Fanfic su artisti musicali > Queen
Ricorda la storia  |      
Autore: Willy Wonka    21/08/2012    4 recensioni
Entra e lo vede lì, seduto sul letto con la testa fra le mani, in silenzio. Svogliato, triste, indecifrabile. Le molle del materasso scricchiolano quando Roger si alza e va verso di lui per inventare due scuse, ma sa che il cantante ha già notato l’ombra nei suoi occhi chiari, e prega che non faccia domande.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Freddie Mercury, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Life
 
Freddie percorre il corridoio dell'albergo arrabbiato più che mai per il suo ennesimo ritardo alle prove, Roger questa volta lo sente, questa volta si infurierà talmente tanto che quel mostriciattolo dalla chioma bionda non lo dimenticherà per mesi. La sua irresponsabilità dannazione, la sua irresponsabilità!
Irrompe nella stanza registrandosi mentalmente il discorsetto pieno di imprecazioni che è pronto a lanciargli, prende fiato per cominciare un animato litigio con lui, ma qualcosa gli fa morire il fiato in gola, e improvvisamente non ha più tanta voglia di fare a botte. Si blocca, in piedi davanti all’uscio, con i capelli lunghi e scuri ad incorniciargli il volto squadrato e con addosso uno dei tanti suoi bizzarri indumenti.
Entra e lo vede lì, seduto sul letto con la testa fra le mani, in silenzio. Svogliato, triste, indecifrabile. Le molle del materasso scricchiolano quando Roger si alza e va verso di lui per inventare due scuse, ma sa che il cantante ha già notato l’ombra nei suoi occhi chiari, e prega che non faccia domande.
E Freddie non fa domande. Lo fissa semplicemente intontito dal suo improvviso malessere, e lo ferma con una mano.
"Come si fa, come diavolo si fa a far finta davanti a lui?" pensa Roger maledicendolo, e non sa come cavarsela. E non sa quali sono quelle due scuse che deve inventare. Ma perché poi inventare? Perché ancora? "Perché sono Roger Taylor" si ripete.      
Ma l’amico non lo lascia andar via, e Roger non riesce più a riflettere, l’orgoglio non gli arriva più alla testa, e non si trattiene più.
Si butta feroce e disperato su Freddie  facendolo sussultare, si stringe forte al suo corpo, sentendo solo il bisogno di stringerlo come un bambino di sei o sette anni.
E non sa esattamente che sta facendo, fino a quando il cantante non gli chiede che cosa gli prende, allora un nodo gli sale alla gola, e non ce la fa più.
Freddie si fa serio in volto, incapace di capire, incapace di arrivare a Roger che trema, che tace, che singhiozza. Lo ascolta piangere.
“Ma che fai piangi?” gli chiede preoccupato e spaventato.
Il batterista non risponde, piange, piange e singhiozza, e si sente terribilmente in imbarazzo.
“Rog…” sussurra, ed è incapace di capire, incapace di entrare nel labirinto di pensieri di Roger che si lascia accarezzare piano la schiena.
Lo sente mugugnare qualcosa, ma la sua voce, quella sua voce roca e graffiante è rotta dai sussulti e dai gemiti, e Freddie non capisce. Capisce solo che sta aumentando la stretta attorno ai suoi vestiti. Capisce solo che ha bisogno di lui.
“Cosa vuoi dirmi Rog?”
Il biondo alza il capo, tremante, ma non ha il coraggio di guardarlo, e tiene i suoi universi azzurri e lucenti serrati, in preda all’imbarazzo e alla vergogna.
Freddie lo guarda, aspetta, e vorrebbe capire.
“… m-mhh-" sussulta cercando di spiegare, ma quel pianto gli chiude la gola e lo scuote.
“Ehi, tranquillo… se non hai voglia di parlare fa lo stesso... ma aiutami a capire”
 Roger non sa, non sa cosa gli dia la spinta a tentare di parlare di nuovo, fatto sta che la sua voce roca e graffiante riappare nell’aria, più chiara alle orecchie dell'altro.
“…h-ho paura del mondo…”
Freddie stende un piccolo sorriso, Freddie capisce.
“Posso fare una cosa senza che io mi prenda un cazzotto in faccia?” gli sussurra.
Sente l’altro annuire nel suo petto, sente l’altro annegare nel totale imbarazzo risultato del suo solido orgoglio.
Quest’ultimo avverte addosso a sé le mani sottili dell’amico, che lo riscalda in un abbraccio. E il suo solido orgoglio ormai non è più nulla.
“Anch’io… sempre…” gli soffia all’orecchio. “… ma non dirlo a nessuno.”
A Roger scappa una leggera risatina, e forse non è più così tanto perso, forse non è più così tanto solo al mondo. Capisce che il mondo fa paura, che il futuro spaventa, che si sbatte la testa contro a un muro quando si crede che la strada sia libera. Ma Freddie è lì. Semplicemente, Freddie è lì con lui.
Il più grande chiude i suoi occhi scuri e brillanti, appoggia piano il volto sulla chioma bionda e selvaggia dell’altro, e non fa niente se non fargli capire che è lì con lui.
Due, tre, quattro minuti? Quanto rimangono stretti in quell’abbraccio?
“Ora asciugati quelle lacrime Rog, non vorrai mica che si pensi che Roger Taylor piange come una ragazzina vero?”
Roger lo guarda mentre sfrega una manica della maglia contro le sue guance arrossate, e sorride, frungandosi in tasca pronto per stringere fra le labbra una sigaretta.
Freddie ridacchia mentre gli scombina i capelli lunghi per gioco, e fa per andarsene pensando che la vita fa paura e che a volte ti costringe a chiudere gli occhi come un bambino di sei o sette anni. Ma è grazie ad essa se si può amare qualcuno. Incondizionatamente.

 
 
 
 
 
 
 
 



 
Note note note note note note note note note note note note note note note note note
 
No ok, lo so, questa storia potrebbe non aver senso, potrebbe essere addirittura banale e stupida. Ma credetemi, sono tutte cose sentite e che vengono direttamente dal mio cuore, quindi non cercate troppo di capire, prendete la storia semplicemente come la storia di qualcuno che ogni tanto ha bisogno di essere abbracciato. Nessun riferimento a slash Freddie/Roger, solo un piccolo racconto su due migliori amici.
E’ praticamente la seconda storia che pubblico sulla sezione Queen, una sezione per me con qualcosa di sacro, su un gruppo che amo talmente tanto da non credere di essere degna di scrivere su di loro. Tantomeno su una leggenda immortale come Freddie.
Grazie a chi ha letto, a chi forse recensirà, a chi è piaciuta la storia e a chi no. Grazie a chi ama i Queen e a chi, almeno una volta, ha provato paura di ciò che gli è attorno.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Queen / Vai alla pagina dell'autore: Willy Wonka