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Autore: Justice Gundam    04/03/2007    4 recensioni
Prima di Taichi, Yamato, Sora... c'erano altri cinque ragazzi prescelti, chiamati per sconfiggere le forze del male e riportare la pace a DigiWorld. Ma chi erano questi ragazzi? E quali vicende hanno vissuto? Finalmente, questi interrogativi avranno una risposta! Prequel di 'Digimon Adventure' e delle mie storie 'Adventure 02 Reload', 'Lord of Digital Rings', 'Invasion'... e le altre che arriveranno in seguito!
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Digimon Zero-12

Digimon Zero

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

 

Salve, ragazzi! Ancora una volta, vi dò il bentornato alla storia dei miei personaggi originali di Digimon! Mi sembra che lo scontro della volta scorsa con Musyamon abbia soddisfatto un pò tutti! Grandioso! Allora, spero di fare ancora meglio con i combattimenti che, più avanti, costelleranno questa storia!

Allora, adesso Sho e compagnia, sotto la guida di Musyamon, si stanno avvicinando alla vetta di Nexus Peak, dove li attende - ora lo sanno - uno scontro micidiale con Volcdramon, prima un Digimon saggio e nobile, e ora uno schiavo succube della volontà di Watchmon! Per andare avanti nella loro missione, e poter sperare di affrontare il tiranno di DigiWorld e il burattinaio che gli tira i fili, dovranno combattere Volcdramon e riportarlo alla ragione! Ma prima, un piccolo pit stop per ricaricarsi e ricevere qualcosa di molto prezioso dalle mani di una vecchia conoscenza...

E prima di lasciarvi a godere quest'ultimo capitolo, rispondo alle review che mi avete lasciato!

 

KillKenny: Hehehee... beh, il fatto che BlackGatomon abbia fatto un complimento a qualcuno - in particolare a Jolene - potrebbe voler dire qualcosa, sì... e mi fa piacere che il duello tra Veedramon e Musyamon ti sia piaciuto! Della vecchia conoscenza che incontreranno, ti ho già accennato via mail, ma credo che un'occhiata al titolo di questo capitolo ti abbia dato tutte le risposte...

Nicola: Grazie mille della recensione! Sì, avevo notato, leggendo la tua storia, che preferisci gli uno contro uno... e, ti dirò, anch'io ci avrei visto bene BlackGatomon a combattere contro Musyamon... però, le esigenze della mia storyline imponevano che ad affrontare l'amico samurai fosse Veedramon. Tra l'altro, adesso come adesso, non credo che Jolene abbia ancora la grinta necessaria per fare quello che Sho ha fatto nel capitolo precedente per ribaltare la situazione...

TopoMouse: Anche tu, avrai scoperto dal titolo chi è questa vecchia conoscenza che i nostri ragazzi incontreranno in questo capitolo... dì la verità, avevi qualche sospetto che fosse lui, eh? :) Davvero hai potuto leggere V-Tamers? Gran bel manga, senza ombra di dubbio... e ti ha dato anche un assaggio di cosa potrà fare l'amico Veedramon... e il non-tanto-amico Arkadimon in 'Invasion', eh? Beh, adesso sai cosa aspettarti!

 

Lo spazio recensioni è già concluso, e il capitolo comincia! Buona lettura, e preparatevi al grande duello che inizierà tra non molto!

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Capitolo 12 - Gennai

 

Un leggero fruscio spezzò la calma innaturale della sera, allorchè una piccola mano scostò il ramo di un arbusto dalle ampie foglie e un paio di grandi occhi del colore dello zaffiro fecero capolino dalla vegetazione e guardarono rapidamente a destra e a sinistra per assicurarsi che non ci fossero problemi in vista. Davanti a lei, si parava un'ampia pianura che si estendeva per qualche centinaio di metri prima di lasciare spazio ad un pietroso sentierino in salita che si inerpicava lungo la fiancata di un rilievo... una grande formazione di roccia vulcanica sulla fiancata del vulcano di Nexus Peak! Le uniche forme di vita che si potevano vedere erano piccoli insetti ancora in attività, e qualche piccolo Digimon, di livello non superiore a Rookie, che si stava divertendo a giocare nell'erba alta, concedendosi una pausa di relax che di quei tempi, con gli scagnozzi di Watchmon che controllavano buona parte del Mondo Digitale, era diventata sempre più occasionale. La proprietaria di quegli occhi sorrise alla vista di due piccoli Koromon che si rincorrevano sparandosi addosso delle innocue bolle, poi scosse la testa e si riportò alla realtà. Continuò ancora per un pò a controllare che la strada fosse sgombra, poi, dopo due secondi, la Digiprescelta scivolò nuovamente nel fogliame, rimise a posto il ramo facendo attenzione a non fare troppo rumore e si rivolse al gruppo di ragazzi e Digimon che attendevano dietro di lei.

"Allora, Yurika, hai visto qualcosa?" chiese la vocina ronzante di Kunemon, accovacciato a terra accanto a lei. "Strada sgombra, o dobbiamo provare da qualche altra parte?"

La ragazzina dai capelli blu tranquillizzò immediatamente il piccolo bruco che le faceva da partner. "Tranquillo, Kunemon... per adesso non ho visto niente di sospetto! Sembra proprio che la strada per la quale Musyamon-san ci ha guidato ci abbia portato nella zona più sicura di Nexus Peak. Per adesso, non ci sono guardie in vista."

"Perfetto! Allora non dobbiamo fare altro che proseguire per questa strada, e siamo a posto!" esclamò Sho, facendosi avanti assieme a Kevin, Jolene, Felipe e gli altri Digimon tra la folta vegetazione. Dietro di loro, a chiudere la fila e proteggerli da eventuali attacchi alle spalle, c'era Musyamon, che nonostante le dimensioni maggiori e l'armatura si muoveva tra il fogliame con la furtività di un soldato esperto, la spada sempre appesa al suo fiano, e la mano sempre pronta a scattare verso la sua elsa in caso di pericolo.

"Hey, Musyamon, devo dire che per essere stato uno dei nostri avversario più tosti, ti sei rivelato un tipo in gamba!" ammise Sho, strizzando un occhio al gigantesco guerriero in armatura. "Ora che abbiamo raggijnto Nexus peak senza farci vedere, cogliere di sorpresa Volcdramon e riportarlo alla ragione sarà un gioco da ragazzi!" Sembrava che la paura che provava il primo giorno fosse ormai soltanto un lontano ricordo: lo scontro con Musyamon, risoltosi in favore suo e di SnowAgumon, era stato un toccasana per la sua autostima, e ora sembrava convinto di poter affrontare questo inevitabile scontro senza problemi.

Tuttavia, nonostante la situazione sembrasse tutta a vantaggio dei Digiprescelti, Musyamon volle mettere le mani avanti, e avvertirli che non sarebbe comunque stata una passeggiata. "Non essere troppo baldanzoso, ragazzino. Come ho detto, Volcdramon-sama è molto più forte di me. Non vi basterà stringere i denti e impegnarvi al massimo per uscire vincitori da questa battaglia. Avrete bisogno di un buon gioco di squadra, di individuare le debolezze del vostro avversario e sfruttarle appieno, e dovrete essere in grado di coordinare i vostri attacchi alla perfezione ed evitare i suoi. Solo così potrete sperare di vincere contro un avversario di un livello superiore." li avvertì. "Inoltre, non crediate che, solo perchè siamo riusciti ad arrivare fin qui senza che nessuno ci attaccasse, siamo riusciti a passare inosservati. Ho avuto modo di constatare che, in qualche modo, Watchmon riesce sempre a sapere cosa succede in qualsiasi settore di DigiWorld sia sotto il suo controllo."

"Cosa? Davvero?" chiese Bearmon, incredulo. "Cos'ha, una rete di spie o qualcosa del genere?"

Musyamon riflettè un istante prima di dare la risposta. "Non ho idea di come faccia, ma il fatto che siamo arrivati qui senza problemi potrebbe semplicemente voler dire che Watchmon, pur avendoci scoperto, ha preferito non mandare nessuno ad attaccarci per farci abbassare la guardia. Consiglio in ogni caso prudenza massima."

Sfrtunatamente, Sho e SnowAgumon sembravano troppo carichi per prendere troppo sul serio gli avvertimenti di Musyamon, e volevano soltanto fare quello che erano venuti a fare e riprendere la loro strada. "E dai, Musyamon, cosa potrebbe accaderci ormai? Abbiamo la tana di Volcdramon ormai a pochi passi dai nostri nasi, e siamo tutti diventati molto più forti dal giorno in cui siamo arrivati a DigiWorld. Sono sicuro che, tutti assieme, non c'è nulla che non possiamo sconfiggere! Non siete d'accordo anche voi, ragazzi?" squillò la vocina acuta come cristallo tagliato del piccolo dinosauro bianco. Gli altri Digimon, Felipe e Kevin, non eccessivamente convinti, storsero il naso, spegnendo un pò i 'bollenti spiriti' di SnowAgumon, il cui sogghigno si trasformò in un'espressione delusa.

"E andiamo, ragazzi, un pò di entusiasmo..." si lamentò.

BlackGatomon, che fino a quel momento era rimasta in silenzio assoluto, senza pronunciarsi, decise infine di rimettere in riga il piccolo dinosauro prima che alzasse troppo la cresta. "Io ti consiglierei di ascoltare quello che dice Musyamon. E' la guardia del corpo di quel Volcdramon, e lo conosce meglio di chiunque altro. Non credo che sia uno che parla a vanvera, tanto per parlare, e se anch'io ho deciso di mettere da parte il mio orgoglio e fare gioco di squadra con voi, è perchè penso che Volcdramon sia una minaccia seria!" lo apostrofò duramente.

Ma i recenti successi sembravano aver dato troppo alla testa a Sho che, ormai completamente dimentico dell'insicurezza del primo giorno, si alzò dalla sua posizione e strinse un pugno davanti a sè. "Chiacchiere. Abbiamo già perso abbastanza tempo che avrebbe potuto essere impiegato a formulare una strategia contro Volcdramon. Quindi adesso ci muoviamo, e andiamo a vedere questo tipo di cui Musyamon-san ci parlava! Così poi, abbiamo tutto il tempo di pensare a come attaccare il nostro nuovo avversario! Prima risolviamo questa situazione, meglio è!" esclamò. Senza aspettare una risposta da parte degli altri, sia lui che SnowAgumon marciarono imprudentemente fuori dal fogliame e uscirono dal loro nascondiglio sotto gli occhi incuriositi dei piccoli Digimon che giocavano tra l'erba, e con Yurika dietro che, inascoltata, faceva loro cenno di aspettare.

"E allora, ragazzi, che aspettate?" chiese SnowAgumon voltandosi indietro, anche lui galvanizzato dal fatto di trovarsi ad un punto fondamentale della loro ricerca, e dimentico del pericolo a cui andavano incontro. "Noi andiamo anche senza di voi!". Detto ciò, il piccolo dinosauro riprese a trotterellare dietro al suo fin troppo baldanzoso partner, e camminando fianco a fianco, i due si diressero verso la stradina in salita che percorreva il fianco di Nexus Peak. Contrariata, Yurika scosse la testa e, poichè non c'era altro da fare, fece cenno agli altri ragazzi di seguirla fuori dal loro nascondiglio.

"A me sembra che stia facendo una stupidaggine, se volete la mia..." mormorò Felipe. Falcomon, appoggiato alla sua spalla con le ali incrociate sul petto, annuì deciso e fece un sospiro per l'esasperazione. Fino a poco tempo prima, prima cioè che il suo Digivice facesse quello strano scherzo e trasmettesse la sua energia a Veedramon, gli era sembrato che Sho fosse un attimo più ragionevole... Ma quel grande potere che si era sprigionato pareva aver dato un pò alla testa al ragazzino e al suo partner. Falcomon sperò soltanto che questo non li mettesse in ulteriori guai... ne avevano già abbastanza per conto loro!

"Il vostro amico ha coraggio, questo lo devo dire..." commentò Musyamon. "Tuttavia, mi sembra che non abbia idea di quando è il caso di rischiare e quando di essere prudenti."

"Sì, ho avuto modo di accorgermene..." fu la risposta irritata di Kunemon, che si era nuovamente sistemato sulla spalla di Yurika. "Sai, Musyamon-san, prima di combattere con te, Sho e SnowAgumon non erano così baldanzosi... anzi, al momento di affrontare le loro prime battaglie a DigiWorld avevo visto Sho che sembrava dubbioso, indeciso... come se non si sentisse sicuro di quello che faceva, e avesse paura di ciò che lo aspettava. Poi, quando ha visto che gli altri ragazzi ottenevano man mano le loro forme Champion, si è fatto più animo, ma non si era mai comportato in maniera così esagitata! Mi chiedo che cosa gli abbia preso, tutt'a un tratto..."

Yurika storse il naso, anche lei non troppo contenta di come si stava comportando il suo migliore amico. "Ho come idea che questa storia delle Crest, e la vittoria contro Musyamon-san, gli abbiano dato alla testa! Speriamo che non faccia nulla di azzardato, abbiamo già abbastanza problemi per le mani senza dover fare da baby-sitter a lui..." commentò.

Il piccolo Kevin, ritrovata la fiducia dopo quell'attimo di smarrimento di qualche ora prima, volle dire la sua e guardare anche il lato positivo della situazione. "Io, sinceramente, non vedo perchè fargliene una colpa... è stato proprio il suo atteggiamento volitivo a spronare me e Jolene quando avevamo dei dubbi!" disse il ragazzino di colore, con entrambe le mani dietro la nuca in una posa rilassata. "E poi, per adesso stiamo andando bene... io ho fiducia in Sho, e so che non ci deluderà!"

BlackGatomon guardò storto il Digiprescelto americano. "Solo lui vi ha fatto coraggio, eh? Perchè, io cosa sono, carne macinata?" brontolò tra sè, un pò offesa per il fatto che si vedeva negato un suo merito... chi era stato a fare quel discorsetto sull'inutilità a Jolene?

Bearmon sospirò a sua volta e fece cenno agli altri di seguirlo. "E va bene, allora... visto che non abbiamo molta altra scelta, seguiamo pure il nostro eroe! E speriamo che non ci faccia finire in qualche trappola, perchè la cosa tenderebbe a seccarmi..." commentò sarcastico. Gli altri annuirono e, con aria un pò rassegnata, seguirono Sho e SnowAgumon sul sentierino che si inerpicava lungo la fiancata di Nexus Peak. Al contrario del loro leader non ufficiale, che pareva su di giri, erano tutti un pò in tensione per la battaglia che si apprestavano a sostenere... come facevano Sho e SnowAgumon a non essere preoccupati dall'idea di doversela vedere con un Digimon di livello Ultimate?

"D'accordo..." concluse Musyamon. "Ora, vi condurrò da questa persona di cui vi ho parlato. Vi fornirà maggiori informazioni sulla vostra missione e sulle Crest, e forse vi saprà dare qualche consiglio utile per il futuro... sempre che siate disposti ad ascoltarli..."

Nonostante il suo volto mantenesse quell'espressione imperturbabile, anche il Digimon simile ad un samurai doveva ammettere che non si sentiva molto sicuro di come sarebbero andate le cose... non solo per il fatto che avevano a che fare con un avversario veramente duro, ma anche perchè, se quello Sho si fosse montato troppo la testa, i risultati avrebbero potuto essere poco piacevoli... sperò tra se che quei due si dessero una calmata il prima possibile, perchè non avrebbero certo potuto sconfiggere le forze di Watchmon soltanto con un assalto frontale e avendo fiducia...

"Spero che lei li sappia consigliare bene, venerabile Gennai..." mormorò tra sè, seguendo i cinque ragazzi e i loro Digimon lungo il sentierino scosceso...

 

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La 'passeggiata' sotto il caldo sole della sera lungo il fianco di Nexus Peak durava già da una ventina di minuti, il cielo iniziava a scurirsi e ad essere punteggiato di stelle, e l'allegro chiacchierare che normalmente accompagnava il viaggio dei bambini prescelti si era ridotto a qualche commento sussurrato di tanto in tanto, come un segreto che nessuno avrebbe dovuto sentire. In quel momento, i ragazzi avevano appena finito di arrampicarsi lungo una piccola, quasi impraticabile stradina in salita, la cui roccia vulcanica nera offriva per fortuna numerosi appigli ai quali reggersi, ed erano arrivati su un ampio altopiano deserto, la cui vegetazione era ridotta a qualche ciuffo d'erba e qualche anonimo arbusto che aveva resistito al terreno aspro del vulcano. Davanti ai bambini prescelti, a circa una ventina di metri da loro, si innalzava una grande formazione rocciosa, simile come forma ai monumenti di roccia della Monument Valley nel Sud degli Stati Uniti, la cui fiancata era quasi stata spaccata in due da una larga fenditura. Musyamon fece cenno ai bambini prescelti di seguirlo e, quando ebbe guidato il gruppetto vicino alla fenditura, diede il segnale dell'alt con un cenno del braccio. Immediatamente, i bambini prescelti e i Digimon si bloccarono, e il Digimon samurai diede loro le dovute indicazioni.

"Allora, ragazzi, siamo arrivati. La persona di cui vi parlavo è qua dentro, in una caverna a cui potrete accedere tramite questa fenditura." spiegò. "Io resterò qua fuori di guardia, in caso arrivi qualcosa di pericoloso. Mi raccomando, ragazzi, ascoltate bene i consigli del venerabile Gennai..."

Tutti i Digimon rimasero di sasso a sentire quel nome, e scattarono sull'attenti come tanti soldatini. "Che... cosa?" esclamò Falcomon. "Mu-Musyamon, stai... stai dicendo sul serio? Parleremo con il venerabile Gennai in persona?". Dietro di lui, SnowAgumon, Kunemon e Bearmon avevano iniziato a parlottare sommessamente, e anche la normalmente indifferente BlackGatomon aveva drizzato le orecchie. Dalla reazione che i loro partner ebbero, i Digiprescelti capirono che si trattava del nome di qualcuno molto importante.

"Gennai? Si chiama così questo signore?" chiese Jolene. Musyamon rispose con un cenno affermativo della testa e proseguì la sua spiegazione.

"Sì... nè essere umano, nè Digimon. Nessun abitante di DigiWorld, che io sappia, sa bene chi sia o da dove venga, ma una cosa è sicura... sa molto di più lui di DigiWorld di quanto io, Volcdramon-sama, o addirittura Watchmon potrebbero mai sapere! In questo mondo, lui è la guida per eccellenza."

"Accidenti..." disse Sho. "Quello che si dice un pezzo grosso, quindi... mi chiedo che aspetto avrà, se non è nè un Digimon nè un umano..."

Musyamon alzò le spalle. "Per usare un termine popolare, diciamo di sì... ad ogni modo, giovane Sho, potrai toglierti presto questa curiosità. Prego, bambini prescelti, entrate... entrate e conoscete colui che vi ha scelti per questa importante missione."

"D'accordo, Musyamon-san..." rispose il ragazzino con gli occhialoni, iniziando ad addentrarsi nella spelonca con estrema attenzione. SnowAgumon lo seguiva a breve distanza, la stazza ridotta che gli permetteva di sgusciare tra le rocce con facilità.

Yurika e Kunemon, prima di entrare a loro volta nella caverna, si fermarono davanti a Musyamon e gli fecero un inchino di ringraziamento. "Ti ringraziamo di averci guidato fin qui, Musyamon..." disse il piccolo bruco giallo. "A buon rendere."

"Mi ringrazierete nel migliore dei modi liberando Volcdramon-sama dall'influsso di Watchmon." tagliò corto il samurai, ma la Digiprescelta e il suo partner riuscirono a cogliere un accento di sincero rispetto in quella voce dura. "Ora non attardatevi oltre. Avanti, andate!"

Yurika annuì e si intrufolò nella fenditura assieme a Kunemon, con Jolene e BlackGatomon subito dietro, poi Kevin e Bearmon, e infine Felipe e Falcomon a chiudere la fila, in modo che i membri del gruppo più vulnerabili (almeno, dal punto di vista della ragazzina dai capelli blu) fossero protetti da qualcuno più forte che li potesse proteggere da un eventuale attacco. Era pur vero che avevano Musyamon a coprire loro le spalle, e che dentro la grotta non avrebbero dovuto esserci pericoli, ma non si poteva mai essere troppo sicuri...

Così, in silenzio assoluto, il quintetto di Digiprescelti e Digimon iniziò la sua discesa nelle viscere della terra, circondati da claustrofobiche pareti di roccia calde al tatto (e non ci volle molto prima che Sho iniziasse a sudare), con la luce che diminuiva rapidamente di intensità man mano che scendevano e le articolazioni che iniziavano a lamentarsi, per lo sforzo di sostenere i loro corpi durante la discesa. SnowAgumon strinse i denti ricordando una cosa che aveva sentito dire una volta... che a camminare in discesa si fa più fatica che in salita... e che in quel momento si stava rivelando fin troppo vera. Ben presto, tra l'angusto tunnel in cui si trovavano, e la notte che stava coprendo il Mondo Digitale, il gruppo si ritrovò quasi al buio, in grado di vedere soltanto le rocce davanti ai loro nasi...

"L'ambiente comincia a starmi un pò stretto..." commentò sottovoce Kevin, costretto a strisciare con la schiena contro una parete, cercando di fare un pò di umorismo. Quando nessuno rise della sua battuta, diede un paio di colpi di tosse e si azzittì.

"Hey, piccolo, un pò di silenzio..." lo redarguì Falcomon. "Questa non è una gita scolastica..."

Ancora per qualche interminabile secondo, la discesa continuò in quelle proibitive condizioni, con a malapena lo spazio per prendere un respiro. Per fortuna, proprio quando Sho temeva che quell'infernale discesa dovesse continuare ancora a lungo, i muri frastagliati di pietra vulcanica cominciarono a separarsi, e ai Digiprescelti venne concesso un pò più di ossigeno e di spazio, mentre una flebile luce bianca proveniente dai meandri della caverna cominciava ad illuminare loro la via. Sho, colto di sorpresa da quella strana luce, sbattè gli occhi meravigliato, sforzando la vista nel tentativo di guardare in fondo e capire di cosa si trattava...

"Hey, guardate un pò!" esclamò SnowAgumon. "Quella luce... è senz'altro opera del venerabile Gennai!"

"SnowAgumon, mi sembra che Sho ti abbia contagiato con la sua mania di dire ovvietà..." commentò Kunemon, le antenne drizzate verso il cielo. "Ovvio che si tratti del venerabile Gennai, ti aspettavi qualcosa di diverso, dopo quello che ha detto Musyamon?"

"Se non altro, ci fa un pò di luce..." riprese Kevin, ringraziando tra sè che il tunnel si stesse allargando e gli stesse concedendo un pò più di spazio per respirare. Incoraggiati da quella vista, tutti i membri del gruppo aumentarono la loro velocità di discesa, con la luce che aumentava di intensità, fino quasi a diventare abbagliante, ad ogni passo che facevano. In breve tempo appoggiarono i piedi sul fondo della caverna, un'ampia spelonca scavata nella nera roccia vulcanica con una sorta di grezzo altarino di roccia al centro, sopra il quale era sospesa una piccola sfera di luce bianca, non più grande del pugno di un uomo adulto, che proiettava raggi luminosi in ogni direzione come un sole in miniatura. Era quella, ovviamente, la sorgente di luce che aveva illuminato loro il cammino durante la discesa. Emanava una sensazione di calore rassicurante, e i Digiprescelti, non appena furono scesi tutti, si ritrovarono come attratti da quella luminescenza, e si avvicinarono ad essa con la cautela che viene dalla meraviglia. Persino BlackGatomon pareva aver abbassato almeno un pò la guardia.

"Questa luce..." iniziò Felipe mentre, spinto dalla curiosità, osservava la sfera da varie angolazioni. "Questo... sarebbe quel Gennai di cui parlavate?"

Falcomon scosse la testa, storcendo un pò il naso di fronte a quello spettacolo inaspettato. "Sinceramente, Felipe, non ne ho la più pallida idea... nessuno di noi ha mai visto il venerabile Gennai in persona, e non sappiamo che aspetto abbia... potrebbe essere lui come non esserlo..."

"Ehm... bene, allora... adesso che siamo qui... come facciamo a comunicare con questo... Gennai?" chiese Yurika, cercando di trovare qualcosa con cui interagire con l'insolito globo di luce. "Io non vedo nulla con cui possa parlare..."

Hmhmhm... perchè non provate con il vostro Digivice, e non vedete cosa succede?

La bonaria voce di un vecchietto, accompagnata da un'innocente risata sotto i baffi, raggiunse le orecchie di Sho, SnowAgumon e i loro compagni dal Digivice che il giovane leader non ufficiale portava appeso alla cintola. Sorpreso, il ragazzino abbassò lo sguardo verso il piccolo congegno, e notò che stava lampeggiando, pur senza emettere alcun suono strano... dalle esperienze precedenti, Sho sapeva bene che questo era il preludio a qualcosa di molto importante...

"Sho! Il tuo Digivice! E' tramite quello che il venerabile Gennai sta cercando di parlare con noi!" esclamò SnowAgumon, un indice puntato verso il minuscolo apparecchio che il suo partner aveva già preso in mano. Dopo aver rivolto lo schermo a cristalli liquidi verso di sè, Sho iniziò a guardarlo con intensità, aspettandosi di vederci apparire qualcosa, e anche Yurika, Kunemon, Kevin, Bearmon e Jolene si raggrupparono là attorno, ognuno di essi cercando di gettare un'occhiata...

"Gennai-san?" esclamò Sho, rivolto allo schermo illuminato come se stesse parlando tramite un walkie-talkie. "Gennai-san, la riceviamo! Lei è Gennai-san, giusto? Ci riceve? La prego, risponda! Siamo venuti qui appositamente per parlare con lei!"

"Oooh, i bambini prescelti, finalmente! E' ormai da millenni che aspettavo... e temevo... questo giorno... il giorno in cui i due mondi si sarebbero incontrati per la prima volta..." ribattè la morbida voce dal Digivice di Sho. "Ma adesso ascoltatemi... ancora... non sono in grado di restare in contatto abbastanza a lungo... per darvi le risposte che cercate... ascoltatemi... quella luce che vedete... Sho... appoggia il tuo... Di... vice..." Man mano che il discorso di Gennai proseguiva, la comunicazione si faceva sempre più disturbata, come una radio quando la frequenza sulla quale è sintonizzata incontra dei segnali che vi si sovrappongono. Sho non perse tempo e, fidandosi di quello che aveva sentito dalla voce misteriosa, appoggiò delicatamente il suo Digivice sull'altarino di roccia attorno al quale lui e i suoi amici si erano riuniti. L'effetto fu istantaneo, come se la luce bianca avesse improvvisamente ricaricato il piccolo congegno, il cui schermo sprigionò, una volta di più, un dirompente fascio di luce bianca che colse di sorpresa Sho, facendolo balzare indietro con un urlo di sorpresa e finire quasi addosso a Jolene, e che salì in una frazione di secondo verso il soffitto. In men che non si dica, la stanza venne inondata da quel bagliore accecante, e dei suoni modulati elettronicamente segnalarono che il Digivice si stava attivando, anche se per una funzione diversa da quella per cui Sho era solito usarlo...

"Accidenti, ma quante funzioni hanno questi Digivice?" chiese Jolene, rivolta più a sè stessa che a qualche altro membro del gruppo.

L'obnubilante gioco di luci si smorzò con la stessa rapidità con cui era iniziato, e la caverna tornò alla luminosità precedente... con l'unica differenza che, questa volta, non c'era più la sfera di luce ad illuminarla, bensì una vera e propria colonna di energia che, dipartendosi dallo schermo del Digivice di Sho, attraversava vericalmente la spelonca e si fermava al soffitto. Con un sibilo, la colonna di luce si espanse finchè il Digivice quasi non scomparve... e prima che i Digiprescelti potessero fare un qualsiasi commento, o avere una qualsiasi reazione, una piccola figura umana traslucida, simile ad un fantasma, apparve al suo interno: la figura di un buffo vecchietto dall'aria da nonno, con folti baffi bianchi, quasi calvo a parte una esile coda di capelli grigi che partiva dalla sommità della sua testa per poi ridiscendere dietro la nuca, e un sorriso paterno ad adornare un volto segnato dall'età, ma i cui occhi perennemente semichiusi davano ancora un'impressione di intelligenza. Indossava un vestito lungo, tutto blu con le orlature rosse, e un paio di scarpe rosse con le punte rialzate, e teneva entrambe le mani nascoste dietro la sua schiena, un pò incurvata dal peso degli anni. La sua espressione era vivace nonostante la non più verde età, ed irradiava una tale saggezza e calore umano, che i Digiprescelti si sentirono subito rassicurati. Anche se Felipe, un pò deluso dall'aspetto di questa fantomatica 'guida di DigiWorld', aprì bocca senza pensare a quello che stava per dire.

"E così, questo sarebbe Gennai..." commentò. "Dirò la verità, mi aspettavo qualcuno dall'aria un pò più autoritaria..."

L'ometto studiò attentamente le cinque coppie di bambini prescelti e Digimon, tutti quanti in silenziosa attesa, per qualche secondo, prima che il suo sorriso si allargasse ulteriormente, e la sua mano destra si alzasse in segno di saluto. La sua voce calma e confortante risuonò ancora una volta nella spelonca. "I miei omaggi, bambini prescelti. Il mio nome è Gennai, e voi potete considerarmi... il vostro cicerone nel vostro viaggio attraverso DigiWorld! E' un grande onore per me conoscervi, e un grande piacere vedervi qui a DigiWorld in questo momento di crisi."

"E, a nostra volta, noi ci sentiamo onorati della sua presenza, venerabile Gennai." rispose Bearmon, piegandosi in avanti in un inchino rispettoso. Anche Falcomon, Kunemon e SnowAgumon fecero la stessa cosa, mentre BlackGatomon, che mal sopportava simili formalità, si limitò ad annuire. Osservando che in ogni caso le reazioni di tutti i Digimon erano rispettose, Jolene prese un paio di lembi della sua gonna, li sollevò di poco e si piegò sulle ginocchia, chinandosi da perfetta signorina.

"Dev'essere veramente una personalità importante, questo vecchietto..." riflettè Sho tra sè. "Però, vorrei sapere come farà a dare una mano a noi... mi dà l'impressione di non avere neanche un corpo!"

"Ehm... siamo lieti di conoscerla, signor Gennai!" rispose Kevin, prendendo per primo la parola nel gruppetto. "Quindi... è stato lei a chiamarci qui e ad affidarci i Digivice... e i nostri compagni, giusto?" Al momento di fare quella domanda, il piccolo Digiprescelto di colore allungò una mano verso Bearmon e gli fece una carezza sulla schiena mentre questo era ancora chinato.

Gennai prese un profondo respiro, e il tono allegro con cui aveva esordito si smorzò leggermente mentre faceva spaziare il suo sguardo da un Digiprescelto all'altro, quasi volesse cercare di intuire quanto più possibile di essi da una semplice occhiata. Vide Sho, con i suoi capelli neri e lucidi, gli occhi brillanti di sicurezza e gli occhialoni da pilota sulla testa. Vide l'atletica Yurika, i lunghi capelli blu che scintillavano alla luce del Digivice. Felipe, alto e longilineo, con quei suoi spettinati capelli biondo sporco e l'espressione distante nella quale si poteva cogliere quel sempre presente sospetto di rabbia e tristezza. Il piccolo Kevin, con il suo berrettino da baseball; e la timida Jolene, capelli castani, lentiggini e uniforme scolastica sporcata dai giorni passati all'addiaccio. E i loro compagni, tutti con un'aria così volonterosa e vivace... per quanto, e qui Gennai non potè impedirsi di sorridere, Kunemon si portasse con una certa alterigia... tranne quella BlackGatomon, che per qualche motivo gli ricordava molto Felipe. Poi, dopo essersi impresso nella memoria tutti quei volti diversi, eppure uniti dallo stesso fardello che si trovavano a dover sostenere, riprese il suo discorso, la sua preoccupazione palpabile nelle sue parole.

"Posso dire che, sì, io ho avuto un ruolo primario nella creazione dei Digivice, in quella dei Digi-Tama da cui i vostri partner sono usciti, e in quella delle Crest di cui avete probabilmente sentito parlare..." iniziò. I Digiprescelti drizzarono un pò le orecchie quando sentirono la parola Digi-Tama, ma decisero di rimandare le domande alla fine della discussione. "Ma non vi annoierò con i dettagli. Mi basti dire che anch'io, come voi e i vostri compagni, ho avuto la mia parte nella profezia che da tempo immemorabile si tramanda a DigiWorld, di generazione in generazione."

"Venerabile..." mormorò Kunemon mentre drizzava un'antenna. "Lei ha detto... che lei ha preso parte alla creazione dei nostri Digi-Tama. In che senso, se posso chiederlo?"

"E a proposito di questo..." chiese Yurika. "Che cosa sarebbe un Digi-Tama? E' la cosa da dove nascono i Digimon, se non ho capito male..."

"Proprio così, Yurika..." rispose Falcomon. "Si tratta di uova di varie forme, colori e dimensioni... che in genere vengono raccolte in un luogo chiamato Primary Village, dove si schiudono sotto le cure di qualche altro Digimon preposto a questo compito... ma adesso, con la crisi di DigiWorld, non mi risulta che si stiano formando altre Digi-Tama... mi dispiace di non poter essere più chiaro, ma anch'io so molto poco a riguardo. Comunque, venerabile Gennai, stavamo dicendo... che lei avrebbe creato le nostre Digi-Tama?"

Il vecchietto attese un attimo prima di rispondere a questa domanda. "Quello che sto per dirvi potrebbe sembrare molto cinico, ragazzi miei, e in effetti anch'io la penso allo stesso modo. Tuttavia... sì, è la verità. Non posso scendere nei particolari, ma vi posso dire che, per affrontare i pericoli che li avrebbero attesi in questo viaggio... per combattere ad armi pari con le entità che tramano l'estinzione di DigiWorld... c'era bisogno di Digimon particolari, Digimon capaci di esprimere appieno la loro forza quando fossero entrati in contatto con degli esseri umani. Solo così, tramite l'unione del potenziale infinito di un Digimon e della purezza dei sentimenti umani, si sarebbe potuta realizzare la profezia, e DigiWorld avrebbe potuto essere salvato... ma, altra cosa di cui mi rammarico, non avrebbero potuto essere degli adulti i tramiti di questa unione... in parte perchè, come credo abbiate già sentito dire dai vostri partner, DigiWorld è composto dall'essenza dei sogni oltre che che da semplici dati ed istruzioni; e solo nei bambini e nei ragazzi, fino a questo momento, è stato possibile trovare una fiducia nei sogni così forte da renderli in grado di... per così dire... adattarsi fisicamente alla struttura di questo mondo, e poterci entrare."

Felipe arricciò il naso sentendo quella frase. Fiducia nei sogni? E allora lui che ci faceva là? Aveva smesso di credere alle favole da troppo tempo ormai, da quando aveva avuto la conferma che la vita reale sapeva essere una padrona molto crudele...

"E il motivo per cui siete stati scelti voi... è che in voi cinque sono presenti, in maniera più marcata che in molti altri ragazzi della vostra età, le virtù rappresentate dalle Crest, i talismani che permetteranno a voi e ai vostri Digimon di esprimere tutto il vostro potenziale. So che a voi potrà sembrare incredibile, ma vi assicuro che non c'è stato nessun errore... In voi, ciascuno di questi valori è forte, ed è per questo che vi posso conferire queste cinque Crest..." proseguì Gennai. Estese in avanti il braccio sinistro, e aprì lentamente la mano, rivelando all'interno del palmo cinque piccoli medaglioni dorati, ognuno dei quali era inserito all'interno di una medaglietta-custodia e recava una runa diversa incisa su una facciata. Con un primo sguardo, Sho riuscì a vederne una a forma di cuore, una simile ad un cerchio con due grazie uncinate ai lati e un simbolo dello Yin e dello Yang inscritto... e, cosa che attirò maggiormente la sua attenzione, una runa a forma di sole che lui aveva già visto apparire di sfuggita sul suo Digivice diverse ore prima, quando lui e SnowAgumon avevano combattuto contro Musyamon... quindi, riflettè il ragazzino, quella era una sorta di predizione di quello che sarebbe successo...

Riportò la sua attenzione alla situazione attuale quando vide che le Crest, circondata da una calda luce dorata si stavano sollevando dalla mano di Gennai e stavano levitando maestosamente verso ognuno di loro, come attratte da una invisibile forza magnetica. Il suo sguardo seguì il percorso della Crest con sopra inciso quel sole stilizzato mentre questa si avvicinava lentamente a lui, finchè non se la ritrovò sospesa in aria a pochi centimetri dal viso. Le altre Crest avevano fatto la stessa cosa con ciascuno dei suoi compagni di viaggio, e il ragazzino con gli occhialoni notò che il medaglione con il cuore era andato a Yurika...

Fu in quel momento che Sho, per un istante che a lui era sembrato molto più lungo, sentì di perdere la cognizione di quello che faceva, e cominciò ad agire unicamente d'istinto. In qualche modo... sentiva che era la cosa giusta da fare. Sentiva il suo corpo muoversi quasi automaticamente verso la Crest, e una voce che riecheggiava nella sua testa che gli diceva che prenderla era la cosa giusta da fare... In quel momento, Sho sentiva addirittura di non essere più lui ad agire. Come se fosse stato sotto un qualche influsso ipnotico, gli sembrava di vedere qualcun altro fare quello che stava in realtà facendo lui... e tuttavia, la cosa non lo allarmava minimamente. La sensazione che pervadeva il suo corpo era così... calda, rassicurante... come stare vicino ad un falò ardente dopo una giornata passata in mezzo alla neve... Finalmente, le sue dita si strinsero con cautela attorno al medaglione dorato, che reagì aumentando la propria luminosità fino quasi a costringerlo a chiudere gli occhi... e, con gli stessi movimenti automatici, di cui lui stesso quasi non si accorse, se lo mise al collo come stavano facendo tutti gli altri, mentre i Digimon osservavano senza fiatare...

Anche i Digimon, comunque, stavano sperimentando degli strani effetti... non molto dissimili da quelli che avevano provato quando avevano sentito che i Digivice erano arrivati ai loro partner umani: una inspiegabile quanto stupenda sensazione di calore e conforto, che costrinse persino la fredda BlackGatomon a spalancare gli occhi per la meraviglia. Se qualcuno si fosse preso la briga di guardare verso di lei, forse ci avrebbe visto qualche lacrima trattenuta, che la gattina nera non ricordava di aver mai fatto fatica a tenere... eppure in quel momento, quel bellissimo sentimento stava mettendo a dura prova il suo autocontrollo...

"Cosa... sta succedendo?" si chiese Kunemon, le antenne che si muovevano lentamente sopra la sua testa come se stessero tracciando una danza lenta e maestosa. "E'... la stessa cosa che ho provato quando..."

Fu Falcomon a proseguire la frase per lui. "Il giorno prima che i ragazzi arrivassero qui, a DigiWorld? Sì, ti capisco... Allora è questo... il 'potenziale' di cui parlava Gennai... mi sento improvvisamente molto più forte... più forte di quanto non sia mai stato..."

"Sì, anch'io..." proseguì Bearmon, guardandosi le mani guantate con entusiasmo. Si sentiva come se nel suo petto stesse ardendo una fiamma che gli dava la carica... "E non solo più forte... anche più sicuro... più tranquillo... e soprattutto... più vicino a Kevin... riesco a percepire i suoi sentimenti, ad empatizzare con i suoi pensieri... non so spiegarmelo, ma credo che lo sentiate anche voi..."

SnowAgumon si portò una zampina artigliata all'altezza del cuore. "Sì... lo sento benissimo... il coraggio di Sho, la sua determinazione... ora più che mai sento di condividerli... sento che pensiamo sulla stessa lunghezza d'onda..." disse, incurvando gli angoli della bocca in un sorriso.

Nonostante condividesse le sensazioni dei suoi compagni e dei Digiprescelti... e, per un istante, le sembrasse di starsi avvicinando a Jolene più di quanto lei stessa avrebbe voluto ammettere... BlackGatomon rimase scettica, e scosse la testa per scacciare quell'accenno di emozione che lottava per farsi strada sul suo muso felino. "Che... che sciocchezze state dicendo?" chiese scorbuticamente, ma si sentiva che nella sua voce mancava quella convinzione lapidaria con cui diceva ogni cosa. "Io... mi sento più forte, punto e basta! Non sto là a perdere tempo con questi sentimentalismi, a me interessa soltanto avere la possibilità di aumentare il mio potere... e ora ce l'ho, quindi per adesso mi va bene così!"

SnowAgumon, volgendo per un attimo i suoi occhi cristallini alla gattina nera, fece un sorrisetto saccente. Capiva bene che quello che stava dicendo non corrispondeva alla verità...

Finalmente, dopo alcuni secondi che al gruppetto erano sembrati eterni, il gioco di luci cessò, e le Crest non dientarono che dei medaglioni, in apparenza solo decorativi, appesi al collo dei rispettivi proprietari, con quelle strane rune a decorarli... Stupiti, i ragazzi allungarono lentamente le mani verso le Crest e le presero, portandosele davanti agli occhi e osservandole con attenzione: mentre la Crest di Sho era quella con il sole disegnato sopra, e quella di Yurika presentava un grosso cuore stilizzato, a Felipe era andata la Crest con il cerchio uncinato, a Kevin una sulla quale pareva essere incisa la stilizzazione di un uomo, con un lungo abito dal bordo inferiore frastagliato e delle specie di raggi di sole che si dipartivano dalla sua testa... mentre sulla Crest di Jolene troneggiava un simbolo simile ad una goccia d'acqua con dentro due cerchietti concentrici.

"Ecco..." riprese Gennai con voce calma. "Ora avete ricevuto le vostre Crest, e i vostri Digimon hanno acquisito il potenziale di Digievolvere ancora. Adesso, l'unione tra voi e i vostri compagni può dirsi completa. E ognuna di queste, ci tengo a ribadirlo, rappresenta un aspetto vitale del vostro carattere... Giovane Sho, a te è stata affidata la Digi-Crest del Coraggio; Yurika, tua è la Digi-Crest dell'Amore, mentre quella di Felipe rappresenta l'Amicizia. Jolene, la Crest che hai ricevuto rappresenta la Sincerità... mentre tu, piccolo Kevin, hai ricevuto quella della Speranza, una delle più potenti in assoluto!"

"Wow... forte!" esclamò il ragazzino di colore mentre riguardava con orgoglio il medaglione che aveva appena ricevuto. "Hai sentito, Bearmon? La mia è una delle Crest più potenti! Non ne sei felice? Chissà come saranno forti le tue forme evolutive più avanzate!"

L'orsacchiotto si sfregò una mano dietro la nuca, un pò imbarazzato dall'entusiasmo ch il suo partner ci stava mettendo, ma allo stesso tempo comprendendolo appieno. Doveva ammettere che anche lui era curioso di vedere come sarebbe stata la sua forma Ultimate... o, perchè no, magari anche quella Mega! "Sono felice per te, Kevin! E sono sicuro che saprai fare buon uso del potere di questa Crest!" commentò.

Anche Sho e SnowAgumon non stavano più in sè dalla gioia. "Ma ti rendi conto, Sho? Grazie alla tua Crest, potrò superare il livello Champion! E se già ero capace di fare tanto nei panni di Veedramon... figurati cosa succederà quando arriverò a livello Ultimate o Mega!" cinguettò il piccolo dinosauro bianco.

"Non oso neppure immaginarlo..." rispose Sho, la Crest ancora stretta nella mano ed esibita orgogliosamente. "Ma sono sicuro che lo vedremo molto presto! Con questa Crest dalla nostra, nè Watchmon, nè nessun altro Digimon malvagio potrà più fermarci! Ora siamo noi i più forti di DigiWorld!"

Yurika storse il naso sentendo le spacconate del suo amico. La sua impressione di poco prima, che Sho si stesse montando un pò troppo la testa, stava ricevendo sempre maggiore conferma, e il fatto che lui avesse ricevuto la Crest non stava certo contribuendo a tenere sotto controllo la sua proverbiale impulsività... per quanto la riguardava, pur essendo contenta di aver ricevuto il medaglione dell'Amore da Gennai, non riusciva a condividere lo sfrenato entusiasmo del suo amico. Si sentiva come se ci fosse qualcosa fuori posto... come se quella Crest, in realtà, non le dovesse appartenere...

"E così... io avrei la Crest dell'Amore..." pensò tra sè, lo sguardo appesantito da un filo di malinconia mentre osservava il cuore inciso sulla medaglietta dorata. "Che strano... non ci sarà qualcosa di sbagliato in questa 'profezia'? Perchè, se devo dirla tutta, io non credo di esserne degna..."

E Kunemon, percependo la perplessità della sua compagna, decise di far sentire la sua voce. "Hey, Yurika... tutto bene? Non mi sembri poi troppo entusiasta di aver ricevuto la tua Crest..." chiese la sua vocetta ronzante. La Digiprescelta dai capelli blu, svegliata improvvisamente dalle sue elucubrazioni, fece un saltino per la sorpresa, poi si voltò verso il piccolo bruco, cercando di sembrare quanto più normale possibile nonostante tutto...

"Ah, Kunemon-chan... no, no, va tutto bene, sul serio! E' solo che mi stavo chiedendo..." disse una rapida bugia, che in fondo non si discostava troppo da quello che davvero stava pensando. "Sì, mi stavo chiedendo come avrei potuto fare ad attivarla... e soprattutto, come sarà la tua forma Ultimate! Chissà quanto diventerai bello, eh?" pronunciò l'ultima parte con una risata che, con suo grande sollievo, le venne meno forzata del previsto... probabilmente perchè sapeva di giocare sulla vanità del suo compagno digitale!

In effetti, le parole di Yurika fecero subito alzare la cresta a Kunemon, che drizzò le antenne come sempre era abituato a fare quando si vantava. "Heh... beh, modestamente... già quando divento Flymon non sono male, beninteso!" esclamò, le mandibole leggermente incurvate. "Mi aspetto di fare una figura ancora migliore quando evolverò!"

Questa volta, la risata che Yurika fece le suonò deliziosamente spontanea. "Heheheee... perchè immaginavo che lo avresti detto, Kunemon-chan?" chiese retoricamente, mettendosi l'indice e il medio della mano destra davanti alla bocca. A sua insaputa, i pensieri di Felipe e di Jolene erano molto simili a quelli che le erano venuti poco prima...

"Questa sarebbe la Crest dell'Amicizia..." riflettè Felipe. C'era qualcosa, nel suo sguardo, che poteva essere letto come una sorta di spregio al medaglione che gli stava al collo. "Perchè poi abbiano scelto me per esserne il possessore, non lo capirò mai. Io... non credo che l'amicizia sia poi così importante, se sono riuscito a farne a meno per tutto questo tempo..."

Invece, nell'espressione di Jolene, era più chiaramente visibile un velo di tristezza. "La Crest della Sincerità... che strano che sia io a rappresentare la Sincerità..." riflettè, mentre si rigirava tra le dita il medaglione. "Proprio io che ho sempre così tanta paura di dire la mia, e ritengo che gli altri sappiano decidere meglio di me anche per ciò che mi riguarda... non credo proprio di essere io la persona giusta, non sarebbe stato meglio Sho o Yurika?"

Dopo aver atteso che la luminosità delle Crest si fosse smorzata, Gennai diede un'altra occhiata al gruppo dei Digiprescelti e riprese il suo discorso. "Ora, bambini prescelti, il potere delle Crest è nelle vostre mani. Ma voglio avvertirvi, che per ora è soltanto presente in voi e nei vostri Digimon, ma non è davvero attivo. Per poterlo attivare, e accedere così alle nuove Digievoluzioni, dovrete prima dimostrarvi degni di esso, dando prova della virtù che esso rappresenta. So che alcuni di voi saranno increduli, e non penseranno di avere le qualità necessarie... ma vi posso assicurare che le vostre Crest non vi sono state assegnate a caso, e che se voi siete qui, è perchè avete tutti il potenziale di attivarle. Tuttavia, non mi è dato di sapere come, esattamente... ognuno di voi dovrà trovare da solo il modo di risolvere questo problema... e questo, ve lo posso anticipare, vorrà dire cercare in voi stessi, fare chiarezza nei vostri pensieri e nelle vostre idee, e affrontare le vostre paure. Queste ultime, in particolare, sono ciò che può bloccarvi. Non dimenticatelo mai."

Sho, ancora troppo esaltato dalla buona notizia per ascoltare la sua voce interiore della ragione, fece un sorrisetto un pò strafottente. "Con tutto il dovuto rispetto, Gennai-san... ma chi le dice che abbiamo paura? Io e SnowAgumon abbiamo affrontato nemici spaventosi, restando assieme... e siamo sempre riusciti a venirne fuori interi, non è così, compagno?" chiese, dando una carezza sulla testa al piccolo Digimon bianco, che si mise una mano dietro la nuca e rise giovialmente.

Anzichè essere irritato da quella evidente mancanza di buon senso (e di modestia...), Gennai sorrise, un sorriso che voleva esprimere affetto assieme ad un pò di rimprovero... il sorriso di un nonno che ha visto il nipotino infilare le dita nella marmellata. "Ohohoh... vedo che qualcuno tra noi si è fatto un pò trasportare dall'impulsività giovanile... beh, ma dal resto anche questo fa parte del tuo carattere, giovane Sho, e penso che i tuoi amici lo sappiano già..." gli rispose, attento a non assumere un tono troppo severo. "Aaah, c'è sempre qualcosa di cui noi abbiamo paura... a volte noi stessi non ce ne accorgiamo, o non vogliamo ammetterlo... chi per orgoglio, chi perchè prova vergogna... ma tutti noi abbiamo paura di qualcosa, grande o piccola che sia. E tu, Digiprescelto del Coraggio, non fai eccezione... ma lascerò che sia tu a rendertene conto da solo. E voi, ragazzi, ricordatevi sempre queste mie parole, perchè da come riuscirete a gestire il potere delle Crest dipenderà la sopravvivenza dell'intero Mondo Digitale. Ora i vostri Digimon potranno raggiungere livelli di potenza che persino Watchmon potrebbe soltanto sognare... ma non sarà tutto così automatico come potrebbe farvi comodo, e starà sempre a voi e ai vostri Digimon, in ultima analisi, scegliere come gestire questo grande potere. Con esso, delle grandi responsabilità vi sono state assegnate... il destino di un mondo, e delle migliaia di migliaia di vite che vi risiedono."

"Un grande potere... comporta delle grandi responsabilità. Dov'è che l'ho già letta, una cosa del genere?" si chiese Kevin, rivolto più a sè stesso che a chiunque altro.

"Con questo, ho finito di dirvi quello che dovevo... almeno per adesso..." concluse Gennai, la cui immagine cominciò a perdere nitidezza e a sfarfallare, come lo schermo di una vecchia televisione. Il contatto stava per essere perso. "Ricordatevi, piccoli amici... cercate in voi stessi il modo di usare le vostre Crest... rendetevi conto delle vostre potenzialità, e mettete chiarezza in voi stessi... Solo così potrete... non c'è più energia... volevo ancora... ma... ora non..." Un disturbo di sottofondo spezzò la voce di Gennai, che si ridusse ad un brusio indistinto. "Ragazzi... buona... fortuna... zzzz... zzzz..."

"Venerabile Gennai!" esclamò SnowAgumon, muovendo un passo verso l'immagine ormai quasi scomparsa. Il Digivice di Sho si spense, e con esso anche la figura del vecchio saggio, e il luminoso raggio bianco che era salito fino al soffitto della caverna. In un attimo, il luogo venne nuovamente avvolto dall'oscurità, e le uniche luci rimaste furono quelle dorate delle Crest ancora appese al collo dei ragazzi.

I Digiprescelti erano rimasti in silenzio nella caverna buia, a riflettere sulle parole che Gennai aveva detto loro. Se da una parte ricevere le Crest era stato motivo do orgoglio, e aveva dato loro un pò di motivazione per gli scontri a venire, dall'altro aveva fatto sorgere in essi delle grandi preoccupazioni... che in certi, come Yurika e Felipe, erano decisamente più marcate che negli altri. Dipendeva da loro fare sì che le nuove Digievoluzioni si sbloccassero, non era affatto una cosa automatica... e in molti capivano che da quel momento in poi ogni loro azione avrebbe potuto avere delle conseguenze importanti su tutto ciò che li circondava. Il solo pensiero fu sufficiente a far correre un brivido anche lungo la schiena di Sho, che pure fino a quel momento aveva tenuto la cresta alzata... e del resto, come dare loro torto? Non capita tutti i giorni di venire a sapere che le vite di migliaia di persone... beh, in realtà di Digimon, ma comunque di esseri viventi e pensanti... dipendeva da quali decisioni si fossero prese, e dalla saggezza delle loro scelte. Migliaia di vite... forse addirittura MILIONI! E pensare che tutto era iniziato come un'avventura insolita e divertente... ma ora, la realtà si stava facendo sentire!

Sho prese un respiro profondo... e poi espirò, buttando l'aria fuori ai polmoni e l'inquietudine fuori dal suo corpo. Non poteva mostrare di avere paura, non davanti ai suoi compagni... se non ci fosse stato lui, gli altri sarebbero stati capaci di mantenere la loro coesione? Di affrontare ciò che li aspettava? Sarebbero stati tranquilli se avessero visto che il loro 'leader non ufficiale' aveva paura? No, doveva soffocare la sua ansia... non poteva ammetterla davanti a loro, e quasi aveva paura che SnowAgumon, guardandolo negli occhi, capisse quello che provava. Già sentiva lo sguardo del piccolo Digimon cercare il suo, nel tentativo di leggervi il suo stato d'animo...

Scosse la testa. Che diamine gli stava venendo in mente? Perchè all'improvviso si poneva tutte quelle domande? Se erano arrivati fino a quel punto, anche se con un pò di aiuto da parte degli altri Digimon come Dimetromon o i Battamon, e avevano scoperto il modo di attivare le loro prime Digievoluzioni... allora perchè non avrebbero dovuto essere capaci di ripetere la cosa? No, doveva pensare positivo! Lui e il suo gruppo erano gente in gamba, avevano sconfitto Digimon di gran lunga più forti grazie al loro lavoro di squadra... e ora, grazie alle Crest, potevano fare molto di più! Nessuno poteva fermarli, doveva convincersi di questo, e convincere anche i suoi compagni, primo tra tutti SnowAgumon!

"Hey, Sho, tutto bene?" gli chiese improvvisamente la voce del piccolo tirannosauro bianco, interrompendo la sua linea di pensiero. Il ragazzino con gli occhialoni si passò una mano sulla fronte, e si asciugò un filo di sudore di cui fino a quell'istante non si era neanche accorto, prima di guardare verso il basso e incrociare gli occhi del suo partner, azzurri come il cielo e puri come il cristallo. A dirla tutta, Sho si sentiva un pò a disagio osservato così, da quegli occhi che esprimevano una fiducia così incondizionata, e il fatto che tutti gli altri Digiprescelti (tranne i più scettici Felipe e BlackGatomon, che apparivano impassibili) si fossero in quel momento voltati verso di lui, in una silenziosa richiesta di essere guidati, non contribuiva certo ad allentare lo stress. Beh, era una ragione di più per mostrare che lui non si lasciava impressionare così facilmente! Chissà, forse era quello, dopotutto, il segreto per far brillare la sua Crest... il Coraggio, in fondo, non era la mancanza di paura? E lui non ne aveva, checchè ne dicesse quel Gennai! Non ne aveva! NON NE AVEVA! Questa frase riecheggiò nella mente del dodicenne come un mantra, ripetuto più e più volte per dargli convinzione... era stato così spavaldo fino ad un attimo prima, e ora perdeva la speranza? No, mai e poi mai! Loro ce l'avrebbero fatta, lui avrebbe fatto in modo che fosse così!

"Sì, SnowAgumon... tutto alla perfezione..." esclamò Sho, nel tentativo di suonare il più convinto possibile. Poi, alzando lo sguardo verso i suoi compagni. "Ascoltatemi, ragazzi, posso capire che improvvisamente tutto ci sembri più difficile! Non fatevi abbattere, perchè sono sicuro che non sarà poi così diverso da prima! Noi ora abbiamo le Crest, e se siamo riusciti ad arrivare fin qui, vuol dire che possiamo andare ancora oltre! Quindi forza! Adesso torniamo in superficie, e cominciamo a pensare a come affrontare Volcdramon!"

"Bel discorso. Avresti dovuto fare l'agitatore." commentò sarcastica BlackGatomon, tenendo le zampine incrociate sul petto. Davvero quel moccioso si illudeva che sarebbe stata così facile? Credi in te, e tutto verrà da sè? Stringi i denti, vai avanti e alla fine vincerai? Come no... non se ne rendeva conto, che se così fosse stato, DigiWorld non sarebbe stato nelle condizioni in cui era?

Tuttavia, la frase di Sho sembrò avere un certo impatto positivo sugli altri membri del gruppo, e riuscì a dare loro la carica che serviva.

"Come al solito non resisti alla tentazione di fare un bel discorsetto incoraggiante, eh, Sho?" gli chiese Kunemon, aggiungendo una risatina alla fine per fargli capire che non voleva sembrare offensivo. "Comunque... non sono esattamente le parole che io avrei usato, ma devo ammettere che rendono l'idea!"

"Avevamo già deciso da un pezzo di addossarci questa responsabilità, no?" chiese retoricamente Yurika, ammirando la Crest del'Amore con aria un attimo meno dubbiosa di prima. "E allora, non perdiamo altro tempo. Il nostro dovere, adesso, è affrontare Volcdramon e liberarlo dall'influsso di Watchmon, ed è quello che faremo! Speriamo solo che quello che ha detto Gennai-san sia vero... e che riusciamo a capire come funzionano questi medaglioni..."

I Digiprescelti si guardarono tra loro in un muto gesto di comprensione reciproca. In quel momento si sentivano davvero una squadra, e ciascuno di loro si rendeva conto che l'affiatamento con i suoi compagni e con il proprio Digimon era cresciuto dal loro arrivo a DigiWorld, che se ne fossero accorti o meno... e Sho aveva ragione, se erano arrivati fino a quel punto, una speranza ce l'avevano!

Il gruppo si riorganizzò, raccogliendo le proprie cose, e Sho andò a prendere il suo Digivice dall'altarino di roccia sul quale lo aveva lasciato. Poi, lentamente, ciascuno riprese la via per la superficie. Prima Yurika e Kunemon, poi Jolene, BlackGatomon, Kevin e Bearmon risalirono lungo il tunnel scavato nella pietra vulcanica, e iniziarono ad avanzare a tentoni in quella claustrofobica fenditura. Proprio mentre Sho, SnowAgumon, Felipe e Falcomon si apprestavano a chiudere la fila, il biondino spagnolo appoggiò una mano sulla spalla del compagno giapponese, e quando fu sicuro di avere la sua attenzione, gli rivolse una frase che sapeva un pò di avvertimento. "Sho... ascolta bene, c'è una cosa che ti devo dire."

"Dimmi, Felipe-kun? C'è... qualcosa che ti turba?" aveva chiesto Sho, non appena venne richiamato dal gesto dell'amico.

Felipe scosse la testa e sorrise leggermente... un sorriso un pò amaro, notò Sho, ma sempre meglio di quell'espressione scontenta che era abituato a vedergli in viso. "No, no... volevo solo dire che il tuo discorso di prima, per quanto sciocco, mi è sembrato sincero. Sei uno che sa il fatto suo, questo te lo devo riconoscere... e quello che volevo dirti è che voglio riporre la mia fiducia in me e nella tua, a mio parere un pò assurda, sicurezza in te stesso. Mi auguro che essa ti sproni a dare il meglio di te, anche perchè sono dieci, e non una, le vite che stai mettendo in gioco!"

Sho gli restituì il sorriso. "Tu pensa a fare TU del tuo meglio e a collaborare più che puoi con gli altri, e lascia che io pensi per me, Felipe-kun! Ora più che mai il successo della missione dipende dal nostro totale affiatamento." disse. I due ragazzi si scrutarono per un pò, quasi a volersi lanciare un'amichevole sfida... poi, Felipe fece quella cosa che non aveva fatto il giorno del loro incontro: protese una mano verso il ragazzino giapponese, che accettò onorato la stretta di mano. SnowAgumon e Falcomon erano rimasti in disparte, ad osservare il comportamento dei loro amici con un certo orgoglio...

"Sono convinto che, nonostante le loro differenze, Sho e Felipe si rispettino molto più di quanto non diano ad intendere." commentò Falcomon, muovendo in su e in giù il suo becco ricurvo. "Forse è proprio questo quello di cui Felipe aveva bisogno..."

"Vuoi dire... per accendere la sua Crest?" chiese SnowAgumon, gli occhi fissi verso il medaglione al collo del biondino. "Strano, a me non sembra di vedere cambiamenti..."

Il falchetto scosse la testa. "No, SnowAgumon... per una cosa forse anche più importante: riaccendere un pò di fiducia nel suo cuore..."

 

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Qualche ora dopo...

"Volcdramon! Volcdramon!"

Un paio di occhi scarlatti, dello stesso colore ardente della roccia fusa, si spalancarono lentamente nell'oscurità della tana di Volcdramon non appena il loro proprietario, un'immensa creatura draconica che emanava un tale calore corporeo da distorcere il paesaggio attorno a sè, sentì quella imperiosa voce roca riecheggiare nella sua testa. Un fremito di rabbia percorse il suo corpo da rettile, ricoperto di grandi squame nere, e i suoi denti affilati come punte di ossidiana si strinsero quasi involontariamente, mentre una delle sue zampe si abbatteva al suolo e polverizzava una piccola stalagmite di roccia. La creatura che fino a qualche giorno prima era stata il saggio e benevolo Volcdramon, un Digimon che faceva da guida e mentore a tutti gli altri, si sentì percorrere da un'improvvisa ondata di rabbia omicida - il suo padrone, il supremo Watchmon, stava chiamando, e lui doveva essere pronto ad eseguire gli ordini...

Volcdramon grugnì un paio di volte, e delle nuvole di denso vapore vulcanico nero come la pece uscirono sbuffando dalle sue narici, prima che la sua voce ringhiante spezzasse il silenzio della tana. "Supremo Watchmon... quello che lei vuole... sarà fatto..." ringhiò, un suono atono e rabbioso al tempo stesso - se una cosa del genere poteva essere...

"Tu lo sai per cosa ti sto chiamando, Volcdramon, mio fedele schiavo..." sibilò telepicamente il Digimon mutante che lo controllava. "Non solo la tua guardia del corpo ha fallito ed è passata dalla parte di quei mocciosi, ma i Digiprescelti e i loro compagni sono anche riusciti, grazie alla sua guida, a raggiungere la tua vetta, e tra non molto saranno lì da te. Essi sanno già della tua nuova vita sotto la mia benevola mano, e vogliono sottrarti al mio amorevole abbraccio... per poi venire da me! Essi non vogliono che venga creato un nuovo mondo privo di sofferenze... hanno intenzione di contrastare i miei nobili ideali... e per questo voglio che tu li uccida! Non devi lasciare vivo nemmeno uno di quegli insolenti... li devi uccidere tutti, dal primo all'ultimo! Lo farai per me, in nome dell'affetto che ti ho dato?" La voce telepatica di Watchmon si lasciò dietro una sinistra eco, come l'ululato di un fantasma... e se Volcdramon fosse stato in sè, avrebbe sentito il sapore ipocrita, di miele avvelenato, delle sue parole. Erano parole colme di menzogna, le parole di una sirena ammaliatrice che incanta le sue vittime con la sua dolce canzone prima di farle morire miseramente...

Ma, privato com'era della sua volontà, Volcdramon non avrebbe notato queste cose nemmeno se qualcuno gliele avesse sbattute in faccia. Con un altro passo pesante, uscì dall'oscurità e si espose ai gentili raggi del sole serale che filtravano da qualche crepa nel soffitto, rivelando finalmente il suo impressionante aspetto: molto simile ai classici draghi, era un enorme lucertolone che raggiungeva i sette metri alla spalla, con un corpo rettiliforme e sorprendentemente snello per la sua mole immensa, di almeno venti metri dalla testa alla punta della coda! Quasi tutto il suo corpo muscoloso era coperto da squame nere, ruvide e resistenti come la roccia vulcanica che lo circondava, e dalle fessure tra di esse proveniva un'impressionante luce scarlatta... come se appena sotto la sua pelle non scorresse sangue, ma lava incandescente! Le sue zampe erano grosse come colonne di sostegno, e non terminavano con i piedi agili, quasi felini, che di solito si associano ai draghi... sembravano piuttosto le zampe di un elefante, corredate di lucide unghie di ossidiana, e dal torace uscivano un paio di punte di metallo rovente delle dimensioni di un braccio umano! Il suo lungo collo, che teneva la testa ben sollevata da terra, componeva buona parte della ragguardevole lunghezza del drago, e numerose punte di cristallo bianco formavano una sorta di letale selva dietro la sua nuca. Sulla testa affusolata, la pelle e le squame diventavano rosso cupo, con una piastra di metallo grigio a proteggere la calotta cranica e la mascella superiore. Quest'ultima protezione si estendeva fin oltre la punta del naso, incurvandosi come il becco di un aquila, e due occhi rossi pieni di odio scrutavano il mondo attorno a lui da un paio di fessure intagliate nell'acciaio. La creatura sembrava non avere un solo punto del corpo vulnerabile, e il soffocante fumo nero che la avvolgeva, senza tuttavia ostacolarle in alcun modo la respirazione, la rendeva una visione ancora più terrificante!

Ancora una volta, Volcdramon fece uscire il suo respiro in rantoli gutturali pieni di furia a malapena trattenuta. La risposta alla domanda di Watchmon era fin troppo facile, almeno dal suo punto di vista sconvolto dal controllo mentale...

"Come lei desidera... così sarà fatto, supremo Watchmon... Io, Volcdramon, annienterò i bambini prescelti, così che lei e i suoi compagni possiate portare avanti la vostra lotta... per creare un mondo senza sofferenze!" rispose Volcdramon, senza preoccuparsi di tenere la voce bassa.

 

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Volcdramon

Tipo: Drago

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Volcanic Phoen, Circle of Death

Un Digimon che chiama casa la lava e i vulcani del Mondo Digitale. Nonostante l'aspetto spaventoso, è un Digimon buono... a meno che, ovviamente, non sia posseduto dai Digi-Ghost come in questo caso! Tuttavia, combatte con grande fervore, soffiando fiotti di magma e saturando l'aria con il suo micidiale vapore vulcanico!

 

Non appena ebbe finito la frase, la lingue di fiamma rosso-arancioni che scorrevano sotto le sue impenetrabili squame brillarono ancora più ferocemente... e il drago gettò indietro la testa e proruppe in un ruggito mostruoso che fece tremare le pareti della grotta! Alcuni pezzi di roccia lavica si spaccarono e precipitarono dal soffitto, infrangendosi sul pavimento, e luride fiamme scarlatte scaturirono improvvisamente dai solchi della corazza di Volcdramon, riscaldando improvvisamente la già soffocante aria solforosa del luogo, e avvolgendolo in un'aura di rabbia ardente che non lo rendeva certo meno minaccioso! Per qualche secondo, il ruggito furibondo del dragone continuò a far oscillare pericolosamente l'enorme camera... poi, lentamente, le fiamme vennero riassorbite dalla sua pelle corazzata, e Volcdramon tornò alla quiescenza di poco prima... ma i suoi occhi a mandorla continuarono, anche così, ad emettere quella terribile luce. Il drago, con i movimenti lenti e misurati di un automa che cerca di conservare il più possibile la sua energia per un compito importante, si sedette sulle zampe posteriori e assunse la posizione di un gatto in attesa... paragone calzante, se si pensa che stava facendo la posta a quel gruppetto di Digiprescelti e Digimon che, ora lo sapeva, si sarebbero presentati entro breve dalla grande apertura sul lato opposto della sua tana!

E tuttavia, anche i suoi sensi acuti, non sminuiti in alcun modo dallo stato di controllo mentale in cui si trovava, non riuscirono a notare la piccola, furtiva ombra di un felino i cui occhi acuti lo osservavano da una fenditura in un muro al suo lato, le pupille contratte in modo da sfruttare ogni minimo spiraglio di luce. Ritenendo di aver visto abbastanza, BlackGatomon scivolò via come un'anguilla, mimetizzandosi di nuovo nell'oscurità da cui era venuta. Aveva finalmente visto con che razza di avversario avevano a che fare, e tra sè ringraziò la sua previdenza per aver deciso di allearsi con gli altri quattro Digiprescelti. Il suo orgoglio non le impediva di riconoscere che Volcdramon era un avversario davvero troppo forte per lei, e senza un pò di alleati dalla sua parte, la sua sconfitta sarebbe stata rapida e dolorosa.

Se voleva davvero sperare di arrivare da qualche parte, doveva collaborare con gli altri, anche se non era molto portata per il gioco di squadra...

"Okay, ora ho visto tutto..." disse tra sè, a voce talmente bassa che fece fatica a sentire le sue stesse parole. "Devo comunicarlo agli altri, in modo che possano organizzare una buona strategia... e mi sa tanto che ne avremo bisogno, se vogliamo vincere..."

Mentre si ritirava, non vide che quelle due scintille di magma infuocato si voltavano per un breve istante verso il suo nascondiglio, e si stringevano minacciosamente...

 

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Nello spazio di cinque minuti, BlackGatomon si era fatta nuovamente strada tra gli angusti corridoi di roccia che l'erosione del tempo aveva scavato nelle rocce di Nexus Peak, ed era uscita dalla soffocante aria surriscaldata di quella tana. Riguadagnato l'esterno, la gattina nera ridiscese di corsa la grande punta di magma solidificato nella quale Volcdramon aveva ricavato la sua tana, e raggiunse di nuovo lo spiazzo, nascosto tra alcune formazioni vulcaniche a qualche centinaio di metri dalla grande caverna, nel quale i suoi compagni e Musyamon avevano piantato le tende. Tempo prima, i ragazzi avevano deciso di mandare uno di loro in avanscoperta a cercare di scoprire quanto più possibile su Volcdramon, assieme alle informazioni che Musyamon aveva offerto loro... e BlackGatomon, essendo la più furtiva del gruppo oltre che la più esperta, si era offerta volontaria. Non appena la videro tornare, i ragazzi e i Digimon le corsero subito incontro per sincerarsi che stesse bene, prima tra tutti Jolene.

"BlackGatomon, sei tornata!" esclamò la ragazzina inglese, sinceramente felice di veder tornare la sua partner. "Allora, va tutto bene? Sei riuscita a vedere questo Volcdramon?"

"Che aspetto ha? E' forte? Quanto è grande?" BlackGatomon venne assalita subito dopo da una mitragliata di domande da parte di Bearmon, che sembrava impaziente di gettarsi nella lotta. Anche Falcomon e SnowAgumon le andarono quasi addosso nella loro foga di sapere di più, e la gattina si vide quasi sommersa di domande, al punto da farle perdere la pazienza...

"Hey! Hey, calma, voi! Uno alla volta, o vi graffio!" protestò, tirando fuori le unghie e vibrando un fendente nell'aria davanti a sè, che mancò volutamente il naso di Bearmon. L'orsacchiotto si ritirò di un passo, alzando le mani davanti a sè, e BlackGatomon potè tirare il fiato e passarsi la mano sulla fronte. Accidenti, come mai solo allora sentiva tutto il caldo che faceva in quella dannata spelonca? Ipotizzò che fosse dovuto al fatto che prima era troppo impegnata ad annotarsi ogni minimo particolare di Volcdramon per pensare al caldo...

"Allora, BlackGatomon, sei riuscita a vederlo?" le chiese Jolene non appena la sua partner ebbe preso un pò fiato. "Riesci a dirci qualcosa che potrebbe esserci utile?". Gli altri ragazzi e Digimon, Musyamon compreso, si riunirono attorno a lei per ascoltare le novità che portava.

BlackGatomon annuì lentamente e rivolse lo sguardo al picco di roccia da cui era appena fuggita. "Sì, sono riuscita ad avvicinarmi abbastanza da dare una bella occhiata... e vi posso dire che non mi è piaciuto molto quello che ho visto! Ragazzi, qui abbiamo a che fare con un avversario che non riusciremo a battere con la sola forza dei muscoli. Avremo davvero bisogno di un ottimo gioco di squadra per sconfiggerlo!" rispose. Rimase un attimo in silenzio per riordinare ogni particolare, poi proseguì, forse ritenendo importante quello che le era venuto in mente. "E poi... l'ho sentito parlare con Watchmon e dire qualcosa di strano... Aveva detto, rispondendo alla conversazione telepatica di Watchmon, che avrebbe distrutto tutti coloro avessero cercato di impedire... la creazione di un nuovo mondo libero dalla sofferenza! Non vi pare strano?"

In effetti, la notizia aveva preso molti tra capo e collo, e Sho più di tutti. "Come? Sei sicura di aver sentito bene, BlackGatomon? Watchmon avrebbe parlato di eliminare le sofferenze di DigiWorld?" chiese, sbattendo le palpebre un paio di volte.

"Sì, ne sono sicura... Volcdramon, riportando le parole di Watchmon, ha detto proprio così!" rispose la gattina nera. I suoi occhi dorati si mossero a destra e a sinistra e scrutarono attentamente tutto l'uditorio: esattamente come si aspettava, nei volti di tutti si leggeva incredulità... e anche Musyamon non faceva eccezione. Persino il Digimon samurai, che pure era stato il più vicino a Volcdramon, non aveva idea di cosa volesse dire quell'affermazione...

Per qualche istante, il gruppo rimase in silenzio a rimuginare su quella inaspettata sorpresa, prima che Felipe riportasse tutti all'ordine.

"Comunque..." esclamò il biondino spagnolo, battendo una mano sul terreno per richiamare l'attenzione. "...le domande dovranno attendere! Non siamo arrivati fin qui per farci distrarre adesso solo perchè abbiamo sentito quattro parole buttale lì da quel pazzoide di Watchmon! Per quello che sappiamo, potevano essere anche un bluff per confondere noi e Volcdramon!"

"Questo mi sembrerebbe strano..." riflettè Musyamon ad alta voce. "Se Volcdramon-sama è già sotto l'influsso dei Digi-Ghost, per quale motivo Watchmon avrebbe bisogno di mentirgli per fargli fare quello che lui vuole? E' una cosa che, detto sinceramente, non mi torna... e che potrebbe voler dire che c'è qualcosa che ci sfugge, in tutta questa situazione."

"Per adesso, l'importante è liberare Volcdramon dall'influsso, giusto? E poi... quel Gennai che abbiamo incontrato non mi sembra un tipo capace di mentire. Se ci fosse qualcosa di giusto in quello che Watchmon sta facendo, sono sicuro che non ci avrebbe chiamato, e noi non staremmo facendo quello che adesso stiamo facendo!" ribattè Sho con convinzione. "Quindi, io sono d'accordo con Felipe-kun... per adesso, concentriamoci sul problema Volcdramon, e al resto penseremo dopo!"

"Hmmm... se lo dici tu..." ribattè Kevin, tamburellando con l'indice sul terreno con aria assente. "Allora, tornando a noi... BlackGatomon, com'è questo Volcdramon? Hai in mente un modo in cui potremo attaccarlo?"

"Sei per caso riuscita a vedere anche qualche punto debole in lui?" chiese Kunemon, strisciando più vicino...

La gattina incurvò le labbra in un sogghigno, e si mise ad armeggiare con alcune rocce per illustrare le sue scoperte. "Ci stavo giusto arrivando, piccolo... ascoltatemi bene, forse lui sa già che noi stiamo arrivando, ma non può certo sapere nè quando nè come colpiremo! Allora, ecco com'è il nostro avversario... avvicinatevi e vi spiego un pò di cose!"

"Grande, BlackGatomon!" commentò Sho, un pugno stretto davanti a sè. "Ce la faremo, ne sono sicuro!"

Tutti quanti tesero le orecchie, decisi a non perdersi neanche una parola della spiegazione. Ci sarebbe stato bisogno di ogni più piccolo vantaggio per affrontare il combattimento con Volcdramon...

 

CONTINUA...

 

Note dell'autore: Capitolo un pò sottotono, se volete la mia. A parte l'incontro con Gennai, il resto non mi è sembrato un granchè... date la colpa al fatto che non ero molto ispirato, e sto entrando in periodo di esami, quindi sono poco concentrato su questa storia. Cercherò di fare meglio nel prossimo capitolo, in cui inizierà il duello con Volcdramon! Quale strategia ideeranno i ragazzi per combattere il loro avversario? E le Crest svolgeranno la loro funzione? Cosa stanno facendo, nel frattempo, Watchmon e i suoi compari? E Sho non si starà lasciando prendere troppo la mano dall'entusiasmo?

Beh, darò le dovute risposte quanto prima! Nel frattempo, torno a scrivere le mie fanfic di Tamers, Frontier e Savers, e vi do appuntamento alla prossima! Mi raccomando, recensite, e fatemi sapere cosa ne pensate! Solo, non stupitevi se i prossimi capitoli verranno fuori con un pò di ritardo... quando arriveranno le vacanze di Pasqua, vi prometto che mi metterò a lavorare più alacremente!

Ciao, ragazzi, alla prossima!

 

Justice Gundam

 

P.S.: Oh, e auguratemi buona fortuna per l'operazione all'occhio di mercoledì. Non è niente di serio, un intervento di routine per la correzione di un muscolo... però un pò di paura ce l'ho lo stesso!

 

 

  
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