Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: Up_    21/08/2012    3 recensioni
"Dio, odio Hibari!"
"E perchè mai? E' sicuramente più figo del Tonno"
"Zitta. Mi sta proprio sulle palle!"
"Dimmi venti motivi per cui lo odi"
Guardo mia sorella scettica, alzando un sopracciglio.
"Davvero vuoi che faccia questa cosa idiota?"
Lei sorride, tranquilla.
"Se riuscirai a scriverli tutti, ti darò ragione...in caso contrario, ammetterai che Hibari è più hot di qualsiasi altro personaggio"
"Sei seria?"
"Come mai"
"Va bene...farò come dici tu. Ma solo per questa volta"
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kyoya Hibari, Reborn, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 *Oshawott   :3
Riscritto il 3.09.2012*



















Già è abbastanza imbarazzante quando una persona ti fissa.
Ma se parliamo di tutti gli studenti che in quel momento affollavano il cortile, è tutta un'altra storia.
Inizio a torturarmi la treccia a cui ho dedicato tutta la mattinata, rovinandola; impreco sotto voce, per poi lanciare un'occhiata verso il gruppo di studenti.
Riconosco Kyoko e Hana, quella tizia che le gira attorno come un dobermann.
Entro nell'edificio seguita dai ragazzi e da Reborn, che mi accompagna fino alla porta del Comitato Disciplinare della scuola, di cui ne è a capo Hibari.
Prendo un profondo respiro e faccio la mia entrata trionfale nella stanza.
Hibari è appoggiato alla scrivania, e appena mi vede alza subito lo sguardo, interessato.
«È sempre un piacere vederti, sei molto loquace», commento sarcastica sedendomi comodamente sul divano. Lui sospira, guardando poi fuori dalla finestra.
«Chi sei?»
Inarco un sopracciglio, praticamente squadrando la sua schiena.
«In che senso?»
«Per me siete tutti erbivori, ma tu…sei particolare»
«Forse perchè sono l'unica "erbivora" oltre a Mukuro che sta riuscendo a tenerti testa?»
Per un attimo, non appena nomino Mukuro, lo vedo irrigidirsi.
«Cosa vorresti insinuare?»
«Che sei un egocentrico, Hibari»
Lui si volta di scatto, ma non mi fermo.
«Non ti preoccupi minimamente su uno degli altri giardiani viene ferito, oppure se hanno bisogno d'aiuto. Del tuo aiuto. Questo lato di te si mostra in pochissime occasioni», affermo decisa.
Lui rimane interdetto, prendendo posto nel divano di fronte al mio e abbandonando la testa sul bracciolo, sdraiandosi.
Certo, fa come se io non ci fossi. Tanto siamo a scuola, casa tua in pratica.
«Hai vinto», dice lui, coprendosi gli occhi con un braccio.
Sento improvvisamente la gola secca.
COSA?!
«Eh?»
«Brava, hai centrato in pieno il concetto, erbivora»
«Davvero? Allora sono proprio un fenomeno—»
Forse sarà un ninja, fatto sta che un istante dopo il suo volto è a pochi centimetri dal mio, e sul volto ha un ghigno che mi piace ben poco.
Mi blocco non appena sento il suo fiato sul collo.
Dio, scollati…per piacere!
«Ed è questo che ti rende così…difficile da mordere a morte»
Okay, adesso lo ammazzo.
"Allora perchè non riesci nemmeno a muoverti?"
Zitto,Cervello.
"Lo sapevo. Ti piace"
Non riesco nemmeno a dirgli di smetterla!
"Hai una forza di volontà…deboluccia, Arianna"
Va a forti fottere, stupido Cervello.
Finalmente la vocina fastidiosa sparisce, ma ho un altro problema da affrontare adesso.
Hibari Kyoya.
«E poi…cos'è questa storia con quell'erbivoro di Sawada?»
Sogno son desta?
Era forse gelosia quella che ho sentito nella sua voce?!
«Non sono affari tuoi, Kyoya»
Piazzo le mani sulle sue spalle, allontanandolo con uno strattone secco.
«Non. Toccarmi»
Sul suo viso compare un ghigno.
Mi alzo, uscendo in fretta e furia dalla stanza, mentre sento gli occhi di Hibari fissi su di me.
Non appena chiudo la porta dietro di me, vedo il volto preoccupato di Tonno che se ne sta appoggiato al muro.
Corro da lui, rifugiandomi tra le sue braccia; all'inizio ricambia l'abbraccio titubante, poi mi stringe forte a se.
Dio se sei dolce, Tonno.
«Suppongo che ora tu non voglia dirmi quello che è successo, vero?», domanda lui dolcemente.
Annuisco, ricominciando a respirare normalmente.
Non credevo di aver trattenuto il respiro tutto quel tempo con Hibari.
Quel maniaco approfittatore…
Compreso Hibari.
Da lontano, vedo Kyoko sorridente, ma appena i nostri sguardi si incontrano arrossisce di tutto punto.
Allora anche a lei è dispiaciuto il bacio mancato! 
Ma allora perchè non gli parlava? Perchè lo ha rifiutato?
E vai con la 2795!

 
«E poi, cos'è questa storia con quell'erbivoro di Sawada?»
 
Ricordo perfettamente il suo tono di voce non appena mi aveva fatto la domanda: era irritato.
Molto probabilmente geloso.
Comunque, ho avuto la mia piccola vittoria.
Vediamo se sai fare di meglio, Kyoya!

 
Quella sera, troppo presa dagli avvenimenti della giornata, mi dimentico di cenare, rimanendo in camera.
Sono concentrata sulla lista, quando Yamamoto entra di sorpresa con un piatto di sushi fresco.
«Ho pensato avessi fame…non hai mangiato nulla», dice lui preoccupato, sedendosi al mio fianco sul letto.
Gli sorrido, schioccandogli un veloce bacio sulla guancia (come era mia abitudine fare da ormai tutti i giorni) e inizio a mangiare le prelibatezze preparate da Tsuyoshi.
Segue un lungo silenzio.
«Allora…tu e Tsuna—»
«No, non stiamo insieme», lo precedo io, giocherellando con una pallina di riso che si rifiuta di essere infilzata dalle mie bacchette.
«Come si spiegano tutte le voci a scuola—»
«È una lunga storia. Praticamente il suo appuntamento con Kyoko è andato a farsi friggere perchè alla prima occasione di poterla baciare Tsuna è andato in panico, distruggendo tutte le mie aspettative; quando mi ha raccontato tutto e mi ha chiesto di insegnargli come baciare. È andata così»
«E il bambino come lo ha saputo?»
«Reborn? Secondo me è peggio di una vecchia suocera, sa sempre tutto. Ci ha beccati, e ha tratto delle conclusioni affrettate; poi c'è stato il passaparola a scuola»
Yamamoto annuisce, accenando una risata al mio paragone tra Reborn e una vecchia suocera.
Secondo me andrebbero d'accordo.
Yama mi scompiglia amorevolmente i capelli, poi si alza e mi da la buonanotte, richiudendosi la porta alle spalle dopo essere uscito.
Sorriso, lanciando poi un'occhiataccia all'unica pallina di riso rimasta nel piatto.
La stessa con cui ho combattuto prima.
«Non molli, eh? Ho tutta la notte, e fidati, riusciró a mangiarti!»



 
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