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Autore: Camiwosh    20/08/2012    2 recensioni
era rimasta pietrificata da quelle parole.
"ti amo."
Le rimbombava nella testa da ore.
Lo sognava, lo voleva, da sempre. Amava il fatto essere stata scelta proprio da lui, e non solo per il suo futuro lavoro, ma amava anche essere stata scelta per essere la sua compagna per la vita intera, in poche parole amava lui, da tutta la vita.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivarono dopo poco a casa di Camille, e di fretta entrarono nella camera della ragazza, senza ascoltare Emily che le chiedeva come fosse andato il provino, le urlò un semplice “mamma stasera ti spiego tutto” mentre saliva le scale con la migliore amica.
allora io corro a farmi una doccia, tu intanto vedi nell’armadio che posso mettermi, dato che non abbiamo tanto tempo per pensare.” Disse di fretta la mora.
si ma sbrigati anche tu, in modo che arrivi puntuale, dato che la puntualità non è tua amica.” Ribatté la bionda.
Camille si recò nel bagno che era in camera sua a farsi la doccia. Nel frattempo la bionda si mise a frugare nella cabina armadio dell’amica.
allora dimmi, sportiva o un po’ elegante?
non so, entrambe?” rispose la mora da dentro il bagno.
potresti metterti i tacchi con dei jeans stretti.” Propose Isabelle.
toglietelo assolutamente da quella testa di cazzo che ti ritrovi.
oh, ti ricordo che non stai uscendo con Christian.
la smetti cazzo? Non ricordamelo, è l’ultimo dei miei pensieri ora.
si ma stai per uscire con qualcuno di importante.
si ok hai ragione, ma vai avanti.
e se ti mettessi le scarpe da ginnastica con la tuta e la felpa?
ho detto sportiva , ma non troppo!
e che cazzo, ma quanto ci metti la mattina a scegliere che ti vuoi mettere?
lo faccio la sera prima, sono furba.
si infatti ti chiamano volpe. Ma smettila!
cosa avresti contro la mia intelligenza?
no niente, anche perché non vedo tanta intelligenza in te, sempre se quella caccola del tuo cervello ne abbia un po’.
senti chi parla, ti ricordo che quella che una mattina si è messa i calzini invece dei guanti sulle mani sei stata tu.
se ti svegliassi alle sei anche tu, dopo aver dormito tre ore, per andare al campo-scuola lo faresti.
no, io non sono stupida che vado a dormire alle 3.
hai ragione, infatti non dormi proprio!
oh vaffanculo dai!” e cominciarono a ridere entrambe veramente di cuore.
La mora terminò la sua doccia ed uscì con l’asciugamano intorno al corpo ed il turbante in testa per tamponare i capelli.
e se mi mettessi il maglione lungo blu scuro, con la cinta elastica azzurra, e sotto le calze trasparenti e le ballerine azzurre?” propose Camille.
alleluja, abbiamo trovato cosa metterci, si mi piace staresti bene. Poi però ti trucco io, ed i capelli lasciali sciolti.
Va bene, però adesso mi asciughi i capelli? Per favore.” E la mora, tirando fuori il labbro inferiore, rivolse uno sguardo dolce alla sua amica.
si va bene, ma leva questa faccia che altrimenti ti riempio di mozzichi e bacetti perché sei davvero dolce.
ok allora la smetto, però prima mettiamo un po’ di musica.
La mora andò verso il suo stereo con l’attacco per l’iPhone e mise “canzoni casuali”, capitò “Ain’t No Another Man” di Christina Aguilera. Amava quella donna. Le ragazze si recarono in bagno, ed Isabelle cominciò ad asciugare i capelli all’amica. Dopo circa un quarto d’ora i capelli erano asciutti, uscirono dal bagno e la mora si vestì in fretta, ma si accorse di avere le calze bucate.
eh no porca puttana, che cazzo tutte le volte che vai di fretta c’è sempre qualcosa che va storto. Ed ora? Io non ho altre calze trasparenti da mettere!
vai senza calze allora.
Camille sbuffando buttò le calze al cestino di camera sua, andò verso una cassettiera e chiamò Isabelle per dirle di scegliere i trucchi con i quale l’avrebbe truccata.
La bionda prese un rimmel blu, la matita nera da mettere nella rima interna dell’occhio, blush rosato e un pennello, non voleva truccarla troppo. Truccò prima gli occhi e poi con il pennello le mise il blush sulle guance per dargli un po’ di colore.
stai benissimo.
grazie zoccola, e grazie anche per avermi aiutata.
di niente, tra zoccole ci si aiuta come ti ho detto.
Si sorrisero e la mora prese di fretta il telefono e una borsetta azzurra, scese le scale di fretta e salutò la madre.
Amore, te l’ha detto Isabelle che ho parlato con la madre e lei stasera rimane qui a dormire?” le disse la madre Emily.
No non me l’aveva ancora detto.” Rispose guardando l’amica.
Si scusami Cam, mi sono dimenticata per la fretta.
Mi dispiace lasciarti qui da sola.
Tranquilla, tu intanto vai.” Abbracciò la migliore amica e si recò di fretta davanti alla porta.
Dove devi andare?” chiese preoccupata la madre.
Fattelo spiegare da Bella, io scappo che sono in ritardo, ciao!” rispose di fretta la mora scappando di casa.
E’ proprio un uragano mia figlia.” E ridendo, Bella accompagnò Emily in cucina e si mise a raccontare la giornata e quello che avrebbe fatto di li a poco la migliore amica.
 
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Camille entrò di fretta in macchina ed accese il motore, guardò l’ora. Calcolando quello che le aveva dato Justin alle 18 doveva stare li, si accorse che aveva solamente un quarto d’ora di tempo.
Stava pregando in tutti i modi che non ci fosse troppo traffico durante il percorso. Dopo cinque minuti di corsa contro il tempo si accorse che le sue preghiere erano risultate inutili: il traffico c’era, ed era tanto.
Pensò di chiamare Justin per avvertirlo del ritardo, ma ricordò solamente dopo di aver lasciato il biglietto che le aveva dato a casa.
e adesso che faccio?” si disse.
Pensò di parcheggiare la macchina in un posto li vicino e di farsela a piedi, e trovò parcheggio davanti ad un Mc Donalds.
Parcheggiò la macchina, uscì, la chiuse e cominciò a correre verso il teatro.
 
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Non sapeva perché l’aveva fatto, però gli piaceva l’idea di festeggiare il proprio compleanno in modo diverso, i provini erano finiti da un bel po’, prima del previsto e lui aspettò la ragazza proprio dove le aveva detto, ma con il passare del tempo il teatro chiuse e fu costretto ad aspettarla di fuori. Voleva chiamarla per chiederle dove fosse ma sfortunatamente non aveva il suo numero, quindi stava aspettando una sua chiamata. Nonostante avesse organizzato tutto questo proprio lui, Bieber era abbastanza teso. Fortunatamente non erano passate beliebers oppure paparazzi.
Erano le 18:00 e della figura di Camille nemmeno l’ombra, quando ad un tratto vide una persona che correva verso di lui vestita di azzurro con i capelli lunghi al vento.
Justin sono Camille!
Lo raggiunse e lei con il fiatone si appoggiò al muro.
Sei stata puntuale, ma perché cazzo correvi?
Allora, c’era del traffico, ho parcheggiato la macchina davanti ad un Mc Donald, è a dieci minuti da qui e me la sono fatta tutta di corsa per la paura di ritardare.
Almeno potevi chiamarmi così ti venivo in contro.
Ecco, e poi un altro problema, mi sono dimenticata il tuo numero a casa, quindi non sapevo come chiamarti.
Ok ho capito che il tuo secondo nome è Sbadata.
No in verità il mio secondo nome è Lily.
Hai davvero un secondo nome? Anche io ce l’ho.
La mora alzò la mano e lo bloccò.
Già so tutto, risparmiati il fiato.
sei una mia fan?
da due anni, precisiamo.
davvero?
no, io mi diverto a prendere per il culo la gente.
sei o non sei una belieber?
si che lo sono, quello si chiama sarcasmo, ma comunque possiamo parlarne davanti ad una tazza di mocaccino, seduti su un tavolo oppure devi tartassarmi di domande qui?
no ok, hai ragione tu andiamo.
Ed insieme si diressero verso lo Starbucks. Davanti al locale Justin aprì la porta e fece cenno alla ragazza di entrare prima.
oh, sei anche un gentiluomo.
ovvio che lo sono.
Si diressero al tavolo ed ordinarono lei il solito mocaccino e Justin un caffellatte.
insomma dimmi qualcosa di te.” Disse curioso Justin.
che devo dirti? Chiedimi qualcosa ed io ti rispondo.
fidanzata?” ma che cazzo di domande erano?
no, sono single, e tu?” Già sapeva la risposta ma sentirsela dire proprio da lui faceva tutt’altro effetto.
anche io, strano che non lo sai.
non mi cambia la vita saperti fidanzato o meno.
bella stronza eh.
ma tutta questa confidenza? Comunque si, di secondo nome.
non era Lily il tuo secondo nome?” rispose scherzando.
oddio prendi tutto così alla parola.”
ora fammi tu qualche domanda, rispondo a tutto.” Dove voleva arrivare con questo?
io e Bella siamo state prese come ballerine?
no, non posso parlare di questo, e poi non vale!” rispose.
mi hai chiesto di farti una domanda e hai aggiunto che avresti risposto a tutto, quindi rispondi.
voglio che sia una cosa a sorpresa, se sei stata presa lo scoprirai domani li al teatro. Sai che devi venire li a vedere la lista appesa alla bacheca no?
si lo so, ma lo voglio sapere adesso.” Sottolineando l’adesso si appoggiò con gli avambracci sul tavolo e avvicinò la sua faccia a quella di Justin. Li dividevano più o meno dieci centimetri.
Vide Justin un po’ più colorito di prima.
sai che hai degli occhi bellissimi?” le disse lui.
non cambiare discorso, rispondimi.” Insisteva Camille avvicinandosi di più. Stava facendo la stronza, ma aveva imparato che solo così avrebbe evitato prese per il culo nella vita. Justin alzò un sopracciglio, lo fece anche lei e si fissarono a vicenda per qualche istante.
no, non te lo dico.
sei proprio uno stronzo.
tutta questa confidenza? Si, di secondo nome faccio stronzo.
Disse imitandola.
non copiarmi coglione, sono battute mie, voglio il copyright.
ok allora la prossima volta che la dirò aggiungerò alla fine che me l’hai detta tu, va bene?
si va benissimo. E dai dimmelo!” Alla ragazza venne un’idea. Usò la sua arma migliore. Tirò fuori il labbro inferiore e con occhi dolci lo supplicò di rispondergli. Justin la guardava e sorrise, dopo il sorriso diventò risata.
sai di essere dolcissima?
dai, me lo dici?” disse lei tornando seria.
che palle che sei, va bene te lo dico. Però te lo voglio dire in un modo diverso.” Lo sguardo della mora si trasformò in un enorme punto interrogativo, non capiva cosa intendeva per ‘modo diverso’.
dammi il tuo cellulare.
che cazzo vuoi dal mio telefono?
lo vuoi sapere? Allora dammi il telefono.
La mora le diede il telefono e vedeva Justin smanettare il suo cellulare.
Intanto andiamo alla cassa a pagare, così andiamo al Central Park.
ho già pagato io.” La ragazza rimase con gli occhi sbarrati.
e quando hai pagato se non ti sei alzato per niente?
prima quando sono andato ad ordinare il mio caffellatte.” Rispose senza alzare la testa dall’iPhone della ragazza.
sei uno stronzo, non è giusto, ma comunque grazie.
prendilo come il mio regalo per il tuo compleanno.” Alzò la testa e le sorrise. Com’era bello quando sorrideva.
ah beh, allora grazie.” rispose Camille diventando un po’ rossa.
che fai, ti vergogni?
no è che mi fa strano stare sullo stesso tavolino con il mio cantante preferito.
per favore non trattarmi come un dio, fai conto che io sia un tuo amico, trattami come tale. Io sono Justin l’amico di Camille adesso.” Le aveva detto questo per farla stare a suo agio.
quindi tu sei mio amico?
si sono tuo amico, ora andiamo.
Si alzarono dal tavolo, presero entrambi i propri bicchieri di cartone firmati Starbucks, ancora pieni, e si recarono al Central Park.
posso riavere indietro il mio telefono, amico?
si eccotelo, amica.
mi fa strano sentirmi chiamare amica da te.
prendici l’abitudine.
perché?
Justin con lo sguardo indicò lo schermo del telefono di Camille, per dirle che doveva guardare. La mora notò un messaggio non letto. “Amico.
Non riusciva a capire chi era, non si ricordava di aver memorizzato qualcuno con questo nome. Lo aprì e lesse.
ora il mio numero ce l’hai memorizzato nella memoria del telefono, in modo che mi chiami ogni volta che vuoi, e poi ti servirà per sapere l’orario delle prove per il tour.”
Alzò il viso dallo schermo e con occhi sbarrati si rivolse a Justin.
davvero siamo state prese? Dimmi che non mi prendi in giro.
no sono serio, fate parte del mio corpo di ballo.
La mora, con le lacrime agli occhi, istintivamente abbracciò forte Justin, che rimase a bocca aperta. Realizzò l’azione appena compiuta e si staccò.
guarda non ti impedisce nessuno di abbracciarmi.” Disse lui.
La guardò e notò che aveva gli occhi lucidi, le sorrise e decise di abbracciarla lui. Quando la ragazza sentì le braccia di Justin avvinghiarla tutta e tirarla su, cominciò a piangere di gioia ed avvolse le sue braccia al collo di lui.
non sei contenta?” le chiese lui, sorridendole e mettendola giù.
è il regalo di compleanno più bello che qualcuno mi abbia mai fatto.” Rispose Camille.
in verità te lo sei fatto da sola, dato che sei tu quella che ha ballato.
si hai ragione, ma se non mi avessero scelto loro, io ora non starei qui a piangere davanti a te.
guarda che anche io ti ho scelta.
ah si? E che hai detto sul mio conto?” chiese lei curiosa.
niente di che, ho detto che per il corpo di ballo saresti stata perfetta perché sei potente e trasmetti energia quando balli.
ah beh, sono contenta.
ma non stavamo andando al Central Park?” disse Justin cambiando letteralmente discorso.
si, andiamo va.
Durante la passeggiata Starbucks-Central Park di cinque minuti circa, Justin non fece altro che ascoltare Camille che parlava a raffica di mille argomenti, di come era contenta di essere stata scelta, di come avrebbe reagito secondo lei la migliore amica, di come l’aveva conosciuto e di come era diventata sua fan.
e alla fine ho ascoltato Somebody To Love, ma non quella con Usher, e mi sono davvero innamorata.” Disse lei mentre stavano entrando nell’enorme parco.
aspetta, tu sei innamorata di me?” rispose lui, bloccandola.
oddio si fa per dire, innamorata nel senso che mi hai incantata mentre cantavi e da li sono diventata tua fan, ma una di quelle vere, non una bimbaminchia.
ah ora ho capito.
se le cose non ti si spiegano non capisci un cazzo.
non farmi passare da coglione.
infatti non è che ti ci faccio passare, lo sei!
comincia a scappare che ti sto per rincorrere.
starai scherzando.
no, non scherzo.
La mora iniziò a correre, e Justin cominciò a rincorrerla fino a raggiungerla, acchiapparla, e cadere tutti e due a terra sull’erba.
Camille gli dava le spalle e con il fiatone stava ridendo, mentre anche Justin rideva ed aveva un braccio che cingeva il ventre della ragazza, per la presa dopo la rincorsa. Lei si girò e lui tolse il braccio e si sdraiarono entrambi, guardando il cielo e la forma delle nuvole.
cazzo, che corsa che mi hai fatto fare.” Disse Justin.
guarda che io sono veloce eh, tipo le nuvole adesso.
ma se non si muovono.
fermati a guardarle attentamente e vedrai che ho ragione io, quando voglio rilassarmi lo faccio sempre a casa mia.
hai ragione, quella a destra sembra un gelato con una cialda.
secondo me assomiglia di più ad un’aquila.
no ho ragione io stavolta.
no ma vedi quella che per te è una cialda, sembra più un becco?
ho detto che ho ragione io!
Justin allora aspetta che faccio una cosa, ora vado a chiederle di che forma è.
dimmi che non lo farai davvero.
La mora, sorridendogli, si alzò in piedi ed urlò : “scusa nuvola, non è che potresti dirmi se sei a forma di gelato, oppure sei a forma di aquila?
Justin si mise seduto, la guardò incredulo e scoppiò a ridere con le mani sullo stomaco. Aveva una risata così contagiosa che anche lei si mise a ridere e, lasciandosi andare, cadde a terra dalle risate.
Facciamo che è un gelato a forma di aquila.” Concluse Justin.
ottima idea, un gelato a forma di aquila. Immagina che figa una coppetta così. Un’aquila fatta di tiramisù, nocciola e bacio.
io amo la nocciola.
io amo tutti e tre i gusti, sono i miei preferiti.
a cosa stai pensando?” perché le aveva fatto quella domanda?
che domande sono?
che ne so, tanto per parlare di qualcosa.
ok allora sto pensando che, quando arrivo a casa, devo farmi una doccia perché sono sporchissima, e che devo dire a Bella della notizia, tu invece?
penso che è stato il compleanno più bello e divertente che io abbia mai passato in vita mia.
Camille si sentì onorata in quel momento, divenne rossa in viso e guardò a terra, sorridendo.
però se devi sorridere fallo guardandomi in faccia, non guardando a terra.”  Le disse lui.
Alzò lo sguardo da terra e gli sorrise guardandolo negli occhi. Lui ricambiò il sorriso. Justin si alzò da terra e tese la mano alla ragazza per farle cenno di alzarsi. Lei stese la mano, la tenne stretta a quella di Justin e si tirò su, per poi pulirsi e togliersi la terra da dosso.
credo si ora di andare adesso, è quasi ora di cena.” Disse lei.
già te ne vai? Stavo così bene.
lo so, anche io stavo bene, ma devo davvero andare, e poi ho lasciato a casa da sola Bella, non vorrei si stia annoiando.
va bene ti capisco. Allora ci vediamo domani al teatro per i risultati?
Anche se li so già, verrò di sicuro, a che ora?
Alle 11:00
va bene, allora ci vediamo domani.
ok, a domani Cam.
Si abbracciarono, e nell’abbraccio lui le sussurrò un “grazie per oggi” nell’orecchio.Lei gli sorrise e se ne andò dal parco, inconsapevole che le sorprese non erano finite li.
 
Ciau a tutti! :)
Questo capitolo è luuuuuuuuunghissimo. Mi dava 8 pagine su word D:
comunque l’ho scritto ridendo anche io alle scene, immaginandole nella testa. Sembravo una stupida a ridere davanti al pc.
Spero vi sia piaciuto e come sempre, le recensioni sia positive che negative sono ben accettate, spero ne lascerete qualcuna :)
Gngngn ho paura di far schifo davvero.
Alla prossima!
#muchlove.
Ps: aggiungetemi su twitter, sono @camiwosh !
   
 
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