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Autore: _itsnickymine    21/08/2012    6 recensioni
“ha diciotto anni, Nicholas” disse Joseph guardandolo attentamente cercando di capire cosa passasse per la mente del fratello.
“e allora?” chiese il riccio interrogativo
“e allora hai già tuo figlio da crescere, non puoi perdere tempo dietro una ragazzina immatura che frequenta ancora il liceo”
“non la conosci” si difese il ragazzo
“Nick hai venticinque anni, un lavoro che ti richiede tempo e soprattutto un figlio di sei anni e mezzo da crescere solo! È vero meriti anche tu una donna al tuo fianco che ti sappia amare, che ti sappia amare veramente, ma questa donna di certo non sarà una ragazzina di diciotto anni!” disse il fratello
“..forse hai ragione”
“ho ragione, nessun forse” disse Joseph soddisfatto finendo di bere la sua birra.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                     'Do you believe in destiny?'





Chapter 5.

 

Era passata una settimana e Sam non aveva più visto Nicholas.

Stranamente i suoi pensieri molte volte la riportavano a lui e si chiedeva spesso cosa stesse facendo.

Cavolo, aveva venticinque anni e lei l’aveva preso per un diciottenne.

Si alzò di malavoglia dal letto per poi dirigersi al bagno della sua camera e farsi una doccia.

Era domenica e aveva deciso di andarsi a fare un giro con il suo cagnolino Max, un tenerissimo barboncino dal pelo color cioccolato, al Central Park.

Di domenica quel parco era sempre pieno di gente. Persone che facevano jogging, altri passeggiavano con i loro figli e poi infine c’erano le coppie di innamorati che camminavano mano nella mano con in mano un’enorme tazza fumante appena presa da Starbucks.

Era uno dei suoi sogni, passeggiare al Central Park con l’amore della sua vita.

Si domandava sempre chi sarebbe stato l’amore della sua vita, se doveva ancora incontrarlo o se invece l’avesse già incontrato.

Indossò un paio di jeans stretti e una maxifelpa con ai piedi i suoi UGG grigi, prese la borsa e il collare del suo cagnolino e poi uscì senza nemmeno aver fatto colazione.

Prese in braccio il suo cagnolino e si diresse verso Central park che non era molto lontano da casa sua..

Per strada si fermò da Starbucks e dopo aver comprato un’enorme tazza di cappuccino calda e aver messo il collare al cagnolino entrò al Central Park.

Tra due mesi sarebbe stato Natale e New York a natale era davvero meravigliosa.

Miliardi di luci che illuminavano ogni piazza. L’enorme albero di Tiffany&co che situavano nella piazza centrale e tutti i negozi con varie decorazioni natalizie.

Natale a New York era magico. E Samantha amava l’atmosfera che si creava, amava i regali, soprattutto quelli da Tiffany che il padre ogni anno le regalava.

“ciao”

I suoi pensieri vennero interrotti da una voce dietro di lei. Si voltò e Nicholas era davanti a lei in tenuta da jogging.

“wow, per essere un vecchietto ti tieni in forma” commentò la ragazza

“ricominciamo con questa storia del vecchio?” chiese il riccio passandosi una mano fra i capelli ricci e Samantha notò che quando lo faceva era maledettamente sexy.

Si insultò mentalmente. Che andava a pensare? Nicholas era un uomo, grande e forse era pure sposato.

“guarda che non ho mai finito” disse poi ridendo

“cosa fai qui?” chiese poi il riccio

“una passeggiata con il mio cagnolino. Max, lui è Nicholas un vecchietto che cercava di abbordarmi con la solita scusa ‘che ci fa una ragazza così carina tutta sola ad una festa?’. Nick, lui è Max il mio cagnolino” disse la mora al cagnolino facendo ridere il riccio.

Max abbaiò al ragazzo e Nicholas lo accarezzò.

“è molto carino” commentò

“già” disse la ragazza “tu, invece? Facevi jogging?” chiese Sam

Nicholas annuì

“si, e per chiarirci non cercavo per niente di abbordarti con quella stupida scusa” disse Nick

“ah no? E dimmi, mi hai fermata perché ti stava tanto a cuore la mia solitudine?” chiese Sam

“proprio così” rispose il ragazzo soddisfatto facendola ridere.

“ci incontriamo sempre in momenti meno opportuni” commentò il riccio passandosi di nuovo una mano fra i capelli e Samantha si morse il labbro inferiore, lo faceva sempre quando era nervosa o in imbarazzo.

“il destino gioca brutti scherzi” commentò poi la mora

“già, ma sai, a me piacciono gli scherzi” disse il riccio

“buon per te” disse la ragazza guardandolo

“ti ho cercato per tutta la settimana” si lasciò scappare il riccio dopo vari secondi di silenzio.

“davvero?” chiese la ragazza stranita.

“si, sono venuto anche a casa tua, ma non c’era nessuno” disse Nick sorridendole

“wow” commentò la ragazza

“cosa c’è? Ti sembra strano che un ragazzo appena conosciuto ti cerchi?”

“a dire la verità si” si lasciò scappare la mora

“vuoi dirmi che mai nessuno lo ha fatto per te?” chiese Nicholas

“non uno sconosciuto, almeno” ammise la mora

Nicholas la guardò attentamente.

Le piaceva si, proprio così.

Le piaceva quella ragazza.

“ti va di v-?” non riuscì a finire la frase che fu interrotto da un ragazzo che chiamò Samantha.

“Sam”

Nicholas e la ragazza si voltarono verso il ragazzo.

“cavolo, finalmente, per favore lasciami spiegare” si avvicinò di più a Samantha e Nicholas volle quasi strozzarlo.

Non solo l’avevo interrotto ma si avvicinava anche a lei.

Chi era?

Nicholas lo squadrò per bene, era un po’ più basso di lui ma più alto di Samantha. Occhi azzurri e capelli biondi. Solito ragazzino di diciotto anni pensò Nick.

“ti ho già detto che non c’è nulla da spiegare, lasciami in pace” si lamentò la mora

Lasciarla in pace? Chi era quello e che voleva da Samantha?

“lo so, sembra così ma invece non lo è” disse il ragazzo per poi guardare Nicholas “cosa ci fai qui? Perché sei con lui?”

“Tyler, vai via, queste non sono cose che ti riguardano. È finita ormai, lasciami in pace” disse Sam fredda

“no che non ti lascio in pace, Sam. Tu non provi nemmeno a lasciarmi spiegare” disse di nuovo il ragazzo

Samantha perse la pazienza. Voleva sul serio morire, come si permetteva di parlarle? Come poteva farlo davanti a Nick?

“cosa c’è da spiegare?” urlò la ragazza “quello che ho visto non mentiva, tu eri con Tanya, a letto! Cosa dovresti spiegarmi eh? I dettagli di quando l’avete fatto? Tyler io ti.. ti ho amato, ti ho dato tutta me stessa per un anno intero e come mi hai ricambiata? Tradendomi con la prima che passava. Mi dispiace, ma io non riesco a perdonarti, solo il pensiero di te con quella mi fa venire il voltastomaco.” Continuò poi la ragazza

Mentre parlava sembrava quasi si stesse sfogando, pensò il riccio.

Quindi quel ragazzo era il suo ex fidanzato e si erano lasciati perché lui l’aveva tradita.

Nicholas rimase fermo a guardare il ragazzo che non rispondeva. Guardava un punto fisso a terra senza dire niente.

“mi.. mi dispiace” sussurrò

“oh anche a me, molto” ammise la ragazza

Tyler alzò lo sguardo guardandola un’ultima volta per poi andare via.

Samantha aveva gli occhi lucidi e guardò Nick.

Si guardarono per alcuni secondo.

La ragazza non sapeva che dire o che fare. Respirò profondamente prima di parlare.

“scusa, mi disp-”

“non devi scusarti” la interruppe il riccio avvicinandosi di più a lei e accarezzandole un braccio.

Samantha abbassò lo sguardo, le veniva quasi da piangere.

Una scossa percorse tutto il suo corpo una volta che Nick le sfiorò il braccio.

Perché gli faceva quell’effetto?

Doveva andare via, non doveva più vederlo.

“io..io… devo andare” disse poi correndo via

Mentre andava via si sentì chiamare due o tre volta da Nicholas, ma non si voltò.

Non voleva che la vedesse piangere, avrebbe solamente pensato che fosse una bambina.

Il problema era che lei era fragile.

Ogni volta che litigava con qualcuno lei piangeva.

Non sapeva nemmeno lei il motivo, forse per sfogo, per rabbia, per tutto.

Arrivò velocemente a casa, ed una volta entrata corse in camera sua sedendosi sul letto.

Max si avvicinò a lei e si sedette fra le sue gambe

“oh tesoro” disse la ragazza accarezzandolo dolcemente “tu sei l’unico che non mi tradirà mai, vero?”

Il cagnolino abbaiò, facendo sorridere la ragazza.

Non sapeva nemmeno lei come si sentiva in quel momento, sapeva solo che aveva paura ed era stanca.

Tyler che non la lasciava in pace e Nick che la incuriosiva troppo.

Non sapeva perché la incuriosiva. Era un bel ragazzo si, ma era uguale agli altri se non qualche anno in più.

Accese il computer e trovò 11 messaggi da Tyler.

Sbuffò per poi cancellarmi senza nemmeno leggerli.

Avrebbe dovuto cambiare anche email se non la smetteva di inviarle messaggi.

Era stata tutta colpa sua, se non l’avesse tradita ore lei sarebbe stata felice, o almeno lo credeva.

Sarebbe stata sul serio felice con Tyler? Nell’anno in cui erano stati assieme erano stati bene, era stata innamorata di Tyler ma adesso l’unico sentimento che provava verso di lui era rabbia.

Rabbia, con tristezza e tanto dolore verso di lui.

Non meritava tutto l’amore che gli aveva dato. Lui non meritava niente.

“hei, sei già tornata?”

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce del padre, che entrò in camera sua.

Sam annuì.

“è successo qualcosa?” chiese poi l’uomo sedendosi sul letto accanto alla ragazza.

“nah niente, soliti problemi” ammise Sam

“sono sicuro che riuscirai a risolverli.. beh volevo dirti che tra un po’ arriva Jennifer con i figli e--”

Sam non lo fece finire.

“e devo essere gentile con loro, si, lo so! Ci proverò” disse la mora

“brava la mia principessa” disse il padre abbracciandola “ti voglio bene”

“anche io” disse la mora, anche se dentro di se avrebbe voluto dirgli ‘strano modo di dimostrarlo’

Erano passati otto anni dalla morte della madre e Sam aveva ancora cicatrici.

Tutto la portava a lei, ogni cosa.

Le mancava da morire e si chiedeva come il padre avesse fatto a dimenticarla e a riuscire a stare con un’altra donna.

Da quando si era fidanzato con Jennifer lei ed il padre si erano allontanati molto, forse troppo. Non parlavano più come prima e Samantha non riusciva nemmeno npiù a dirgli i suoi problemi e a volte farsi aiutare, come succedeva tempo prima.

Quello non era uno dei suoi periodi migliori.

Aveva rotto con Tyler, lei e il padre erano distanti e a scuola tutti contavano su di lei.

Inoltre si sentiva vuota, sola, triste. A volte non riusciva nemmeno lei a spiegare come si sentisse.

Era ancora abbracciata al padre quando il campanello suonò.

Erano arrivati. I tre rompiscatole, erano lì.

“sono arrivati, su vieni” disse il padre sorridendole e prendendole la mano.

Samantha si alzò di malavoglia e andarono in salotto.

“amore” disse Jennifer abbracciando l’uomo

“come stai?” chiese l’uomo alla donna

“ora bene” ammise la donna.

Bleah. A Samantha venne quasi da vomitare.

“Matthew e Krystal?” chiese Kyle, il padre di Sam.

“stanno salendo” rispose la donna sorridendo, poi si voltò verso Sam.

“ciao tesoro” disse avvicinandosi alla mora e abbracciandola “da quanto tempo? Come mai l’altra volta non c’eri?”

“avevo degli impegni a scuola” mentii la mora.

In realtà era stata tutto il giorno da Anne, proprio per non vedere lei e i suoi due figli.

“oh l’importante è che oggi ci sei, io e tuo padre abbiamo un annuncio molto importante da fare” disse la donna

“oh speriamo sia un annuncio bello” disse la mora.

In realtà già sapevo che annuncio dovessero fare, ma Sam sperava sempre che fosse successo qualcosa e cambiassero idea.

Dovevano sposarsi, questo era l’annuncio. Aveva sentito il padre parlare con il suo migliore amico.

Pochi mesi e avrebbe condiviso la casa con quei tre che per lei erano estranei.

“buongiorno” urlò una voce da papera entrando ikn casa, Krystal.

Aveva dei capelli biondi molto ricci e un paio di occhi marroni. Era più alta di Samantha e vestiva sempre in modo molto appariscente.

“ciao tesoro” disse il padre di Sam abbraccianodla “come va?”

“tutto bene, anche se in questo momento vorrei tanto essere a fare shopping” disse la bionda

“perché non ci vai più tardi con Sam?” chiese il padre e fu assalito dalla mora.

“papà!” urlò Sam

“che c’è? Perché non vai con lei? Passereste un po’ di tempo assieme!” disse Kyle

“è che oggi.. oggi ho un impegno con il comitato studentesco” mentì la mora

“di domenica?” chiese Krystal

“si, perché io a differenza tua a scuola studio, non ci vado per riscaldare il banco e starnazzare come un’oca”

“Sam” disse il padre

“io vado in camera mia, quando sarete pronti per l’annuncio chiamatemi” disse la mora andando in camera sua.

“cos’ha?” chiese Jennifer all’uomo

“non lo so” rispose l’uomo sospirando

“dì a tua figlia di non parlarmi mai più in quel modo, chiaro? Mamma diglielo anche tu!” si lamentò la bionda

“cos’è questo silenzio?” chiese una voce entrando in casa, Matthew

“come sempre tua sorella e mia figlia litigano” si lasciò scappare Kyle

“oh non è una novità” disse il ragazzo.

 

La odiava, la odiava, la odiava continuava a pensare la mora.

Si chiuse a chiave in camera sua, non voleva che quella bionda finta/oca entrasse in camera sua.

“anche tu la odi, vero?” chiese la ragazza al cagnolino che era beatamente sdraiato sul suo letto.

Max abbaiò. “oh sei il migliore tesoro mio” disse accarezzandolo

Controllò l’ora erano le 12:34 am.

Come avrebbe fatto a resistere tutta la giornata con quei tre in casa sua? O meglio e quando si sarebbero sposati? Come avrebbe fatto a vivere con quelli?

Voleva picchiare qualcuno, urlare o almeno sfogarsi. Non ne poteva più.

Prese il suo ipod. In quel momento aveva solo bisogno della sua musica, solo quella riusciva a salvarla.

“tesoro” il padre la chiamò da fuori la porta.

Sbuffò sonoramente.

“vieni in salotto? Abbiamo un annuncio da fare” disse il padre per poi allontanarsi.

Oh si, il meraviglioso annuncio. Bleah

“vieni Max, andiamo a sentire il loro annuncio” disse la mora chiamando il cane che subito si alzò e corse in salotto con lei.

Samantha si diresse in salotto, dove Krystal era seduto su una poltroncina mentre Matthew  in piedi che girovagava per la stanza.

Max si avvicinò a Krystal

“levatemelo da vicino, aiuto” urlò la bionda finta

“Max vieni, non avvicinarti alle oche” disse Sam  ricevendo un’occhiataccia da Krystal mentre Matthew scoppiò a ridere.

“allora ragazzi” disse Jennifer cominciando il discorso “è da molto che io e Kyle ci stiamo pensando e beh credo che voi dovreste saperlo”

“vi lasciate?” chiese Matthew sarcastico

“no” rispose Jennifer

“abbiamo deciso di sposarci e dalla settimana prossima verrete a vivere qui, in modo da poter preparare i preparativi assieme” disse il padre di Sam.

“oh ma è fantastico” urlò la bionda finta abbracciando Kyle.

“sono davvero contento, Kyle mi piace” disse Matthew

Che stronzo, pensò la mora, facevano anche finta di adorarlo.

“e tu Sam? Non sei contenta?” chiese Jennifer

“certo che lo sono, cosa c’è dio meglio di vivere con voi tre?” disse cercando di essere credibile.

“io voglio una camera da sola, anzi a dir la verità la camera di Sam è carina e ha le vetrate, mi piace

“la mia camera non si tocca, è la mia e ci starò solo io per il resto della mia vita. Ci sono tre camere per gli ospiti, scegli una di quelle” disse la mora

“io ho già deciso la mia, quella accanto a Sam”

Samantha roteò gli occhi. Bleah.

“parleremo di stanze dopo, su ora andiamo a mangiare” disse Kyle sorridendo ai tre ragazzi e andando in sala da pranzo dove Amelia aveva già preparato tutto.

Amelia era una splendida donna di 46 anni che lavorava a casa loro da quasi 13 anni ormai.

Si occupava della casa, sistemava, cucinava, puliva e Sam le voleva un gran bene, le si era affezionata moltissimo. Era una fantastica donna.

Mangiarono in silenzio, o almeno Sam non aprì bocca.

Mathhey e Krystal erano entusiasti di andare a vivere a casa sua.

Certo perché loro non dovevano sopportare una bionda finta che girovagare per casa ed un ragazzo arrogante che al posto del cervello avesse una nocciolina, quelle che piacciono tanto agli elefanti. Solo che gli elefanti sono intelligenti, lui no.

Erano le 15.57 pm ed erano tutti in salotto.

Il padre di Sam e Jennifer erano seduto sulla poltrona di fronte il televisore a guardare un film.

Krystal giocava con il suo iphone a ‘fashion icon’, ma l’unica cosa fashion che aveva erano le sopracciglia, o forse nemmeno quelle.

Matthew invece era seduto sulla poltroncina e aveva il portatile sulle gambe.

Infine Sam, era seduta sul salotto dov’erano il padre e Jennifer, qualche centimetro più lontano e accarezzava Max facendo finta di vedere un film.

Noia totale. Ma non aveva voglia di uscire, se avesse chiamato le sue amiche sicuramente l’avrebbero portatya a qualche feste e se usciva poteva incontrare Nick o Tyler e non ne aveva proprio voglia.

Non aveva voglia di vedere Tyler, ormai lo odiava.

In quanto a Nick, quel ragazzo la incuriosiva troppo e no poteva permettersi di affezionarsi di nuovo a qualcuno perché alla fine quella che ci rimaneva male era sempre lei, sempre.

I suoi pensieri vennero scossi dal suo del campanello.

Chi era di domenica pomeriggio?

“vado io” disse alzandosi e aprendo la porta.

Si trovò davanti un uomo alto con uno scatolo bianco in mano.

“cercate qualcuno?” chiese Sam

“si, questo scatolo è per una certa Samantha, non c’è il cognome ma mi hanno detto che l’unica Samantha di questo palazzo abita qui” disse l’uomo

“oh si , sono io” disse

“beh questo è per lei” disse l’uomo dandole lo scatolo “può firmare qui?” chiese poi allungando un foglio bianco con varie firme verso di lei.

“certo” disse Sam sorridendo e firmando il foglio.

“ma siete sicuri che è per me?” chiese Smantha

“certo, sono stato pagato personalmente epr portare il pacco qui, ora vado, grazie” disse lasciando lo scatolo nella mani di Samantha

Samantha lo prese incerta, chi le mandava uno scatolo? E soprattutto cosa c’era dentro?

“chi ti manda uno scatolo?” chiese il padre

“non lo so” ammise la mora “vado in camera mia” continuò poi dirigendosi in camera sua seguita a ruota da Max.

Una volta entrata in camera, chiuse a chiave la porta e poggiò lo scatolo sul letto e lo guardò per bene.

Aveva quasi paura di aprirlo. Era uno scatolo bianco grande più o meno quanto uno scatolo da scarpe.

Aveva disegnato un enorme fiocco che decorava l’intero scatolo. Il fiocco era di colore rosa, un rosa molto chiaro.

Aprì lo scatolo e dentro ci trovò una rosa rossa con un biglietto bianco.

Lo lesse.

 

‘se ti va ti parlarne, io sono qui.

All’ultimo piano dell’Empire State Building, 22 pm.

Nicholas’ 





Salvee :3

Eccovi un capitolo, spero vi piaccia :3 Vi volevo solo dire che questa storia mi sta piacendo e mi gasa non so perchè ahahah.

Avete visto la livechat? Dio, io stavo tipo morendo sdvfbghjeds quanto sono meravigliosi? e il nuovo pezzo? FANTASTICO.

Ora smetto di rompervi e vado via, ci 'vediamo' domani con il prossimo capitolo, come sempre lasciatemi qualcjhe recensioni tanto per sapere cosa ne pensate della storia.

GRAZIE ALLE MERAVIGLIOSE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO. VI AMO TANTO♥



 

SPOILER.

“vieni, saliamo di più” disse il riccio allungandole la mano.

“ma non si può, è vietato” disse la mora

“vieni!”  disse Nicholas prendendole la mano e tirandola verso di se.

Salirono alcune scalini e si ritrovarono davanti ad una porta.

“ed ora?”

“chiudi gli occhi” disse il riccio alla mora.

“cosa? No, ho paura” disse

  
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