Serie TV > Dr. House - Medical Division
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Autore: mercury259    04/03/2007    4 recensioni
Cameron ormai si è rassegnata, lei non piace ad House, purtroppo per lei l'ombra dell'HIV aleggia sembre su di lei. Chase però sembrerebbe molto interessato alla collega e sembrerebbe essere ricambiato. House uomo dalla psiche contorta, non sapremo mai che pensa, forse però non è vero che a lui non piace Cameron, forse deve ancora capirlo. [House/Cameron]
La mia prima fanfiction sul dr.House... Recensite numerosi!!
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House, James Wilson, Robert Chase
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8: La verità

 

-Ehi!... Sei pronta?- chiese la signora Conrad alla figlia.

-Sì- rispose Allison con un sorriso, dopo diverse settimane in un ospedale, la voglia di tornare al proprio nido era fortissima.

Chase si affacciò in quel momento alla porta della camera, vedendo la giovane già pronta le si avvicinò, poggiò le proprie labbra sulle sue, ma lei presto lo spinse, seppur dolcemente, via.

Lui ci riamase un po’ male, ma non protestò.

-Ti chiamo domani- le disse semplicemente, dandole un buffetto sulla guancia, poi si allontanò.

-Ti vergogni ancora della tua mamma dopo tanti anni?...Poverino! Ci è rimasto malissimo!- la canzonò un poco la madre.

Cameron prese il borsone nella mano sinistra, mentre con la destra impugnò la stampella, che avrebbe dovuto usare ancora qualche gorno.

-Andiamo?-  domandò anche in tono un poco sgarbato.

La madre colse quel tono, e per un po’ tacque.

Sorpassarono la porta della camera, Foreman era lì ad aspettarla.

L’abbracciò e le fece promettere che lunedì sarebbe tornata in ufficio più scattante del solito.

Lei sorrise e lentamente si allontanò, si guardava nervosamente intorno, sapeva che House sarebbe rimasto nel suo uffico e non si sarebbe mai sognato di venire a salutarla, ma la sola idea che lui potesse averci pensato le dava quasi fastidio.

Le due uscirono dal PPTH e si diressero verso il parcheggio esterno.

-Sai che all’inizio pensavo tu fossi fidanzata con il dr House- la donna provò a riprendere la conversazione.

-Cosa?- chiese la ragazza incredula.

-Perchè ti sorprendi tanto è un bell’uomo... e poi era venuto a trovarti, tu stavi dormendo, e lui mi ha chiesto di lasciravi soli...sembrava così impacciato poverino, non sapeva che cosa inventarsi di convincente- ridacchiò Agatha ripensando a quel giorno.

-House è venuto a trovarmi?- domandò Allison tremendamente sorpresa.

-Sì, certo cara. Due volte...ma perchè me lo domandi? Non ti ha detto di essere passato?-

-No...non me l’ha detto- rispose lei.

Cameron rimase in silenzio per un po’, lei stessa aveva accusato House di non essere mai andato a farle visita e lui non aveva replicato, anzi peggio aveva avuto l’occasione di farle fare brutta figura, di ridere di lei, ma aveva preferito tacere. Da un po’, o meglio dall’ultima chiacchierata, non lo capiva più.

-Che fai? Ti sei zittita di nuovo?  Ascolta, io adesso ti accompagno a casa, poi dopo vado a prendere John all’areoporto...voleva tornare per sapere come stavi, così vi preparo una bella cena va bene?-

-Si bene- rispose lei senza nemmeno sapere a cosa aveva appena dato conferma.

 

****

Il campanello suonò, sua madre aveva fatto ritorno con i suoi fratelli.

Con una lieve fatica si alzò dal divano bianco del salotto.

Andò ad aprire, ma al posto di due fratelli c’era solo John, il più grande.

La madre entrò di fretta e rapida si diresse in cucina.

-Hei ciao, ti sei rimessa abbastanza bene- la salutò lui con un piccolo sorriso.

-Ciao, ma come mai David non c’è?- chiese mentre chiudeva la porta.

-Te l’avevo detto in macchina-gridò la signora dall’altra stanza.

In macchina, in macchina....in macchina la ragazza non ascoltava la donna, rifletteva ancora sull’assurdo comportamento di House.

-David è dovuto rimanere a Chicago, il suo capo non gli ha concesso tre giorni di ferie- rispose il fratello mentre si toglieva il giubotto leggero.

-Carino qui- disse guardandosi un po’ intorno.

-Grazie- rispose lei macchinalmente.

Non aveva quasi sentito le parole del ragazzo. Aveva bisogno del suo confidente, aveva bisogno di David...ma lui era lontanissimo.

-Scusa John ti posso parlare due secondi- doveva confidare quello che le passava per la testa a qualcuno.

-Certo di che si tratta?-

-Non qui, vieni un secondo di là- e senza attendere una risposta si diresse in camera da letto.

-Di che vuoi parlare?- domandò lui, entrando titubante nella stanza.

-L’altro giorno Greg...scusa il mio capo, il dr House, mi ha detto che gli piaccio ....e no..non solo fisicamente-iniziò lei ma non potè proseguire.

-Aspetta un secondo! Vuoi parlarmi di questo?- la interruppe lui, la sua voce era alterata e... ferita.

Lei aprì la bocca per rispondere, ma il fratello non le diede il tempo.

-Perchè sono così stupido? Io che pensavo che volessi scusarti...volessi scusarti per le poche mail o le poche telefonate, che ci hai fatto in questi due anni. Ti rendi conto che in due anni mi hai mandato solo cinque mail e ci hai chiamati solo a Natale e forse un paio di volte d’estate. Non sei tornata a casa una sola volta-

-John ascolta.....- provò a dire lei.

-No ascolta  tu adesso! La mamma e David sono troppo buoni, te le perdonano tutte...io non riesco a passarci sopra. Che cazzo avevi di così importante da fare? Eri impegnata con quel damerino del tuo moroso, quel biondino? Perchè solo dopo due anni sono venuto a saperlo che avevi il tipo...spigamelo!- urlava ormai da lungo tempo.

-Io, mi...-

-Vaffanculo Allison!- detto questo uscì di fretta dalla stanza.

Cameron rimase di nuovo sola, numerose lacrime si rincorrevano lungo le sue guance ormai rosse.

Si accasciò sul letto e piano piano si sciolse in innumerevoli singhiozzi, che un po’ erano dovuti alla recentissima e furiosa litigata con il ragazzo e un po’ per ..............

-Allison- erano passati solo pochi minuti, ma John era così, si arrabbiava ma dopo poco era tutto passato  -mi spiace di averti trattato così male, me la sono presa per nulla....- si scusò sdendosi in parte a lei.

Lei per un po’ rimase distante...l’aveva offesa, vero, ma lui aveva anche ragione.

-Scusa...hai...ragione- mormorò con voce rotta dal pianto e dalla vergogna.

-Tranquilla-la tranquillizzò lui  e poi l’abbracciò, accarezzandole la schiena  -allora di che volevi parlarmi?-

-Niente-

-Come niente...dai mi è passata! Davvero!- insistette lui  -se non sbaglio, mi stavi raccontando di quello che ti ha detto House-

La ragazza indugiava nel suo mutismo, non voleva urtare di nuovo il fratello.

-Allora... House ti ha detto che gli piaci e non solo fisicamente... quale è il problema non capisco-

-È proprio vero che voi maschi, in amore, siete davvero curiosi- mormorò lei contro la sua maglietta.

-Scusa cerco solo di aiutarti-

-Io fino a sei mesi fa ero innamorata pazza di House- confessò al fratello, la sua voce bassa e timida.

-No! Aspetta un secondo!!! Davvero??- John era rimasto piacevolmente sorpreso  -quindi la tua storia con quel biondino è solo una copertura?- domandò lui sicuro di aver fatto centro.

-No...no...io...non so come è nata la mia storia con Robert, è stato un caso e ora lui vuole qualcosa di più...-

-E tu non sai che rispondergli, perchè House ti ha detto che gli piaci- la interruppe lui.

-Gli ho già detto di sì...-

-Allora la situazione è più complicata di quanto pensassi!!!- esclamò il fratello.

-Perchè?- domandò lei sollevandosi appena da quell’abbraccio, per vederlo bene in volto.

-House ti piace ancora e molto!- rispose semplicemente lui  - e tu ti sei presa un impegno con l’altro...ammettilo è una situazione veramente complicata!-

-House non mi piace-

-Certo che ti piace, altrimenti le sue parole non ti avrebbero turbato!-

-Tu non conosci House...-

-Non importa se io non lo conosco...il problema è un’altro - lui sorrideva comprensivo  - devi capire cosa provi per ognuno dei due...e non sarà facile...la sola cosa che non devi fare è tenere il piede in due scarpe! Oppure sai che cosa sarebbe veramente adatto al tuo caso? Pensa un po’ a te stessa...sii un po’ egoista per una volta... lasciali perdere entrambi poi se il destino ti condurrà da uno dei due, bene, altrimenti non erano uomini adatti a te...-

 

****

La suoneria monotona e ripetitiva del suo cellulare si espanse nel suo appartamento. Era la quarta volta in poche ore.

Allison arrivò in salotto e sollevò il cellulare dal divano, lo guardò un’attimo: Robert.

Sbuffò e lanciò il telefonino sul divano, lasciandolo squillare invano, come aveva fatto pure le tre volte precedenti.

 Ritornò in camera dove stava leggendo sdraiata sul letto, non poteva parlare con lui, doveva prima fare chiarezza dentro...pensa un po’ a te stessa... le aveva detto John e lei aveva deciso di ascoltarlo.

Però un po’ le dispiaceva...

Tornò in salotto e prese in mano il telefono e rapida compose il numero di casa del ragazzo.

-Allison- rispose lui rapido e con stizza mal celata nella voce, dopo aver riconosciuto il numero della giovane.

-Scusa Robert se non ti ho risposto, ma ero in camera a riposare un po’...mi dispiace...volevi dirmi qualcosa?-

-Volevo organizzare qualcosa per oggi, ma forse tu non ne hai voglia- lui era ancora un po’ arrabbiato.

-Scusa ti ho già spiegato perchè non ti ho risposto- disse lei, ma il tono pareva poco convinto.

-Certo-

-Allora che volevi fare stasera?- domandò lei per cambiare argomento.

-Lascia perdere. Se non hai voglia è inutile-

-Vengo io a casa tua... per le nove... va bene?- chiese lei con apparentemente convinta, ma...forse..no...però in fondo in fondo...una vocina sperava che lui rifutasse.         

-Allison, ascola non raccontarmi balle...ti ho chiamato quattro volte oggi pomeriggio e mi chiami solo ora-

-Ascolta io ti ho chiesto scusa e ti ho proposto il mio programma, se non ti va bene, fa nulla ci vedremo al lavoro lunedì- rispose lei arrabbiata, Robert sapeva essere davvero esasperante, anche più di House alle volte.

-Adesso non fare l’incazzata, che non ne hai alcuna ragione!- rispose lui 

-A non ne ho alcuna ragione...il mio fidanzato mi fa un sacco di scenate, perchè questo pomeriggio ho dormito un’oretta-

Per un po’ nessuno disse niente, ma a volte, per chi si vuole bene, si riesce anche a dimenticare le brutte litigate.

-Perdonami...è che insomma...sei a casa già da ieri e io non ti ho ancora visto...mi manchi- affermò Chase con voce dolce e supplichevole.

-Non fa nulla- rispose lei ancora un po’ fredda.

-Allora vieni davvero questa sera?- domandò lui, dalla voce si poteva tranquillamente intuire che stesse sorridendo.

-Sì, te l’ho proposto io- invece dal suo tono si poteva intuire quanto lei si sentisse, anche se non intuiva perchè, costretta ad andare a trovarlo.

-Perfetto allora ci vediamo alle nove a casa mia!- propose lui.

-Ok, va bene- e senza salutare lei riattaccò.

 

****

Erano circa le nove e dieci, ma alle donne, è risaputo, piace fari attendere.

Chase era seduto in sala da pranzo, romanticamente apparecchiata per la serata.

Cena a sorpresa, cinema sdolcinato pronto nel lettore dvd e poi... beh il poi dipendeva da lei.

Però lei non arrivava più, poteva sopportare un cinque minuti di ritardo, anche dieci....ma adesso i dieci minuti stavano lentamene passano e la lancetta più grande stava per abbracciare il numero tre.

Un lento bussare lo fece subito scattare.

A passi veloci percorse il piccolo corridoio che separava la sala dall’ingresso.

Aprì la porta con foga e vide davanti a sè la sua bella Allison, certo  non era vestita elegantemente come era lo era al suo compleanno, ma era bella ugualmente.

Lei entrò con passi impacciati, e subito, nel respirare il profumino proveninte dal forno della cucina sul suo viso si dipinse un’espressione molto strana, ma di certo non era felice.

Guardò un secondo il ragazzo...era vestito elegante: camicia blu scuro e i suo pantaloni preferiti. La sua espressione, se possibile, peggiorò.

-Robert...che hai combinato?- un tono di voce indeciso.

-Una romantica cenetta solo per me e per te- lui invece era deciso e aveva un brillante sorriso sulle labbra.

Cameron si passò una mano tra i capelli, abbassò lo sguardo e respirò pesantemente...una sorpresa...proprio ciò di cui non aveva bisogno.

-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- domandò lui, vedendola afflitta. 

-È che...beh non si era parlato di una cena...e io beh ho mangiato prima-

-Ma come? Ma tu non mangi mai prima delle nove!- lui era semplicemente incredulo.

-No...tu non mangi mai prima delle nove, io mangio sempre alle otto!- la sua voce era un po’ più alta del solito.

-Ah...- rispose semplicemente lui, aveva fatto una figuraccia! Prima con la cena e poi  con le abitudini di Cam.

-Fa nulla, se vuoi io...- cominciò lei, per salvare la situazione.

-No tranquilla va tutto bene...possiamo passare direttamente alla fase due- disse lui avviandosi verso il divano.

-Fase due?- chiese lei seguendolo.

-Già...ho noleggiato un film e o preparato una bella ciotola colma di

pop-corn... a quelli non puoi dire di no!- rise lui, per dimenticare il pessimo inizio di quella “romantica” notte assieme.

-Che film hai scelto?- domandò lei curiosa, con rinnovata fiducia nel loro appuntamento.

-Un principe tutto mio- rispose lui con un lieve sorriso.

Non poteva essere “un principe tutto mio”...no dai... lei lo aveva visto almeno tre volte!

Ma per non rovinare tutto e non litigare, si sedette  sul divano accanto a lui.

Passarono circa un’ora e mezza così: lei con le braccia incrociate sul petto e con le gambe allungate su tavolino davanti a lei...ogni tanto prendeva una manciata di pop-corn dalla ciotola, che il biondo teneva sulle gambe, ma per il resto non si muoveva. Lui aveva passato un braccio intorno alle spalle di lei e aveva poggiato pure lui le gambe sul tavolino, la mano destra faceva spesso il tragitto dalla ciotola alla sua bocca...va beh poverino non aveva mangiato.

Non una parola, un gesto romantico, un piccolo bacio, uno sguardo languido...nulla...un’ora e mezza di puro mutismo.

Alla fine del film Chase si alzò e spense la televisione ed accese la luce del lampadario. Indi tornò a sedersi accanto a lei e senza pensare le bacio le labbra. Lei d’apprima non rispose, ma poi gli passò una mano dietro la nuca e lo attirò più vicino a sè. A quel gesto lui prese a baciarla con maggior intensità... e riuscì ad approfondire maggiormente il bacio...dalle labbra piano piano si sposto giù sul collo morbido e latteo della giovane....

Fu come un fulmine...nemmeno lei seppe mai il perchè, ma appena lui le slacciò il primo bottone della camicetta, lo spinse indietrò con grande energia.

-Devo andare- gli disse alzandosi agitata dal divano.

-Resta ancora un po’ qui- le rispose lui, alzandosi e tornando ad abbracciarla.

-No...sono stanca devo andare-

-Ma hai dormito oggi pomeriggio- le parlò contro le sue labbra prima di catturarle di nuovo in un bacio, che fu però brevissimo e ormai scarico di passione.

-Voglio andare- ribadì lei alzando la voce.

-Si può sapere che hai?- chiese lui passandosi una mano tra i capelli  -è ancora per la storia della cena...pensavo che una sciocchezza del genere non potesse compromettere così tanto una serata...pensavo che non te ne importasse nulla!-

-Non è per la cena....sono stanca voglio andare a casa mia- ripose lei avviandosi verso l’ingresso.

-Allison- lui le corse dietro e l’obbligò a girarsi  -dimmi che hai!-

- Sono stanca e non me la sento di...dai hai capito...voglio andare a casa a riposarmi- buttò indietro la testa, stava per piangere...

-Va bene- rispose lui ancora deluso e arrabbiato, mentre lei scompariva dietro la porta di legno chiaro.

 

****

-Ally, che c’è?- John, appena sollevata la cornetta, aveva subito compreso che c’erano novità.

-Ieri sono stata da Robert!- rispose lei.

-Hai fatto la tua scelta?- chiese lui speranzoso.

-Avevo pensato di stare un po’ da sola, lui continuava a chiamarmi e poi mi ha invitato a casa sua-

-Beh stare da soli è un’ ottima tattica, ma molto difficile poi da realizzare... ma lasciamo perdere questi dettagli tecnici....che è successo?-

-Mi ha preparato una cena a sorpresa!-

-Wow romantico- replicò lui sarcastico.

-Sì, ma io avevo già mangiato prima e...-

-No, non dirmi che glielo hai detto!!- la interruppe lui.

-Non avrei dovuto?-

-Affatto...soprattutto se ti importa passare una bella serata- John si era messo comodo sul divano, la conversazione sarebbe durata un po’  -quindi devo dedurre che non volevi passare una bella serata-

-È ovvio che io volessi una bella serata! È il mio fidanzato!-

-Non c’entra!- 

-Va beh... poi abbiamo visto un film... e poi...-

-Ci ha provato!-

-Già-

-E tu l’hai respinto!-

-Non subito!!! Finchè ci baciavamo e basta andava tutto bene-

-Ti prego, i particolari tieniteli per te! Sei pur sempre mia sorella- scherzò lui per smorzare la pesantezza di quel discorso  -va beh...comunque i casi sono due: o era una sera un po’ così e poi magari passa, oppure era l’uomo che non ti ispirava-

-È il mio fidanzato!-

-Basta con questa scusa... le passioni scemano e alla fine arriva sempre la verità!! Se per lui provavi solo una forte attrazione fisica questa è passata e ora non vuoi più stare con lui, se poi era una copertura per dimenticare il tuo capo, ora che House si è accorto di te, le fantasie che ti eri costruita sono crollate. Però, come ho detto prima, potrebbe essere solo un momento di crisi e poi l’amore tornerà più forte!- fece una pausa... era un discorso importante...   -Devi capire cosa provi e che provavi per ognuno di loro... e soprattutto capire perchè hai iniziato questa relazione con il biondino-

 

****

Era seduta da mezzora sul divano con in mano il cellulare.

Aveva pensato, e ripensato...e, forse alla fine, era giunta alla verità.

Cominciò a premere alcuni tasti, i quali emettevano dei tristi e bassi bip.

Posso passare a casa tua quando stacchi?

Poche e semplici parole, ma aveva faticato tantissimo a comporle.

Andò in rubrica e inviò il messaggio.

Respirò pesantemente per far passare quella senzazione di bruciore che aveva allo stomaco.

Accese la tele per fare passare un po’ il tempo, ma nulla la intrigava...così un gesto rabbioso spense il televisore e gettò il telecomando a lato.

Un piccolo trillo appena accennato le fece sbuffare nuovamente, prese il telefonino e lesse:

Finisco alle sei.

 

****

-Ciao-

-Entra...-

Lei rimase un poco ferma e lo osservava in  pieno volto, era ancora un po’ arrabbiato, ma notò che solo il fatto di vederla lì lo faceva rilassare.

-Ascolta, ti devo parlare-

-Anche io-

-Ah..ok-

-Vieni di là, è meglio se parliamo seduti non ti pare?-

-Certo- mormorò seguendo il biondo in salotto.

-Vuoi qualcosa?- chiese lui con fare più gentile di prima.

-No...grazie- rispose lei sedendosi sul bordo del diavano  -che volevi dirmi?- gli domandò.

-Senti mi dispiace per la pessima serata di martedì...mi hai tenuto il broncio tutta la settimana. Mi dispice che tu abbia reagito così, ma devi stare tranquilla, io comprendo che non ti andava di fare all’amore, ma bastava dirlo...io mi sarei fermato, non bisognava scappare come una ladra- cominciò a parlare Chase, poggiandole una mano sulla coscia  -voglio che tra noi sia chiaro, se per una...due...tre sere non si ha voglia di fare l’amore lo si dice, perchè devi capire che a me non serve il sesso, a me serve stare con te, quindi basta bugie fra noi! Va bene?-

-Certo- rispose lei con voce bassa e roca.

Lui sorrise felice che tutto fosse chiarito e spostò la propria mano dalla sua gamba al suo volto, ma sotto il suo tocco la sentì tesa e distante.   

-Ma che volevi dirmi?- domandò, cercando di non sentire quella piccola paura che gli era spuntata in fondo al cuore.

-Io sì... devo parlarti-

-Ok va bene-     

Lei abbassò lo sguardo e con la mano destra allontano piano piano la mano di Robert dal proprio volto.

-Io...io e te non possiamo più stare assieme...- cominciò lei con una voce bassa bassa  -cioè... io non posso più stare con te-

-Perchè?- chiese lui con voce stupita, stringendo involontariamente i pugni.

-Io quel “di più” che tu vuoi non posso dartelo, non me la sento- rispose sinceramente forse più a se stessa più che a lui.

Lei si alzò dal divano e cominciò a camminare avanti e indietro, così lui si alzò spazientito e la fermò facendola girare verso di lui con forza.

-Quindi tu non mi ami?-

-Vorrei- rispose lei senza guardarlo  -ma certe cose non basta volerle-

Lui la lasciò andare e si passò una mano fra la bionda chioma.

-Percui io sarei stato solo una copertura per dimenticare House?- domandò lui con voce bassa e impercettibilmente strozzata.

-Tu sei stato prezioso, mi hai ridato la serenità che io tanto ho cercato e desiderato- le rispose lei con dolcezza  -però non posso più illuderti ed illudermi... ho sbagliato ad accettare la tua proposta, ti ho fatto solo del male, ma voglio he tu sappia che io non ti ho usato per dimenticare House, ti voglio davvere bene...per questo voglio evitarti serate difficili come quella di martedì-

-Non ti piacciono le cose difficili?-domandò lui in estremo tentativo di tenerla stretta a se.

-Dipende dalle cose-

-Questa è una cosa che vale la pena di essere vissuta?- gli domadò con una punta di disperazione nella voce.

Lei respirò profondamente.

-No- mormorò, indi espirò  -addio Robert-

Poi si girò e velocemente uscì dalla casa, quasi scappando.

 

****

 

Era lì davanti da appena due secondi, eppure già voleva andarsene, ma doveva sepere, sentiva che avevano lasciato le cose a metà...dovevano finire di discutere, di parlare come mai avevano fatto prima.

Suonò rapidamente il campanello, due volte, poi attese...sentiva la musica provenire da dentro.

Dovette aspettare ancora un po’...stava già pensando di andarsene, quando si la porta si aprì completamente.

-Entra- una semplice secca parola.

Mosse pochi timidi passi.

-Che vuoi?- chiese House mentre chiudeva la porta alle spalle.

Cameron respirò e poi incrociò le braccia sul petto.

-Voglio sapere la verità- disse lei con voce decisa  -voglio sapere se quello che mi hai detto la settimana scorsa era vero-

Greg la guardava con una smorfia strana sulle labbra, ma non rispondeva, si divertiva a vederla lì in piedi davanti a lui, si divertiva vedendola ostentare determinazione.

-No- iniziò così la sua riposta  - tu non vuoi sapere se io sabato scorso mentivo, tu hai già creduto a quelle parole, altrimenti non saresti qui. Tu vuoi sapere se ti mentii quando ti dissi che non mi piacevi, quando andammo a cena...-

Lei inaspettatamente sorrise, un sorriso amaro e triste.

-Sai perchè quella frase della cena, quella che mi piacciono le persole danneggiate, aveva avuto un effetto così devastante su di me, tanto da farmi ammutolire? Certo era una frase terribile, ma in due anni me ne hai dette talmente tante...- prese un po’ di tempo per infondere maggiore peso alle sue parole  -Mio marito. Mio marito, gli ultimi giorni prima di morire, era quasi sempre sedato, ma in quei pochi momenti in cui era sveglio, mi accusava spesso di averlo sposato per pietà...a parer suo io non lo amavo, mi faceva pena, per questo, secondo lui, l’avevo sposato- chiuse gli occhi un attimo, cercando di ricacciare quella tristezza che le era caduta improvvisamente addosso  -io sapevo che non lo pensava veramente, ma faceva male da morire- le sfuggì un sospiro troppo forte.

-Mi dispiace- sussurrò appena lui.

-No, tu volevi ferirmi- replicò lei con determinazione maggiore di quando aveva iniziato quel dialogo con il moro  -così io mi sarei allontanata da te e tu non avresti più avuto a che fare con i tuoi sentimenti. Io però stupidamente ho continuato a sperare e ti ho rovinato i “piani”... perfortuna c’era Stacy che ti ha rinfrescato quei sentienti per lei che io rischiavo di far cessare. Così un’altra volta hai evitato di aprirti ad un’altra persona, hai evitato me e la possibilità di andare avanti con la vita-

House rimase immobile ad osservarla, gli piaceva vederla di nascosto, ma sopprattutto gli piaceva guardarla quando lo sfidava, quando era determinata, poichè era veramente bella, gli occhi le brillavano di una luce particolare ma potente e pericolosamente affascinante.

Lui chinò il capo, ma solo per poco tempo.

-Come mai stai così distante? Hai paura che Chase si ingelosisca?- domandò anche se lui aveva già intuito qualcosa riguardo ai due giovani.

Allison rimase un poco interdetta... non si aspettava di certo quella domanda, eppure da House doveva immaginarselo.

-Ci siamo lasciati ieri sera...l’ho lasciato ieri sera- precisò lei stupidamente.

-Lo so- affermò lui stupendola  -Chase era molto a terra stamattina e tu ora sei qua, foste ancora assieme non saresti mai venuta-

Lei sorrise e annuì... lui era Gregory House e da piccole cose riusciva a risolvere grandi casi... era logico che già sapesse.

-Quello che mi chiedo è perchè dirmi che l’hai mollato quando non sei minimamente interessata a me- incalzò lui portando il discorso sulla parte che più lo interessava.

-Volevo che tu sapessi che avevi ragione, quello che io provo per Robert è solo affetto....avevi ragione- ripetè alla fine.

-Io ho sempre ragione- sottolineò lui provocandola.

-Quasi sempre-

-Vero- e un debole sorriso le increspò le labbra dell’ uomo.

Il silenzio si impossessò di nuovo di loro, Cameron si guardava intorno nervosa, e lui che si gongolava del fatto che riuscisse ancora a renderla nervosa.

-Allora io...- cominciò lei.

-Allora se ti sei lasciata con Chase, perchè stai così lontana? Hai paura che ti salti addosso...o hai paura di non rispondere delle tue azioni? La prima non mi preoccupa, ma per la seconda potrei finalmente dichiarare che il “tutti mentono” è sempre veritiero...perchè avresti mentito!-

-Non ho mentito....io...-

-Allora hai paura che ti salti addosso... tranquilla con il bastone faccio fatica a saltare- scherzò lui sempre più soddisfatto di quel piccolo gioco che si stava instaurando tra loro.

-Non ho paura...-affermò lei decisa.

-Vieni qua- la voce bassa e seria, come gli usciva poche volte.

La giovane sentì il cuore mancare un battito, sentiva che le sue guance avevano cominciato ad arrossarsi. Avvicinarsi a lui, infrangere quella barriera che mentalmente si erano imposti dopo l’ultima “chiacchierata”, ammettere che forse un pochino lui le piaceva ancora, idea che aveva sempre ripudiato negli ultimi tempi...tutto ciò significavano quei pochi passi ,che li distanziavano.

Fece impercettibilemente scivolare la gamba in avanti, prese un po’ di coraggio e poi fece un solo passo.

House la fissava attento in ogni sua minima espressione, sul suo volto aveva visto sparire la determinazione che a lui tanto piaceva , era comparsa l’idecisione,  poi forse anche la paura... e poi... dopo che lei ebbe mosso quel passo lui non capì perchè, ma smise di pensare. Per una volta il suo cervello si era messo in pausa, forse era arrivato il momento di mettere da parte la razionalità.

Lei cercò i suoi occhi azzurri, e li vide spaventati e gioiosi ... audaci e timidi.

Non comprese cosa scorse dipinto in quel blu, ma, qualsiasi cosa fosse, funzionò come una calamita. Prima adagio e poi sempre più veloce, fece quei tre metri, che c’erano fra loro, arrivando vicinissima.

Lui, piacevolmente sorpreso, sorrise e lei riconobbe che quello era il più bel sorriso che le avessero mai rivolto, forse perchè era il più desiderato...il più atteso...

Greg lentamente portò la propria mano libera sulla guancia rosea di lei. Aveva una pelle morbida e calda sotto le sue dita ruvide e fredde. La sentiva tesa e imabrazzata, come una bambina, ma la sentiva pure vicina a sè...ma forse quello lo era sempre stata.

Piano piano chinò il capo e vide i suoi capelli castani un po’ mossi, arrivò a incontrare i suoi occhi azzurri e si sorprese nel notare una sfumatura ambrata intorno alla pupilla, fece viaggiare le sue iridi turchine, le quali incontrarono le sue labbra, che forse un po’ tremavano. E poi...si arrestò...un’ultimo moto di paura lo assalì...non poteva più andare oltre senza un segnale da parte della ragazza, non avrebbe potuto tollerare un nuovo rifiuto da parte sua...

Lei si arrese e sciolte le mani dal petto, le lasciò cadere lungo i fianchi... e alzandosi sulle punte dei piedi...  senza pensare....lo baciò....

Greg rimase un po’ sorpreso, ma presto rispose e, preso dalla passione, lasciò cadere il proprio bastone, per poterla attirare a sè con maggiore intensità.

Allison rimase un po’ stordita da questo gesto, così naturale e spontaneo, ma presto il suo disorientamento passò e  lei portò le sue mani dietro il suo collo e approfondì maggiormente il loro incontro.

-Avevi detto che non ti piacevo più- le disse lui con il fiato corto, parlando contro le sue labbra.

-A volte sì- ripose Ally, ma non gli diede il tempo di ribattere oltre... gli sfiorò di nuovo le labbra con le proprie... lui rimase un po’ sorpreso, questa volta il bacio era più intenso, più caldo, più audace...

Presto il bastone non fu l’unica cosa a giacere a terra... la giacca leggera e bianca di lei, la maglietta della “Old South” nera di lui,  la maglietta a maniche lunghe rosse di Cameron... disegnavano una linea sinuosa che dal salotto conduceva nella camera.

Greg la piegò con infinita dolcezza sul letto di legno antico, percepiva il tocco leggero e  impaziente delle sue mani sottili e affusolate fra i capelli, da sempre in disordine, e sulla sua schiena, da poco nuda. La sentiva fremere e tremare sotto le sue labbra....

Senza fretta aprì il gancio del suo reggiseno… e sentì il profumo di pesche e rose...il profumo del suo seno...per la prima volta........

Non le disse “ti amo”, ancora non riusciva.... ma lo pensò molte, moltissime volte, in  quella notte calda e avvolgente notte di fine settembre....

 

****   

 

Il ticchettio dolce e rimato della pioggia contro i vetri, la fece svegliare.

Sul volto aveva ancora un’espressione felice e sorpresa...proprio come quando si era teneramente addormentata tra i suoi abbracci...

Aprì gli occhi azzurri molto lentamente, e nel contempo un sorriso lieve e romantico si schiuse sulle sue labbra. Era girata su un fianco e lui non lo vedeva, ma sentiva  il suo braccio forte e rilassato che la teneva stretta stretta al suo petto.

Sul comodino davanti a lei stava la sveglia... anche le lancette erano abbracciate sul sei...le sei e mezza.Tra un’oretta avrebbe dovuto essere in ospedale, almeno per tener fede alla parola data a Foreman.

A malincuore spostò il braccio di Greg, il quale sospirò un piccolo grugnito, che fece sorridere apertamente Allison.

Senza far troppo rumore riuscì ad alzarsi e a spostarsi senza difficoltà nella stanza.

Si rivestì e quindi si diresse in cucina.

 

Dischiuse gli occhi piano piano, aveva sentito dei rumori...la prima cosa che notò fu che Allison non era più lì... la seconda cosa che gli saltò all’occhio fu che erano appena le sei e mezzo. Doveva immaginarselo, precisina com’era si stava certamente  preparando per andare via...per andare al lavoro... ma era certo che sarebbe passata per salutarlo...un piccolo bacio, un ciao. Perciò si girò dall’altra parte e con un mezzo sorriso sulle labbra richiuse gli occhi.

 

Era  inutile! Nella sua cucina non c’era altro che un paio di scatolette e del caffè...va beh sarebbe passata a casa a far una leggera colazione.

Preparò una buona tazza di caffè per lui, anche se quando lui si sarebbe alzato la bevanda sarebbe sicuramente stata fredda...pazienza, era un gesto carino.

Nel mentre preparava, s’accorse della realtà...sia lei che Greg, sia Chase lavoravano assieme...e non voleva che Robert stesse male ancora a causa sua. Lei non lo amava questo era vero, ma lui non meritava nessun male...

L’ aroma del caffè nero le arrivò al piccolo naso...era pronto...ciò significava che lei avrebbe potuto andare via, ma prima volle fare una cosa.

Tornò con passi silenziosi nella camera e si sedette sul bordo del letto e con una carezza sul volto svegliò ...il suo Greg...

-Ciao- bisbigliò.

Lui strizzò gli occhi fingendosi contrariato.

-Lasciami dormire-

Lei rise asseime a lui...

Era tutto così paradossalmente magico...

-Ascolta...dobbiamo parlare- riprese lei tornando seria.

Lui si girò verso di lei e poggiò la testa sul braccio.

-Al lavoro,  c’è anche Chase e io non penso che i tempi...-

-Non vuoi dirglielo- la interruppe lui risparmiandole la pena di continuare  -non vuoi che gli altri lo sappiano- sulle sue labbra sottili comparve un dolce sorriso.

Lei lo guardò sorpresa...doveva essere stata l’emozione delle notte che le faceva vedere tutto così bello...non era possibile che Greg sapesse sorridere in quel modo!

-Non...non sei arrabbiato?- domandò.

-Tu sei così...piuttosto che far soffrire, sacrificheresti te stessa...una vera crocerossina! Va bene...se è questo che vuoi va bene...- rispose lui.

Lei annuì ancora stordita dalla sua serenità e dalle sue parole, senza pensare si alzò dal letto.

-Ehi...- la richiamò fingendosi risentito per la poca attenzione riservatagli.

Lei si girò e senza poter far nulla si sentì afferrare dalle sue braccia e trascianre giù...in quel nido che ancora scottava.

 

****

Le sette e quarantacinque...un quarto d’ora di ritardo, doveva essere la seconda, massimo la terza volta che arrivava tardi in due anni e mezzo.

L’ufficio era quasi vuoto, quasi, purtroppo per lei Chase era già arrivato.

-Buongiorno Chase- lo salutò in tono piatto.

-Sai dovresti scrivere un libro... “Come passare da Ciao Robert a Buongiorno Chase in tre minuti”!- le rispose lui sarcastico e ancora offeso.

-Lo facevo solo per te...- obbiettò lei lascianodosi scappare una nota acida nel tono di voce.

-Cameron!-

Perfortuna era arrivato Foreman a salvare la situazione.

I due colleghi si abbracciarono e parlarono un po’ del più e del meno...come stava lei...i casi importanti degli ultimi giorni...

Avevano in cura un paziente con gravi problemi di respirazione e problemi epatici.

Cameron lesse i sintomi scritti con il pennarello sulla lavagna.

I minuti scorrevano abbastanza rapidamente, il moro fece caffè per tutti...più che altro per Cameron, perchè il biondo era giustamente poco sociale quel giorno.

 

-Chi non muore si rivede!- esclamò House entrando improvvisamente nella sala riunioni.

Allison si affrettò a voltarsi verso la porta di vetro e notò che nelle parole di saluto di Greg, quella mattina, c’era un meraviglioso abbraccio ... solo...solo per lei.

 

 

  

THE END.

 

Ciao sono tornata!!!!

Avete notato che lungo ^_____^!!! Neanche io pensavo mi venisse così... tra l’altro doveva essere il più corto!!

Va beh che dire...questo capitolo è tutto Cotton...e tra l’altro Cameron ritorna protagonista come nei primi due capitoli!!! Indubbiamente questo è il capitolo che mi piace di più!! Ma ho fatto una fatica tremenda a scriverlo! Soprattutto le due scende di Cam con House.... sono state faticosissime!! Spero mi farete sapere se sono riuscita nel mio intento!!

 

Angolo dell’Editor (Anna):

Finita!! Finita!!! Finita!!!!

Ancora non ci credo di essere arrivata alla fine!

Adesso dovrò concentrarmi per un po’ su Harry....ma non per molto...le idee piovono a frotte nella mia mente malata!!

Va beh grazie per avermi supportata e sopportata durante questi mesi....

TV1KDBXXXX!!!!! (lo so il mex è più corto delle altre volte ma tanto lo sai che TI VOGLI TANTO BENE)!

Irene!!: beh direi che la fine è stata abbastanza Cotton Candy!!!^____^!!! Per quanto riguarda Chase...farlo cadere dalle scale no, anche perchè penso che quello che gli ha fatto Cam faccia molto più male!!! A te va un grazie davvero specialissimo (sembra una cosa banale ma ti assicuro che lo penso veramente) perchè hai seguito tutta la fanfiction dall’inizio alla fine, anche se non era una fanfic tipicamente cotton...quindi grazie davvero!!! Spero mi farai sapere che ne pensi del finale!!!!

EriMD:  già concordo con te l’ultima scena del capitolo scorso era davvero dolce, e per quanto riguarda House, beh effettivamente, è stato abbastanza sciocco...perfortuna Cam è in grado di perdonare!!! Grazie per le tue recensioni...! Spero veramente che tu commenti questo mio finale e mi faccia sapere che ne pensi!!

SHY: Beh sì...Cameron aveva davvero ragione ad essere arrabbiata con House, ma credo che abbia fatto davvero bene a lasciarsi andare e ammettere che a lei piace!! E per quanto riguarda House... anche secondo me è a sempre innamorato di lei (parlo anche per quanto riguarda il telefilm!!)!!!

Grazie davvero per le tue recensioni ! Spero che tu possa farmi sapere che ne pensi di questo finale!

Marina: beh ti devo ringraziare per le tue recensioni costanti... ma l’ultima che mi hai fatto non me la sento di commentarla (se non te la ricordi...rileggila)...comunque mi sono fatta perdonare! Beh allora che ne pensi di questo finale tutto Cotton?? Devi assolutamente farmelo sapere...a te posso dirlo: RECENSISCI!!! 

 

Beh che dire, grazie a tutti coloro che hanno recensito e quelli che (spero) recensiranno questo capitolo!!!

Stavo anche pensando all’idea di una continuazione mooooltooo più COTTON (questa volta cotton pura)!!! Beh fatemi sapere che pensate di que’idea!!!!

 

 

Bacioni grossissimi a tutti!!!

 

 

Mercury259

 

 

PS: non ignorate la scritta blu qui sotto!!

 

  
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