lui mi sorrise raggiante e si avvicinò per regalarmi un bacio sulla guancia. Io mi scansai un po’ per l’imbarazzo.
-Che fai da queste parti?- mi chiese, tanto per parlare.
-Veramente, potrei farti la stessa domanda- gli risposi sorridendo.
-Hai ragione!-
Ridemmo un po’, mentre ci incamminavamo verso le nostre classi, fin quando lui si bloccò.
-Senti Mel, io volevo chiederti una cosa-
Io lo fissai con aria interrogativa, aspettando che lui parlasse.
-Dimmi pure-
Notai che si era arrossito parecchio, tanto che cominciò a sfregarsi le mani con fare nervoso. Avrei voluto eclissarmi e sparire per sempre, almeno mi sarei risparmiata tante di quelle torture! Chad gonfiò il petto e sputò fuori tutto quello che avrebbe voluto dirmi.
-Ecco l’8 Dicembre aprono la pista di pattinaggio sul ghiaccio vicino la piazza… ti andrebbe di venire con me?-
Rimasi interdetta. Era forse un appuntamento?! Il primo e unico che avevo avuto fino a quel momento, alla fine si era rivelato un disastro, non ero pronta e poi… e poi mi dispiaceva per Chad, ma io non ricambiavo i suoi sentimenti perché il mio cuore apparteneva a Nick, da sempre, purtroppo.
Restai in silenzio, non sapendo che dire, cercando di trovare una buona scusa ma allo stesso tempo, non volevo ferirlo. Voleva portarmi a pattinare sul ghiaccio. Rimuginai ancora un po’ su quel pensiero… finché non realizzai. Era forse impazzito?! Se voleva condurmi al patibolo quella era la strada giusta!
-Grazie Chad, ma io sono un disastro con i pattini, non ti rendi conto…-
-Ed io che ci sarò a fare scusa?!- domandò lui sorridendo.
Ero in trappola. Rimasi ancora incerta sul da farsi, quando vidi passare due ragazze con in mano una rivista di gossip.
-Hai visto? Nick Jonas, che frequenta la nostra scuola, si è fidanzato con Miley Cyrus! Fanno proprio una bella coppietta!- affermò la prima.
-Già! Sono stati pizzicati in un ristorante due sere fa! Che carini! Beh certo lui è fantastico, mi si scioglie il cuore a vederlo!- disse la seconda con aria sognante.
A quelle parole sgranai gli occhi. Allora era così, ormai la loro relazione era pubblica e andava pure a gonfie vele. Lo sapevano tutti, addirittura erano finiti sui giornali. Che considerazione stupida, era ovvio che sarebbero finiti ben presto sulle riviste, erano due popstar e poi come avevo solo potuto pensare di essere alla sua altezza?
Mi maledissi più che mai, dandomi della stupida.
Trattenni il respiro e cercai di rimandare indietro le lacrime, che senza accorgermene, avevano inondato i miei occhi.
Ritornai con lo sguardo sul ragazzo che avevo di fronte, impaziente di sapere se avessi accettato o meno il suo amorevole invito.
-Sai che c’è Chad? Verrò con te!-
Il suo volto cambiò espressione, sorrise vistosamente e mi abbracciò contento.
-Grazie Mel! Vedrai, sarà una splendida giornata! Allora ti saluto! Ci sentiamo questi giorni-
Chad sembrava davvero felice, io un po’ meno. Lo stavo facendo perché ne avevo davvero voglia o perché volevo vendicarmi di Nick?
In cuor mio sapevo quale fosse la risposta.


***




Giunsi a casa stremata. Era stata una giornata pesantissima, tra compiti in classe, interrogazioni e spiegazioni. Ero al limite della sopportazione e non vedevo l’ora che le vacanze arrivassero per concedermi un po’ di meritato riposo.
Girai la chiave nella toppa della porta e gettai la borsa all’ingresso. In casa non c’era nessuno, per fortuna, così mi diressi in cucina, in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti finché il campanello trillò.
“Ma perché c’è sempre qualcuno che rompe le scatole?!”
Mi diressi all’entrata e guardai all’occhiello, non si sapeva mai. Con mio sommo stupore, vidi Joe che aspettava fuori la porta. Decisi di aprire la porta e i nostri sguardi si incrociarono. Era tanto tempo che non ci vedevamo e mi fece uno strano effetto trovarmelo lì davanti. I suoi occhi erano sempre gli stessi e guardandolo meglio, notai la tremenda somiglianza con Nick.
Dannati Jonas.
-Melanie-
-In che cosa posso esserti utile Joseph?-
Rimasi io stessa meravigliata dal tono distaccato che venne fuori dalle mie labbra. Joe deglutì.
-Posso entrare?- chiese lui timidamente.
Io inarcai il sopracciglio e gli feci cenno di passare.
Lui attraversò l’entrata imbarazzato. Che significava quella visita? Che voleva da me? Che sapesse tutto quello che era successo tra me e Nick?
Si diresse in cucina senza problemi, conosceva bene casa mia ed io lo lasciai fare.
-Come mai da queste parti?- chiesi, fingendo poco interesse.
-Era un po’ che non ti vedevo gironzolare per casa, così ho deciso di venirti a salutare- rispose lui, cercando di sembrare tranquillo.
Nick lo conoscevo come le mie tasche, ma anche Joe conoscevo abbastanza bene e tutta quella storia mi sembrava solo una grande balla.
-Dai Joe, finiscila di fare il cretino e di mentirmi. Che cosa c’è?- domandai, perdendo un po’ le staffe.
Lui sospirò, l’avevo incastrato.
-In realtà, sono venuto per portarti questo-
Estrasse dalla giacca un biglietto, porgendomelo. Era un biglietto speciale per un loro concerto, lo avevo riconosciuto.
Avevo perso il conto di quante volte mi avevano regalato un posto in prima fila per i loro tour.
-E quindi?-
-E’ il concerto di Natale, teniamo molto alla tua presenza… Nick più di tutti- concluse, calcando il suo nome.
Nick. Ero infuriata. Che cos’era quella sceneggiata? Pensava che tutto si sarebbe risolto così? Patetico.
-Se Nick era così preoccupato di avermi sotto il palco, avrebbe potuto dirmelo di persona e non mandando te-
Colpito e affondato. Joe sbarrò gli occhi e balbettò qualcosa senza senso, tentando inutilmente di prendere le difese del fratello.
-Mel… io non so…-
-Lascia stare. Quand’è che ci sarebbe questo concerto?-
Lui si riprese e sorrise.
-L’8 Dicembre! Allora verrai?- mi chiese speranzoso. L’8 Dicembre… avevo promesso a Chad che sarei uscita con lui. In fondo, mi piaceva quell’idea, era ora che si ribaltassero i ruoli. Ero stanca di essere sempre la vittima.
-Non posso, ho un impegno-
-Che genere d’impegno?-
La mia rivincita, era giunto il momento.
-Ho un appuntamento. Sai, è un po’ che frequento un ragazzo e proprio per quel giorno mi hai invitata a passare la giornata con lui. Non posso e non voglio dirgli di no-
Sputai il rospo soddisfatta, esagerando un pochino riguardo il mio rapporto con Chad, ma mi sembrava giusto così, per una volta.
Joseph assunse un’espressione indecifrabile e non proferì parola. Poi riprese fiato e cominciò.
-Wow. Sono contento per te, Mel!- fingendo, chiaramente, di essere normale.
Dopodiché si alzò e si infilò la giacca.
-Io vado, ho tante cose da fare e poco tempo per farle. Sono contento di averti rivisto Mely. Sai, sembri diversa… cresciuta-
Non risposi. Forse stavo cambiando davvero, aveva ragione. Forse la Melanie dolce e timida stava andando via sul serio.

Nick



Finalmente quella giornata era giunta al termine. Non ne potevo più. Prove, prove, prove e ancora prove per ore intere. Mancava una settimana al concerto di Natale ed io mi sentivo terribilmente sotto tono.
Raggiunsi il piano di sopra in fretta, volevo spogliarmi ed infilarmi sotto la doccia il prima possibile.
Mi sfilai il maglione sbottonai i pantaloni e mi avviai verso il bagno, quando sentii Joe parlare con Kevin piuttosto seriamente, il che era raro, significava che c’era qualcosa di cui preoccuparsi davvero. Sapevo che non era carino, ma non riuscii a resistere e mi misi ad origliare.
-E’ stato inutile Kev. Era di pessimo umore, fredda e sembrava davvero indifferente-
-Sei sicuro?-
-Ti dico di sì. Mi ha detto che ha un impegno- continuò il mezzano.
-Cioè?- chiese mio fratello più grande.
-Ha un appuntamento con un ragazzo proprio il giorno del concerto-
Un colpo al cuore. Sperai con tutto me stesso che non stessero parlando di chi pensassi e soprattutto, lo sperai per loro, perché se avessero preso quell’iniziativa senza il mio consenso il avrei gonfiati di botte.
-Dici sul serio? La piccola Mel esce con qualcuno?-
Quella fu l’ultima goccia. Spalancai la porta e li osservai infuriati.
-CHE DIAVOLO AVETE FATTO?- tuonai, arrabbiato.
Avevo due fratelli idioti, chi gli aveva dato il permesso di impicciarsi nelle mie cose?! Gliel’avrei fatta pagare, era certo.
Loro quando mi videro sbiancarono.
-Nick aspetta non è quello che credi!- cominciò Kevin, giustificandosi.
Avevano pure il coraggio di negare?!
-Ah no?! E come sarebbe allora?! Spiegatemelo!-
-Brò volevamo solo darti una mano con Melanie. Abbiamo pensato che invitarla al concerto sarebbe stata una buona occasione per farvi parlare- balbettò Joe.
-Non ho mai chiesto il vostro aiuto! Non vi ho autorizzati, non dovevate! Ora sarà ancora più difficile!- gridai come un disperato.
-Nick ci dispiace, noi volevamo solo…- iniziò Kev, sperando nel mio buonsenso.
-Non saprete mai più niente della mia vita. MAI PIU’-
Chiusi violentemente la porta alle mie spalle e mi diressi a grandi falcate verso il bagno, sbattendo forte anche quella.
Forse non si erano resi conto di aver peggiorato solo la situazione. Conoscevo Mel, si sarebbe ancor più infastidita perché non ero andato io.
Mi infilai sotto la doccia fredda. Sì, una bella lavata di testa mi ci voleva, dovevo placare i miei spiriti bollenti, altrimenti avrei preso a schiaffi quei buoni a nulla di Joe e Kev.
Odiavo tutta quella storia, odiavo sentirmi impotente… odiavo sentire la mancanza di lei. Che cosa avrei potuto fare?!
E così frequentava qualcuno. Volevo sapere chi era, come si erano conosciuti, come aveva fatto ad attirare la sua attenzione. Chi era questo fantomatico ragazzo che era riuscito a conquistare Mel? Mi arrabbiai ancora di più, immaginandola sorridere insieme a lui, immaginando i suoi grandi occhi verdi felici, come lo erano un tempo con me. Quel pensiero mi suscitò fastidio, rabbia, tristezza… Solo io potevo starle accanto, Mel era mia. Mia?!
Cosa andavo dicendo?! Melanie non era mia, cioè sì era la "mia" migliore amica... sì, certo.
"Stupido Nicholas! Sei solo uno stupido!"
Mi sentivo a pezzi. Era tutto così irreale, non volevo crederci.
L’acqua scorreva sul mio viso rapidamente, permettendo alle lacrime di confondersi con essa. Mi lasciai scivolare lungo la parete, sperando che il getto d’acqua lavasse via quell'immenso vuoto che sentivo dentro.
  
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