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Autore: Lollizzata    20/08/2012    1 recensioni
Quante volte vi siete innamorati fra i banchi? Quanti volte e stato un successo? E quante invece no? Questa è la storia di Laura una semplicissima ragazza che ama la le amiche e ama stare sul suo letto ad ascoltare la musica. In un giorno qualunque conoscerà un ragazzo che la lascerà rimanere a bocca aperta....Come andrà a finire?...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mi alzai di colpo, in preda ad una crisi isterica, cercai i miei vestiti per tutta la casa, quando ad un certo punto entrai in una stanza. Appena varcaì la porta, la mia attenzione si posò su un oggetto molto grazzioso.
Una cornice d'argento, ornato di un rampicante con dei fiori colorati, essi era posato su una scrivania.
La stanza a prima impressione sembrava disordinata, ma infondo infondo, tutto ciò aveva un certo ordine.
Sì, sul tavolo c'erano dei fogli volanti di qua e di là, ma tutto aveva un legame, i fogli erano buttati sul tavolo ma erano state sistemate in base alla datazione del documento.
In fondo alla stanza si trovava una piccola poltroncina a fiorellini rosa e gialli, con davanti a se un tavolino da caffè, fatto di vetro e legno, sopra di essi si trovavano tre pile di libri e accanto al muro, una libreria rigorosamente fornita.
Volumi di giurisprudenza, filosofia, storia dell'arte, storia antica, etc...
C'era anche uno scaffale con molti libri fantasy tra qui: la saga di Twilight, di Shadowhunter, Harry Potter, Il diario del vampiro...
Tra questi, c'era il mio libro preferito Muses di Francesco Falconi, avevo pianto per comprare quel libro, una volta comprato e poi finito mi ero messa a piangere per la fine drammatica.
Scrutai di nuovo la cornice.
Vi erano raffigurati una felice famiglia.
Già, una felice famiglia, questo era ciò che mancava nella mia vita. Un padre che rincasa la sera esausto ma dona le sue ultime forze giocando con i propri figli, una madre che si prende cura dei figli con la costante presenza. Una situazione economica elevata, amici con cui confidarsi, una persona da amare con tutto ciò che c'è di buono.

La mia vita è un disastro, mio padre era un ubriacone e alzava le mani a mia madre, la quale lavorava fino a tarda sera, per procurarci acqua e cibo, quando mio padre veniva preso in un attacco d'ira, si sfogava su di lei. Non devo abbattermi, adesso papà se ne è andato, vi ha abbandonati, sposandosi una nuova donna, quindi adesso sei libera e anche la mamma, fortunatamente Giulietta non ha subito le lacrime di mamma...Adesso la mia vita è cambiata, mamma ha un lavoro fisso, guadagna molto ed è presente a casa dopo le 16, Giulia è tutto il giorno a scuola e io sono stata ammessa ad una scuola molto prestigiosa, per giovani talenti..Già io ho un talento???! Ma figurati! Sono solo capace a canate e suonare la chitarra, non ci trovo nulla di speciale in queste cose.

Persa fra i pensieri, non mi accorsi chi ci fosse rappresentato nella foto.
C'era un un uomo, alto, moro con un espressione sul viso che faceva capire di essere molto felice, stava abbracciando, credo la moglie,la quale aveva i capelli biondissimi, quasi bianchi e dei occhi di un azzurro tendente al blu, come le onde del mare.
La donna portava in braccio una bambina con dei codini, ma fui subito attratta da una figura sulla sinistra della foto.

Alexander.


Allora non me lo sono sognato,con lui ho veramente passato la notte. Non mi sono immaginata la sua faccia poco fa??? Dai forza e coraggio, cosa c'è di male? Hai passato una notte in casa di Alexander, nel suo stesso letto e chissa cos'altro avrò fatto...E se...No non posso averlo fatto, è impossibile, no, no non sono andata a letto con lui!
 

Scoppiai a piangere.
Tutti i sentimenti che avevo lasciato alle mie spalle, si rovesciarono e uscirono dai miei occhi, trasformandosi in lacrime.
La perdita di un padre, l'assenza di una madre, l'amore non corrisposto, perdere la verginità con un persona che non ti degna neanche di un minimo sguardo, una sorella fragile e piccola, gli amici che non ti capiscono...
Tutto ciò che credevo di aver sotterrato dentro me, si liberò in un botto.
Avevo gli occhi annebbiati e pizzicanti, sentì caldo da tutte le parti e la mia mente cercò di immaginare la notte precedente
Senza che me ne rendessi conto, mi ritrovai accasciata sul freddo pavimento di marmo, in preda a singhiozzi e lacrime.

 

Sono una stupida e maledetta!
Porca vacca Laura! Hai fatto l'amore con una persona che in realtà non ti ama e che è già fidanzato....

 

Non la smettevo di singhiozzare, ogni volta che pensavo di aver finito le lacrime, nella mia mente passano le immagini della festa e poi si presentavano di nuovo le lacrime...
Lacrime su lacrime, questo era tutto ciò di cui ero fatta, questo era ciò che trattenevo da anni, certo avevo pianto per Alex, ma questo era molto peggio in confronto all'ultima volta.
Mi fischiavano le orecchie, avevo paura, paura del passato, paura del presente, paura del futuro e paura per ciò che ho fatto la notte precedente.

 

Voglio morire, ti prego Dio, uccidimi, perchè sono sicura che morire sarebbe  molto meno doloroso di questo!!! Alex non mi vuole, forse avrà fatto l'amore con me, ma lo avrà fatto pensando al sesso e non alla persona con cui lo avrebbe fatto, non a me.

 

Presa nell'angoscia e nella disperazione, strinsi le mani in un pugno e li battei sul pavimento con tutta la forza che avevo dentro, con tutta la tristezza, con la gioia e con le lacrime.
“Dio mio, Laura! Che fai???”
Mi girai e notai Alex davanti alla porta, con il petto nudo, adosso solo dei boxer blu e i capelli scompigliati dal letto, che avevo condiviso.

 

Ma perchè sono così scema????!!!Sono una COGLIONA!

 

Senza neanche accorgermene, mi ritrovai tra le braccia di Alex, il quale mi confortava con parole dolci e carezze sulla schiena. Mi sembrava che fosse passata un'eternità prima che mi calmassi.
“Laura mi dici che ti è successo???” mi chiese con dolcezza Alex, guardandomi negli occhi, con due pozze blu mare.
“Sta notte tu e io abbiamo....” lasciai in sospeso la frase perchè non riuscivo ancora a capacitarmi dell'accaduto.
Scoppiò in un risa di gusto, della quale io non capivo il motivo. Che avevo detto di strano?
Lo guardai in faccia facendogli notare che non stavo scherzando e che non capivo perchè ridesse.
“S-scusa, ma non ce la faccio a non ridere! Seriamente pensavi fossi andato a letto con te???” Ed ecco il solito stronzo.Lo guardai di malo modo, era proprio un stronzo di merda, su questo non c'era dubbio, ma mi rese triste il fatto che aveva detto su noi due, che non ci sarebbe mai andato con me.
“Fottiti!” gli dissi nel tono più acido che conoscessi.
Lui notò che ero offesa e mi prese fra le braccia strusciandomi con forza, la mano chiusa a pugno sui capelli, facendomi male scherzosamente.
Non capivo il perchè di tutta quella confidenza, se non sbagli avevo parlato con lui una sola volta.
“Stupida bambina, non intendevo questo con quella frase. Volevo dire, che mi stai troppo simpatica e che non ti voglio trattare come le altre ragazze che mi scopo” finì la frase con uno dei suoi migliori sorrisi.
Quella frase mi aveva alzato giusto un pochino il mio umore, ma non glielo feci notare. Volevo vendicarmi, per il fatto di avermi inculcato quei pensieri in testa. Il fatto di aver pensato di essere andata a letto con lui e sentirmi chiamata da lui “stupida bambina”...

Oh sì sarebbe stata una bella vendetta...

“stupida bambina, a chi?” chiesi con un ghigno diabolico sul viso.
“Che vuoi fare?Non mi piace la tua espressione, Laura.” era preoccupato e lo doveva essere.
Mi buttai addosso a lui e comincia a fagli il solletico da tutte le parti e lui me li face a me.
Ridevamo e giocavamo come dei bambini di 3 anni, non mi ero ami sentita così felice in vita mia.
Mi accorsi che Alex, si era diretto subito in cucina preparando due tazze di latte.
“Biscotti o cereali?” mi chiese mostrandomi le due confezioni.
Optai per i biscotti, Pan di Stelle, i più buoni al mondo.
Mentre lui era girato per prendere un'altra tazza, io preparavo la mia.
Poi nella mia mente si formò una nube di domande.
“Ma Denis, cosa ne pensa del fatto che io abbia dormito qui sta notte??? E poi Cazzo, perchè ho dormito qui?!” gli dissi acida.
“Tanto per cominciare io e Denis non stiamo più insieme" disse tranquillo.
"E perchè???" gli chiesi non riuscendo a trettenere la curiosità.
"Non sono affari tuoi...”
“Stronzo” gli dissi ridendo
“Comunque, hai dormito sta notte da me perchè, ieri sera alla festa, eri fuori e baciavi uno con i capelli rossi, eri sbronza e lo si notava, lui ti toccava da tutte le parti e tu lo respingevi, gli dicevi sempre che non volevi,ma lui non la smetteva. Allora sono intervenuto io, in veste di TUO eroe, e gli ho detto di lasciarti o se no se la sarebbe vista con me, così detto se ne andò con la coda fra le gambe. Tu poi mi sei svenuta per terra, per colpa dell'alchool che ti eri bevuta e io non sapevo dove portarti.” finì il racconto con disinvoltura.
Ne rimasi sconcertata, se non fosse intervenuto lui, mi sarei trovata fra le coperte di un perfetto sconosciuto.
“Grazie”
“E di che?”
“Per avermi salvato ieri sera” ero imbarazzata, non mi ero ami trovata in questa situazione.“Ah figurati, sappi che mi sei di debito!” ecco di nuovo quel sorriso a trentadue denti stampato sul suo volto.
“Tanto per cominciare, mi potresti portare a casa?” gli chiesi facendo gli occhi da cerbiatta.
Nessuno sapeva resistere a quegli occhioni.
“Con quella faccia, non riesco proprio a dire di no”
“Oh grazieeeeeeeeeeee” corsi ad abbracciarlo, lui mi strinse forte a se e mi sossurò..
“Però tu mi devi dare il tuo numero di telefono!”
Non ci credo, lui che mi chiedeva il mio numero di telefono.
Woooooow.

 

Ok, questa cosa è una cosa normale! Quindi calmati e dagli il tuo numero di telefono!
 

“Ok” glielo diedi e mi preparai per tornare a casa.
Dopo ben 20 minuti di strada, Alex si fermò di fronte al cancello del condominio.
“Bhe eccoci, senti scusa per ciò che è successo...” cercavo di giustificarmi per aver pianto come una bimba etc...
“Tranquilla è tutto ok, passa una buona giornata piccola” mi efec l'occhiolino, poi se ne andò.

 

Mi ha chiamata piccola! Sono la sua piccola, sono super-mega-ultra felice e mi ha fatto l'occhiolino! Wooooow.

 

Proprio quando stavo per mettere le chiavi nella serratura della porta, mi vibrò il telefono.
Un messaggi, da parte di..... Uno sconosciuto....

 

Di chi cavolo è sto numero????

 

Lessi il messaggio e rimasi senza fiato.

 

CIAO PICCOLA, RICORDATI CHE MI DEVI UN FAVORE :D
Alex.

   
 
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